Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

7° CAPITOLO

Sono ormai tre ore che siamo in viaggio in assoluto silenzio. Guardo pensierosa l'orario sulla radio della macchina che segna le 13:20. Mi faccio un po' di coraggio e, dopo aver formulato più di cento volte la frase nella mia testa, gli dico: << Mi chiamo Hannah>>. Lui annuisce, senza rivolgermi un solo sguardo. << Perché sei finito al centro?>>, gli chiedo sfacciata, guardandolo. Un brontolio che proviene dalla mia pancia lo fa leggermente sorridere. << Hai fame? Perché tra neanche quattro chilometri c'è un autogrill>>, dice, ignorando la mia domanda come se nulla fosse. Mi chiedo se si comporti sempre in modo così distaccato e freddo. << Sì, ho fame>>, gli dico, guardando passare il cartello della città di Whigham, in Georgia.
<< Quanti anni hai? Dove vivevi prima?>>, gli chiedo, per cercare di non far scendere un silenzio imbarazzante.
<< Perché mi continui a fare domande?>>, mi chiede.
<< Perché almeno so con chi cavolo sono in macchina!>>, gli rispondo, incominciando a innervosirmi. Lo guardo in attesa di una sua risposta e appena prima di arrendermi e continuare a guardare la strada, dice adombrandosi improvvisamente: << Ho 17 anni e prima vivevo a Savannah, in Georgia... contenta?>>. << S-sì>>, gli rispondo non sapendo che altro dire, fissandolo con la coda dell'occhio. Chissà cosa avrà passato, mi chiedo, mentre la macchina si ferma.

<< Cosa succede?>>, gli chiedo, guardandolo interrogativamente. << È morta...>>, mi dice, aprendo la sicura ed uscendo dalla macchina. Del fumo nero incomincia a fuoriuscire dal cofano. Perfetto! Una giornata da segnare sul calendario.
<< Dobbiamo proseguire a piedi>>, dice, mentre esco dalla macchina. Di bene in meglio, insomma. << Cooosa? Quanti chilometri mancano all'autogrill?>>, gli chiedo.
<< Siamo vicini... al massimo due chilometri. Magari c'è qualcosa di interessante qui dentro...>>, dice, aprendo il bagagliaio. Mi guardo intorno. Non ci sono case. Non c'è anima viva se non noi e distese infinite di erba. Devo scappare finché è distratto. Adesso. Incomincio a correre verso un prato di girasoli, più veloce che posso. << Ehi!>>, grida dietro di me il ragazzo. Su dai, alza quelle gambette e corri più veloce! Continuo a correre finché giro leggermente la testa per vedere dove si trova. È a pochi centimetri distante da me. << Presa!>>, dice, saltandomi addosso e facendoci cadere entrambi. << Aia... Lasciami andare!>>, protesto dimenandomi. << Solo se mi prometti che appena lo farò, non cercherai di nuovo di scappare>>, dice a pochi centimetri dal mio viso.
<< Okay>>, dico di malavoglia, volendo allontanarmi il più possibile da lui, sentendomi terribilmente in imbarazzo per la sua stretta vicinanza.
<< Dammi la mano>>, dice dopo esserci alzati entrambi da terra., facendomi sobbalzare. << Eh, perché? No!>>, gli dico, guardandolo male. Lui non mi ascolta e, dopo avermi preso la mano con la forza, incomincia a camminare, quasi trascinandomi. << Lasciami immediatamente la mano o se no>>, incomincio a dire. << O se no che cosa?>>, dice, fermandosi di colpo e rivolgendomi uno sguardo che mi fa gelare istantaneamente il sangue nelle vene. Abbasso subito lo sguardo, ammutolendomi. << Bene. Ora andiamo a questo cavolo di autogrill>>, dice, ritornando di nuovo a camminare. Questa volta sto al suo passo e fisso rassegnata le nostre mani incrociate, quasi fossero legate con delle catene.

