Chapter 21
"Devi morire un po' di volte, prima di
iniziare a vivere davvero."
Charles Bukowski
~~~
-Eva's Pov-
"Today is gonna be the day that they're gonna throw it back to you by now you should've somehow realized what you gotta do
I don't believe that anybody feels the way
I do about you now..." era sul letto distesa, zuppa di sudore e bianca come un lenzuolo.Guardava un punto fisso nel vuoto e con un filo di voce cantava come in una sorta di ipnosi.
"Backbeat, the word was on the street, that the fire in your heart is out
I'm sure you've heard it all before but you never really had a doubt
I don't believe that anybody feels the way
I do about you now..." erano ore che andava avanti così, che diavolo le avevano dato? Forse qualche tranquillante..." tesoro se solo potessi avvicinarti e liberarmi.." i bastardi per chissa' quale motivo, mi avevano legata al letto.
"Cristo.." imprecai sotto voce, per fortuna mi avevano legato solo le mani, i piedi erano liberi, dovevo trovare qualcosa di appuntito che mi permettesse di aprire queste dannate manette. "Piccola...ho bisogno di te...devi darmi una mano" lei continuava a cantare senza degnarmi della minima attenzione. Notai che le braccia erano praticamente buttate a caso sul materasso, come se non facessero parte del suo corpo e le gambe non erano da meno. A quel punto capii e il mondo mi crollo' addosso...non era nessun tipo di tranquillante...era
vera..purissima..letale..droga, "oh mio Dio...bambina ma che ti hanno fatto?" A quel punto cominciai a metabolizzare il fatto che me la sarei dovuta sbrigare da sola, dovevo muovermi e aiutarla a riprendersi..
Lei intanto continuava il suo piccolo concerto, mentre io vidi in lontananza la mia spilla, doveva essermi caduta quando quello scimmione mi aveva trascinata fuori.. per questo non riuscivo a trovarla.
Cercai di recuperarla con il piede ma era troppo lontana, mi allungai, cadendo quasi dal letto e riuscii a sfiorarla con un dito.
Mi sporsi ancora un'altro po', ignorando il bruciore dovuto alle manette che segavano la mia carne. Riuscii a trascinarla verso di me,con non poca fatica l'afferrai con le dita dei piedi e cercai di poggiarla in un punto del letto dove sarei riuscita a recuperarla con la bocca.
La cosa era estremamente difficile..quasi impossibile. In quel momento la porta si spalancò e il mio cuore perse un battito, ripresi a respirare quando davanti a me comparve la figura di Caroline che spingeva il suo solito carrellino. Lei cercava di farsi gli affari suoi, non avrebbe detto nulla, restai ferma a guardarla "vedo che la piccola di casa si è data al canto.." lo disse quasi arrabbiata, segno che sapeva..e la cosa non la rendeva molto felice.
Quando si girò a guardarmi, la sua attenzione fu subito attirata dai miei piedi. Restai lì immobile, lei si avvicinò e si piegò sulle ginocchia, raccolse la spilla e se la rigiro' tra le mani "cara credo ti sia caduta questa bellissima spilla..non voglia mai che per un po' di distrazione tu la perda .." si allungò e me la mise in una mano, mi accarezzo' il viso e sorrise per poi lasciare la stanza.
"I said maybe, you're gonna be the one that
saves me..
And after all, you're my wonderwall
I said maybe, you're gonna be the one that
saves me..
And after all, you're my wonderwall
I said maybe, you're gonna be the one that saves me..
you're gonna be the one that saves me
you're gonna be the one that saves me.."
Per un attimo mi soffermai a guardarla.. che male aveva mai fatto quella ragazza? Perché doveva pagare per altri? Io almeno avevo la mia buona dose di colpe, ma lei...
