Chapter 24
Era mille donne lei,
ma il profumo era sempre lo stesso
Inconfondible
Era quella la mia unica certezza.
Mi sorrideva sapeva di fregarmi con quel
sorriso
Quando sorrideva io non capivo più nulla
Non sapevo più parlare ne pensare
Niente, zero
C'era all'improvviso solo lei
Era matta, tutta matta
A volte piangeva
Dicono che in quel caso le donne
vogliono solo un abbraccio
Lei no
Lei si innervosiva
Non so dove si trova adesso ma scommetto che è ancora alla ricerca di sogni
Era matta tutta matta
Ma l' ho amata da impazzire.
Charles Bukowski
~~~
-Giulienne's Pov-
Mi svegliai nel cuore della notte in preda ad una forte nausea, sapevo che tra i vari sintomi dovuti all'astinenza c'era anche questo.
Quando mi voltai lui non c'era, mi sollevai in preda al panico più totale, cominciai a guardarmi intorno e lo vidi...era di spalle, fuori la grandissima vetrata c'era una sorta di balconata che dava sul giardino e lui era lì che fumava..non poteva sentirmi.
Improvvisamente la nausea si trasformò in conati di vomito e dovetti correre in bagno.
Speravo che non se ne accorgesse, non volevo che mi rivedesse in questo stato, era già capitato...per me era già degradante che fossi una tossica che elemosinava droga ai suoi occhi..una con il volto sfregiato...un peso e basta...
In quel water ci riversai il mio vomito e le mie lacrime, piangevo per ciò che mi era stato strappato e per ciò che ero diventata. Non avevo un futuro, non mi ero costruita nulla se non un cumulo di guai infiniti, le ceneri delle mie ambizioni se l'era portate via il vento insieme a ciò che restava delle mie speranze...
Continuai a piangere e vomitare, la faccia mi faceva un male cane, non potevo farci nulla..più cercavo di trattenermi più la nausea aumentava.
Sentii il rumore dello scorrere della vetrata segno che lui era rientrato, poco dopo attraverso la parete udii la sua voce preoccupata "Giulienne?.."
mi sedetti accanto al water, le mattonelle fredde del muro premevano contro la mia schiena ma non ci feci caso.
Tenevo le ginocchia strette al petto con l'aria di chi non riusciva proprio a rialzarsi.
Fece il suo ingresso nel bagno con quella sua solita espressione tormentata, di chi nella vita ne aveva passate davvero tante. Piano si inginocchio' di fronte a me che ero in condizioni pietose "piccola...che succede?" Continuavo a singhiozzare senza sosta "guardami...cosa te ne fai di un mostro drogato? Forse l'idea che avevi al principio era quella giusta...dovresti sbarazzarti di me..."
la sua espressione cambiò radicalmente quasi spaventandomi "Forse hai ragione...la ragazzina che conoscevo non c'è più...lei avrebbe affrontato la situazione di petto..." mi ferirono terribilmente le sue parole.
Si alzò furioso, si girò di spalle intento ad abbandonare la stanza ma io in uno scatto veloce mi alzai avventandomi su di lui, presi a pugni la sua schiena con tutta la forza che avevo.
"Ti odioooo..ti odio sei un bastardo..t..." continuavo a colpirlo forte, i miei colpi sembrarono non fargli assolutamente nulla e la cosa non fece altro che innervosirmi spingendomi a colpirlo più forte fino a quando le forze mi abbandonarono e scivolai lungo il suo corpo fino al pavimento "ti...ti amo da morire.."piangevo come se non ci fosse un domani.
Si voltò finalmente a guardarmi poi mi prese di peso come una sposa "adesso ti senti un po' meglio?.." mi guardava negli occhi in attesa di una risposta e in effetti mi sentivo un po' più leggera. La verità era che avevo bisogno di prendermela con qualcuno, oramai farlo solo con me stessa non mi divertiva più...
"Si!..un po', ti amo così tanto.." sapevo che non me lo avrebbe mai detto ma io continuavo a farlo,era così forte quello che provavo che se non lo avessi esternato sarei esplosa.
Gli accarezzai il viso non più liscio come una volta, un filo di barba contornava la mascella definita "dovresti rasarti..mi piace sentire la tua pelle sotto le dita.." sorrise alla mia affermazione "ai suoi ordini capo...ho una brutta influenza su di te, sei un po' dispotica adesso ragazzina" era davvero un bel po' di tempo che non mi chiamava così, sapevo che lo stava facendo per scherzo e infatti mi fece sorridere.
