Chapter 35
,,Ho corso per tutta la notte per dirti
che il buio è diverso dal vuoto."
Niccolò Agliardi
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-Giulienne's Pov-
"Ti prego..." mi riducevo sempre a pregare...pregavo pregavo e poi pregavo...
Mi scopava..e lo faceva da Dio...lui era un Dio quindi non poteva fare altrimenti.
Era passata una settimana dall'incontro con suo padre, da quel giorno vidi grossi cambiamenti. Riuscii a percepire una piccola parte indifesa che aveva scatenato in lui una sete di sesso incontrollata...i suoi incubi erano sempre più frequenti e l'unico modo che conosceva per guarirne...era possedermi fino a consumarmi...
Finalmente ritornammo a Miami, nella prestigiosa villa del grande e potente King...quello che leccava con maestria il mio clitoride gonfio...
La sua lingua così esperta riusciva a farmi toccare il cielo con un dito...riuscivo addirittura a vedere il paradiso...
Eravamo qui da soli due giorni e già mi aveva scopata in ogni angolo o superficie di questo posto...
Anche per quanto riguardava gli altri, sembrava essere cambiato qualcosa...tutti silenziosi...sospettosi...io cercavo di evitarli, sopratutto zia Mel. Perfino la villa sembrava aver assunto un altro aspetto, tutte le cose presenti avevano assunto un'aria tormentata, ma credo fosse dovuto al mio stato d'animo...tranne che per un piccolo particolare...l'albero era sparito e nessuno proferì parola al riguardo...
Nascondevano qualcosa...Gabriel si rintanava con i suoi ' scagnozzi ' nel suo studio quando non mi saltava addosso...non proferiva parola su ciò che si dicevano, appena arrivammo alla villa...dalla vetrata della camera da letto, vidi perfino il professor Roberts...se così si chiamava. Ma anche in quel caso Gabriel non volle dirmi nulla..del fantasma non se ne parlava, da quando eravamo ritornati mi tenevano all'oscuro di tutto...
I polsi mi bruciavano, ero ammanettata al letto ed ogni movimento mi procurava delle piccole fitte di dolore ma non mi importava...ero in una bolla di piacere e mordevo il mio braccio ben disteso sulla mia testa insieme all'altro, la testiera del letto sbatteva ogni volta che cercavo di far forza per liberarmi...
"Gabriel..." pronunciai il suo nome in una supplica e lui smise di torturarmi con la sua lingua...abbassai lo sguardo per poi incontrare i suoi occhi di ghiaccio "bambina...sei troppo frettolosa..voglio scoparti lentamente...molto lentamente" nel dirlo mi regalò uno dei suoi sorrisi perversi.
Si mise in ginocchio tra le mie gambe sotto il mio sguardo curioso, non capivo cosa stesse facendo poi sorrise di nuovo e lentamente si lecco' una mano , seguii quel movimento come sotto effetto di un incantesimo, ero totalmente stregata...poggio' quella stessa mano li' al centro del mio corpo. Con movimenti ben studiati prese a masturbarmi...piano...ed io mi contorcevo per il desiderio...maledette manette...
"Ti prego liberami..." chiusi gli occhi credendo di alleggerire un po' quella sofferenza ma non fu così...il suo tocco fu accentuato proprio da questo mio gesto, sgranai gli occhi quando i suoi movimenti si fecero più insistenti, aumentò la velocità...mi manco' il fiato... cercai di chiudere le gambe ma me lo impediva...
"Me lo fai venire ancora più duro quando mi preghi.." la voce era carica di desiderio...i miei umori generavano un suono acquoso, velocizzò il tutto in maniera quasi assurda "oddio..oddio..Ga..Gabriel.." ero quasi sul punto di scoppiare...sentivo l'orgasmo montare, stavo per perdere il controllo ma lui si fermò proprio sul più bello "cos..cosa..perché?" Ero a corto di fiato e non capivo cosa stesse succedendo, mi guardò sadico e rispose " verrai quando lo decido io..." sembrava volesse punirmi, ma per cosa?
"Per..perché?..." la mia voce era appena udibile, lui mi ignoro' totalmente e riprese a toccarmi cogliendomi di sorprese...proprio come in precedenza, mi masturbava piano...poi di nuovo velocemente. Mi dimenavo sul letto..mi inarcavo...sentivo i polsi andare a fuoco "lo senti? Eccolo.." si divertiva a torturarmi, quando l'orgasmo prese a crescere di nuovo dentro di me...lui si fermò ancora una volta..
