Chapter 32
L'anima non esiste, è tutta una fregatura.
Gli eroi non esistono. I vincitori non esistono, è tutta una fregatura e una gran cagata.
I santi non esistono, i geni non esistono son tutte fregature, tutte favole,
è così che va avanti il giochetto.
Ognuno cerca solo di tirare a campare e d'aver fortuna; se ci riesce.
Il resto non sono che stronzate.
Charles Bukowski
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-Al's Pov-
"Ciò che le racconterò restera' qui,in queste quattro mura e semmai questa cosa dovesse uscire fuori...io negherò ...continuerò a sostenere la mia colpevolezza. Lui continuerà a credere ciò che lo porterà ad avere un po' di pace nella sua vita..."
"Porca puttana!Alll parlaaa..." mi puntava la pistola contro e come forma di difesa stringeva Giulienne tra le sue braccia.
"Simon entra dentro e porta con te anche gli altri..." lui mi guardò titubante ma fu il King a rispondere al posto suo "sono io che do gli ordini qui..cazzo!" Cercai di tranquillizzarlo e di farlo ragionare "devo dirti delle cose..cose che lui...il fantasma ha voluto che io sapessi.." a quel punto sembrò interessato ad ascoltarmi.
"Eva non mente...ero io...ma ero lì perché lui ha voluto che fossi lì, credevo volesse darmi l'ultimo indizio...invece ha cercato solo di incastrarmi..." dovevo stare più attento, mi ero fatto abbindolare come un liceale da un fottuto cacasotto che non aveva neanche il coraggio di metterci la faccia e si spacciava per un fantasma. "Cazzate.." sembrava davvero non volesse credermi...qualcosa in lui lo spingeva ad essere diffidente verso chiunque..anche verso se stesso.
"In nome di tutti gli anni che ci legano, in nome di tutto ciò che ho fatto per te...ascoltami..non ho paura della tua pistola, mi conosci e sai che proprio come te non temo
la morte...ho paura che tu possa perdere fiducia in me, devi permettermi di raccontarti tutto ma non posso di fronte a tutti gli altri..." finalmente sembrò darmi retta, si guardò intorno e poi con lo sguardo sembrò darmi il suo consenso. A quel punto mi rivolsi di nuovo a Simon e con un cenno del capo gli indicai l'entrata della villa...mi diede un ultimo sguardo preoccupato per poi rialzarsi barcollando.
Si incamminò verso l'entrata mentre Eva e Damon aspettavano un cenno del King, quest'ultimo si voltò ad osservarli e loro capirono che era ora di sparire.
Damon esitò prima di andarsene..non voleva abbandonare il suo re..o voleva semplicemente capirci qualcosa...
Mi voltai verso la ragazza e con fare paterno mi rivolsi a lei "Cara...dovresti anche tu.." il King mi interruppe quasi subito "no...lei può restare.." la stringeva ancora di più a se,mentre lei mi osservava di sottecchi "ok..va bene.." ero in difficoltà...era arrivato il momento che la verità uscisse a galla..
"Ricordi il giorno che abbiamo scoperto che il professorino fosse in realtà tuo zio??" Lui ci penso' un po' su "Si! Ma che c'entra adesso?" Non accennava ad abbassare la pistola e rendeva il tutto ancora più difficile, non volevo morire e lasciarlo vivere ancora nella menzogna. "Ci arriveremo...beh fu proprio quel giorno che io ricevetti un fascicolo...conteneva il caso oramai chiuso della morte di tua madre..." i suoi occhi cambiarono, era furioso..con tono basso e crudele disse "eh chi ti avrebbe spedito quel fascicolo..eh perché?" Cercai di avvicinarmi ma lui mi blocco' "non..muovere..un solo..passo" feci come mi disse.
"Rispondi adesso.." sospirai e mi feci coraggio
"lo sai chi è stato KING" lui sorrise..era un sorriso vuoto...sconfitto "voglio che lo dica tu" capii che era stanco di sentirlo ma lo era ancora di più di pronunciarlo "il fantasma...Gabriel..è stato lui a spedirlo, voleva che io sapessi...".