"Come mai hai permesso che ti colpissi?" Mi guardò intensamente "non lo so..non l'ho permesso...è successo e basta, non lo permetto a nessuno ma non ti avrei mai fatto del male per difendermi...." il suo discorso aveva senso e allo stesso tempo non ce lo aveva per niente...
Cominciò a camminare diretto verso il letto, poi mi ci poggio' delicatamente.
Tenevo le braccia intrecciate intorno al suo collo e quando lui cercò di allontanarsi per raggiungere il suo posto, strinsi la presa "ho bisogno di te.." lui esitò un'attimo "non farmi questo...non posso resistere una seconda volta..." lo attirai ancora di più a me "ti prego...voglio sentire la tua pelle..voglio sentirti dentro di me.." la mia era una vera e propria supplica.
Mi avvicinai cautamente sfiorandogli le labbra con le mie sussurrandogli "ti prego...ti prego..ti desidero così tanto..." tra un bacio casto e l'altro continuai con le mie suppliche "ti prego....ti prego...prendimi..." lentamente si stese su di me, aprii le gambe per accoglierlo, sentivo il suo membro duro premere contro il mio sesso già pronto per lui "dobbiamo fermarci adesso che siamo ancora in tempo...." sapevo che non voleva fermarsi, era la sua preoccupazione a parlare.
"Ti prego...ti prego..non voglio che ci fermiamo...continua.." sospirò e con aria affranta si staccò rotolando accanto a me.
Restai in quella posizione delusa, non lo guardai neanche...
"E' difficile...lo è più per me che per te..." ruppe il silenzio con mia sorpresa ma ciò che disse non fece altro che alimentare la mia rabbia.
Mi sollevai agguerrita e mi misi a cavalcioni su di lui cogliendolo alla sprovvista.
Aveva l'abitudine di dormire completamente nudo, ma non stasera...stasera indossava stranamente dei pantaloncini e il dorso ben scolpito e totalmente macchiato di inchiostro, era nudo...sapevo che lo faceva per proteggermi ma io avevo bisogno di lui, non della sua protezione.
"Giulienne non farmi incazzare...sai che non rispondo delle mie azioni e non voglio farti del male in alcun modo...c'è una parte di me sulla quale non ho controllo...quella parte è molto pericolosa..".
Qualcosa dentro di me non funzionava come doveva, ero vittima di questi strani sbalzi d'umore. Sorprendendo perfino me, strappai via il grosso cerotto che avevo sulla faccia, di nuovo... "E' per questo??? Adesso che sono un mostro non mi desideri più???" Sgranò gli occhi mentre io in preda ad una furia cieca continuai con le mie accuse " non sono più appetibile?" Scoppiai in un pianto disperato "che barzelletta che è la mia vita...dopo tutto quello che ho passato, scopro di essere stata impacchettata per te...era tutto un bluff per adescarti..la cartella..il nostro incontro..la mia prigionia...tutto un piano per sorprendere il grande re. Eh la mia vita???eh??" Continuava ad osservarmi "sono una persona io...avete giocato tutti già abbastanza...voglio andare via.." feci per andarmene quando lui mi tenne ferma prendendomi per i fianchi.
"Io ti desidero...da morire. Non ho mai avuto paura di fare del male agli altri, non mi è mai importato niente delle vite altrui...perché gli altri non mi hanno mai reso la vita impossibile..non si insinuano nella mia testa come fai tu..nessuno ha questo potere" la sua faccia era rossa per la rabbia"tu sei la persona più irritante e assurda che abbia mai conosciuto... sei anche la mia ossessione...non c'è cicatrice o droga che possa renderti meno appetibile ai miei occhi..non sono mai stato il tipo da una donna soltanto e adesso mi ritrovo schiavo di una ragazzina fastidiosa." Diciamo che non era proprio quello che volevo sentirmi dire "tu non sai quanto sia stata dura non sapere dove fossi..trascorrere intere giornate con la paura di non rivederti mai più...io non sono mai stato così...a me non è mai fregato un cazzo..porca puttana! Non sai quando ti ho ritrovata e ti ho vista in quello stato cosa ho provato,volevo uccidere ogni essere vivente esistente in questo mondo di merda...non sai nel mio stomaco cosa si è scatenato sapendo che quel Sam ti aveva toccata con le sue mani"
Queste ultime parole quasi lo strozzarono, aveva il fiato corto ma ciò nonostante continuò il suo discorso sotto il mio sguardo rapito "tu...tu non sai cosa provo quando sei con me...vorrei non desiderarti così tanto per darti l'opportunità di vivere una vita normale e lasciarti andar..." prima che finisse la frase mi avventai sulla sua bocca.