"Nooo..." urlavo per la frustrazione e lui in tutta risposta rise, ricominciò di nuovo con il suo gioco malato...andò avanti ancora e ancora, sentivo le lacrime abbandonare i miei occhi...
"Basta..basta..." non sapevo perché stessi piangendo, forse era la troppa frustrazione accumulata. Si bloccò e quasi come se fosse ritornato in se, prese le chiavi dal comodino e mi libero'...
Sgattaiolai velocemente via dal letto, quando fui finalmente in piedi presi a barcollare ma due mani forti mi afferrarono dalle spalle per far sì che acquistassi un po' di equilibrio, mi divincolai con rabbia dalla sua presa salda "non mi toccareee.." ero fuori di me preda di un attacco di pianto isterico...
Sentii le sue braccia intorno a me... mi dimenai come un ossessa, volevo che si allontanasse e allo stesso tempo non volevo che lo facesse...
"Nooo..lasciami...non mi toccareee" mi stringeva sempre più forte da dietro, io continuavo a dimenarmi con la speranza di riuscire a colpirlo...
Sentivo il suo fiato sul collo, poi mi sussurro' all'orecchio "shhh...calmati...e' tutto finito, dimenticherai..."a quel punto mi bloccai, capii che qualcosa non quadrava...
"Noi ci amiamo...non lo diremo a papà..."mi stringeva forte da dietro, sentivo il suo corpo mezzo nudo premere contro il mio che invece lo era del tutto...
"Shh si così...questo è il nostro segreto e noi non vogliamo che papà lo scopra.." ero spaventata ma dovevo fare qualcosa per risvegliarlo da quello stato di trans.
Mi voltai lentamente, quasi non lo riconobbi...fino ad un minuto fa era il king che conoscevo, adesso mi ritrovavo a guardare negli occhi di un bambino spaesato...
Appoggiai la mia fronte alla sua...racchiusi il suo volto tra le mani..."Gabriel...ritorna da me...non lasciare che ti risucchi...sei più forte di lei..." prese a respirare a fatica, afferrò le mie mani che sembravano così piccole tra le sue,"io..io non ho detto nulla... lui.." era ancora perso in quel mondo parallelo che le dichiarazioni di Al avevano risvegliato...
"Sei lontano da quel mondo...sei qui con me, lei non può più farti del male..." la disperazione mi fece cadere in un pianto silenzioso...il dolore che solo il sentirsi impotenti poteva farti provare...
"Tu sei un re...tu puoi vincere...tu devi vincere" trattenevo i singhiozzi per fargli sentire che potevo reggere il peso...che potevo afferrarlo senza farlo cadere..." io ti amo...Giulienne ti ama con tutto il suo cuore...non tua madre ma Giulienne..." mi sentivo una stupidata a parlargli così ma non sapevo cosa fare...
Ci guardammo a lungo negli occhi poi finalmente capii che era ritornato, "che diavolo...cosa mi succede?" Chiusi gli occhi e tirai un sospiro di sollievo "eri...tu..." non sapevo come spiegarglielo senza che perdesse le staffe "insomma...tu..." si staccò da me bruscamente "tu cosa? Cazzo riesci a finire questa merda di frase?" Eh si! Era proprio lui...
Anziché arrabbiarmi, gli saltai letteralmente al collo e lo baciai...non ricambiò il bacio, tentò di staccarsi per poi riuscirci "Giulienne...cosa diavolo e' successo ? Perché sei così strana?" Bene! Adesso ero io quella strana, " te ne sei andato per un po'...parlavi...mi parlavi come se fossi tua madre...mi hai detto qualcosa su mantenere un segreto..." eccolo...il suo sguardo da king infuriato...
Si allontanò "andato per un po'? Mia madre? Segreti? Ma di che cazzo parli?" Nei suoi occhi non leggevo sorpresa...solo rabbia, sapeva ma non voleva ammetterlo a se stesso..."Gabriel devi farti aiutare...dal tuo vecchio dottore magari" il suo sguardo mi intimoriva...e la felicità che tanto provavo per il suo ritorno, fu spazzata via dalla sua furia "IO NON VADO DA NESSUNA PARTE...chi diavolo ti credi di essere? solo perché ci facciamo delle belle scopate ti senti in diritto di dirmi cosa fare o non fare...sta attenta ragazzina, così come ti ho fatta entrare..." per chiarire meglio il concetto punto' il dito indice in direzione della sua tempia "con la stessa velocità ti faccio uscire..." cercava di ferirmi...e ci stava riuscendo...