Pensandoci adesso tutto tornava...quando
quell'energumeno mi aveva trascinata fuori, pensavo volesse farmi del male, invece era a lei che puntavano. Mi aveva trascinata in quella stanza buia e lasciata lì per un tempo che a me sembro' infinito. Quando finalmente si decise a riportarmi in camera lei era già in quello stato che canticchiava beata, la cosa era abbastanza sospetta ma quello di cui mi preoccupai prevalentemente era vedere se avesse qualcosa di rotto o qualche livido sospetto.
Quando vidi che sul suo corpo non c'erano tracce di violenza mi tranquillizzai, la cosa che non mi rese per niente tranquilla fu quando quella testa di cazzo di un lecca piedi, mi lego' al letto. Non capivo per quale ragione facesse questa cosa, ma finalmente ci ero arrivata, non volevano che l'aiutassi in qualche modo...bastardi...
Presi la spilla dalla mia mano con i denti e piano l'avvicinai alle manette per potermi liberare. Ci misi un bel po', avevo paura che mi cadesse o che da un momento all'altro potesse entrare qualcuno che non fosse Caroline.
Dopo aver faticato un bel po' riuscii nell'impresa, ero finalmente libera...
Mi catapultai subito su di lei, tastai il suo corpo agitata per accertarmi se davvero era tutto a posto. Poi mi misi subito alla ricerca di un qualche segno che confermasse la mia tesi, ma già guardando le sue pupille dilatate, il suo stato di trans e il sudore che le appiccicava i capelli alla fronte pur essendoci abbastanza fresco.. purtroppo avevo ragione...
"Piccola devi ritornare in te...basta cantare" le schiaffeggiai piano il viso pur sapendo che in questo modo non avrei risolto nulla.
"Non puoi lasciarmi qui tutta sola...ho bisogno di te..avanti piccola Giulienne.." niente, continuava a cantare e fissare il vuoto.
Non sapevo che fare..ero la regina nel piazzarla, sapevo prepararla..avevo addirittura sniffato un bel po' di volte, ma non sapevo come guarire la gente da questa merda..come aiutarla a disintossicarsi...
Vederla così mi fece tanto male, mi stesi accanto a lei con la vista appannata dalle lacrime, e cominciai ad accompagnarla anch io nel canto..ero sconfitta "And all the roads we have to walk are winding
And all the lights that lead us there are blinding
There are many things that
I Would like to say to you but
I don't know how Because maybe, you're gonna be the one that saves me
And after all, you're my wonderwall" piangevo e cantavo, poi le accarezzavo i capelli...
Ripensai a tutte le persone che si riducevano in quello stato e a me che contribuivo a questa cosa...il sogno della mia vita era aprire un ristorante, avevo sempre amato la cucina.
Guardai nei suoi occhi che erano due finestre sul mare, e ci vedevo i miei sogni...quanto mi sarebbe piaciuto che il mio ristorante fosse su una spiaggia.. ma se sei un trans nessuno ti prende sul serio, sei uno scherzo della natura..quando chiesi un prestito alla banca per realizzare il mio sogno ero in piena fase di trasformazione e la loro mancanza di fiducia si basava proprio sul mio aspetto..Gesù in che mondo vivevo?...quando scelsi la strada della droga capii che il mondo..quello "normale" come lo vedevano gli altri, non aveva abbastanza spazio per quelli come me...
I miei pensieri furono interrotti dalla porta che si spalancò bruscamente, lei continuava a cantare ignara di tutto.
"Bastardo figlio di una gran troia..." sentivo la rabbia crescere a dismisura, "hey frocio! Ti sei liberato" Sam era lì in piedi di fronte al letto che sorrideva beffardo. "Aaah lascia stare, oramai è persa...andata, quando il king la troverà, sarà rimasto ben poco di lei..." scoppio' in una risata malefica che mi fece gelare il sangue, per non parlare dello stomaco in subbuglio dovuto dalle sue parole.
