Forse mai...
,,La verità sta nelle sfumature."
Charles Bukowski
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-Giulienne's Pov-
"Giulienne io...io non voglio che tu te ne vada..." restai ad osservarlo sorpresa, lo stava dicendo davvero?!...
"Si... ti amo...non sapevo dare un nome a tutto ciò, non ho mai creduto a questo sentimento...ma tu...tu testarda come sei, sei riuscita a rimettere tutti i pezzi al proprio posto. Sei riuscita a salvarmi Giulienne"...
Sorrisi con le lacrime agli occhi, pensavo non me lo avrebbe mai detto...che non avrebbe neanche mai provato quel sentimento per me...ero così felice...stavo sognando...sognando...sognando...
Le immagini così chiare...così dannatamente vere presero a sfocarsi, la voce sempre più lontana...sostituita dalla stessa voce, l'unica differenza era che i contenuti erano totalmente diversi...
"Giulienne?...mi stai ascoltando?" Ritornai con i piedi per terra, quello che tanto desideravo sentirmi dire esisteva solo nella mia testa, la sua espressione quasi annoiata confermava il tutto.
"Che ti prende?sembravi in coma.."non dissi nulla, continuai a sperare...forse me lo avrebbe detto davvero?!non doveva per forza andare tutto male...
Ad un tratto il suo sguardo prese a puntare alle mie labbra...sembrava confuso...perso nel suo mondo...per un momento sembrò quasi ci volesse trascinare anche me in quel mondo...cosa voleva realmente il King?
Cosa voleva Gabriel? E se tutto quello che diceva era vero,allora...cosa voleva il fantasma?
Ero quasi più confusa di lui in quel momento...
"Io..." ci speravo...osservavo a mia volta le sue labbra "si?..." Cercai di spronarlo a parlare e in tutta risposta disse "ho ottenuto tutto quello che volevo, non mi servi più..."prese a sorridere quasi come se avesse detto qualcosa di estremamente divertente...una barzelletta...ecco cosa ero per lui...
Sentivo l'aria mancare, i miei polmoni si contraevano minacciando un cedimento...
Con la poca forza che mi rimase sussurrai "cosa?..." lo guardai dritto negli occhi e ci ritrovai il buio...
"Dannazione, proprio non ci arrivi ragazzina?!"
Mi si gelo' il sangue nelle vene, ero lì bloccata...ma dentro di me urlavo...
"Avevo bisogno di tutto questo...adesso tutti dipendono totalmente da me, prima ero il loro re...adesso sono il loro Dio..." non riuscivo a capire nulla di ciò che stava dicendo, non sapevo a cosa si stesse riferendo...
"Perché?io...perché?...mi manca l'aria..." cominciai a delirare, mi guardavo intorno e vedevo immagini poco definite.
Come se non bastasse continuò con le sue squallide spiegazioni " tutto è cominciato dalla famiglia Benitez...presero a cercare di soffiarmi Eva...anche se non conoscevano la sua identità, erano interessati alla droga...cercarono di corrompere addirittura Damon" scoppiò in una fragorosa risata di pancia...ma io continuavo a non capire...
Si bloccò notando la mia espressione e riprese il suo racconto "dai...proprio non ci arrivi...quando il professorino/mio zio o quel che è, ti ha praticamente gettata tra le mie braccia...lì l'idea...la lampadina che si accende...decisi di approfittare della situazione per ideare un piano che non avesse precedenti...ho creato un essere che tutti avrebbero temuto...il fantasma..." per poco la mascella non mi cascava sul pavimento, le mie orecchie non potevano credere a ciò che stavano sentendo...era tutto così squallido...crudele...soprattutto crudele..
"Dopo lo sterminio dell'intera famiglia Benitez e degli svariati tentativi addirittura il grande re...quest'ultimo spaventa il fantasma e tutti gli altri vivranno sentendo sempre la necessità di seguirmi...la paura fa di un essere umano...un essere ubbidiente..." ero nauseata...non riuscivo a muovermi...
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi, d'un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po' di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s'accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
Le sue parole avvelenarono l'aria...volevo solo scappare in quel momento, piangere e magari disperarmi...
Fare della vita degli altri un modo per ottenere ciò che si vuole...avrei fatto di tutto per lui, mi ero presa tutto il dolore che comportava stare accanto ad una persona come lui.
Non ero estremamente credente, ma inevitabilmente pensai a Dio...pensai a cosa gli avessi fatto di così grave da essermi meritata una vita così 'complessa' oserei definirla...
Non avevo mai conosciuto mio padre, mia madre era stata ammazzata brutalmente da uno psicopatico, ero stata rapita e imprigionata...picchiata e derisa...sfregiata per finire, per non parlare del fatto che mi ero innamorata di un uomo di cui stabilità psichica era dubbia...anzi nulla..
Dopo tutto questo calvario, era lì di fronte a me a dirmi che la mia era una vita talmente misera che aveva pensato di distruggerla per fare i suoi porci comodi...prese prima la mia verginità e poi tutto il mio orgoglio...
Getto' tutto via... come uno dei suoi mozziconi...