Ricambiò il bacio quasi come se non stesse aspettando altro, era ricco di desiderio...le nostre lingue facevano praticamente l'amore.
"Mmm asp mmm" il dolore alla guancia si fece sentire forte e chiaro, ci staccammo con il fiato corto "ecco..era questo che cercavo di farti capire" nella sua voce c'era una nota di esasperazione, teneva la fronte attaccata alla mia poi continuò "il tuo corpo ha subito già troppe pressioni..."purtroppo aveva ragione e dovetti cedere.
A malincuore dovetti posizionarmi accanto a lui e levarmi dalla testa che stanotte mi avrebbe toccata in qualche modo.
Mi attiro' di nuovo a lui, istintivamente intrecciai le gambe alle sue e poggiai la testa sul suo petto, o per la stanchezza o per la frustrazione caddi in un sonno profondo....
Ho inseguito la luna
in un mare di stelle dorate
attratta dalla distanza inafferrabile,
sedotta dagli astri lucenti.
Sono annegata
nel cielo infinito del mio universo
sicura dell'esistenza
di un mondo senza limiti,
di una terra senza confini.
Ho ballato per deserti
immersa nella sabbia più dolce
avvolta da un caldo morbido,
riflessa su una spiaggia bionda.
Ho saltato le montagne
bagnata da una soffice neve
fino alla vetta più alta
dove giace la neve dura
che mi ha trafitta
con l'impassibile gelo.
Ho rincorso il sole
fino ad infuocarmi
per disperdere poi il mio ardore
nelle verdi pianure
di una valle senza fine.
Mi svegliai di colpo...ero sudata e stordita, tastai il materasso,precisamente il lato del letto prima occupato da lui...dov'era?
Scesi dal letto diretta verso il bagno, aprii la porta e mi accorsi che era vuoto, controllai bene la lunga vetrata. Quasi come attratta da qualcosa decisi di affacciarmi, era giù nel giardino a fissare il suo amato albero, con una strana malinconia negli occhi..mai vista prima quella malinconia..era una parte di lui che ancora non conoscevo.
Mi toccai il viso e mi resi conto di essere stata medicata un'altra volta, forse era stato Gabriel?..
A piedi scalzi mi catapultai fuori la stanza e scesi le scale velocemente, prima che potessi varcare la porta fui fermata dalla figura di Ian che mi si parò davanti "E' un giorno diverso dagli altri per lui..passerà molto tempo lì..ha bisogno di questo momento da condividere solo con se stesso.." lo guardai e capii, era qualcosa che faceva parte del suo passato oscuro, siccome c'era l'albero di mezzo doveva essere sopratutto un qualcosa legato a sua madre...non potevo intromettermi...
"Vieni con me in cucina...c'è una sorta di festa" guardai Ian con aria interrogativa "beh vedrai..". Appena ci avvicinammo all'entrata si udiva un vociare di sottofondo, "beh se fai la somma di tutti gli ospiti che ci sono in questa casa grazie a te..il risultato è questo" mi spinse più in avanti e mi trovai di fronte ad un cumulo di persone che chiacchieravano e facevano colazione, non si accorsero di me e continuarono a chiacchierare.
Maya sorrideva e scherzava con Jennifer e Hanna che non viveva sotto questo tetto come gli altri ma veniva qui dalla mattina presto per prendersi cura della sottoscritta. Dall'altra parte si sentiva Eva che dava consigli a Mellow per la sua azienda, Damon discuteva sottovoce con Al e Simon, che come Hanna dopo un po' tornavano nelle loro rispettive megaville.
La cosa che mi strani' molto, furono le occhiate fugaci che Damon lanciava a Maya...cosa alquanto bizzarra...Brenda passava tra loro poggiando la colazione sull'ampio bancone, sembravano tutti assorti nei loro discorsi.
