A volte ritornano
Mi mancano.
Diamine, quanto mi mancano.
Mi manca tutto di loro, mi mancano loro e loro manie, ossessioni, passioni, sogni.
Mi mancano le loro stranezze.
Mi mancano loro, i miei amici, gli Avengers. Thor, Tony, Steve, Clint, Natasha, Bruce.
Loki.
Sono passati due anni da quando se ne sono andati; due anni fa, quando ancora abitavano qui con me, distruggevano il mio appartamento un giorno sì e l'altro pure. Quando tornavo a casa da scuola venivo accolta dai vigili del fuoco. O dai carabinieri. O dalla protezione civile.
Ricordo che mi arrabbiavo come una bestia.
Ora non so cosa darei per vedere i vetri della finestra rotti da un'armatura di Iron Man.
Oh, ragazzi. Mi mancate.
Ah, che sbadata. Già comincio a piangermi addosso e neanche mi sono presentata!
Sono una ragazza e vado al liceo; credo che basti. Ma la cosa più importante da sapere su di me è che ho avuto l'immensa fortuna di ospitare gli Avengers a casa mia in seguito a un episodio di stanchezza collettiva.
Gli Avengers, già.
I Vendicatori, gli eroi più potenti della Terra.
E ora non ci sono più.
Mi giro dall'altra parte del letto cercando di tenere quei pensieri tormentati solo per me, cercando di non piangere.
Ma i volti dei miei amici mi compaiono davanti agli occhi appena li chiudo, crudelmente. Esasperata, decido di alzarmi, magari riesco a dimenticare, anche per qualche secondo.
Seduta sul letto tendo l'orecchio nella speranza di udire un suono, un rumore, un segnale che mi faccia capire che sono tornati, ma niente.
Riabbasso la testa tristemente. Un ciuffo di capelli copre i miei occhi castani velati di lacrime.
- Si sono schiarite.. - sussurro osservando le punte dei capelli - ora sembro Steve -
Un'altra fitta al cuore.
Ma so pensare solo a loro?
Con un sospiro vado ad aprire l'imposta delle finestre.
Guardo fuori, mentre una brezza gentile mi accarezza una guancia, sembra quasi che voglia consolarmi.
Casa mia è immersa in un giardino pazzesco. E' molto grande ed è davvero curato. C'è un enorme prato all'inglese, verdissimo, e un frutteto di modeste dimensioni poco lontano dal sentiero principale che costeggia il cancello. Perpendicolarmente al frutteto si trova un ruscelletto dalle acque limpide e rinfrescanti. Amo questo luogo, conservo tanti ricordi felici di questo posto. Come quando da piccola raccoglievo le mele di nascosto con l'aiuto di mio cugino, e quando d'estate andavo a bagnarmi i piedi nel ruscello finchè la pelle non raggrinziva e le labbra diventavano viola. E' bello per me osservare il giardino; mi rasserena sempre.
Poi un suono mi distoglie da quell'inatteso momento di relax.
Un suono che uno non penserebbe di sentire di domenica mattina dopo essersi appena svegliato.
- Qualcuno ha suonato il campanello! -
Non so dire perchè, ma ho una strana sensazione.
- E se fossero..? -
Non riesco a contenere l'agitazione.
- Mamma, apro io! -
Mi precipito giù dalle scale ad una velocità supersonica. In una frazione di secondo sono davanti alla porta.
Ho il cuore in gola e le mani tremanti.
Non faccio neanche in tempo ad aprire del tutto la porta che un amasso di muscoli e brillantina mi stritola in un abbraccio. Per così dire, pensavo mi volesse strangolare. Ma sono felice, felice, oltremodo felice.
- Ok campione, ti voglio bene anch'io! Ma almeno lasciami respirare! - esclamo ridendo e piangendo insieme. Steve Rogers mi lascia immediatamente. I suoi occhi acquamarina sono pieni di lacrime di gioia. Non riesce neanche a parlare per la commozione, aww.
Il secondo a comparire sulla soglia è Iron Man, che molto delicatamente interloquisce con un elegantissimo - E che ca... - Qualcuno gli molla uno spintone da dietro. Faccio l'occhiolino a Thor. - Linguaggio! - fa il Capitano con aria di superiorità. Tony alza gli occhi al cielo. - E che cavolo Steve, voglio salutarla anch'io. Non l'avrai mica stuprata?! - Scoppiamo a ridere.
- Chi è, tesoro? - domanda mia madre ancora mezza addormentata.
- Ma', sono tornati! Sono tornati! - grido euforica - Gli Avengers sono tornati! -
Non ci posso credere. Oh, cielo. Non ci posso credere.
Sono di nuovo tutti qui! Nel mio salotto, come una volta. -Loki non c'è? - Nessuno risponde, e il mio sorriso vacilla. Dopo averli fatti entrare li faccio accomodare sul divano. Sto per sedermi lì con loro quando Bruce mi fa notare che sono ancora in pigiama. Oh, nella fretta non ci ho fatto caso! Che vergogna! Con le guance color porpora torno in camera di corsa.
Mi metto davanti allo specchio e mi guardo con aria critica. La mia pelle è cadaverica, cavolo. E i miei capelli, unica cosa che apprezzo di me, di color miele, sono terribilmente spettinati. Grazie al cielo sono tagliati corti e quindi non ci metto molto a sistemarli. Ora devo decidere cosa mettere. Dopo un lungo e tribolato esame, opto per un completo verde militare, non molto attinente al momento ma comunque molto pratico.
Torno al piano di sotto e noto che nessuno si è mosso dal proprio posto.
- Ehm..ragazzi? Nessun..frigo luminoso? O macchina indemoniata? O attacco di depressione? - chiedo cauta. Gli eroi sorridono. - No, sei stata tu a farci superare i nostri problemi - dice Tony con un'estrema e alquanto inquietante gentilezza.
- Oh.. - arrossisco. - Stark ha ragione. - la voce di Bruce si insinua come un eco nelle mie orecchie. - Ehm..grazie..? - Mi sento estremamente confusa. - E tu Cap? Come butta? - chiedo un po' per sdrammatizzare e un po' per rompere il silenzio che si è creato. Mi rivolge un sorrisino sornione. - Il lupo perde il pelo ma non il vizio..su YouPorn ci guardo ancora. - Gli mollo uno scapaccione. - Pervertito! - Natasha sbuffa e abbassa lo sguardo sul pavimento. Richiamo la sua attenzione. - Hey! Allora, qual buon vento? - Clint punta i suoi occhi nei miei con un pizzico di allegria e malizia. - Nick. Vuole vederti. -
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