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Chapter 2

Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano.

Charles Bukowski

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-Giulienne's Pov-

"Ragazzina,hai sentito cosa ti ho detto?" Mi guardava con un sopracciglio alzato, poi prese un pacchetto di sigarette estraendone una che lentamente porto' alle labbra , osservavo la scena come in una sorta di coma, ero affascinata dal movimento della sua bocca che accoglieva quella sigaretta in modo sensuale.

"Parli la mia lingua?o sei una di quelle straniere che non capiscono un cazzo?" lui continuava a parlare ed io a fissarlo ammaliata, "King...Gabriel..." quelle due parole che sapevo mi avrebbero fottuto alla grande mi uscirono senza preavviso, lui mi guardò sorpreso e si accese la sigaretta "come cazzo fai a sapere chi sono?" A sentire quella domanda ero completamente pietrificata "io...io", erano le uniche due parole che mi uscirono.

"Si ragazzina...come fai a sapere il suo nome?" mi girai lentamente e vidi uno dei suoi scagnozzi fissarmi in attesa di una risposta, ma da quanto tempo era lì? Lui era Damon, era presente nella cartella, una sorta di braccio destro insieme ad Ian, "Ian" mi uscì come un singhiozzo, loro si guardarono " ragazzina se conosci anche il mio nome è davvero strano" a quel punto cercai di trattenermi ma niente da fare "Damon" mi uscì senza che me ne accorgessi, ma che cazzo di problema avevo?

Il king mi prese per il braccio e mi trascino' nella stanza da cui era sbucato prima, " Damon va fuori la porta e non far avvicinare nessuno",a quelle parole scatto' il panico più totale dentro di me, cosa voleva farmi? In che guaio mi ero cacciata? "Io e te faremo due chiacchiere" nel dirlo mi costrinse a sedermi su una sedia.

Era una sorta di studio, c'era una scrivania e due sedie, tutto arredato con accessori ultramoderni," io..io" non riuscivo a dire altro ero nel panico più totale, "io..io..io lo hai già detto, passiamo alle cose più importanti" la sua voce era sensuale, sentivo il suo profumo di bagnoschiuma al muschio misto all'odore del tabacco emanato dalla sigaretta che ancora stringeva tra le dita.

"sei un fottuto figlio di puttana, un pregiudicato, un mostro" ero scioccata da ciò che avevo detto, ma come mi era venuto?lui si bloccò sul posto con il volto serio, si avvicinò alla sedia per poi appoggiarsi ai braccioli, il suo viso era allineato al mio. Praticamente ad un centimetro dal mio viso mi soffiò il fumo in faccia e poi sorrise sadico "mi conosci bene allora, la domanda è come fai a sapere tutte queste cose?".

Tossivo ancora per il fumo e non riuscivo a pensare ad una scusa che avesse un senso e la buttai lì " tutti sanno chi sei" finalmente avevo formulato una frase che non mi avrebbe fatta affondare ancora di più " mmmh si ha un senso, l'unica cosa è che nessuno sa che mi chiamo Gabriel solo le persone che hanno uno strettissimo contatto con me, e sono sicuro che nessuna di quelle persone abbia detto il mio nome perché sono sotto giuramento. Sanno che se infrangono quel giuramento fanno davvero...davvero una brutta fine", cazzo questo non lo sapevo, pensa Giulienne pensa "allora?" Aspettava una risposta che non potevo dargli, ero nei guai..guai seri "sei proprio sicuro?" lo guardai speranzosa," mi stai prendendo per il culo?"stava perdendo la pazienza.

Mi feci coraggio e parlai "studio legge, ho letto qualcosina su di te" lui era sorpreso e scioccato dalla mia risposta sincera,"non so se essere incazzato o lusingato, l'unica cosa che so per certo è che tu te ne torni a casa con me" sorrise e si allontanò dalla sedia, "c..cosaa vuoi rapirmi? Mi cercheranno e tu finirai dietro le sbarre, questo è sequestro di persona e se volessi uccidermi arriverebbero a te" le parole mi uscivano a raffica, avevo paura e non sapevo come tirarmi fuori da quella situazione.