Scoppio' in una risata di pancia poi piano piano prese a parlare "beh ha sbagliato destinatario..tu sai già tutta la storia...che senso ha questa cosa, sta perdendo colpi.." a quel punto mi sentivo in dovere di dissentire
"Non è proprio così..." sollevo' un sopracciglio quasi offeso " ah davvero Al?? Tu eri lì ? Quel cazzo di fantasma era lì? Come cazzo fai a mettere in dubbio la mia parola...ciò che ti ho raccontato" Giulienne si staccò dal suo corpo e guardò prima me poi lui, "di che verità stai parlando ?" Lei a quanto ne sapevo era all'oscuro di tutto infatti il King si irrigidì.
"Mia...mia madre è stata violentata e uccisa da mio padre e i suoi amici.." buttò fuori il tutto come se fosse una battuta da copione ripetuta oramai troppe volte...ma non era così, non parlava e non raccontava mai dell'accaduto.
Si massaggiava le tempie tenendo gli occhi chiusi, decisi di non fare un passo pur non avendo più la pistola puntata contro .Lei sbiancò ed i suoi occhi si riempirono di lacrime "oh mio Dio Gabriel..." cercò di sfiorargli il volto ma lui si scanso' "basta..non voglio la pietà di nessuno..." lei si portò le mani alla bocca per coprire il suono dei suoi singhiozzi.
"Hai notato che da qualche giorno il professorino,come lo chiami tu, è sparito?...dalle ultime scoperte che abbiamo fatto io e lui...si Gabriel l'ho contattato perché mi serviva una mano...ma lui è rimasto scottato da ciò che è uscito fuori...sta cercando di metabolizzare il tutto.." aprii gli occhi di scatto "eh quali sarebbero queste sconvolgenti scoperte!?" Cercava di deridermi ma mantenni il controllo "tuo padre ti voleva bene..." a quel punto diede di matto "mio padre mi voleva bene?! Ma che cazzo dici...quella testa di cazzo mi ha rovinato la vitaaaaa.." per poco non gli scoppiava la vena del collo per quanto era gonfia, il volto era sfigurato dalla rabbia ed il rancore "ci ho parlato Gabriel" dopo la sfuriata prese a ridere isterico,
"Impossibile...ho ucciso lui e tutte quelle merde dei suoi amichetti" Giulienne osservava la scena piangendo, temevo che si sentisse male da un momento all'altro.
"No Gabriel...e' il King che te lo ha fatto credere..." smise subito di ridere "ma che cazzo dici?.." continuai prima che potesse perdere del tutto il controllo e il King prevalesse ancora su di lui. "Dall'autopsia fatta a tua madre..non risulta nessuna violenza subita...nessuna violenza di gruppo, ma risulta aver avuto un rapporto sessuale quella sera..." esitai perché ciò che stavo per dire era nauseante...era troppo perfino per me "con te Gabriel...tua madre abusava di te..." prese a tremare per la rabbia "no..non è vero...lei mi voleva bene..mi amava e mi proteggeva...sempre, lui la picchiava era un mostro.." per come si dimenava temevo potesse partirgli un colpo per sbaglio.
"Ok..ok andiamo per gradi...prima di venire qui..in quei buchi dove non ci vedevamo io indagavo sulla faccenda...mi sono fatto aiutare da tuo zio...anche a lui ho svelato la verità da poco, non sapevo come dire una cosa del genere...era sua sorella..porca troia! Sono stato in carcere da tuo padre subito dopo aver scoperto che era vivo...volevo che fosse lui a raccontarmi la verità. So che volevi bene a tua madre, eri solo un bambino..." Giulienne quasi d'istinto lo abbraccio come per difenderlo dalle mie parole e la cosa funziono' perché il King prese piano a respirare regolarmente.
"Tuo padre non picchiava tua madre...sospettava lei avesse una relazione e minacciava di lasciarla e portagli via te e lei minacciava di uccidersi, si procurava da sola tagli e lividi.." il mio cuore pompava ad una velocità inaudita, ciò che lo feriva...feriva anche me allo stesso modo, amavo quel ragazzo come un figlio...perché lo era...