"Non credo ci sia mai stata tutta questa gente qui in casa, se non contiamo le cameriere e le mega orge del grande King" mi voltai di scatto e gli lanciai un'occhiataccia, si schiarì la voce "scusa questa potevo risparmiarmela", ero già vittima di una fortissima gelosia nei confronti di Gabriel poi ci si metteva anche lui...
"Teeesorooooooo.." io ed Ian ci voltammo di scatto, vidi Mellow venirmi incontro con tutta la gioia del mondo stampata sul suo viso.
Mi abbracciò fortissimo sotto lo sguardo di tutti, "come ti senti? Mi hanno detto dell'incidente con il tuo amico Ian...della nuova strada che avevi intrapreso...tante..troppe cose che non sapevo" sembrava in uno stato confusionale, poi mi accarezzo' con delicatezza la parte del viso medicata "so anche di questa, dell'albero che te l'ha procurata ...l'affronteremo insieme" vivevo tante emozioni contrastanti, mentire a lei era davvero troppo per me...
Quelle erano tutte bugie che fecero calare subito un silenzio imbarazzante, gli altri avevano il disagio dipinto sui loro volti, solo Damon e Simon sembravano indifferenti alla cosa, mentre Hanna ci osservava seria, di sicuro non conosceva tutta la verità ma per quanto riguardava me ed Ian era ben informata quindi ciò che la frenava era il segreto professionale.
"Si..beh parleremo dopo di tutto, adesso cerchiamo di stare tranquilli..." non sapevo cosa dire, lei sorrise guardandomi negli occhi, "ok capisco...devi riposare, l'importante è che ci siamo ritrovate finalmente" era così buona...non meritava tutte le mie bugie, io ero impreparata perché a lei avevo sempre solo detto la verità, condividevo tutto ciò che vivevo tranquillamente con Mellow, ma non questa volta...
"Adesso dovresti fare colazione" mi trascino' verso il bancone e a quel punto fu Hanna a parlare "ricordati...tanta acqua, cerca di evitare il caffè, un po' di latte fresco non ti farebbe male magari accompagnato da qualcosa di leggero" la guardai grata per il suo silenzio e riuscii solo a dire "ok". Brenda segui' alla lettera ciò che aveva consigliato Hanna, porgendomi una mela ed un bicchiere di latte, le sorrisi ringraziandola.
Tutti ritornarono a chiacchierare come stavano facendo ad eccezione di Maya che si avvicinò cautamente a me, mi abbracciò da dietro e mi sussurro' " come ti senti?" Sorrisi e le risposi " domanda di riserva?" Si appoggiò accanto a me con espressione preoccupata "vorrei tanto esserti d'aiuto, fare qualcosa..." le presi la mano "hai fatto già abbastanza..è grazie a te se sono qui, so che sei stata fondamentale nelle ricerche" sembrava sorpresa "come lo sai?" Guardai prima Mellow e vidi che Eva la stava distraendo per bene, poi ritornai a guardare lei "beh ho fatto due più due con le informazione che mi dava quel bastardo...eri l'unica abbastanza vicina a lui da poter sapere certe cose" mi abbraccio' di nuovo "ti voglio tanto bene" ricambiai l'abbraccio "anch'io".
Dopo un po' ritornò la nausea e dovetti smettere di colpo di mangiare la mela,
"scusate ho bisogno della toilette" cercavo di sembrare più signorile possibile dato che attiravo l'attenzione anche solo spostandomi, subito ci fu una gara tra le ragazze su chi volessi che mi accompagnasse "no...davvero...basta...posso andarci da sola grazie" frenai subito la loro preoccupazione declinando le loro proposte amichevoli.
"Sicura?" Mellow era quella più difficile da convincere ma Hanna mi aiuto' " certo che ce la fa...diamole un po' di spazio" menomale che c'era lei a cui davano ascolto.
Andai di corsa verso le scale, salii velocemente e subito pensai a ritornare nella camera di Gabriel, li' nessuno si sarebbe permesso di entrare.
Varcai la porta velocemente e mi bloccai sul posto, era seduto sul bordo del letto, appena mi vide sembrò quasi sorpreso. In preda ai conati di vomito mi catapultai in bagno senza dire una parola..porca miseria..perché doveva essere lì?...