Scoppiò a ridere "chiamerai tutti e dico tutti e dirai che vai via per un po', che sei stufa di tutto, non so inventa una di quelle stronzate da ragazzini capricciosi, tipo che vuoi girare il mondo" gesticolava annoiato mentre diceva il tutto," ma..ma non mi crederanno mai, eh poi non credi si insospettiranno sapendo che sono scomparsa dopo essere venuta qui?" Le inventavo tutte ma lui sembrava irremovibile "no infatti tornerai al campus o a casa o dove diavolo alloggi tu a prendere la tua roba facendo in modo che qualche tuo amico assista alla scena ,così per testimoniare la cosa. Ti darò tempo fino a domani sera, se per le otto non sarai di ritorno...faccio fuori la tua famiglia e tutti i tuoi amici o qualche altra cazzo di persona a cui tieni".

Non mi ero neanche accorta che avesse finito la sigaretta tanta era l'ansia e la paura, oh mio dio ero in trappola, non potevo permettere che facesse del male alle persone a cui volevo bene per la mia stupidità. Sconfitta dovetti accettare " ok ok lo farò...tutto quello che vuoi ma devi promettermi che non farai del male a nessuno" ero senza fiato,"tu fai la brava e tutto andrà bene" mi aiuto' ad alzarmi, mi spinse verso la porta e prima di aprirla mi ci sbatté contro.

Fece aderire il suo corpo al mio,aveva le mani ai lati della mia testa, era molto alto ed io ero così piccola in confronto a lui, dovette piegarsi sulle ginocchia per stare faccia a faccia con me. Le sue labbra quasi sfioravano le mie, sentivo il suo respiro caldo "prova a fottermi e non vedrai mai più i tuoi cari, non disobbedirmi e tutto andrà per il meglio". Si staccò bruscamente, sentii stranamente un senso di vuoto..di abbandono, questo era da malati, io ero malata, lui mi stava sequestrando ed io provavo queste strane sensazioni, non dovevo..non potevo, lo odiavo con tutta me stessa, mi stava negando la mia libertà, stava per fare di me una prigioniera.

Uscii accompagnata dallo scagnozzo che si allontanò subito da me per non destare sospetti, il king rimase nello studio, mi avviai verso il tavolo dei ragazzi quando mi viddero cominciarono a fare mille domande, Maya e Sam erano preoccupatissimi e mi bombardavano di domanda più degli altri. Inventai che al bagno c'era la fila, "mi hai lasciato tutto solo in pista" la voce di Adam mi fece sobbalzare," si lo so scusami ma dovevo proprio correre in bagno, mi scappava" lui mi guardò e scoppiò a ridere " okok non c'è bisogno di entrare nei dettagli, sei perdonata", ci sedemmo e la serata andò avanti mentre io ero nel mio mondo, lui non uscì da quel maledetto studio neanche un'attimo mentre io morivo dentro al pensiero che non c'era una via d'uscita...nessuno poteva aiutarmi.

Tornammo al campus, feci finta di non sentirmi bene per sgattaiolare via il più velocemente possibile, Maya si offrì di passare la notte in camera mia perché notò che ero pallida e frastornata e la cosa la preoccupò. Colsi la palla al balzo accettando subito per far scorrere il piano di quel bastardo, arrivate in camera cominciai a fare su e giù mentre Maya era in bagno a mettersi un pigiama che le avevo prestato."hey bell'addormentata tutto bene?" La voce di Maya mi fece scattare su gli attenti,"devo dirti una cosa" la recita ebbe inizio "non ce la faccio più, ho bisogno di cambiare aria, sono qui perché lo vuole mia zia" non era affatto vero.
Mia zia Mel mi lasciava piena libertà di scelta," cosa vuoi dire?" Maya sembrava scioccata, "voglio dire che il mio sogno è girare il mondo è da domani ho intenzione di farlo" Maya sgranò gli occhi e presa dal panico si avvicinò a me " è una cosa bellissima,questo non lo metto in dubbio, ma il tuo futuro ? Sei sicura che è quello che vuoi? Entrare qui è difficilissimo e tu ci sei riuscita? Non puoi abbandonare tutto così".