"Quella sera rientrò in casa prima del solito...e vide lei che...che...lei che abusava di te e perse la testa...ciò che il tuo cervello ti suggerisce è una forma di difesa verso ciò che hai subito, gli uomini che violentano lei e' in realtà ciò che lei faceva a te..." stringeva gli occhi e con le mani si tappava le orecchie "no..no..non è così..." mi avvicinavo lentamente "si Gabriel..tuo padre è vivo e sta pagando per l'omicidio di tua madre, ma ti voleva bene...mi ha detto che non rivelerà mai la cosa per proteggerti, preferisce che tu lo ritenga responsabile anziché farti vivere con questo peso ma io credo non sia giusto...la verità te la meritavi..." cadde in ginocchio trascinando con se anche Giulienne "nooo..non è verooo..lui te lo ha fatto credere..quel fantasma..." a quel punto mi misi in ginocchio di fronte a lui "no...è la verità...sei troppo importante per me, farò di tutto per aiutarti ad uscirne ma la negazione...nascondersi dietro delle menzogne non faceva altro che nutrire il mostro...ti stava divorando e non capivi il perché" le sue spalle si incurvarono per la stanchezza..."Al basta...è troppo, adesso smettila, ha bisogno di tempo " Giulienne mi sorprese ancora,l'amore che provava per lui era disarmante e fu lì che vidi l'inevitabile...
In quel momento vidi un re piegarsi...al dolore...alla sconfitta...piangeva, non lo avevo mai visto piangere prima d'ora.
Lei gli accarezzo' il volto e lui la guardò intensamente negli occhi "ci sono io qui...l'affronteremo insieme...scacceremo via tutto, io e te.." baciava le sue lacrime e piangeva a sua volta, quanto era vero...dietro ogni grande re c'era una grande regina...
Lei la sua salvezza....
Forse questa è l'unica cosa che abbia imparato a conoscere dell'amore: l'amore è quando si salva qualcuno, non importa a che prezzo.
Ripensai al giorno in cui lo incontrai per la prima volta, rividi me stesso...un ragazzo con niente nelle tasche ma con tanta voglia di conquistare il mondo.
Amavo mio figlio Simon ma amavo anche Gabriel, non avevo mai preteso nulla da lui avevo sempre trattato la situazione con le pinze, perché già dal primo giorno mi sentivo responsabile per quel ragazzo. Era inevitabile che intraprendesse la strada del crimine...non perché io fossi un criminale ma perché aveva qualcosa negli occhi che me lo suggeriva.
Erano passate ore da quando si era rinchiuso in quella stanza insieme a lei...
facevo su e giù per la casa non sapendo cosa fare, cercavo di evitare tutti gli altri per non dare spiegazioni, non senza il suo consenso che avevo la certezza non sarebbe mai arrivato...
Damon era impaziente e mi osservava con sospetto mentre Simon mi evitava perché era arrabbiato...come biasimarlo, ero sempre stato troppo rigido con lui, la separazione con sua madre contribuì ad alimentare il suo rancore, per non parlare della mia devozioni nei confronti di Gabriel...l'amore mal dosato può creare dei grandi rancori e sopratutto grandi distacchi. La mia nuova compagna, troppo giovane per me...ma l'amavo mentre mio figlio non apprezzava per niente la cosa, diciamo che tra me e lui era in atto una guerra fatta di colpe...
Cercai di non soffermarmi troppo sulla cosa, a tempo debito avrei parlato con lui e messo le cose in chiaro.
Eva sembrava quasi spaventata dalla mia presenza, come darle torto dopo ciò che aveva vissuto...mi associava all'accaduto per ciò che aveva visto...
Tutti gli altri erano ancora allettati per i vari acciacchi dovuti all'esplosioni, solo Hanna faceva su e giù per le varie stanze per cambiare fasce e distribuire medicinali che le venivano procurati da Damon la mattina presto. Tutto era spento..il tempo sembrava non passare mai e questa strana situazione stava prendendo una piega sempre più pericolosa.