"Voglio solo aiutarti..." la mia voce era sottile e patetica, lui mi rise praticamente in faccia poi prese i miei vestiti dal pavimento e me li tirò in malo modo "non ho bisogno del tuo aiuto...sparisci dalla mia vista" le sue parole dure e cattive mi pietrificarono...
Si avvicinò ad un palmo dal mio naso per poi sussurrarmi "ho detto sparisci...anche solo guardarti mi infastidisce" l'uomo che mi stava parlando non era Gabriel..non era neanche il King...chi diavolo era? Quante personalità poteva contenere un solo corpo?
Capivo la sua necessità di sfogarsi ma la cosa che mi feriva era la sincerità che gli leggevo nello sguardo quasi schifato dalla mia immagine...sentivo mancare l'aria, sentivo il mio cuore esplodere in mille pezzi...
Corsi verso il bagno per non dargli la soddisfazione di vedermi di nuovo distrutta...
Decisi di rivestirmi e fare ciò che mi aveva chiesto. Quando chiudi la porta una parte di me mi incoraggiava a restare, pensai che non potevo cedere così e che lui aveva bisogno del mio aiuto...l'altra parte, quella ferita, mi incitava a lasciar tutto...a farla finita con questa mia voglia di trasformare tutta questa storia in un fatto normale...
Presi piano ad infilare la biancheria...tremavo ma non per il freddo...volevo mettere un punto a tutta questa merda, ma semplicemente per poter andare accampo e riscrivere una nuova storia...più pulita...qualcosa che ricordasse vagamente quella normalità che forse non avevo mai conosciuto...la normalità...non bisogna mai rifiutarla o darla per constata...
Quello che più mi confondeva era il fatto che per quanto volessi la formalità...allo stesso tempo amavo il suo essere così fuori dal comune...il suo essere esattamente l'opposto di un qualsiasi uomo normale...che confusione...
Ero anche consapevole che non sarei mai riuscita a liberarmi di lui...non perché lui non lo volesse ma perché non lo volevo io...
Mi sedetti sul pavimento, stringevo le ginocchia al petto e osservavo il vuoto...
... Mi lasciasti senza aver pietà,
ed io rimasi così: pallida e smorta...
...Ad altro non posso pensare se non a quell'ora che fu motivo dei miei pianti,del mio dolore dolce e della tristezza insieme...
Ad un tratto la porta si spalancò e i miei occhi oramai gonfi per il troppo piangere, incontrarono i suoi colmi di disperazione e stanchezza insieme, finalmente ritrovai nel suo sguardo quel bisogno che condividevo...io di lui e lui di me...
... e se il ricordo non consolasse,gli affannati amanti;
soltanto la morte porrà fine a tante pene...
Si inginocchiò dinanzi a me "non andare...se tu te ne andassi firmeresti la mia condanna a morte...non quella fisica, quella non la temo...ma uccideresti quel poco che di umano mi resta..." sgattaiolai tra le sue braccia per sigillare quella promessa silenziosa che gli stavo facendo...non sarei mai andata via da lui...non di mia spontanea volontà perlomeno...
Restammo così...l'uno a rifugiarsi nelle braccia dell'altro...
Il sole filtrava dall'enorme vetrata,ero distesa su un fianco e tenevo ancora gli occhi chiusi per l'enorme fastidio che mi procurava la luce del sole. Mi voltai convinta di imbattermi nella sua figura marmorea ma mi ritrovai a tastare un posto vuoto...spalancai prima un occhio poi l'altro per abituarmi pian piano ai raggi solari, notai con mio grande dispiacere che non c'era...
Mi misi a sedere stropicciandomi gli occhi, mi guardai intorno e notai che la stanza era vuota...dal bagno non percepivo nessun tipo di rumore...ma dov'era?
Istintivamente presi a gattonare verso il fondo del letto per dare un'occhiata al pavimento...forse come era già accaduto, lo avrei trovato lì...ma niente...infondo cosa mi diceva il cervello? Mancava solo che lo cercassi sotto il letto...eh se fosse lì? Come un'emerita imbecille mi sporsi e a testa in giù controllai sotto il letto "Non oso immaginare come appaio ai tuoi occhi,se davvero hai creduto di trovarmi sotto il letto..." la sua voce mi fece sobbalzare, per poco non mi beccavo un infarto, ma quando era tornato?