Le sue parole rendevano il tutto ancora più difficile, avrei voluto piangere, urlare o almeno chiedere aiuto ma non potevo, dovevo essere forte andare avanti con la recita "si lo so ma non è quello che voglio, voglio cambiare aria, vedere il mondo cos'ha da offrirmi" se solo avessi avuto la risposta pronta anche con quel figlio di puttana a quest'ora non sarei in questa situazione. "Giulienne dormici su, non so cosa sia successo stasera ma metti ordine nella tua testa e domani deciderai" mi abbracciò ed io mi sentii ancora più in colpa.
Mi spogliai e mi misi a letto, dormimmo nello stesso letto visto che era bello largo per essere un lettino. Non riuscii a chiudere occhio, non facevo altro che pensare a quello che stavo lasciando, le persone che non avrei rivisto, cosa ne avrebbe fatto di me? Mi avrebbe uccisa?chiusa in uno sgabuzzino? Buttata in qualche fiume? Tremavo al pensiero, ma nessuno avrebbe dovuto pagare per me, avrei dovuto ascoltare la professoressa Jones, non ero pronta.

Il giorno arrivò presto e la parte più difficile cioè abbandonare zia Mel era arrivata, mi alzai dal letto cercando di non svegliare Maya, presi il cellulare e uscii in corridoi,non mi interessava che ero in pigiama, era l'ultimo dei miei pensieri, erano le otto quindi Mel era sveglia, cercai il suo numero e la chiamai, rispose al secondo squillo "pronto tesoro, tutto bene? Come mai già sveglia? È sabato oggi non dovresti avere lezioni" sembrava agitata, era troppo apprensiva, " calmati Mellow lasciami parlare" ero già in una situazione difficile, ci si metteva anche lei con le sue domande.

"Volevo dirti che voglio lasciare tutto" la buttai lì tutta d'un fiato,"cosa?" Era davvero sorpresa, " se è uno scherzo non è divertente Giul, non molleresti mai tutto così, sai che odio gli scherzi di mattina, in realtà li odio sempre ma la mattina di più" mi fece sorridere poi ripensando a tutto l'ansia mi colpì di nuovo "non scherzo Mellow, dopo tutto quello che è successo nella mia vita ho bisogno di guardami dentro, stare un po' da sola, di vedere cos'ha da offrirmi il mondo" era davvero cattivo da parte mia usare il mio passato contro di lei,che a sua volta aveva sofferto come me per la perdita di sua sorella e che si era impegnata così tanto per non farmi mancare niente, ma lo stavo facendo per salvarle la vita quindi dovevo continuare.

" voglio girare il mondo, non so se tornerò ma per il momento la mia decisione è questa e voglio che tu mi sostenga in questo" lei scoppio' in lacrime "non posso impedirtelo, almeno ti farai sentire?", trattenni il pianto "non lo so, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, sei la persona più importante della mia vita" subito dopo aver detto questa cosa staccai per non sentire la risposta, mi avrebbe uccisa.

Gettai il cellulare nella pattumiera in fondo al corridoio sapendo che non avrei potuto comunque tenerlo, ritornai in camera e cominciai a fare i bagagli, Maya si svegliò e nel vedere questa scena sospirò, i suoi occhi erano lucidi, " allora hai deciso, vai via" nei suoi occhi vedevo la speranza nel sentire una risposta diversa da quella che vedeva, feci si con la testa per non guardarla, " lo so che ci conosciamo da pochissimo ma mi stavo affezionando a te, sei una delle poche persone,forse l'unica, che mi sia piaciuta a primo impatto,sei proprio sicura di volerlo fare?" Disse tutto senza prendere fiato, "si Maya ne ho bisogno, e comunque i sei stata la mia prima vera amica, anche se ci conosciamo da pochissimo, mi sono affezionata subito a te" lei scoppio' a piangere e corse ad abbracciarmi, oh piccola Maya mi mancherai davvero.