In quel momento fu inevitabile ripensare all'incontro con suo padre.
Gli occhi stanchi...occhi che chiedevano un perdono che forse non sarebbe mai arrivato...gli occhi di un'uomo che aveva commesso un terribile gesto perché preso dalla furia di ciò che stava succedendo sotto il suo naso, in casa sua a suo figlio...quel male procurato dalla donna che amava e che credeva si prendesse cura del loro bambino...
Non riuscivo ad immaginare come quell'uomo convivesse con quel segreto da tutti quegli anni, era in carcere per l'omicidio di sua moglie, accusato di averla picchiata svariate volte...un mostro agli occhi di tutti...morto per suo figlio...
Quando suo figlio testimoniò la prima volta lo sconvolse il fatto che quel bambino vivesse una sorta di realtà parallela, in un secondo momento fu avvertito dal suo avvocato che ciò che Gabriel raccontava era una storia creata per autodifendersi, decise che per il bene del suo bambino avrebbe mantenuto il segreto e fatto credere a tutti che il suo terribile gesto fosse dettato dal suo essere un uomo malvagio e violento.
Una storia che aveva dell'incredibile...
Improvvisamente il suono del mio telefono mi riporto' al presente, diedi un'occhiata alla schermata e risposi "Ian?.." dall'altra parte sentivo il fiato corto di quest'ultimo "Al! Cosa diavolo succede? Ho provato a contattare Gabriel ma non mi risponde...qualcuno può venirmi a prendere? Ho scoperto delle cose...non posso parlare per telefono...ho la sensazione che le nostre telefonate non siano più tanto provare..." colsi subito il suo messaggio "Ian passo io a prenderti...tu sai tutto di lui, ti sei sempre preso cura come un fratello del nostro Gabriel quindi meriti di sapere..." lui con voce preoccupata disse "di cosa sta parlando ?" Sospirai affranto "ti racconto tutto a quattr'occhi..aspettami lì, arrivo in un attimo" chiusi la telefonata e mi avviai a passo svelto verso l'uscita.
Non è mica la morte che importa, è la tristezza, è la malinconia. Lo stupore. Le poche buone persone che piangono nella notte. La poca buona gente.
-Giulienne-
Come era possibile?...sopportare tutto quel male...veder crollare tutto così in pochi istanti di vita...
Distesi l'uno di fronte all'altro, vedevo nei suoi occhi l'immensa voragine che lo stava divorando
"Sto annegando...non respiro...cosa c'è qui?" Con la mano indicava il suo petto "mi fa male...e' un dolore insopportabile, mi hanno sparato...pestato...mi hanno quasi ammazzato, ma questo dolore è imparagonabile..sembra non esistere invece c'è...io lo sento.." la sua voce era bassa e i suoi occhi sorpresi "lì c'è il cuore...guarirà...lo cureremo insieme..." premetti la mia mano sulla sua.
Per la prima volta non c'era più il King o Gabriel ma solo un'uomo ferito che pur non ammettendolo a se stesso, aveva bisogno d'aiuto...
Cercavo in tutti i modi di tranquillizzarlo con le mie carezze, sapevo che non esisteva un modo per poter guarire quel male...lui amava sua madre, inevitabilmente ripensai all'albero...quell' albero di cui era tanto geloso, lo immaginavo spoglio...fatto solo di rami secchi...spogliato dalla meraviglia di quei fiori...lo immaginavo proprio come lui qui di fronte a me...
Non sapevo cosa dire mentre si perdeva nel suo dolore, sembrava un'altra persona..come in una sorta di trans "lei mi amava...sono tutte menzogne...lei...lei.." prese a fissare il vuoto, era un morto che parlava...
"Al non ti mentirebbe mai...ho visto l'amore che solo un padre prova per un figlio riflesso nei suoi occhi...è davvero terribile ciò che ha raccontato...disumano...eh provo rabbia nel pensarti in quella situazione, piccolo e indifeso...la verità la troverai in te stesso...solo tu puoi dare delle risposte a tutto questo..." non volevo che le parole di Al fossero vere...volevo fosse tutta una frottola inventata da quel bastardo di un fantasma...avrei voluto tanto proteggerlo.