"Oggi ha avuto la sua dose giornaliera, ne avrà molte altre. Poi potremmo inserirla nella categoria ufficiale delle tossiche" continuava a ridere come se stesse raccontando una barzelletta divertentissima, mi inquietava...
"Tu non la toccherai più...lei non c'entra niente con tutta questa merda, ragiona ragazzino...non puoi vendicarti per un ingiustizia subita compiendone una a tua volta, non ha senso. Dopo quello che ti è successo dovresti combattere contro queste cose e le persone che le compiono, non essere come loro."
Improvvisamente smise di ridere e per un attimo pensai che il messaggio fosse arrivato al suo cervello, ma poi prese ad applaudire "sono commosso dal tuo discorso poetico..meriti un premio...davvero", mi prendeva in giro il verme.
Il suo sguardo si spostò su di lei, prese ad avvicinarsi..
"Il gioco è appena cominciato" cercai di trovare un diversivo per distrarlo, "potrei dirti chi è il contatto" fu la prima cosa che mi venne in mente, a quanto pare funziono' visto che si bloccò sul posto.
"Adesso cominciamo a ragionare.." sembrava soddisfatto "sappi che se mi stai prendendo in giro, non la passerai liscia..quindi ti conviene non cercare di fare il furbo". Deglutii con molta fatica, cosa mi sarei inventato adesso..
In quel momento riuscivo solo a pensare che dovevo tenerlo lontano da lei, non riuscivo a pensare ad altro, cosa mi sarebbe successo adesso...
Quando i peccati di mio padre
Pesano nella mia anima
E il dolore di mia madre
Non mi lascerà andare
Beh, so che può arrivare fuoco dal cielo
per perfezionare il più puro dei re
E anche se so che questo fuoco mi porta dolore
Anche se è così, è lo stesso
Beh, un seme ha bisogno d'acqua
Prima che cresca fuori dal terreno
ma continua a diventare difficile
una fame più profonda
beh, so che non possono contare le lacrime che scendono dai miei occhi
ma loro potrebbero anche cadere invano
e anche se so che queste lacrime arrivano col dolore
Anche se è così, è lo stesso
I mari sono pieni d'acqua
Fermate vicino alla spiaggia
è come se le ricchezze delle aspirazioni
non raggiungano mai i poveri
e lascia che le nuvole riempiano con fulmini e saette
e lascia che il fulmine sia le vene
E riempiano il cielo con tutto ciò che possono disegnare
Quando è tempo di fare un cambiamento
Fà piovere
Fà piovere, Signore
Fà piovere
Oh, fà piovere
-Gabriel's Pov-
L'angoscia...la paura...la solitudine, accompagnavano le mie serate. A una settimana dalla sua scomparsa, il mondo sembrava crollarmi addosso più di prima.
"Gabriel" la sua voce mi ridestò dai miei pensieri, quella voce che avevo imparato ad odiare "Sparisci" non sentii la porta chiudersi quindi capii che era ancora lì. "Sei seduto su quella poltrona, in questa maledetta biblioteca da ieri, non hai pranzato o cenato..ti sei già scolato due bottiglie di rum...ritorna in te, ritrova la forza di reagire" non mi voltai neanche, ero stufo di lui "Ian..ho detto che devi starmi lontano almeno un milione di volte... porca puttana...sparisci e non fartelo ripetere"
Sentivo l'esigenza di uccidere come ogni volta che avevo uno dei miei incubi...i miei incubi, che non si facevano vedere da un bel po' di tempo, perché sostituiti dall' insonnia dovuta alla paura di non ritrovarla mai più.
"So che hai bisogno di lei...anch'io ho bisogno di lei..e' importante per me quanto lo è per te..." la sua voce tremava, era carica di disperazione ma io lo interruppi alzandomi di scatto ed avventandomi su di lui.
Lo colpii al volto con un pugno ben assestato che lo fece barcollare e cadere a terra, me ne fregavo del suo braccio ingessato, del suo pallore, del suo malessere.."tuuu..hai permesso che me la portassero viaaaa..ti avevo incaricato di sorvegliarla e tu non l'hai fattooo..." urlavo come un indemoniato, volevo ucciderlo..