Ero di nuovo con la testa ficcata nel water come una demente, sentii le sue grandi mani raccogliermi i capelli, in preda al panico riuscii a dire soltanto "noo..ti prego..non guardarmi" lui ignoro' totalmente la mia richiesta e continuò a supportarmi senza dire una parola.
Finalmente la nausea cesso' e riuscii a sollevarmi respingendo il suo aiuto, andai verso il lavandino e cercai di sciacquarmi la bocca senza bagnare la medicazione.
Alzai lo sguardo sul suo riflesso, era dietro di me con le mani in tasca,appoggiato con la schiena al muro, i suoi occhi erano spenti e continuava ad osservarmi.
"Scusami.." non sapevo per che cosa stessi chiedendo scusa...sentivo solo che dovevo farlo,"tu ti scusi con me??" Sorrise malinconico "se sei in questo stato...se ti è successo tutto questo, è solo colpa mia" ritornò serio di colpo "non so perché tutte le donne della mia vita debbano sempre soffrire...è una condanna...io sono la loro condanna" riuscii solo a concentrarmi sulla frase 'le donne della mia vita' allora ero importante per lui?? Eh a quale altra donna si riferiva?
Mi spiazzo' poi mi voltai verso di lui "non è così...tu non sei la mia condanna, io ti amo...mi sento al sicuro solo stando con te..." non sapevo come esprimere ciò che pensavo,la mia visione era totalmente diversa dalla sua.
Improvvisamente rise..era una risata isterica che non coinvolgeva gli occhi, "guardami...sono diventato un uomo debole, uno che si piange addosso...che cosa mi stai facendo Giulienne?
Mi preoccupo solo di te..sono legato ad un filo sottilissimo sento che sto per cadere.."
Deglutì rumorosamente quasi a disagio,
"Non sei un uomo debole..sei umano e questo purtroppo lo devi accettare...solo una cosa voglio che tu capisca, se cadi tu...cado anch'io...affondiamo insieme, siamo due al prezzo di uno" nel sentire le mie parole fece un gesto che mi spiazzo' definitivamente.
Cadde in ginocchio davanti a me appoggiando la testa sulla mia pancia e attorcigliando le braccia intorno alla mia vita "ti sbagli...non lascerò che qualcuno ti faccia altro male, vincerò io come sempre..." le sue parole un po' mi spaventarono, sembrava vittima di un qualche sortilegio, gli accarezzai la testa e cercai di mettermi in ginocchio di fronte a lui
" tu sei il re...so che vincerai questa guerra ma ti chiedo solo di stare attento...non posso più vivere senza di te.." lo baciai delicatamente e lui me lo lasciò fare...
Stringimi tra le braccia
Baciami
Baciami a lungo
Baciami
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Qui si crepa di tutto
Dal caldo e dal freddo
Si gela si soffoca
Manca l'aria
Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata..
Si trasformò in un bacio ricco di passione e trasporto, tenevamo gli occhi aperti e ci guardavamo quasi a voler registrare tutto... non volevamo perderci nessun istante di noi..
Mentre ci baciavamo ci alzammo in piedi e lui di colpo mi prese in braccio, uscì dal bagno e si diresse verso il letto, cosa che mi lascio' perplessa dato tutti i discorsi ed i rifiuti ricevuti proprio da lui, ma cercai di non avanzare domande per paura che potesse cambiare idea, quasi come se mi avesse letto nel pensiero si fermò di fronte al letto.
"Oggi e' il giorno in cui il girone dell'inferno mi accoglie a braccia aperte...questo giorno mi ricorda quale sarà la mia destinazione finale... ma prima ho bisogno di toccare un po' di paradiso, il buio mi sta inghiottendo.."
Gli sfiorai il viso quasi a dargli il permesso di continuare, infondo era quello che volevo...pregavo che accadesse.
Mi adagio' sul letto delicatamente, si sedette accanto a me e cominciò a guardare tutta la mia figura, mi sentivo spogliata sotto il suo sguardo desideroso. "Sei così bella...cercheremo di non farci trasportare troppo..." sembrava più una supplica rivolta a se stesso...purtroppo viveva questo suo essere soffocato da uno dei suoi più grandi mostri...il King...viveva dentro di lui ed io dovevo accettare il fatto di amare due uomini, non uno solo...
Con uno scatto veloce si mise a cavalcioni su di me, non capivo cosa stesse facendo poi mi sfioro' il collo con tutte e due le mani che lascio' scorrere sui miei seni fino alle costole.