Conati di vomito minacciavano di far barcollare quella finta sicurezza che ostentavo ai suoi occhi, ero così turbata..addolorata...frustrata per tutto quello che avevo assimilato nelle ultime ore...come può una madre fare una cosa del genere?
Mi spaventava una qualsiasi sua reazione, per il momento era come se non avesse assorbito ancora le informazioni, la cosa giusta da fare era contattare uno psichiatra...non si sarebbe mai sottoposto a questo genere di cosa e avrei faticato per fargli capire che era la cosa giusta. Nessuno qui aveva la facoltà o la giusta esperienza per poterlo aiutare per quanto riguardava il profilo psicologico...lo avrei accompagnato per tutto il percorso e gli sarei stata vicino.
Mi rendevo conto che in questo caso il solo amore e le continue cure da parte mia non bastavano...avrei solo infierito non avendo le armi mediche per aiutarlo...per quanto riguardava il profilo sentimentale...ero in prima fila, niente sarebbe venuto prima di questo...
"Non so più chi sono...dubito di me stesso, aiutami a capire" chiuse gli occhi stanco e sconfitto "sei un uomo con un passato terribile...un uomo che ha cercato di difendere la propria persona al meglio che poteva...sei un uomo che ha dovuto affrontare l'ira di una vita troppo cattiva...la mente malata di chi in realtà avrebbe dovuto proteggerlo...sei un uomo con delle ferite molto profonde...ciò che importa è che non sei un uomo solo.... l'affronteremo mano nella mano come abbiamo affrontato tutto il resto..." a quel punto mi attiro' a se e diventammo un'enorme groviglio di braccia e gambe.
Restai a cullarlo cercando di avvolgerlo il più possibile con le mie braccia esili, il suo respiro pesante che si infrangeva sul mio collo...mai avrei creduto di vederlo in questo stato, era troppo orgoglioso e fiero ai miei occhi...ma in realtà non era il caso di parlare di orgoglio e fierezza...qui si trattava di qualcosa di molto più grande, la perdita di una certezza...
Se scoprissi che in realtà mia madre era una persona terribile che progettava il mio male...ne morirei...
La cosa inquietante era che il cervello di Gabriel aveva resettato il tutto senza lasciare tracce, anzi sostituendolo addirittura con una storia totalmente nuova...doveva essere così forte il dolore che il suo stesso corpo si rifiutava di crederci...ecco perché non conosceva la paura...aveva resettato insieme alla terribile esperienza anche il sentimento che prevaleva in quelle occasioni...
Mi resi conto che si era addormentato tra le mie braccia...aveva bisogno di un po' di pace...
"Ci sarò sempre io con te...sarò lì a proteggerti...sempre..." sussurravo quelle parole sperando che il suo corpo le assorbisse e magicamente comparisse una corazza che lo proteggesse da qualsiasi male...
Senza rendermene conto caddi anch' io in un sonno tormentato e profondo...
Attenzione alle paure del giorno. Amano rubare i sogni della notte.
Sentivo il pericolo...era dietro di me,
Voleva portarmelo via..
Lei una dea meravigliosa, si spogliò delle sue vesti e rivelo' il suo corpo ricoperto di chiodi...
Si rivolse al bambino con fare materno,
"Vieni...vieni tra le mie braccia...ti stringerò forte e ti proteggerò..."
No..non doveva abbracciarla, quei chiodi avrebbero ferito quel bambino indifeso...
Tutto intorno a me prese a ruotare, inizialmente non prestai attenzione al luogo in cui mi trovavo...
adesso erano tutte macchie di colore che lasciavano una scia nel vorticarmi intorno...
la dea continuava ad incitare il piccolo dagli occhi di ghiaccio...
"Vieni...la mamma ti ama" in un attimo quel bambino si trasformò nell'uomo che amavo..
Il mio Gabriel...
lei sorrise beata e continuava a richiamarlo a se, lui lentamente si avvicinava a colei che lo avrebbe trafitto con mille chiodi...
