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Prologo 02

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla,da soli non sono nessuno.

Charles Bukowski

Il volo fu ,con mia grande sorpresa ,molto tranquillo e rilassante, neanche il tempo di atterrare che zia Mel già rompeva con mille messaggi e altrettante  chiamate, dopo averla tranquillizzata cercai un taxi e mentre facevo ciò inevitabilmente pensai a tutte le ragioni che mi avevano portata a Miami.

Mi avevano parlato di questo college un po' fuori dalle righe, non si trattava della solita facoltà di legge ma di un tipo di formazione un po' particolare, ti formavano psicologicamente. Quello che più mi aveva colpita era il particolare metodo di insegnamento che mi incuriosiva e non vedevo l'ora di cominciare, ovviamente erano anche altre le ragioni che  mi spinsero ad iscrivermi in quel posto.

L'orco che decise per la vita di mia madre aveva fatto anche qualcosa di positivo, non mi aveva schiacciata ma mi aveva invogliata a diventare qualcosa o meglio qualcuno che volesse aiutare tutte quelle persone che si trovavano in situazioni che le facevano sentire sopraffatte, senza speranza, persi in un oblio.
Scattó in me un senso di protezione verso tutti coloro che soffrivano perché la legge non riusciva a coprirle del tutto, volevo emergere e far emergere questi casi.

Mi sporsi un po' per riuscire a beccare un taxi e finalmente uno si fermó di botto, caricai i miei bagagli aiutata dal tassista, gli diedi l'indirizzo del campus, mise in moto e per tutto il viaggio regnò un silenzio tombale, cosa che apprezzai molto data la mia stanchezza, non avevo molta voglia di socializzare.

Arrivati a destinazione pagai la corsa e presi i miei bagagli, il taxi andò via e io rimasi per un attimo impalata ad ammirare questa bellissima e moderna struttura, mi incamminai verso i dormitori  cercando di non perdermi, sapevo già il numero della mia camera visto che al momento dell'iscrizione mi inviarono tutto via email, certe volte questi aggeggi moderni servivano davvero tanto. Trovai la mia camera la numero trentatré e per fortuna era una singola come da me richiesto.
Era piccola e spoglia, ma molto accogliente, mi serviva solo per dormire infondo, pensai a sistemare le mie cose dopo aver disfatto la valigia e poi sarei andata a curiosare un po' in giro.

Feci un bel giro del campus, pranzai con un panino preso alla mensa, feci il giro completo dei corridoi e certe volte quando qualche porta di qualche aula  era aperta o socchiusa, mi impicciavo di ciò che dicevano i professori ero fuori di me dalla curiosità, per la distrazione finii per scontrarmi con una ragazza che aveva molta fretta di correre a qualche lezione,"oddio scusami ti sono praticamente finita addosso" arrossì mentre raccoglieva i suoi libri e continuava a scusarsi a quel punto mi abbassai ad aiutarla" no scusami tu, ero intenta a curiosare e non ti ho vista" lei sorrise un po' sollevata, era carina, piccola di costituzione  la pelle olivastra le dava quel tocco sexy e sbarazzino. Aveva un caschetto scuro e gli occhi neri come la pece ,"piacere Maya "allungo la mano ed io la strinsi prontamente"piacere Giulienne" .

Cominciammo ad incamminarci "sei nuova?" mi chiese un po' intimorita,"beh si! Si vede così tanto?" Scoppiammo a ridere e lei mi rispose" no no!solo che non ti ho mai vista, sei interessata a fare un bel giro del campus? O a fare qualche giro fuori dal campus?",non so perché ma mi piaceva questa ragazza mi dava uno strano senso di tranquillità ."per quanto riguarda il campus ho già dato! Per quanto riguarda un giro fuori ci sto, stasera sono intenzionata a riposarmi ma una di queste sere mi piacerebbe molto", lei sembró felice poi prese il suo cellulare e me lo passò" ok allora scrivimi il tuo numero così per organizzarci, vedrai ci sono un sacco di bei ragazzi qui a Miami" mi fece l'occhiolino ed io la guardai con un cipiglio pensando a tutte le mie esperienze con i ragazzi, beh si contavano sulle dita di una mano e non si potevano chiamare esperienze, la prima fu quando giocai per la prima volta a sette minuti in paradiso avevo quindici anni, era la festa di compleanno di Leonard Martin mio compagno di classe e con lui finii nel ripostiglio, nell'avvicinarci gli diedi una bella capocciata e lui non apprezzó per niente. A sedici mi presi una cotta per Ronald Bells più grande di me di un anno, frequentavamo lo stesso liceo, si avvicinò e mi chiese di uscire, avevo un frullato in mano e dalla sorpresa tossii e mi uscì dal naso, ritirò subito l'offerta , per finire Erick Costant  alla quale ho dato il mio primo vero bacio a sedici anni e con la quale mi sono fidanzata per poi scoprire dopo un anno di fidanzamento che mi tradiva con la secchiona della mia classe, tanto santarellina quella.

Avevo già una bassissima fiducia negli uomini, loro confermavano ancora di più la mia tesi."vabbè Mya penserò a divertirmi, gli uomini li terrò alla larga per evitare problemi"le passai il suo cellulare dopo aver segnato il mio numero e lei mi sorrise con aria di finta sfida " lo vedremo quando vedrai i ragazzi che girano qui", alzai gli occhi al cielo e lei rise. Ci salutammo dopo un po' visto che lei doveva correre a lezione e mi avviai verso camera intenzionata a riposarmi e prepararmi per la giornata che mi aspettava l'indomani, dopo aver tranquillizzato zia Mel e averle dato la buonanotte me ne andai a dormire pur essendo molto presto.

Il giorno dopo mi svegliai super carica, avevo una gran voglia di scoprire cosa mi aspettava, alla prima ora avevo lezione di Psicologia criminale con il professor Andres Roberts, dicevano che era uno fuori di testa, che andava controcorrente e che non ascoltava molto i suoi superiori, ma era uno con le palle e con una gran carriera alle spalle, decise di darsi all'insegnamento con la morte della moglie causata da un incidente d'auto mentre sbrigava una commissione che avrebbe dovuto sbrigare lui e che per impegni lavorativi mando' lei.
Tutto ciò letto da migliaia di articoli di giornali e recensioni, maggiormente cercavo lui perché era quello che più mi era saltato all'occhio, chissà come era nelle vesti di insegnante.

Dopo essermi preparata corsi direttamente a lezione visto che non avevo neanche il tempo di prendere un caffè perché ero in ritardo come il mio solito, mi incamminai verso l'aula per poi scoprire con mia grande delusione che era già cominciata e che mi toccava entrare beccarmi una ramanzina sotto gli occhi di tutti. Cercai di intrufolarmi mentre il professore era di spalle, "crede che intrufolarsi come una ladra in aula durante la mia lezione, possa servirle a qualcosa? Crede di scampare alla ramanzina? Crede che gli altri si divertano a svegliarsi presto e venire in orario?" mi bloccai sul posto e sentivo il sangue salirmi fino al cervello, ma come diavolo aveva fatto? Era ancora di spalle a scrivere degli schemi alla lavagna, si girò lentamente e mi guardò con sguardo serio e interrogativo," allora?"lo fissai per un po' senza proferire parola. Ero davvero in imbarazzo con tutti quegli occhi puntati su di me " bene signorina vedo che non sa cosa rispondere, per questa volta le lascio il beneficio del dubbio, vedremo più in là quanta serietà riesce mettere in questo corso,  perché io pretendo dedizione e serietà sia chiaro" annuii e corsi subito al primo posto libero, solo ora mi resi conto di quanto fosse affascinante, l'aria tormentata gli dava quel tocco di mistero che piaceva alle donne. Alto e scuro, naso dritto e capelli un lunghi sulla fronte quasi a formare un ciuffo tirato morbidamente dietro, avevo letto la sua età su internet ma dal vivo non dimostrava ancora di più i suoi quarantacinque anni, ne dimostrava trentasei.

Osservò tutta la classe prima di dire" le lezioni con me sono difficili da sopportare psicologicamente, vi farò lavorare sul campo e su casi esistenti ed ancora in atto, voglio che tocchiate con mano le vostre debolezze che ci facciate i conti, voglio che analizziate prima voi stessi e poi chi avete di fronte". Ci guardò con un sorriso di sfida" dovrete superare molti ostacoli, voglio vedervi sgobbare, oggi la mia lezione si concluderà dopo solo quindici minuti dall'inizio " tutti cominciarono a bisbigliare sorpresi e a guardarsi con aria interrogativa" ragazzi nulla andrà come deve andare, dopo la lezione sulla stronzata della conoscenza reciproca e bla bla bla che noi ovviamente salteremo visto che per me la conoscenza avviene per gradi ed avverrà tramite il vostro lavoro,vorrei che voi vi preparaste alla prossima lezione  psicologicamente e fisicamente" a quel punto si avvicinò ancora di più a tutti noi passeggiandoci di fronte, " vi assegnerò dei bei compiti da svolgere nella prossima lezione, andate in pace" ci indico' l'uscita e tutti noi un po' interdetti cominciammo ad avviarci verso la porta mentre lui ci salutava con la mano e con un sorriso derisorio. La cosa mi spaventava e mi incuriosiva allo stesso tempo, chissà cosa tramava...

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Saalveee sto cercando di postare più parti possibili così per dare già un po' di forma al tutto. La storia è già formata nella mia testa sto cercando di riportarla nel migliore dei modi. ☺️
Cosa ne pensate? Vi piace la piccola Giulienne ?❤️❤️

Cosa starà tramando il nostro affascinante professore? 😬

Quali altre sorprese aspettano la nostra Giulienne ?🤔

Ripeto, se ci sono errori di qualsiasi forma, chiedo scusa e vi chiedo pazienza cercherò di migliorare con il tempo.😘😘😘

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