Cominciò a sollevare quello che era l'unico tessuto che copriva la nudità della parte superiore del mio corpo, mi inarcai per aiutarlo e piano sollevai la testa per liberarmene definitivamente.
Guardò intensamente i miei seni nudi, la cosa mi metteva sempre un po' a disagio, mi sentivo così inutile vicino a lui che era una divinità... bello come un Dio...
Prese a guardarmi negli occhi e lì automaticamente si creò un contatto quasi viscerale, mi sentivo penetrata già così...
Scivolò verso il basso incitandomi a piegare le ginocchia liberando così le mie gambe dal suo peso, infilò le dita sotto l'elastico dei pantaloncini trascinando via anche gli sleep in un unico movimento, mantenendo sempre la stessa connessione di sguardi.
Sposto' prima una gamba poi l'altra esponendo il mio sesso ai suoi occhi vogliosi...ero lì affascinata da tutti i suoi movimenti, lo lasciavo fare perché fremevo...volevo essere toccata da lui in qualsiasi modo.
Si stese piano a pancia in giù, facendo capire chiaramente le sue intenzioni, un sorriso malizioso si fece spazio sul suo viso perfetto. Lasciò una scia di baci prima sull'interno coscia di una gamba poi dell'altra, voleva prolungare la mia agonia...passo' al pube e poi lentamente...troppo lentamente prese a baciare le grandi labbra. Ansimavo sotto il suo tocco esperto, era così virile..sapeva già cosa e come voleva le cose e questo mi faceva impazzire.
Con le dita aprì le grandi labbra per arrivare al punto che più mi doleva. Passo' la lingua per tutta la lunghezza e per poco non mi venne un infarto "oddio...è da troppo tempo che.." non riuscii a finire la frase che lui cominciò a stuzzicare il mio clitoride, succhiando e leccando con foga... ero in paradiso, la stanza in torno a me scomparve lasciando spazio ad un posto dove il piacere era l'unico padrone...
"Si...si ti prego.." pregavo per chissà cosa, deliravo mentre lui si divertiva a stuzzicarmi ancora e ancora..
Inserì piano un dito poi quando la mia fessura cominciava ad abituarsi ne inserì un secondo...
Dio quanto era bello..sentivo già che il mio controllo stava andando a farsi fottere.
Mi scopava con le dita e con la bocca ed io sentivo già montare l'orgasmo tanto agognato.
"Oddio...oddio...." ero fuori di me, poi lui si bloccò di colpo "no..ma..." avevo il fiato corto ed ero confusa...perché aveva smesso ?
" voglio che mi spogli..." scese dal letto e si posizionò di fronte a me con le braccia spalancate e con il suo sorriso da bastardo..quel sorriso che non vedevo da un po'...
Esitai un'attimo poi mi misi a sedere mordendomi le labbra ed osservandolo come una bambina osserva un negozio di caramelle.
" Dio non morderti così le labbra...non sai cosa ci farei con quelle labbra.." i suoi occhi erano così colmi di desiderio ed io ne ero così lusingata...un uomo così che desidera proprio me, assurdo direi...
Scivolai verso il bordo del letto per poi ritrovarmi in piedi di fronte a lui che sorrideva sfacciato "avanti bambina...spogliami" non me lo feci dire due volte, presi il bordo della sua maglia e lentamente la trascinai verso l'alto, siccome era un bel po' più alto di me, si piegò leggermente sulle ginocchia per permettermi di sfilarla del tutto.
Si mise di nuovo dritto, i nostri sguardi erano perfettamente connessi come prima mentre lasciavo scivolare la mia mano verso la patta dei jeans, presa da chissà quale coraggio sfregai la mano sul rigonfiamento che sentivo premere contro la stoffa, lo masturbavo attraverso i pantaloni. Lui strinse gli occhi per il piacere e schiuse leggermente la bocca..quella bocca che induceva al peccato, Dio quanto amavo quella bocca...
Presi a sbottonare i pantaloni e tirarli giù insieme ai boxer, proprio come lui aveva fatto precedentemente con me. Dal basso vidi il suo enorme membro teso, avrei voluto prenderlo in bocca ma alla mia ferita non avrebbe fatto bene quindi mi sollevai mentre lui liberava i suoi piedi dai pantaloni.
Prendemmo ad osservarci...i nostri corpi nudi pronti ad unirsi..