Dopo neanche venti minuti di camminata, siamo davanti all'autogrill. Nel parcheggio ci sono solo tre macchine.
<< Dammi la tua felpa>>, mi ordina Grey, lasciandomi di colpo la mano. Lo guardo interrogativamente, togliendomi come mi ha ordinato la felpa. Lui me la prende quasi strappandomela dalle mani e se la infila, chiudendo completamente la cerniera. Ma certo, penso tra me e me, le macchie di sangue. Abbasso lo sguardo sul mio braccio sinistro e fisso il livido a forma di mano lasciato da mia madre, o meglio, da quella creatura con il suo aspetto.
<< Entra prima tu>>, dice, interrompendo i miei pensieri. Io ubbidisco ed entro nell'autogrill, seguita da Grey. << Io prendo qualcosa per il viaggio, invece tu ordina qualcosa al banco. Mi raccomando, ti tengo d'occhio>>, mi avverte, andando verso gli scaffali. Deglutisco, andando verso il banco e salutando la proprietaria prima di ordinare due hamburger e due lattine di Coca Cola. << Dove state andando di bello?>>, mi chiede la proprietaria rivolgendomi un sorriso, mentre mi dà le Coche. << Ehm...>>, incomincio a dire. Che aspetti a dirle che sei stata rapita da un pazzo psicopatico??? Rivolgo lo sguardo verso gli scaffali del piccolo spazio ricavato per gli alimenti e snack vari dell'autogrill ed intravedo Grey che lo sta fissando. << In realtà non lo so... è una sorpresa>>, dico, facendo un sospiro. Complimenti, genia! La tua unica possibilità è svanita nel fumo. << Oh, che carini! Due giovani innamorati in fuga>>, dice, incupendosi leggermente dopo aver visto il livido sul mio braccio. Prima che mi possa chiedere qualcosa riguardante il livido, saluta un nuovo cliente... un uomo calvo e abbastanza robusto sulla cinquantina che si siede vicino a me. << Caspita, è finita la salsa... vado un attimo a prenderla, ritorno subito!>>, dice la proprietaria. << Ciao, bellezza! Come mai da queste parti?>>, mi chiede l'uomo. Io faccio finta di non sentirlo e fisso impassibile la TV.
<< Perché non mi rispondi? Ti ho fatto una domanda semplice mi sembra>>, dice, mettendomi una mano sulla gamba. Io mi giro di scatto e gli dico sibilando e scandendo ogni singola parola: << Togli subito quella mano>>. Lui mi guarda, senza togliere la mano dalla mia gamba, finché la voce di una telecronista alla TV richiama lattenzione di entrambi. << Qui è OAN America News Network, vi informiamo che è scappato un paziente molto pericoloso dal centro di salute mentale di Jacksonville, in Florida, con una ragazza di nome Hannah Stock di cui non si sa se sia un suo ostaggio o complice della sua fuga. Resta il fatto che il paziente di nome Grayden Park, affetto da una grave malattia mentale, ha aggredito un medico della struttura e ha preso la sua macchina, la quale è stata avvistata l'ultima volta...>>. Grayden? Ad un certo punto appare sul televisore una mia foto di un paio di anni fa dell'annuario scolastico, quando mi ero appena colorata i capelli di biondo, e la foto di Grey vestito da carcerato.
<< Ma tu... sei quella della foto>>, dice l'uomo fissando prima la televisione e poi me, togliendo subito la mano dalla mia gamba. << Già, proprio così!>>, dice Grey, colpendo l'uomo alla testa con una mazza e facendolo cadere dalla sedia. << Che cavolo fai???>>, dico, guardandolo spaventata.
<< Dobbiamo andare. Adesso>>, dice il ragazzo, prendendo il portafoglio e le chiavi dalle tasche dell'uomo svenuto per terra. << Prendi quello>>, mi dice, indicandomi un sacchetto che sembra abbastanza pesante a lato della porta d'ingresso. Io annuisco e dopo averlo preso, noto che su uno scaffale ci sono dei libri, quindi ne approfitto e ne prendo uno a caso, senza guardare neanche il titolo o la trama. Poi usciamo entrambi di corsa dall'autogrill dirigendoci verso una vecchia BMW 318i probabilmente del 1991 nera e mezza scassata. Di sicuro in passato sarà stata anche una bellissima macchina, ma adesso... se solo ci fosse mio padre a sistemarla, visto che è un meccanico, la farebbe di sicuro diventare nuova di zecca. Se solo ci fosse lui, qui con me... << Dalle stelle alle stalle>>, dico senza rendermene conto, fermandomi a guardare un po' la macchina. << Veloce, sali, prima che quellaltra si accorga cosa abbiamo fatto e chiami la polizia>>, dice mentre sale in macchina. Alzo gli occhi al cielo e salgo anchio, sbattendo la portiera mentre Grey cerca di far partire la macchina, che dopo un rumore che sembra quasi un lamento, parte.

