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13°

È due giorni che penso ininterrottamente a lui. Penso a come io mi sia potuta fidare in quel modo. A come siamo passati dal condividere una notte insieme all'uscire seriamente per poi scoprire che è solo un bugiardo e impostore. Io che ero convinta che fosse un caso speciale tra tanti banali.

- Clarice, posso entrare?- la voce di Maria risuona nelle mie orecchie mentre io resto di spalle a fissare fuori dalla mia porta finestra. Si siede accanto a me e posa la mano sulla mia gamba, rimanendo in silenzio. Per trasmettermi la sua vicinanza, ma lasciandomi i miei spazi.

- Pensi che sia una deficiente?- le chiedo, girandomi di scatto verso di lei. È questa la domanda principale che mi rimbomba in testa. - Come ho fatto a non accorgermi di nulla? Era troppo perfetto...-

- No Clarice, non devi nemmeno pensarlo. Non hai colpe, è andata così e non potevi prevederlo. D'altronde nessuno poteva, neppure noi avremmo mai pensato fosse una persona del genere- ne sono consapevole visto che solo lo stare vicini scatenava una qualche reazione tra noi che era impossibile non notarla. C'era una forte chimica, inspiegabile.

- Già, a tal proposito domani andrò a fare una cosa perché devo ricordare a me stessa che non devo stare male per nessuno- comunico, sorridendo maleficamente, mentre invece lei sbianca e si batte la mano sul viso come se fosse arresa. Sa bene che quando decido qualcosa di questo tipo è sempre una decisione drastica.

- Non mi dirai cosa vuoi combinare, non è vero?-

Scuoto la testa confermando le sue parole e poi mi appoggio alla sua spalla, mentre ci teniamo per mano. Non mi servono altre parole in questo momento, mi basta sapere che le ho accanto e che mi solleveranno ogni qualvolta che cadrò, senza giudicarmi mai per le mie scelte.

*

Mi specchio nel riflesso della vetrina del bar accanto a casa e sorrido soddisfatta vedendo i miei nuovi capelli. Ho detto addio ai miei lunghi capelli castani e ho dato il benvenuto a un taglio alla spalla e al colore biondo platino. Dopo di che mi sono diretta a fare il septum, e devo dire che sono abbastanza soddisfatta. Non avevo mai avuto il coraggio di farlo, nonostante lo desiderassi da molto, e devo ammettere che mi sta piuttosto bene.

Riprendo a camminare, non vedendo l'ora di mostrare i miei cambiamenti alle mie amiche per vedere le loro reazioni, ma mi blocco nel bel mezzo del marciapiede vedendo Tiberio appoggiato al portoncino del mio palazzo. Mi tolgo gli occhiali da sole di scatto e mi avvicino nervosamente alla sua figura. Che cosa vuole ancora?

Sento una strana sensazione mischiarsi dentro il mio petto. Per ogni parte di me che non lo vorrebbe qua, ce ne sono altrettante che sono felici di vederlo. Maledizione al momento che ho deciso di andare via con lui dal bar perché era un tipo interessante. Ora quell'interesse mi fa sentire come se avessi due parti diverse in me.

Tossisco fintamente per attirare la sua attenzione e infatti si gira su di me. Spalanca la bocca mentre mi osserva e non fa niente per nascondere lo stupore e l'ammirazione. - Mio Dio, sei così... Bella.-

- Cosa vuoi Tiberio?- taglio corto, nonostante quella parte stupida di me si senta lusingata dalle sue parole e dal suo tono dannatamente sincero. Devo tenermi bene in mente che questo ultimo aggettivo non lo ha rappresentato pienamente nella nostra breve conoscenza.

- Dobbiamo parlare. Capisco che fossi fuori di te per ciò che hai scoperto, avrei reagito allo stesso modo al tuo posto. Ti ho lasciato del tempo per pensare, ma ora dobbiamo parlare- da come parla sembrerebbe non ammettere repliche, ma io non sono dello stesso parere. Non può assolutamente prendersi gioco di me e poi venire fuori casa mia a dettare legge. Non so in che mondo viva, ma nel mio ci sono delle leggi ben precise.

- Non abbiamo nulla da dirci. E poi sono ancora fuori di me, non usare il passato.- sono passati solo tre giorni, pensa che basti questo per farmi calmare e far tornare tutto come prima? Se non fossi così nervosa, riderei per il fatto che l'ha anche solo pensato.

- Clarice, mi dispiace. Davvero. Ero solo spaventato, non ho pensato quando ho agito. Però, non chiudiamola qua. Con te sto bene e so che per te è lo stesso.- si avvicina pericolosamente a me, ma io indietreggio anche oggi. Non gli farò giocare la carta dell'attrazione fisica.

- Su una cosa siamo d'accordo: non hai pensato. Eppure ti facevo un ragazzo molto intelligente.-

- Ok, me lo merito. Insultami quanto vuoi se ti fa stare meglio, ma non chiudermi la porta in faccia.- strizza leggermente gli occhi quando alcuni raggi del sole gli colpiscono gli occhi, così si porta la mano davanti al viso per ripararsi. Incredibile come io trovi dannatamente irresistibile anche questo suo normale gesto. Come diavolo è possibile?