Sul mio corpo era presente qualche livido che lui prese ad osservare con serietà, fino a soffermarsi ad alcune macchioline sul collo e nella piega del braccio. Erano i segni che mi lasciava l'ago ogni volta che bucava la mia pelle, un po' erano anche segni lasciati dagli aghi ospedalieri, "Gabriel..." continuava ad alternare questi due punti con lo sguardo, la foga che c'era al principio..che era così forte da non fargli dare peso a ciò che a adesso attirava tanto la sua attenzione, stava piano sfumando dai suoi occhi.
Prima che potesse succedere mi avvicinai ancora di più raccogliendo le sue labbra con le mie...il suo sguardo con il mio...
Fu un bacio di scuse...di rimpianti e di voglia di ricominciare, lentamente prese a camminare costringendomi ad arretrare, fino a cadere sul letto con lui sopra di me sempre attento a non schiacciarmi.Passo' un braccio intorno alla mia vita e con un movimento deciso mi spostò più in su verso il centro.
La foga è il desiderio ripartirono più forti di prima, aprii le gambe per accoglierlo mentre lui si posizionava tra esse. "Se qualcosa non va...se senti un qualsiasi dolore...fermami subito..il tuo corpo mi fa perdere il controllo di ogni cosa.." sorrise malizioso sulla mia bocca, leccai le sue labbra sorridendogli a mia volta "ok.." sembravo una bambina..anche se lui mi faceva sentire una donna..bella e desiderata.
Sfiorò il centro del mio corpo con la sua grossa asta poi prese a masturbarmi così, strusciando il suo sesso contro il mio...cominciai ad ansimare ed inarcarmi sotto il suo peso "ti piace eh? A me fa impazzire la tua fica bollente.." si muoveva sempre più velocemente, contemporaneamente prese uno dei miei capezzoli tra le labbra, lo mordicchiava..lo leccava...stavo impazzendo, le sue mani su tutto il mio corpo che mi sfioravano, palpavano..si insinuavano tra le mie natiche, esploravano tutti gli angoli più nascosti.
In un movimento secco mi penetro' fino allo stomaco..urlai per la sorpresa e per il piacere, non provai chissà quanto dolore, ero troppo accecata dal fatto che lo volevo troppo...
"Mi senti piccola?lo senti tutto il mio cazzo?..." digrignava i denti come in preda ad una rabbia folle, quando prese a muoversi strinse forte gli occhi .
"Si...sii.." dicevo queste due parole miste ad una serie di frasi senza senso, sembravo letteralmente fuori di me.
Mi baciò il collo con passione, mentre il suo bacino dava colpi sempre più decisi facendomi balzare sempre più su, con le sue grandi mani strinse i miei fianchi per evitare che continuassi a spostarmi, io non riuscivo a pensare a nulla.
Poggiai le mie mani sul suo culo di marmo per invogliarlo a penetrarmi più in fondo, strinsi forte la sua pelle graffiandola, lui sentendosi incoraggiato assunse un ritmo molto potente, il rumore dei nostri bacini che si schiantavano era fortissimo ed eccitante.
"Lo vuoi così?? Aah la tua fica stretta e calda..mi fa impazzire.." la sua volgarità a letto invece faceva impazzire me..adoravo questo suo lato selvaggio.
Sentii un dolore lancinante all'addome che mi tolse il fiato...cercavo di far entrare l'aria nei miei polmoni ma il mio corpo sembrava bloccato..cosa mi stava succedendo?
Con gli occhi sgranati e la bocca spalancata cercavo di attirare la sua attenzione, era intento a scoparmi con forza...presi a schiaffeggiargli il petto e così lui aprì gli occhi.
L'espressione sul suo volto la diceva lunga, io continuavo ad emanare questa serie di singhiozzi intenta a far entrare un po' d'ossigeno dentro di me..
"Cazzo Giulienne" uscì da me velocemente, era terrorizzato a morte, non capivo..perché proprio adesso? Porca miseria!
"Avanti piccola respira" mi sollevo' piano cercando di mettermi a sedere, la cosa sembro' funzionare, ero seduta tra le sue gambe con la schiena poggiata al suo petto "così piccola...così..."non si lasciò prendere dal panico, da grande re quale era prese la situazione in mano. Quando l'adrenalina cominciò a calare mi sciolsi in un pianto di frustrazione assoluta..non mi ero spaventata, ero incazzata nera con il mio corpo.