Cercai di darmi un contegno ma quando i miei occhi incontrarono la sua figura per poco non mi beccavo un secondo infarto...
Risalii con lo sguardo lungo tutto il suo corpo, partendo dalle scarpe sportive... alle gambe toniche fasciate da un pantalone di tuta...alla sua V ben definita...ai suoi addominali perfetti..ai suoi pettorali scolpiti, il tutto rivestito soldando dall'inchiostro...vederlo a petto nudo mi faceva sempre lo stesso effetto, infine arrivai al volto di una bellezza surreale...aveva il suo ghigno da 'Lo so che mi vuoi...stai praticamente sbavando' eh dovevo dire che era effettivamente così...stavo annegando nella mia bava...
Schioccò le dita e questo mi riportò al presente, mi schiarii la voce e cercai subito di giustificarmi in qualche modo "beh ho...ho perso...ho perso un orecchino...lo cercavo..."
Inarcò un sopracciglio e mi osservò dubbioso "mmm ha un senso...eh lo hai trovato?" Esitai per poi rispondere "eh beh no! Cercherò dopo..." si avvicinò lentamente al letto mentre io continuavo ad osservarlo ammaliata,
"So perché non lo hai trovato..." allineò i nostri volti ed io quasi senza fiato chiesi "perché ?..." lui sorrise e sussurrò come se mi stesse rivelando un segreto "perché sono tutti e due ben agganciati alle tue orecchie!.." istintivamente mi tastai i lobi,
"Oh che sbadata..." che deficiente direi...
Si allontanò beffandosi della situazione, cercai subito di cambiare discorso "mm hai fatto un po' di attività fisica?" Rispose semplicemente con un "mmm" di assenso, poi prese slacciarsi le scarpe e levarsi i calzini...sempre sotto il mio sguardo di fuoco si liberò dei pantaloni e dei boxer....Oh mio Dio...mi distruggeva...il suo sedere tonico...Gesù!tutto questo era troppo per me...
Si voltò e mi diede la piena visuale del suo enorme membro, con mia sorpresa lo afferrò nella mano e prese a masturbarsi sotto i miei occhi..."spogliati" esitai solo un secondo perché colta alla sprovvista poi mi liberai della sua t-shirt prestami da lui ieri notte e della biancheria...feci tutto così velocemente da non rendermene conto "stenditi.." lentamente mi distesi sperando che mi raggiungesse ma così non fece...
"Sei bella...sei la mia venere..." la voce era bassa e sensuale, la sua mano continuava a fare su e giù per la sua grossa asta.
"Spalanca le cosce Giulienne" mi vergognavo...eppure non era la prima volta...conosceva tutte le parti del mio corpo è ancora facevo fatica ad abituarmi al suo sguardo di fuoco su di me...
"Ho detto....apri le gambe.." me lo stava ordinando...piano feci come mi disse dandogli la piena visuale del mio sesso bagnato...
Osservava quel punto rapito continuando a regalarsi piacere "si così..." osservavo i suoi movimenti che da lenti passarono a frenetici..i muscoli si contraevano...l'espressione del viso sembrava quasi sofferente...
Serrò con forza la mascella poi prese ad avvicinarsi lentamente continuando a masturbarsi. Lascio' il suo membro per afferrarmi dalle caviglie e trascinarmi sul fondo del letto "sarò veloce...ho delle faccende da sbrigare" si fece spazio tra le mie gambe e cogliendomi totalmente alla sprovvista, mi penetro' con un unico colpo d'anca....
Urlai per il bruciore e la sorpresa...poi il piacere prese il sopravvento...non riuscivo a percepire nient'altro...solo quello..
Mi afferrò il collo con una sola mano e partì alla carica..colpi secchi e duri si susseguirono senza tregua, le gambe presero a tremare...osservavo i suoi occhi colmi di desiderio, la mascella serrata quasi come se stesse imponendo a se stesso di non emettere suoni...
Era troppo veloce ed io ero quasi al punto di non ritorno...sentivo l'orgasmo che si avvicinava e vivevo nel timore che potesse fermarsi da un momento all'altro...
Quasi come se mi avesse letto nel pensiero, con voce rotta disse "ti lascerò venire..." allora ricordava...così funzionava il suo cervello, prima buio totale e poi i ricordi che affollavano la mente...