Dio perché proprio a me?!...
Ero sicura di non essere l'unica a farsi quella domanda...
Sentivo la rabbia montare, la collera mi stava accecando...sentii solo il suono della mia mano che toccava il suo viso, uno schianto forte e ricco di delusioni e sogni infranti... mi resi conto solo dopo di avergli tirato uno schiaffo talmente forte da far ruotare leggermente la sua testa.
Restammo fermi per qualche secondo poi cominciò il caos più totale...
Con uno scatto veloce mi prese di peso e mi getto' sul letto, senza che me ne rendessi conto si mise a cavalcioni su di me. "Non osare mai più colpirmi...NON OSARE" mi urlava in faccia tutto il suo nervosismo, digrignava i denti mentre io lo osservavo incattivita.
"Perché...che farai? Vuoi picchiarmi? Vuoi forse uccidermi?" La mia voce mi sembrò irriconoscibile, si stava incrinando...cercavo di trattenere il pianto ma non ci riuscii.
"Cosa vuoi farmi grande re? Cosa?... non puoi più farmi nulla...se vuoi uccidermi accomodati pure" troneggiava su di me con uno sguardo agghiacciante, estrasse la pistola dal retro dei pantaloni e me la punto' alla fronte.
Non provai paura...ma rassegnazione...
I nostri sguardi si intrecciarono, le lacrime calde e silenziose scivolavano lungo le mie tempie...
Dopo un tempo che mi sembrò lunghissimo, fece una cosa che mi spavento' a morte...
Prese la mia mano, ci posizionò la postola e se la punto' al petto "Sarai tu ad uccidere me...dopo tutto quello che ti ho fatto, non dirmi che non desideri farmi fuori..."
Paradossalmente avevo più paura di fare del male a lui anziché il contrario...solo lui poteva farne a me...ancora e ancora...
"Coraggio ragazzina...durerà un secondo, non te ne accorgerai neanche...un secondo soltanto e tutto sarà finito..."piangevo disperata...non avrei mai potuto ucciderlo,eppure... quanto lo volevo...
Volevo che non fosse mai esistito, che tutto il male che mi aveva fatto fosse stato solo un brutto incubo...
"Su forza...avanti...finiamola qui...finiamola...metti fine al mio dolore"con aria stanca chiuse gli occhi come se non aspettasse altro che la sua morte...desiderava la pace...
Cosa significava mettere fine al suo dolore? Quale dolore?...
In quel momento pensai sul serio a farlo fuori...per tutto quello che mi aveva fatto...il dolore, la vergogna, la frustrazione...tutto causato da lui. Era il mio male ma...ma lo amavo,lo amavo da morire...
Lo guardai intensamente e mi persi tra i ricordi
Mi svegliai pian piano, i suoi baci ricoprirono il mio volto e il mio collo " buongiorno piccola", mi stiracchiai sotto di lui "buongiorno anche a te mio temibile re" sorrise fiero...
Quel ricordo di quella mattina, dopo il caos scatenato da un agguato...il proiettile che colpi' il suo braccio...la paura di perderlo...
Era uno di quei semplici momenti che precedevano una delle nostre solite litigate prive di senso...
Ne avevamo passate tante insieme e per quanto insistesse nel dirmi che era stata tutta una farsa...io non ci credevo...
I nostri baci, le lacrime, gli addii, i ritorni, le litigate...tutto quello che c'era stato lo avevamo vissuto intensamente e non poteva fare o dire niente per farmi credere nel contrario.
Sfilai piano la mia mano dalla sua "non lo farò mai" lui riapri' gli occhi e mi osservò triste "non riuscirai a convincermi a non amarti... vuoi che me ne vada? Ok! Ma sappi che ti amo e ti amerò con tutta me stessa...per sempre" non smisi un secondo di piangere, il dolore era troppo forte...credevo di morire da un momento all'altro...
Piego' lentamente il busto sporgendosi in avanti, poi si avventò su di me...precisamente sulle mie labbra...li' rividi quel pezzo di Paradiso...quella era la mia pace...ma anche la mia croce...
Sapevo cosa avrebbe comportato tutto ciò...ma ne avevo bisogno, volevo fare l'amore con lui e perdermi ancora una volta in quella passione che tanto mi faceva sentire viva...era l'unico modo per creare un contatto tra noi...la fusione dei nostri corpi e nulla più...
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Saaaaalveeeeee
Ultimo mini capitolooo
ritorneremo ai Chapter belli corposi, anche perché si tratta degli ultimi due, quindi tenetevi prontiiiiiiii
Spero vi sia piaciuta questa breve lettura, perdonate gli errorini e perdonate il piccolo ritardo....ho molte cose da farmi perdonare a quanto pare 😅
Cooomumque vi aspetta un Chapter di fuocooo, il prossimo sarà molto intenso 😉
Grazie per la pazienza, tenetevi pronti...il King e la ragazzina vi aspettano nel prossimo Chapter...
Tanti baciiiiiii❤️❤️❤️❤️❤️❤️
😘😘😘😘😘😍
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