Lui con le lacrime agli occhi mi guardò incattivito " sei tuu che l'hai abbandonata per scappare come sempre nel tuo squallido localeee..lei aveva bisogno di te e tu l'hai abbandonata per l'ennesima voltaaa" urlava più di me. Le sue parole aprirono quella porta che per tutto quel tempo avevo tenuto ben chiusa, la porta che rivelava tutta la mia colpa in questa faccenda...quella colpa che mi ostinavo a condividere con lui ma che era tutta mia e di nessun'altro.
Per evitare di fargli del male, mi feci sfuggire un suono simile ad un ruggito e cominciai a prendere a calci la poltrona alla cieca.
Continuai a dimenarmi contro la poltrona, sentivo il fiato corto ma proprio non riuscivo a fermarmi. Smisi quando sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla "adesso basta...basta con le colpe, pensiamo a ritrovarla...riportiamola a casa" mi voltai ed incontrai di nuovo i suoi occhi, mi abbracciò mentre io restai lì fermo...il mio corpo non rispondeva a queste cose, non era abituato a ricevere abbracci di consolazione, odiavo me stesso e odiavo chi mi voleva bene perché non vedeva in realtà quanto fossi un mostro, ma lei...lei proprio non riuscivo ad odiarla.
Si staccò da me, ma prima che riuscisse a dire qualcosa la porta si spalancò rivelando la figura di Damon,"ci sono visite per te.." restai lì impalato a guardarlo, chi diavolo poteva essere ?...
Mi apprestai subito a vedere di chi si trattasse, scesi le scale di corsa per poi ritrovarmi di fronte il professorino/zietto. Dietro di lui sbucò una testolina che nel vedermi si nascose subito, mi bloccai sul posto "salve caro nipote" la sua affermazione mi fece davvero incazzare "non chiamarmi così..non ti conosco e non voglio conoscerti" lui sorrise beffardo "beh non è del tutto vero, fino a poco fa sapevi anche quante volte pisciavo" era vero, ma conoscevo la persona che in realtà non era...
Sentivo la presenza di Ian alle mie spalle, stranamente quando mi voltai non trovai anche Damon. "Cosa vuole lui?" Ne lui ne Damon sapevano nulla della scoperta fatta da me ed Al, il professorino in realtà era un mio parente..come glielo avrei spiegato? "È una storia lunga, adesso vai.." mi voltai ad osservarlo, capì subito che non era il momento di sfidarmi e senza proferire parola fece come gli dissi. Andò via continuando ad osservare il Professore che a sua volta studiava la figura di Ian.
La mia attenzione continuava ad essere attirata da quella testolina che ogni tanto sbucava.
"Ti sei portato il cane?" Dietro di lui si sentiva borbottare qualcuno, mi sembrava di aver sentito un "che stronzo". Il professore si mise a ridere "no no...si tratta di qualcuno che forse può aiutarci"...chi diavolo si nascondeva dietro di lui.
"Maya avanti..non aver paura, non ti farà niente...vuole quello che vogliamo noi cioè ritrovare Giulienne" da dietro, piano ne uscì una piccoletta molto magra, i vestiti dovevano essere almeno di due taglie più grandi, era molto scura, aveva il caschetto arruffato e l'aria imbronciata.
"Questa chi sarebbe?" Lei mi osservava intimorita, sembra terrorizzata da me. "Gabriele cerca di non spaventarla...lei è un'amica di Giulienne, per la precisione è l'ultima persona che ci ha parlato prima che venisse da te." La guardai più intensamente "come potrebbe mai aiutarci?" Lui sospirò poi guardò lei che a sua volta abbassò lo sguardo
"Prima di andare via dal mio appartamento..mi hai svelato che dietro tutto questo casino c'era anche Sam..uno dei miei studenti, beh lei è la sua ex. Oh meglio..lei è una di quelle che ha ingannato...lei sa qualcosa che noi non sappiamo. Infatti quando l'ho cercata, sembrava sapesse di tutta questa faccenda. Ma se ci permetti ti spieghiamo meglio" restai un'attimo basito dalla sua rivelazione.