Sbuffo nervosamente per la situazione e mi prendo un secondo per osservarlo. È completamente vestito di nero, nonostante il sole di agosto picchi forte sopra le nostre teste, ma d'altronde è lo stesso colore che ho addosso io. Ha i capelli completamente spettinati come sempre e i suoi occhi sono più chiari del solito grazie alla luce che, appunto, gli arriva dritta in faccia.

Per me è così bello e mi maledico mentalmente per questo mio pensiero. Davvero non vorrei pensarlo, mi fa sentire incoerente rispetto al mio stato d'animo. Come posso essere furiosa e perdermi allo stesso tempo solo a osservarlo? Non è una cosa tanto normale.

- Non mi va nemmeno di insultarti, voglio solo che capisci che abbiamo chiuso.-

Ride sentendo le mie parole, ma di divertente c'è ben poco e, infatti, l'amarezza trasuda dalla sua risata. Avremmo potuto risparmiarci questa ennesima scena se oggi non si fosse presentato qua.

- Non ci capiterà più, ne sei consapevole? Quella complicità in tutto ciò che insieme abbiamo fatto. Mai più. Non l'ho mai sentita con nessuno e so che per te è lo stesso.- ha ragione, questo non posso negarlo. Però, fino a che punto è importante questo se la fiducia viene tradita?

Non si può vivere di questo se non mi fido. Starei sempre attenta ad ogni cosa che fa e non mi godrei per nulla quell'atmosfera speciale che creavamo. Non sarebbe più uguale e non può immaginare quanto questo mi dispiaccia.

- Tiberio, hai fatto una scelta. Sei adulto e sai cosa comportano certe azioni. Sapevi che era possibile che io l'avrei scoperto e che tutto sarebbe finito così. Hai preferito rischiare che avere il coraggio di parlarmerne.-

- E per questo ti ho detto che mi dispiace, permettimi di rimediare e vedrai che non te ne pentirai, Clarice.-

- La ami ancora o comunque provi qualcosa?- chiedo di getto, riferendomi alla sua ex. So che prova ancora qualcosa per lei o non ci sarebbe andato a letto. So che eliminare una relazione lunga in due mesi non è possibile. Ma voglio sapere se mi dirà la verità, visto che ha appena detto che non mi avrebbe più mentito.

- Cosa? No- quasi sussulta, come se non si aspettasse una domanda del genere. - No Clarice, no.-

- Non è vero, è impossibile. Se non fosse così non saresti andato con lei.- gli faccio notare, mentre il suo sguardo riflette le diverse emozioni che sta provando. So che si sente messo all'angolo, e in fondo mi dispiace, ma devo salvaguardare me prima di tutto e i miei sentimenti. - Non ce la puoi davvero fare a dirmi la verità, come puoi notare.-

- Non lo so, ok? Io l'amavo e lei mi ha tradito, questo è l'unica cosa che so. Non voglio più avere a che fare con lei, ma voglio vivere la relazione con te- non metto in dubbio che davvero voglia qualcosa da me, ma io non posso fare la seconda scelta o comunque non essere messa al primo posto perché lui non sa cosa prova per la sua ex.

- Sei arrabbiato con lei per ciò che ti ha fatto e questo offusca ciò che senti, ma non possiamo costruire una relazione così. Tu che senti ancora qualcosa per la tua ex e io che mi sento di non potermi fidare.- per certi versi mi sembra di rivivere ciò che ho vissuto anni fa, la fiducia che viene a mancare e un rapporto speciale che si spezza. Non mi sarei più dovuta immischiare in casini del genere, invece mi ci ritrovo dentro senza nemmeno rendermene conto.

Non voglio stare male come allora, non posso permetterlo. Le storie d'amore devono farti stare bene, non ha senso stare con qualcuno se poi peggiora la tua vita invece di renderla più colorata. Preferisco stare da sola che con la persona sbagliata.

- Mi sembrano scuse le tue, ancora una volta. Ti ho detto che mi dispiace, ma mi vieni a chiedere se provo ancora qualcosa per Ilenia? Lo trovo assurdo- si sta iniziando ad agitare e penso che non ne abbia nessun diritto. Tra l'altro è per questo che volevo che non venisse a cercarmi, sapevo che sarebbe nata un'altra discussione.

- Te l'ho chiesto e mi sembra palese che io abbia ragione. Vai a casa Tiberio-

- Non mi vedrai mai più se ora mi volti le spalle- so che è la rabbia a parlare per lui, ma comunque non mi piace ciò che dice. Perché si comporta come se fossi io quella in torto e che dovrebbe sentirsi in colpa mentre lui mi dà un ultimatum?

Mi limito a scuotere la testa, senza rispondere, dopo di che lo sorpasso ed entro dentro il mio palazzo velocemente, senza voltarmi più. Sento il cuore tamburellare velocemente nel mio petto per tutto ciò che è appena accaduto, ma cerco di respirare profondamente, sperando così di calmarmi.

Non mi fa piacere certamente chiudere con lui, anzi. Però davvero, come posso stare con qualcuno che pensa ancora alla sua ex e che non mi mette al primo posto? Non può tenere un piede in due scarpe, non funziona assolutamente così una relazione.

Speravamo entrambi in un finale diverso, è palese, ma purtroppo non tutto va come vorremmo. Probabilmente abbiamo perso entrambi stavolta, nessun vincitore ne viene fuori da tutta questa storia.

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