Corsi istintivamente verso di lui
"Noooooo...non lo fareeee.." ma lui non mi sentiva... non mi vedeva...
C'era solo la dea...
Quando furono abbastanza vicini il volto della dea si sfigurò diventando mostruoso...
Ed ecco che stava per racchiuderlo tra le sue braccia...
Sobalzai con i capelli appiccicati sul volto sudato, il fiato corto e il cuore che per poco schizzava fuori dal petto...
Mi voltai di scatto e vidi che il suo posto era vuoto,diedi un'occhiata per la stanza "sono qui.." udii la sua voce ma non riuscivo a vederlo .
Rise isterico...sembrava ubriaco "sono ai tuoi piedi..come sempre" gattonando mi avviai ai piedi del letto e affacciandomi lo vidi disteso sul pavimento "ma..ma che ci fai lì?"lui continuava a ridere, sembrava un'altra persona "oh beh piccola Giulienne..volevo vedere questa stanza da un'altra prospettiva...dal pavimento...com'è un luogo visto da un uomo messo al tappeto" rise ancora più forte.
Scesi lentamente dal letto e piano mi sedetti accanto a lui a gambe incrociate, l'osservavo rapita...illuminato soltanto dalla luna era ancora più bello..quasi surreale...
"Hai bevuto?" Osservavo la bottiglia di Bourbon vuota nascosta per metà sotto il letto "ah beh solo un goccio...per non restare solo, solitamente scopo con le troie per tenermi compagnia" rise come se avesse fatto la battuta dell'anno.
Sospirai dicendo a me stessa di avere pazienza...era un momento troppo delicato per fare la liceale gelosa "potresti pensare a qualcosa di più sano...tipo parlare..." lui ansimava per la ridarella e con le lacrime agli occhi piano piano smise "parlare...ho sempre solo praticato i fatti...le parole se le porta via il vento...se avessi PARLATO soltanto non mi sarei costruito il mio impero..." sembrava volesse sfogare con qualcuno, decisi di assecondarlo...gli avrebbe fatto bene...era comunque parlare...
"Beh se avessi anche parlato qualche volta...non esisterebbe nessun fantasma a quest'ora" si sentì ferito nell'orgoglio, glielo si leggeva in faccia, sollevò il busto "cosa ne sa una ragazzina come te?! Sopravvivere nel mio mondo è impossibile per le persone che amano PARLARE.." decisi di continuare per spingerlo a sfogarsi "Ian è uno che parla...e' ancora vivo...io sono entrata nel tuo mondo e sono una che parla e sono ancora viva..." si infuriò ancora di più "pensi che i pochi minuti in cui ci sei stata bastino?...io sopravvivo da anni...Ian e' vivo grazie a me.."
Prese il mio volto con una sola mano "io ho sacrificato tutto e mi sono preso tutto...ho ucciso non so quanti uomini e non me ne pento perché non conosco il pentimento...ho costruito il mio impero sputando sangue e sgomitando tra la folla...sono diventato il re grazie alle mie forze..al ricordo...grazie al ricordo..."si bloccò e gli occhi si riempirono di tristezza "al ricordo di mia madre..." sfiorai la sua mano "volevo rivendicare il suo dolore e la mia debolezza...ma mi rendo conto che era tutta una bugia...." abbasso' lo sguardo come se stesse rivelando un segreto troppo profondo.
"Da quando Al mi ha raccontato ciò che aveva scoperto...vedo delle immagini...immagini che mi passano davanti agli occhi...immagini di lei...che...io non voglio...non voglio farlo perché mi costringe a farlo..." prese a schiacciare la sua testa tra le mani...come se volesse fracassarla.."basta Amore mio..." sgranò gli occhi quando sentì quelle due parole..smise di parlare e si girò di scatto a guardarmi "lei..lei mi chiamava così...non mi piace...non mi piace..." capii subito di aver fatto una cazzata " diceva di amarmi...si lei mi ama.." momenti di pazzia si alternavano a disperazione,poi a furia e poi ad abbattimento..