Sam...quasi dimenticavo " devi farmi un grosso favore" mi staccai da lei e la guardai negli occhi" devi salutare Sam da parte mia, digli che deve farsi avanti lui capirà" lei fece si con la testa poi si andò a cambiare per ritornare in camera sua, ci salutammo con un altro abbraccio poi richiusi la porta e scoppiai in lacrime, non volevo lasciare tutto così.

Mi avviai fuori dal campus correndo con le mie borse, vidi il professor Roberts correre verso di me ma fui più veloce di lui, mi infilai nel taxi che avevo chiamato in camera, lui era troppo lontano, chiedi al tassista che stava mettendo le borse nel bagagliaio di sbrigarsi, lui scazzato sbuffò e si mise subito al volante, sfrecciò via ed io voltandomi viddi l'immagine del professore diventare sempre più piccola.

Arrivai al locale che di giorno aveva un aspetto più tranquillo, quasi innocuo, entrai e non viddi nessuno anche perché non erano le otto di sera ma le undici del mattino, ero un tantino in anticipo ma se doveva succedermi qualcosa volevo che succedesse subito, non potevo stare al campus tutto il giorno cn tutti gli altri e fate finta di niente.

Mi avvicinai al barman che mi guardò con un cipiglio," io ti ho già vista" mi sorrideva malizioso proprio come la sera precedente, " sono la tizia che ieri ti ha chiesto del tuo capo, ma ti sei cacato sotto e mi hai ignorata" nel sentire ciò rimase scioccato, ero incazzata e stavo sfogando il tutto su di lui, me ne rendevo conto ma non ci potevo fare nulla,"non mi hai riconosciuta perché non sono in tiro come ieri" era vero, ero a pezzi con i capelli arruffati è il mio solito look casual composto da jeans, t-shirt nera e converse bianche.

"C..che ci fai qui a quest'ora?"era in imbarazzo per quello che gli avevo detto," ti farò compagnia fino a stasera, dammi qualcosa di forte, offre il tuo capo" visto che avrei dovuto fare una brutta fine almeno avrei allietato l'attesa, non del tutto visto che ero astemia, lui fece quello che gli dissi senza contestare o fare domande cosa che inizialmente mi sorprese ma non troppo, sicuramente qualcuno lo aveva avvertito della cosa, qui tutti venivano addestrati come cani da caccia.

Passai tutto il giorno a cercare di finire quell'unico drink che avevo ordinato, le ore passarono velocemente e i miei pensieri mi logoravano dentro,"sei in anticipo" questa voce non mi era familiare, mi voltai e vidi Ian, l'altro scagnozzo del boss, oramai li conoscevo a memoria i loro volti tante erano le volte che avevo aperto quella cartella con tutte le loro informazioni, "ah ciao Ian, manda te a fare il lavoro sporco?" Incoraggiata dall'alcol pronunciai questa frase alzandomi dallo sgabello per andargli incontro " mi avevano detto che mi avresti riconosciuto subito, pensavo scherzassero".

Sembrava un ragazzo gentile stranamente, insomma aveva la solita aria da ex pregiudicato ma i suoi occhi sembravano trasparire bontà. Ma questa gente non conosceva la bontà, non dovevo lasciarmi ingannare, " si infatti sono in questa situazione per questo, dovresti saperlo" di fronte la mia sfacciataggine scoppiò a ridermi in faccia " calmati tigre, io sono semplicemente venuto a prenderti",
prendermi? Dove mi avrebbe portata? " mi ucciderete? Sarò la vostra schiava?" lui ritornò serio," questo sarà lui a deciderlo, io non posso aiutarti", ero frustrata, arrabbiata volevo spaccare qualcosa," infatti tu sei solo il suo schiavetto " parlavo senza dare un reale peso alle mie parole,tanto cosa avevo da perdere.