"Ssshh non è successo nulla...avanti piccola respira piano" prese a cullarmi lentamente,mi baciava il collo..la testa..il viso con estrema delicatezza.
"Sono un disastro.." piangevo fortissimo, non avevo mai pianto così forte,"non sei un disastro, il tuo corpo ha bisogno di riprendersi...ho sbagliato a sottoporti a questo tipo di stress" mi voltai a guardarlo e piangendo gli risposi "ma io amo QUESTO TIPO DI STRESS" rise per la mia stupidità momentanea e per il mio essere così infantile, poi rispose "beh ne sono lusingato...ti ho quasi uccisa scopandoti ma del resto..."scoppiai in una risata nervosa mentre lui mi sfiorava il viso
"Ti amo così tanto" ritornò serio, sigillai la mia promessa con un bacio casto...la promessa che mi portavo nel cuore...quella promessa che mi aveva dato la forza necessaria per sopravvivere a tutto quello che stava succedendo.
Quando ci staccammo lo guardai negli occhi "eri così triste prima...mentre osservavi l'albero" lui sospirò "non mi va di parlare di questo.." il suo tono era freddo e distaccato e nei suoi occhi calò il buio, "vorrei solo sapere cosa ti logora dentro..chi sporca i tuoi sogni la notte?...chi ti ha spinto a fare determinate scelte?..." lui si staccò di colpo scivolando via dal letto, restai lì seduta ad osservarlo..completamente nudo era qualcosa di indescrivibile..." perché non vuoi parlarmi?" Insistevo mentre lui prese una sigaretta e se la portò alle labbra "basta Giulienne" riuscì comunque a parlare nonostante la sigaretta.
"Voglio solo sapere chi ho di fronte.." cercava l'accendino che sembrava essere scomparso, lo vedevo andare su e giù per la stanza come impazzito "basta con queste stupide domande" perché faceva così adesso? "Ma io.." si voltò di scatto con lo sguardo carico di rabbia "ho detto basta..porca troiaaa" urlava come un ossesso e la cosa mi spaventò da morire. Strinsi le coperte al petto quasi come una forma di difesa.
Trovò finalmente il suo accendino e andò diretto verso la balconata, accese la sigaretta senza dire nulla, si passava le mani tra i capelli quasi strappandoseli e bisbigliava qualcosa, riuscii solo a sentire un "maledizione.." ed un "cristo santo".
Ero lì sul letto paralizzata..non sapevo che fare, volevo stare lì con lui e allo stesso tempo volevo stargli lontana...ero combattuta...
Lo amavo ma lui con i suoi comportamenti rendeva tutto più difficile...già non avevo nessuna certezza per quanto riguardava lui e me, figuriamoci sapere che non voleva aprirsi con me,né tantomeno raccontarmi anche solo qualcosa di frivolo inerente al suo passato.
Come se io non rientrassi nella sua cornice di vita..come se non valesse la pena condividere con me le sue cose..piansi in silenzio prima di raccogliere piano le mie cose, mentre lui era ancora di spalle. Presi a vestirmi, avevo deciso che era giunta l'ora di staccarmi un po'...dovevo stargli lontano per pensare a me stessa...mi avvicinai alla porta ed abbassai la maniglia ma improvvisamente qualcosa mi bloccò...
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Salveeeeeeeeee finalmenteeeee ci sono riuscitaaa 😅
Scusate per l'attesa è grazie per la pazienza.
Questo bel capitolo mi ha dato del filo da torcere poi si è risolto tutto, quindi tutto è bene quel che finisce bene....
Spero come sempre che vi piaccia, che ci allieti la giornata è vi dico già che il prossimo è quasi terminato, quindi non aspetterete chissà quanto, wattpad permettendo ovviamente 😂
Chiedo scusa se per distrazione ho commesso qualche errorino, mi lascio trasportare dalla storia, la vivo con passione e trasporto e questo mi distrae da un fattore fondamentale, cioè non fare errori stupidi.
Detto ciò vi mando un bacio, chiedo scusa per aver concluso il capitolo così 😜 si lo so sono stata cattivella hahahah non temete scoprirete cosa succede nel prossimo capitolo ❤️
Un baciooooo grandissimissimooooo❤️❤️❤️❤️❤️
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