Avevo paura...non per me ma per la sua salute fisica e mentale "Gabriel...stanno riaffiorando i ricordi che con molta fatica avevi nascosto giù nel profondo...hai bisogno di aiuto..." mi osservava come un bambino spaesato "no..no..vuoi abbandonarmi, scaricare il problema a qualcun altro...ma io non ho bisogno di nessuno..." mi avvicinai ancora di più a lui "guardami.." osservava il pavimento ma io con le mie piccole mani presi il suo volto e lo costrinsi e girarsi verso di me "io non ti lascerò mai...hai bisogno di qualcuno che abbia un esperienza a livello professionale...uno psichiatra. Verrò con te a tutte le sedute e mi prenderò cura io tutti i giorni del tuo benessere..." mi bloccai quando nei suoi occhi vidi riaffiorare il King.
Si alzò di scatto spintonandomi...cadi di schiena e per fortuna ero seduta, fece su e giù per la stanza sotto il mio sguardo confuso "tu...vuoi dire a me cosa devo o non devo fare...cosa mi serve.." rise cattivo " uno strizza cervelli...credi sia la soluzione? Già ce ne ho uno...il mio, ben pagato tra l'altro, non ha mai risolto nulla" cercai di farlo ragionare " perché ciò che gli raccontavi non era la verità...non poteva risolvere un problema inventato..." a quel punto si bloccò sul posto "ha sempre capito che c'era qualcosa che nascondevo...questo mi dava sui nervi...".
Mi sollevai e lo raggiunsi "allora si tratta di uno bravo..." ci guardammo negli occhi per svariati secondi...poi si avventò sulle mie labbra con fare animalesco...mi toccava tutta e mi baciava con violenza, si staccò per un secondo "spazza via tutto il male...ti prego Giulienne..." ero ancora turbata dall'immagine di lui da bambino...da ciò che gli era accaduto, ero restia e desiderosa del suo corpo...
"Non guardarmi come se fossi malato..." si irrigidì di fronte alla mia esitazione "no...non è mia intenzione, vorrei solo guarirti..." afferrò in un pugno i miei capelli "allora fallo Giulienne...fallo stanotte.."mi supplico' con lo sguardo ed io mi sciolsi tra le sue braccia ....
Qualcuno interruppe il nostro momento magico bussando alla porta con violenza, ci staccammo osservando entrambi la porta come se fosse qualcosa di grave...era notte fonda, chi poteva essere? Nessuno si sarebbe permesso di bussare alla sua porta a quest'ora.
Gabriel a passo deciso di avvio alla porta, esitò un secondo osservandomi poi apri' la porta di colpo....era Damon con in aria davvero preoccupata...
"Scu..scusami ma ho ricevuto una chiamata...dal telefono di Bella...si trattava del fantasma, ha abboccato..." non capivo di cosa stessero parlando...
Gabriel si girò a guardarmi "poi ti spiegherò tutto" afferrò la maglia e se la infilo' per poi abbandonare la camera a piedi nudi seguito da Damon. Restai da sola ancora una volta, che tempismo il suo scagnozzo...
Per un'attimo ripensai a ciò che aveva detto Damon...il fantasma aveva abboccato?!..
La vita mi faceva semplicemente orrore. Ero terrorizzato da quello che bisognava fare solo per mangiare dormire e mettersi addosso qualche straccio. Così restavo a letto a bere. Quando bevi il mondo è sempre lì fuori che ti aspetta ma per un po' almeno non ti prende alla gola.
-Ian-
Bevevo sotto lo sguardo preoccupato di Al...decidemmo di non tornare in villa e di passare la notte in un bar notturno. Non sapevo che i paesini sperduti da Gesù Cristo nostro signore...avessero dei bar per i disperati come noi...
Ciò che mi aveva raccontato Al aveva rotto quel poco che era rimasto intero...anni ed anni a non capire perché sembrasse così tante persone, perché ciò che raccontava non lo feriva come feriva me...perché non conosceva un sentimento tanto comune come la paura..tutti i tasselli tornarono al proprio posto..