Venni urlando il suo nome...non esisteva più nulla...potevano anche spararmi in quel preciso istante ed io non me ne sarei neanche accorta...istintivamente mi domandai se si poteva morire di piacere...perché per poco non ci lasciavo le penne...
Dopo poco venne anche lui ma non come le altre volte, si sfilò velocemente "cazzo..." disse solo quello, poi fui ricoperta da questo getto caldo che si deposito' sul mio ventre...
Cadde su di me stando attento a non schiacciarmi "porca puttana...tu mi fai un brutto effetto..." non riuscivo a capire poi continuò "per poco non ti venivo dentro...non mi era mai successo di perdere così il controllo..."avevo il fiato corto ma con questa frase me lo levo' totalmente...
Anche lui respirava a fatica, quando si sollevò non mi degno' neanche di uno sguardo e prese ad allontanarsi da me...cosa avevo fatto adesso?..."Gabri.." prima che potessi finire mi interruppe "vado a farmi una doccia..." entrò in bagno e chiuse bruscamente la porta...
Restai ancora una volta da sola a cercare di capire cosa era appena successo...
Mi misi a sedere per la troppa insofferenza quando d'un tratto sentii un suono strano...sembrava una suoneria di un cellulare, diedi un occhiata sulla scrivania e mi resi conto che l'iphone di Gabriel era lì e non stava squillando...
Mi dieci un'occhiata in torno ma proprio non riuscivo a capire da dove provenisse...mi sollevai per dare un'occhiata dentro i cassetti per poi rendermi conto che proveniva da uno di essi...dal cassetto del comodino, senza pensarci due volte lo aprii per poi trovarci dentro un vecchio cellulare...non lo avevo mai visto prima e sullo schermo non appariva nessun nome o numero...lo tirai fuori con non poca ansia, diedi un'occhiata alla porta del bagno e notai che era ancora ben chiusa.
La mia attenzione ritornò su quel cellulare che continuava ad emettere quel suono fastidioso e per farlo smettere decisi di premere il tasto verde e farla finita...
Lo avvicinai timorosamente all'orecchio -P..pronto?!- non sentii nulla e quindi ci riprovai -pron..pronto?!..- sospiri inquietanti si udivano dall'altro lato...non era per niente un buon segno...prima che potessi dire qualcosa una voce robotica mi fece accapponare la pelle -ti sei fatta cavalcare come una puttanella in calore- preso a guardarmi in torno freneticamente -chi diavolo...- poi capii che era una domanda stupida da fare arrivati a quel punto...sospirai per la stanchezza -il fantasma- sentii una risata fragorosa -brava la mia bambina...- ero terrorizzata dopo tutto quello che era stato capace di fare...
Guardai fuori le grosse vetrate aspettandomi di cogliere un qualche movimento sospetto, ma nulla...era qui...ma dove?
-acqua acqua...- si prendeva gioco di me -cosa vuoi?lasciaci in pace..- sospirò teatralmente per poi rispondere ridendo -MAI...non la smetterò fino a quando il re non sarà caduto...-avevamo a che fare con un vero psicopatico
-non ti conviene metterti contro il King- volevo intimorirlo mentre continuavo a cercare, mi avvicinai alla cabina armadio...doveva essere per forza lì -fuoco Giulienne...FUOCO...- presi coraggio e senza esitare spalancai la porta...mi cadde il cellulare dalle mani, restai pietrificata sul posto...mi sentivo svenire......
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Faccio un mia culpa chiedendo scusa per la lunga attesa, ma a mia discolpa dico che lavorare e studiare sono due cose che convivono a fatica XD
Devo riorganizzare il tutto perché vorrei evitare di farvi aspettare così tanto...
Spero che il capitolo vi piaccia e che compensi un po' la lunga attesa subita. Come potrete notare è un po' più corto ma abbastanza corposo, i colpi di scena non mancheranno e nel prossimo ne leggerete delle belle 😬
Vi ringrazio sempre per la pazienza, state aumentando e questo mi rende davvero fiera del mio lavoro...mi state regalando grandi soddisfazioni e ve ne sono grata❤️
Sono felice di condividere questo viaggio con voi❤️❤️
Scusate per il finale un po' cattivello ma dovrete aspettare il prossimo chapter per saperne di più 😜
Cosa avrà visto la nostra Giulienne???
Con questa domanda vi saluto😘
Tantissimi baci per voi Kingine❤️❤️❤️❤️❤️
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