"Mi avevano detto che parlavi troppo ragazzina" era scocciato e forse un po' irritato," beh se dovete farmi fuori tanto vale dire tutto quello che penso". Mi supero' prendendo le mie borse, poi andò verso l'uscita prima di oltrepassarla si voltò a guardarmi "allora? Ci muoviamo?"  ecco la sua parte stronza che era emersa, bontà un cazzo,fuori c'era una Jaguar ad aspettarci, sistemò i miei bagagli sui sedili posteriori dell'auto poi mi fece cenno di entrare ed io senza obiettare lo feci. Entrò in macchina e mise in moto, il viaggio fu lungo e silenzioso, ero rassegnata a ciò che mi sarebbe accaduto, non potevo più tirarmi fuori da questa situazione, era finita.

Arrivammo di fronte un cancello maestosamente grande che contornava una villa a tre piani super moderna, era una di quelle ville che vedi solo nelle riviste di ricconi, da togliere il fiato, non mi lasciavo impressionare da queste cose, anch'io me la passavo bene grazie al lavoro di zia Mel. Avevo una casa molto grande ma non era una sottospecie di palazzo come questo, qui ci poteva vivere un esercito.

Il cancello si aprì automaticamente svelando un giardino meraviglioso e curatissimo, se non fosse stato per la situazione mi sarei goduta la fortuna di vedere una meraviglia del genere, " siamo arrivati, i bagagli li porto io" non mi ero accorta che l'auto si fosse fermata, lo guardai un ultima volta prima di farmi coraggio e scendere dall'auto, eh adesso? Che cosa sarebbe successo? Il respiro si fece corto e le gambe cominciarono a diventare gelatina, ero agitata, terrorizzata e avvilita.

Ian mi raggiunse con le borse e mi fece cenno di seguirlo, ci mettemmo di fronte una grande porta in vetro oscurato che aveva le sembianze della tipica porta in legno solo che si trattava di vetri ultra spessi, appena ci avvicinammo si aprì mostrandoci la figura di una cameriera di mezza età,"salve Carmen, il capo ti ha già detto cosa fare" alle parole di Ian lei annui', cosa stava succedendo, mi mettevano nelle mani della cameriera? Che strano modo di eliminare qualcuno.

Ian andò verso le scale con i miei bagagli mentre Carmen mi diceva di seguirla dal lato opposto, " dove stiamo andando?" Lei ignorò la mia domanda e continuava a camminare, cosa stava succedendo qui, dove diavolo mi stava portando. Finalmente si fermò di fronte una porta, bussò leggermente poi l'apri' e mi fece cenno di entrare, la guardai prima di incamminarmi poi oltrepassai la porta, era una sottospecie di studio, simile a quello del locale ma molto più grande, arredamento moderno ovviamente, divano in pelle nero, vetrate che lo contornavano tutto intorno sicuramente oscurate dall'esterno, tutto qui trasudava ricchezza.

Sentivo la sua presenza, come una sensazione, " la ragazza detective è arrivata" era seduto sulla sua poltrona rigorosamente in pelle nera con un ghigno derisorio sul volto, " allora? Cosa vuoi farmi?"mi sentivo coraggiosa, mi avvicinai un po' di più a lui che rimase fermo " beh un'idea ce l'avrei" aveva tutta l'aria di un qualcosa di peccaminoso, sorseggiava il suo drink," ma per il momento, cominceremo col sistemarti in qualche stanza e poi deciderò cosa farne di te" lo disse come se fosse una cosa normalissima, come se la mia vita fosse un pranzo da decidere o un tipo di pantalone che gli poteva o non poteva piacere, era sconcertante.

Quell'uomo era privo di sentimenti, lo odiavo da morire, volevo che scomparisse, lui si sollevò dalla poltrona e venne verso di me mi guardò dall'alto della sua figura possente "ci divertiremo prima un po' insieme ragazzina" Cosa voleva farmi? A cosa alludeva?...

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Buongiornooo nuovo capitolo per voi, ripeto, perdonate gli errori quando avrò tempo revisionerò tutto .
In che guaio si e' ficcata la nostra Giulienne?
Cosa succederà ?
Buona lettura 😘😘😘

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