"Ragazzo...tu devi aiutarlo, tutti noi dobbiamo...per quanto lui non voglia ammetterlo, questa volta non può farcela da solo..." tutta la storia del fantasma stava sfociando in altro, in qualcosa di molto più oscuro di quello che credevamo...eravamo molto più vicini alla distruzione di quanto credevamo.
Questa nuova rivelazione su Gabriel era un'ulteriore modo per distruggerlo e questo non faceva altro che far aumentare la frustrazione che già abitava dentro di me da sempre...il mio fratellino con la sua aria da grande conquistatore...un'anima graffiata...
"Adesso parliamo di ciò che hai scoperto" mi ero quasi scordato di ciò che dovevo raccontare, la notizia scioccante sulla madre di Gabriel aveva cancellato il tutto.
"Ah si...ho trovato un telefono cellulare ma ci serve uno bravo per poterlo sbloccare...potrebbe portarci da lui o almeno far uscire gli altri nomi degli altri componenti di questa associazione di merda...capire chi altri si nasconde dietro tutto questo...poi..poi ho trovato la fossa...quella di cui parlava Maya...era vuota..distava un po' più in là da quella che abbiano trovato io, tu e Simon...ero sicuro che lei non mentisse..." Al era immerso nei suoi pensieri..."se era vuota...come fai a sapere che si tratta della fossa in questione...chi l'avrebbe svuotata? Quando avrebbe avuto tutto questo tempo?"
Bevvi un'altro sorso dal mio bicchiere, "perché c'era del sangue...e..e un'orecchio...non è stato svuotato per bene...credo sia dovuto proprio alla fretta...ho inserito l'orecchio in un sacchetto per poterlo analizzare e capire a chi appartenga...dobbiamo contattare il professorino... lui ha i mezzi per poterlo fare.." In risposta ricevetti uno sbuffo ed un sorriso malinconico "beh ci vuole del tempo allora...diciamo che la notizia non ha scioccato solo noi..." capii a cosa si riferiva ma non avevamo il tempo di crogiolarci nel nostro dolore...era difficile per tutti ma dovevamo rialzarci e lavorare sodo per venirne accapo.
Prima che potessi rispondere il mio cellulare squillò, lo estrassi dalla tasca per poi scoprire che si trattava di Damon. Ci pensai un po' su prima di rispondere...ma poi lo feci <<hey cazzone..>> era il mio modo di far finta che tutto era come prima, dall'altra parte sentii il suono di una risatina contenuta e capii che anche lui come me ne aveva bisogno <<finocchio..dove sei?vaghi ancora nei boschi??>> mi guardai intorno <<No testa di cazzo! Sono in un bel posto in buona compagnia>> Al sollevo' il bicchiere in segno di approvazione <<ok quando avrai finito di divertirti con i tuoi amici finocchi...vieni alla villa...ci siamo quasi...>> mi alzai di scatto per la sorpresa <<arriviamo subito..>> finalmente una buona notizia...tutto sarebbe cambiato adesso...forse ne saremmo usciti finalmente...
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Salveeeeeeeeee
Parto già chiedendo scusa per eventuali errori 😂
Ecco a voi un nuovo capitolo... mi sono sentita in dovere di anticipare la pubblicazione perché l'ultima volta avete aspettato davvero tanto...
Mi rendo conto che si tratta di un capitolo davvero forte...ricco di scoperte...
Purtroppo per il nostro povero King le cose non vanno benissimo...riuscirà ad uscirne??
La nostra Giulienne sarà lì pronta per aiutarlo, vedremo la forza di una vera donna combattiva e determinata 💪🏼
Nel prossimo altri avvenimenti scioccanti faranno si che altre certezze traballeranno...
Cose sconvolgenti accadranno, non mancheranno situazioni commoventi e scene infuocate...
Il bollino rosso sarà presente nel prossimo capitolo...non so se mi spiego 😉
A quanto pare e' l'unica cura che conosce il nostro bellissimo King...
Tenetevi forte, tutto sta per cambiare...
Tantissimi saluti😘😘😘
Al prossimo capitolo❤️❤️❤️❤️❤️
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