Cercai di mantenere il controllo, dovevo sapere
"Andiamo nel mio studio" mi voltai e m'incamminai verso lo studio, loro mi seguirono senza proferire parola, fuori la porta c'era Damon "che succede qui?" Indico' i due alle mie spalle "lui non è più una minaccia, è dalla nostra parte" Damon sospirò e mi guardò cercando di capire "eh la tizia?" Prima che potessi rispondere fu proprio la piccoletta a parlare "vi rendete conto che siamo qui dietro vero? Sapete che stiamo sentendo tutto?"
Damon rise malizioso "che caratterino.." sembrava che la ragazza stuzzicasse il suo interesse, non avevo tempo per quelle stronzate dovevo riavere la mia Giulienne.
"Ho cose più importanti a cui pensare" lo guardai in cagnesco e lui subito smise di sorridere, fece si con la testa e sotto lo sguardo di tutti si allontanò.
Una volta chiusa la porta mi voltai subito verso la ragazza "parla..cosa sai?" lei indietreggiò di un passo intimorita. "Io..io..." il professorino le mise una mano sulla spalla "sta tranquilla..respira" fece come gli disse e prese a parlare con più sicurezza "ero la ragazza di Sam..lui era molto dolce ed era un amico di Giulienne,noi...lei...io...ci fidavamo di lui" sospirò malinconica "diciamo che la mia curiosità mi ha portata a fare delle scoperte che mi hanno un po' insospettita e quando il professore ha chiesto il mio aiuto...ho collegato tutto".
Restai in piedi ad ascoltarla senza fare un passo, lei invece prima di continuare si sedette sul divanetto quasi esausta, subito venne seguita dal professore preoccupato "stai bene" lei fece si e sorrise.
La sua attenzione ritornò su di me "la prima volta che ho notato qualcosa che non andava..e' stato il giorno dopo che Giulienne decise di lasciare tutto..ero triste e decisi di raggiungerlo di nascosto al suo dormitorio. Quando entrai lui era in bagno e la mia attenzione fu subito attirata dalle scartoffie che erano sparse sul suo letto" esitò come sconvolta "c'erano delle tue foto e molte altre del professore. Pensai che magari era il caso che gli fu assegnato, ma quando vidi la cartella riguardante Giulienne capii che non si trattava di quello, prima che potessi capire di cosa si trattasse Sam uscì dal bagno e si arrabbiò molto quando mi vide li. Di fretta e furia libero' il letto da tutte le scartoffie."
Quel bastardo pianificava il tutto da chissà quanto tempo..ma perché?
"I giorni che che seguirono per me furono una serie di punti interrogativi, faceva cose strane..telefonate sospette. Un giorno era poggiato ad un albero del campus, mi avvicinai con cautele ed ascoltai buona parte della telefonata..parlava di un rapimento. Di una casa di proprietà dei suoi, dopo la morte del fratello drogato i suoi genitori caddero in una sorta di depressione, e non uscirono mai più di casa."
A quel punto non riuscivo a capire "hai appena detto che era abbandonata" lei come se avesse dimenticato qualcosa di importante aggiunse "si infatti questa non era la casa in cui abitavano, ma quella che avevano in montagna. Una di quelle da feste o vacanze" adesso era tutto chiaro "ho anche la conferma del fatto che aveva l'accesso al computer del professore ed era a conoscenza di ciò che stava facendo, di Giulienne..di te, ecc.
L'ho scoperto quando per sbaglio scambiammo i nostri zaini ed io ero in possesso del suo computer e lui del mio"
A quel punto la domanda sorgeva spontanea "perché non hai detto nulla?" Lei si mosse agitata "perché non sapevo di chi fidarmi, Giulienne era andata via..ero sola" su questo non aveva tutti i torti, infatti non le risposi e pensai che al posto suo avrei fatto la stessa cosa.
"So dove si trova questa casa..devi salvarla..ti prego" le lacrime cominciarono a rigarle il viso, io non riuscivo a pensare a nulla...forse era lì ed io l'avrei ritrovata finalmente...
Voglio, avrò
se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.
-Giulienne's Pov-
Ero in un altra dimensione...piano sentii qualcuno che mi sfiorava il viso. Sei tu amore mio? Non sentii il suono della mia voce, questo voleva dire che la mia domanda era rimasta intrappolata nella mia testa.
Riaffiorarono ricordi..ricordi terribili...
Inizio flashback ..
"Ecco la tua dose giornaliera troietta...vedo che stai ritornando in te, questo non va bene. Sei più forte di quanto pensassi" mi sfiorava con le sue mani viscide.
Sam..il mio Sam che non esisteva più, che non era mai esistito,"Oh piccola..sei così bella...l'ho sempre pensato."
Non avevo più potere sul mio corpo, non riuscivo a muovere un solo dito, l'unica cosa che sapevo era che sentivo l'esigenza di quella roba che giornalieramente mi iniettava...ero ufficialmente una tossica.
Sentii la punta dell'ago bucarmi la pelle e di nuovo fui catapultata in un mondo parallelo. Ero nel mondo reale ma lo ero a modo mio...
.. Fine flashback
Aprii gli occhi terrorizzata...terrore per quello che avrei visto. I giorni di prigionia passavano con molta lentezza ed io ero in uno stato pietoso, chissà quando sarebbe finito tutto questo? Avrei resistito fino alla fine o sarei morta prima?..
"Eva..." sentii le molle del letto di fronte al mio cigolare. Mi sollevai piano, tremavo per il freddo e stranamente ero zuppa di sudore...il mio corpo percepiva tutti i dolori del mondo, non capivo cosa mi stava succedendo.
"Tesoro...sei ritornata.." non ebbi il tempo di inquadrarla che già ce l'avevo addosso che singhiozzava "sono giorni che sei sveglia ma che non lo sei realmente...mi sei mancata" sussultai per i dolori strani che avevo.
Appena si accorse della cosa si allontanò di scatto ed ebbi il tempo di vedere l'orrore che le avevano fatto..
Il suo volto era pieno di lividi e graffi, un'occhio era quasi fuori dalla testa per quanto era gonfio e libido e il labbro era spaccato.
"Ma cosa ti hanno fatto.." lei mi sorrise e mi prese la mano "e' passato...non ha più importanza, adesso sono felice che tu sia tornata tra i vivi" rise per la sua stessa battuta ma io continuai a fissarla, non potevo credere a ciò che le avevano fatto "oh tesoro non guardarmi così...ok ok..volevano sapere chi era il contatto del tuo fidanzato" poi si avvicinò al mio orecchio "i coglioni non sanno che sono io, pensano che sia una semplice spacciatrice che lavora per il fantomatico contatto".
Non capivo a cosa si riferisse...contatto?? Perché era così importante? Che ruolo ricopriva? "Perché sei così preziosa per loro? Cioè loro non lo sanno ancora che lo sei, ma questo fantomatico contatto perché è così importante?" Sussurravo a mia volta per non farmi sentire "non parliamo di questo adesso, sei appena ritornata da me...questo conta".
Non mi rassegnai alla cosa è continuai "ti prego...voglio sapere" lei sospiro' poi prese a raccontarmi tutto "ho due doti veramente importanti in questo campo ... la prima è quella di lavorarla in un modo che nessuno, neanche gli scienziati del cazzo o i chimici che ingaggiano sono capaci a fare... la seconda è quella di saperla piazzare con astuzia, avere un certo giro di conoscenze aiuta,questo è dovuto alle mie storielle segrete...non sai quanti ricconi amano essere presi..non so se mi spiego." Si schiari' la voce per l'imbarazzo "bene..diciamo che in questo campo essere 'froci' è una fortuna".
Era tutto così strano...io a cosa gli servivo allora? Ero la solita spia mandata da un professore universitario, ed ero così poco sveglia da non accorgermene neanche. Ero stata rapita dal king e per lui non contavo nulla, ero una delle tante, l'ultima sera lo aveva chiarito..eccome se lo aveva chiarito. Non lavoravo per lui, perché ero qui?
"Non capisco il mio ruolo in tutta questa storia.." mi bloccai quando un'altro brivido di freddo invase il mio corpo già tremante, ero fuori di me, il mio cervello stava cominciando a smettere di ragionare... avevo bisogno di qualcosa ma non sapevo cosa. "Tesoro dovresti riposarti un po' " Eva sembrava nascondesse qualcosa, "cosa mi succede? Tu lo sai vero?" Lei mi guardò addolorata prima di accarezzarmi il volto "piccola ti aiuterò io..sei in crisi di astinenza, questo è il principio..dopo sarà peggio...molto peggio."
La guardai spaventata "cosa vuol dire?" Lei sospirò avvilita "hai bisogno di farti.."
Oddio era ufficiale, credevo fosse solo un brutto sogno invece ero davvero una tossica.
Con il passare delle ore tutte le sensazioni che percepivo prima adesso erano diventate insopportabili... sentivo il mio corpo andare a fuoco e quasi mi mancava il respiro "oggi quello psicopatico non è passato per la dose giornaliera, credo che voglia torturati...farti passare le pene dell'inferno. Ma credimi è meglio così, sarai libera da questa merda" non riuscivo a prestarle attenzione tanto era il dolore che provavo.
Cominciai ad urlare per la rabbia, senza un valido motivo mi alzai e cominciai a fare su e giù per la stanza. Il cuore per poco non mi si spaccava in due, mi inginocchiai davanti ad Eva che era ancora seduta sul mio letto "ti prego...chiedigliene un po', solo un po'. Giuro solo questa volta" ero come impazzita, la vera me non avrebbe mai elemosinato un po' di droga.
"Tesoro anche se potessi non lo farei mai, ti voglio troppo bene..non ti aiuterò a farti del male" le lanciai un urlo in faccia per poi scattare in piedi "dici che mi vuoi bene e alla prima richiesta di aiuto mi abbandoni? Tu..tu non mi vuoi realmente bene...stai cercando di uccidermi..." mi strappavo i capelli e piangevo, "non sei tu, è la droga che parla."
Stavo davvero male, ritronai a letto per coprirmi,stavo congelando. Poi di nuovo il fuoco e lanciai via le coperte, cominciai a dimenarmi "ti pregooo aiutami... non ce la faccioo" piangevo disperata, sentivo Eva che cercava di prendere il mio volto tra le mani ma glielo impedivo, quando ci riuscì avvicinò il suo volto al mio "si che ce la fai...sei forte...la più forte. Hai tenuto testa ad un grande re, puoi sconfiggere anche questa roba".
Ero spaventata, come avrei fatto?
Improvvisamente la porta si spalancò "il frocio e la puttana, quanto tempo" quel bastardo di Sam era in piedi di fronte a noi che si sbellicava dalle risate come un cretino.
"Prendi il frocio, voglio divertirmi un po' con la puttanella." Eva a quel punto scatto' in piedi e si mise davanti al letto "sei ubriaco fradicio...bastardo lasciala in pace" lui continuò a riderle in faccia.
Lo scagnozzo entrò a passo spedito e si apprestò ad afferrare Eva come un sacco di patate. Lei imprecava e sii dimenava ma era troppo debole, mangiavamo poco e dormivamo anche meno, in più per quanto mi riguardava ero anche stata drogata.
Sam chiuse la porta per poi cominciare ad avvicinarsi piano. Mi misi a sedere spaventata
"adesso ti faccio vedere com'è fatto un vero uomo...so che lo desideri da quando sei qui..così come lo desidero io" ero in preda ad una crisi d'astinenza, non ero in me "si..si lo voglio, ma devi darmi una dose " lui rise malizioso e salì sul letto "ti darò tutto quello che vuoi..." era a quattro zampe su di me, mi intrappolò con le braccia la testa e con le ginocchia la vita.
"Sai Sam..non sarò mai abbastanza drogata per venire a letto con te.." gli diedi una ginocchiata tra le gambe...proprio lì. Crollo' accanto a me per il dolore "brutta Troia..." non riusciva quasi a respirare. Mi apprestai a scendere dal letto per poi correre verso la porta ma mi afferro' per i capelli, mi voltò e prima che potessi rendermi conto di ciò che stava accadendo con il coltellino mi tagliò il viso. Inizialmente sentii solo un bruciore allucinante partirmi dall'angolo della bocca fino all'orecchio.
Caddi a terra "così impari brutta puttana, quel bel faccino oramai è rovinato" tenevo le mani sulla guancia e piangevo disperata.
Improvvisamente non sentivo più il peso di Sam su di me. Si sentivano solo urla e suoni di pugni e calci, poi come nei miei sogni lo sentii "cosa credevi di fare eh..credevi che non ti avrei mai trovato? Ti aspettano giorni molto molto intensi bello mio ".
"Credi che io abbia paura di te?" Sam era troppo ubriaco per rendersi conto di chi aveva di fronte. Il king a quel punto rise..era una risata davvero inquietante, carica di cattiveria, "beh fossi in te ne avrei..ti ucciderò così lentamente che ti ritroverai a pregarmi di mettere fine alla tua inutile e squallida esistenza".
Un'altra voce a me familiare parlo' "King..e' lei...l'abbiamo trovata." la mia vista era appannata dalle lacrime ma riuscii a distinguere la sagoma di Damon chinata su di me. Dei passi si avviarono spediti, si chino' a sua volta e con voce sollevata e agitata si rivolse a me "piccola...piccola sono io, torniamo a casa. Nessuno ti farà più del male" mi sollevo' dal pavimento con delicatezza, io continuai a tenere le mani sulla ferita "stai sanguinando..." la sua voce cambio' radicalmente, adesso era carica di rabbia e tristezza, poggiai la testa sul suo petto stanca, inalai tutto il suo profumo..quel profumo che tanto amavo.
"Voglio che prendiate fino all'ultimo essere vivente che si trova in questa casa di merda,pagheranno tutti.." a quel punto raccolsi tutte le mie forze per sussurrargli un ultima cosa "Eva...salvala ti prego, non farle fare del male..c'è anche Caroline, aiutale..." poi svenni...
Nel mio buio più totale ero rilassata..forse era il pensiero che mi trovavo tra le sue braccia, poi la mia felicità venne contagiata dai miei soliti dubbi..
Era vero..era venuto a salvarmi?o era solo uno dei miei sogni?
-
Salveeeeeeee finalmente un nuovo capitolooooooo.
Chiedo scusa in partenza per gli errori, non ho ancora avuto modo di revisionare.
Se trovate qualche errore fatemelo notare, così correggo subito non vi preoccupate non mi offendo 😉
Vi è piaciuto il Pov della nostra Eva ?
In realtà spero vi siano piaciuti tutti ☺️
Finalmente la nostra Giulienne potrebbe essere libera..il nostro King a quanto pare l'ha ritrovata...
Nel prossimo capitolo vi aspettano nuove emozionanti scoperte...siete pronteee???
Alla prossimaaaaa ❤️❤️❤️❤️❤️😘😘😘😘😘
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