<< Starà bene?>>, chiedo, riferendomi all'uomo. Non mi dire che sei preoccupata per quel pervertito... scommetto che se avessi avuto una mazza, non avresti pensato neanche un secondo e lo avresti fatto pure tu! << Beh, al massimo potrà risvegliarsi con un po' di mal di testa...>>, dice Grey, facendo un risolino. << Mi sa che ci stai prendendo un po' troppo la mano>>, dico, guardando dallo specchietto retrovisore l'autogrill allontanarsi sempre di più fino a scomparire. Grey alza le spalle e rimaniamo entrambi per un paio di minuti in silenzio, finché non gli do uno scappellotto. << Aiah!>>, dice Grey più sorpreso che per il dolore. << Perché lo hai fatto?>>, mi chiede, guardandomi male. << Il tuo vero nome è Grayden... voglio che d'ora in poi mi dici solo la verità. Non voglio avere altre sorprese, intesi?>>, gli dico, chiudendo gli occhi a due fessure, per cercare di far sembrare la mia espressione il più minacciosa possibile. << Come vuoi tu... però basta che mi chiami Grey>>, mi dice, rivolgendo di nuovo lo sguardo alla strada. << Cosa c'è qui dentro?>>, gli chiedo, alzando il sacchetto che mi ero dimenticata di aver appoggiato sulle gambe.
<< Aprilo e scoprilo da sola>>, dice. Curiosa, lo apro e dentro ci sono due magliette, una bianca con su scritto "I love my psycho" ed un'altra nera un po' più grande con su scritto "I am a psychopath".  << Delle magliette un po' più decenti no, vero?>>, dico, guardandolo scettica. << Non c'era altro, mi dispiace...>>, mi dice, rivolgendomi un sorriso di scuse. Metto da parte le magliette e guardo tutto il ben di Dio che ha preso. Ci sono dolci, merendine, tramezzini, succhi e patatine di ogni genere. Poi poso lo sguardo su un altro piccolo sacchettino ai miei piedi. Quindi mi chino e senza neanche finire di aprirlo mi metto a gridare, facendo sbandare leggermente Grey con la macchina. << Ma che diavolo?!>>, dice. << Hai preso i DOUGHNUT AL CIOCCOLATO??? Ma come facevi a sapere che sono i miei preferiti?>>, gli chiedo, addentandone subito uno.
<< Non lo sapevo... solo li ho visti nel frigo dell'autogrill e li ho presi, visto che avevano un bell'aspetto>>, dice, facendo un'alzata di spalle. << Bene, bravo... hai acquistato un punto in tuo favore. Ma comunque cosa più importante... ti rendi conto che prendendo tutta sta roba hai svaligiato mezzo negozio?!?>>, gli chiedo stupita. << Ehm... forse>>, dice con aria innocente. << Beh, almeno non moriremo di fame durante tutto il viaggio!>>, conclude, al che io lo guardo e, per la prima volta, ridiamo entrambi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro