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Forse un giorno...Parte III

Datemi la carica come a un giocattolo, fatemi cadere oltre il bordo del tavolino da caffè dove il cielo si butta in mare
verso l'ultima fine indicibile."

Charles Bukowski

~~~

-Giulienne's Pov-

La guerra aveva distrutto le loro anime e loro stavano distruggendo il mondo in cui vivevano...

Era passata una settimana dalla morte di Simon, a cinque giorni dal funerale alla quale nessuno poté presenziare per volere di sua madre, eravamo qui riuniti...
Non ero ancora andata via, gli eventi avevano ostacolato il tutto, ero ad un bivio...lo amavo, ma lo odiavo anche, lui diceva di essere il fantasma ma i fatti dimostravano altro...
Cioè...non tutti i fatti...

La verità era che stavo temporeggiando, non volevo allontanarmi da lui ma dovevo farlo, raccogliere tutto il coraggio e scappare il più lontano possibile.
Sistemavo le mie cose in quella valigia e in essa ci inserivo tutta l'amarezza procurata da quel distacco forzato...forzato dalla ragione... era finita, dovevo accettarlo.

Diedi un ultimo sguardo a quell'enorme camera da letto, che mi aveva ospitata per quel poco tempo condiviso con lui...lui che in pochi mesi era diventato parte essenziale...
Mi sarei gettata nel fuoco per lui e scoprire che forse me lo avrebbe lasciato fare, aveva creato una rottura inevitabile dentro di me, non ci parlavamo, non ci guardavamo...eravamo due estranei...

Dopo quello che era successo sembrava essere ritornato il Gabriel di allora, per un secondo...uno soltanto, avevo pensato che le cose potessero ritornare al proprio posto, ma non era così. Ci stava allontanando tutti, solo i pochi fedeli che si ostinavano a spalleggiarlo sembravano non voler lasciare quel posto che per tanto tempo avevano occupato. Ian viveva il suo amore platonico con Maya, Damon continuava a scodinzolare dietro Gabriel e gioiva per il ritorno del vecchio King solitario e crudele, Al trovava in Gabriel la sua unica ragione di vita, si aggrappava a lui per non sprofondare...la perdita di suo figlio aveva fatto si che la sua ossessione nei confronti di quel ragazzo in cui aveva riposto tutte le sue speranze, aumentasse a dismisura.

Non gli importava di nulla...solo di Gabriel...perfino la sua giovane moglie trofeo sembrava non esistere più nei suoi pensieri, c'era spazio solo per quel ragazzo incasinato dall'animo buio.

In quel momento il mio viaggio mentale fu interrotto "hey piccola bambola del mio cuore" la voce di Eva metteva un po' di tranquillità tra quei pensieri che mi opprimevano, mi voltai e le sorrisi istintivamente "scusa...ho bussato ma non rispondeva nessuno e sapevo che eri qui...ero preoccupata" continuai a sistemare le mie cose in valigia "non ti preoccupare..." mi limitai a dire solo quello.

Si avvicinò cautamente e si sedette sul letto accanto al mio bagaglio, "volevo solo sapere come stavi..." mi bloccai un attimo ed anziché rispondere alla sua domanda cercai di sviare il discorso "come mai hai deciso di lasciare il King?" Eva era una persona intelligente e molto sveglia, capi' subito cosa stavo cercando di fare ma decise di assecondarmi.

Sospirò sonoramente "vedi piccola Giulienne, ho vissuto tutti questi anni intensamente...so che è difficile da comprendere e che quello che facevo era eticamente e moralmente sbagliato ma l'ho fatto per una sola ragione...devo a quel ragazzo molto più di quello che sono riuscita a dargli." Qualcosa nel suo discorso mi attirava come una sorta di calamita, "la droga e tutto ciò che gira intorno ad essa era una sorta di maschera, quel ragazzo possiede un animo buono...mi ha salvata quando nessuno era disposto a farlo...neanche io...ero solo un ragazzo spaventato quando mi raccolse dal pavimento di quella stanza buia che esisteva solo dentro di me." Con una mano fece scivolare il suo amato foulard che copriva il taglio maschile  che  nascondeva quasi gelosamente, strofinò gli occhi rovinando il trucco curato che mascherava i suoi veri lineamenti, si voltò a guardarmi con dolcezza "ecco...qui c'è solo un ragazzo...che desiderava soltanto qualcuno che lo accettasse...che comprendesse...lui lo ha fatto senza che glielo chiedessi, in silenzio...e nel mio piccolo mi sono sentita in dovere di ricambiare".

Osservavo i suoi occhi che acquistarono una lucidità dettata dal sentimento, provava amore nei confronti di Gabriel...non un amore carnale o passionale, un amore pulito e senza pretese.
"E' stato lui a dirmi di seguire Mel, ha ascoltato i nostri discorsi...ha percepito il mio desiderio, la mia vera passione e' sempre stata la moda, creare qualcosa di bello e pulito. Tua zia mi ha offerto il lavoro ma io l'ho rifiutato...Gabriel mi ha praticamente messa alla porta perché sapeva che solo così sarei riuscita ad andare avanti...a staccare quel cordone ombelicale che io stessa avevo creato" le sue parole mi spiazzarono, sentivo crescere la speranza dentro di me...la speranza che forse in lui qualcosa di buono c'era realmente.

"Che lui sia il fantasma...non ci credo, anche se conosco bene i suoi problemi psichici. Ma questa parte di lui così...così disumana non esiste. Ha fatto cose terribili questo e' vero, ma ha fatto altrettante cose meravigliose che tende a nascondere..." non sapevo cosa dire e mi avvicinai a lei per poi sedermici accanto
"Bambina mia con questo non ti sto dicendo di restare...purtroppo ci sono momenti della vita dove bisogna mollare la presa, adesso deve ritrovare se stesso come tu hai bisogno di trovare la tua strada." Quel sapore terribile che da giorni percepivo...quell'amarezza continua...si ripresentò più insistente che mai, forse volevo sentirmi dire esattamente il contrario, volevo che mi consigliasse di restare e combattere...da Eva mi aspettavo questo...

Come se mi avesse letto nel pensiero disse "i codardi scappano mentre le persone coraggiose voltano pagina, se la tua vita deve essere solo un adattarsi alla sua, allora piccola mia...questa non è vita,  è solo una brutta copia...sarai una persona senza spessore e con poco da raccontare, avrai la valenza di un vestito o un paio di scarpe...fidati, so di cosa sto parlando. Devi ricominciare da te..." mi accarezzò il viso e con estrema eleganza si risistemo il foulard, "adesso vado a darmi una sistemata...sembrerò un pagliaccio" sorridemmo entrambe poi si alzò e abbandonò con passo fatato la stanza.

Restai lì seduta...mi sentivo come un giocattolo rotto...

Un giocattolo abbandonato,
fra i tanti oggetti dimenticati,
soffre in rigoroso silenzio
il suo forzato esilio
dal mondo dei balocchi.

Non è stato molto fortunato,
il suo compagno di giochi,
pur morso dai motivi affettivi,
l'ha rinchiuso in un anonimo scatolone
di un'impolverata soffitta
in attesa dell'inevitabile fine
che prima o poi toccherà
anche a lui!

La sorte non è stata così clemente
con il povero orsacchiotto di peluche
purtroppo egli giace indecente
nel bel mezzo di un mucchio di rifiuti
delle poco attraenti isole di quartiere
dell'ecologica spazzatura.

A pezzi o tutto intero,
poca conta,
il rinnegato balocco
è ormai diventato un oggetto inutile
non si è meritato un posto da cariatide
in qualche oscuro museo,
è persino ignorato da tutti bambini:
non è stato nemmeno riciclato
in qualche casa del terzo mondo.

L'unico scopo di vita
a lui rimasto
è la triste rottamazione,
soltanto quella metterà fine
all'interminabile calvario
del suo triste abbandono.

Nessuno vuole giocare
con un giocattolo rotto,
tutti vogliono uno nuovo,
sempre più attraente,
mentre lui è vecchio
e non più divertente!

Nessuno si prende la briga di salvarlo
dal suo inesorabile fato,

basta un piccolo gesto d'amore

lo si può aggiustare,

lo si può salvare,

qualsiasi giocatolo rovinato
dal gioco della vita

può ancora rinascere...

come il più bello
di tutti i giocattoli
del mondo!

Era quasi arrivato il momento...quello tanto temuto, molti avrebbero lasciato questa casa con tanta amarezza ed altri con tanto sollievo.

Era inquietante in quanto poco tempo questa casa fosse stata messa a posto più e più volte, sembrava che non fosse mai stata toccata, che quei vetri rotti non le appartenessero...che quei proiettili vaganti non l'avessero mai sfiorata.

Nascondeva molte ferite...proprio come lui...purtroppo le mie erano abbastanza evidenti, sentivo bruciare una di esse proprio sul mio viso...ogni giorno mi avrebbe ricordato cosa ero stata e con chi lo ero stata.

Mentre mi guardavo intorno il profumo muschiato che danzava con una fortissima essenza di tabacco, invase le mie narici portandomi su in alto per poi lasciarmi facendomi schiantare al suolo.

Così mi sentivo con lui...prima volavo in alto e poi precipitavo nel vuoto...

"Hai preso tutte le tue cose?" Il suo tono freddo per chissà quale motivo, non mi sorprese per niente. Mi voltai ad osservarlo pensando che forse quella sarebbe stata l'ultima volta "non proprio tutto..." quella frase sospesa sembrò non colpirlo più di tanto ma racchiudeva tante cose...

"Sai Gabriel...voglio ringraziarti" questo invece lo sorprese, sgrano' lievemente gli occhi "eh perché mai?" cercava di mantenere una certa
distanza tra noi ma sapeva...sapeva che neanche un intera nazione ci sarebbe riuscita.
Avanzai di un passo "Sei stato crudele con me...forse troppo, ma allo stesso tempo mi hai protetta...mi sento più forte ora...non so dove andrò o cosa farò, so solo che lo farò per me stessa" inizialmente non disse nulla, poi prese ad applaudire e sorridere spavaldo "brava...no sono colpito davvero...sono colpito da tutta questa poeticità che sa di patetico..." abbassai lo sguardo sconfitta e sorrisi a mia volta, non sapevo esattamente perché stavo sorridendo...l'unica cosa che sapevo era che ne avevo bisogno in quel momento.

Inevitabilmente non mi sembrò poi così assurdo che forse potesse essere il fantasma "Finalmente ti sei liberato di me, volevi le tue vendette...la guerra...hai vinto tu" smise di colpo di sorridere "beh non hai capito nulla come sempre cara Giulienne, ma la cosa non mi sorprende più..." le sue parole non mi offendevano più, avevo imparato a capire quando usava certe parole per colpire...era l'unico modo che conosceva per difendersi.

Forse tutto questo stava accadendo per una ragione...forse dovevamo incontrarci, distruggerci a vicenda per poi ricomporre i pezzi magari nel modo giusto?! Forse tutto questo aveva uno scopo nelle nostre vite...

Dio...lo amavo così tanto, lo guardavo e riuscivo solo a provare questo sentimento che mi stava logorando. "Ti amo" proprio come mi era uscito le altre volte...di getto... "ti amerò sempre, eh vorrei che mi chiedessi di restare...vorrei che mi dessi una ragione valida per andare contro tutto e tutti...contro la ragione...contro la vita stessa...mi bastano due parole soltanto"  i suoi occhi di ghiaccio erano inchiodati ai miei, si stava sciogliendo...riuscivo a vederlo, vedevo la sua anima riaffiorare nei suoi occhi.

"Ho dimostrato di poter ribaltare l'impossibile per te, ho dimostrato di non provare più dolore di fronte alla speranza di poterti riabbracciare, ho dimostrato che nessuna droga avrebbe potuto alterare ciò che provavo...tu sei...tu sei tutto.." mi ascoltava rapito, intorno a noi non c'era più niente...ne il soffitto...ne le pareti, eravamo solo io e lui..

"Chiedimi di restare Gabriel...chiedimelo, dimmi che ho contato qualcosa nella tua vita...dimmi che non sono stata di passaggio...dimmi che provi quello che provo io...dimmelo e niente e nessuno potrà mai dividerci, nemmeno un fantasma..." speravo e speravo...sapevo che Eva aveva ragione ma se avessi voltato le spalle all'amore, se avessi cestinato i miei sentimenti, come avrei fatto a ricominciare da me?!...rispettare ciò che provavo era forse un modo di rispettare me stessa, ma se il mio era un amore a senso unico allora non avrebbe avuto la stessa valenza...non potevo elemosinare l'amore...non è così che funziona...

Aspettavo un suo cenno e finalmente si mosse, cammino' verso di me...i suoi occhi non abbandonarono i miei, giunto finalmente a destinazione si limitò ad osservare il mio volto.
Mi accarezzo' i capelli...era molto più alto e troneggiava sulla mia figura, la sua vicinanza ...il suo odore che mi investiva...le sue mani forti...tutto di lui mi faceva innamorare...

Continuammo ad osservarci...con desiderio...era da troppo tempo che le nostre labbra non si incontravano...volevo baciarlo ma prima volevo una risposta.
In quel momento si decise a spezzare quel silenzio...quell'agonia...
Con voce bassa mi sussurrò sulle labbra la risposta tanto attesa

"Giulienne io..."



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Saaaaaalveeeeeeeee
Quanto mi odierete da 1 a 100? 🤣

Lo so...sono stata cattiva a concludere così ma in questi giorni arriverà il prossimo Chapter, no! Non sparirò... avevo già accennato ad una doppia pubblicazione questa settimana ☺️

Adesso Bando alle ciancie, come vi è sembrato questo mini Chapter? E sopratutto vi erano mancati il nostro King è la nostra ragazzina?

Avrete modo di capire nel prossimo Chapter un po' di cosucce...

Chiedo ancora scusa per la lunga attesa e non vi annoierò con le solite spiegazioni, però ci tengo a precisare che amo la mia storia e che per nessuna ragione l'abbandonerò. Sarò lenta questo si...ma non trascuro la storia, non pensatelo mai...

Ps chiedo anche scusa per eventuali errori di battitura, il trasporto credo sia molto più importante di qualche erroriccio...me lo perdonerete spero 😜

Comunque vi mando tanti baci ❤️❤️❤️
Fatemi sapere cosa vi è sembrato questo capitolo ☺️😘😘😘😘😘😘
💋💋💋💋💋

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