Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Chapter 17

"Dentro ad un abbraccio puoi fare di tutto:
Sorridere e piangere,rinascere e morire.
Oppure fermarti a tremarci dentro,
come fosse l'ultimo."

Charles Bukowski

~~~
                       
-Giulienne's Pov-

Tremavo come una foglia, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo.
Ero rannicchiata tra le braccia di Brenda che cercava in tutti i modi di tranquillizzarmi "tesoro qui nessuno può entrare, questa è la camera blindata che il padrone ha fatto costruire proprio in casi estremi come questo. E' impossibile accedervi se non si ha il codice e solo io e il padrone conosciamo la combinazione". Di fronte a me osservavo Dakota che cercava di distrarre Alissa, mentre Cecilia faceva su e giù per la stanza.

Ripensai a come eravamo finite qui dentro, eravamo in cucina come sempre prese dal nostro chiacchierare, quando sentimmo delle urla atroci, sbucò Brenda dal nulla che prese a trascinarci in questa camera blindata senza darci nessuna spiegazione. Ero terrorizzata, sentivo ancora quelle urla strazianti rimbombarmi nel cervello.

Passarono diverse ore da quando Brenda ci aveva fatte barricare qui dentro. Improvvisamente sentimmo dei rumori, la porta blindata cominciò ad aprirsi, eravamo tutte in allerta poi lo vidi, sporco di sangue e tutto scompigliato ma sempre bello da mozzare il fiato. Mi alzai di scatto e gli corsi incontro per poi abbracciarlo , scoppiai in lacrime "ho avuto tanta paura"ricambiò il mio abbraccio affondando il viso tra i miei capelli "pagheranno per tutto questo" il suo tono era un misto tra disperazione e rabbia, "padrone ho fatto come mi ha sempre detto, qualsiasi rumore sospetto o situazione equivoca correre nella stanza blindata" Brenda era dietro di me ,lui sollevò lo sguardo "per questo sei la migliore" lei sospirò per la sorpresa, segno che non aveva mai ricevuto un complimento così dal King.

"Chiama tutti.. li voglio qui" era fuori di se lo sapevo ma lasciava trasparire una tranquillità inquietante, era seduto sulla poltrona del suo studio ed io ero rannicchiata tra le sue braccia, mi stringeva e di tanto in tanto respirava il mio odore mantenendo sempre la stessa calma apparente. Ian uscì dallo studio intento ad eseguire i suoi ordini , restammo soli assorti nei nostri pensieri,decisi di rompere il silenzio "cos'è successo?" Lui sembrava assente ed io mi sollevai per guardarlo in faccia "vogliono farti del male?" Le lacrime cominciarono ad appannarmi la vista soltanto al pensiero che potesse succedergli qualcosa, lui se ne accorse e mi accarezzo' il viso "non ho paura di morire..si deve pur morire un giorno o l'altro, cosa cambia?" Le sue parole mi fecero scoppiare in un pianto disperato "come fai a pensare una cosa del genere? Ed io? Cosa farò io? Tu non puoi pensare di farmi innamorare di te e poi morire...non voglio sentirtelo dire mai più"gli urlavo in faccia le mie paure e contemporaneamente il mio amore.

"Io sono un mostro..tu non devi amarmi..." continuava con quella sua serietà e tranquillità strana, "loro non possono farmi nulla..se sono il re ci sarà una ragione" , continuavo a singhiozzare e lui ad accarezzarmi , quello che provavo per lui mi stava consumando e lui non se ne accorgeva neanche. "Purtroppo non possiamo decidere di chi innamorarci, si!sei un mostro..ma amo anche questa parte di te" sembrava si stesse addolcendo fino a quando la magia fu spezzata da qualcuno che bussava alla porta.

Mi fece scivolare giù dalle sue gambe mettendosi in piedi "adesso devi andare,Ian veglierà su di te tutto il tempo, andrete in camera mia e tu cercherai di riposare" dispotico come sempre, decideva lui cosa fare e quando, guai se cercavi di contraddirlo soprattutto quando era nervoso come stasera.
"Vieni da me..il più presto possibile" la mia era una supplica,lui mi sorrise "sbrigo questa faccenda del cazzo e poi sarò tutto tuo" mi diede un bacio casto poi guardò verso la porta "Avanti"...

Ero in camera sua già da un bel po', Ian cercava di distrarmi "avanti Giulienne non posso giocare a carte da solo, è il tuo turno" lo guardai male "pensi che una partita a carte riesca a non farmi pensare alle ultime ore trascorse?" Lui sbuffò esasperato "devi ancora raccontarmi cos'è successo e cosa ci fanno Al e gli altri soci qui" mi guardò intensamente poi parlo' "non credo sia il caso" continuava a sviare il discorso "dici che siamo amici e poi mi nascondi qualsiasi cosa" sembrava offeso"cerco di proteggerti", mi avvicinai di più a lui giocando l'arma della fiducia, avevo imparato a conoscerlo e sapevo dove colpirlo "io mi fido di te ma tu devi fidarti di me, deve essere una cosa reciproca non a senso unico, avanti Ian..ho bisogno di sapere" ci guardammo negli occhi e li capii di averla vinta infatti comincio' a raccontarmi tutto"Damon è riuscito ad intercettare gli uomini che ci hanno sparato addosso quella fatidica sera, in tutto i sopravvissuti erano sette e lui è riuscito a catturarli tutti su ordine di Gabriel" si fermò un attimo, sembrava combattuto "ha riunito i soci più stretti presenti a quella serata...si sono vendicati su quegli uomini... ti risparmio i dettagli, ma il mandante, questo fantasma che ci sta dando del filo da torcere, non ha gradito e ha ripagato il king con la stessa moneta più gli interessi, in pratica se il King uccide due dei suoi lui lo ripaga uccidendone tre" il sangue mi si gelò nella vene, "in più ci ha fatto credere che l'ottava persona fossi tu... una ragazza che ti somigliava era nella tua vasca morta, una delle cameriere che più si avvicinava alle tue caratteristiche fisiche.. l'ha torturata rendendola irriconoscibile e l'ha immersa nella vasca da bagno piena del suo stesso sangue"corsi in bagno in preda ai conati di vomito, era tutto disgustoso e assurdo.

"Dov'è ?" Sentii la sua voce che riusciva a scaldarmi l'anima, "è appena corsa in bagno..." Ian sembrava a disagio "vi lascio soli" poco dopo la porta si chiuse.
Ero in ginocchio con la faccia nel water, percepii la sua presenza alle mie spalle  accompagnata dai rumori dei suoi passi , raccolse i miei capelli per aiutarmi "non guardarmi" cercavo di spingerlo via ma sembrava irremovibile. Vomitai anche l'anima, dopo un po' mi sollevai con il suo aiuto e andai verso il lavandino senza guardarlo per rinfrescarmi il viso e lavare via il disgustoso sapore del vomito.

"Ti senti meglio?" il suo tono tradiva un po' di preoccupazione "no! Eh non intendo fisicamente.. e' tutto così grande..complicato.." gesticolavo irrequieta, mi osservava dallo specchio "lo capisco, non sei abituata a tutto questo e stasera ti sei presa un bello spavento" mi voltai per guardarlo meglio negli occhi "Ian mi ha raccontato tutto" mi guardava invogliandomi a continuare "del fantasma..delle sette persone..la vendetta e della cameriera torturata nella vasca da bagno" chiuse per un attimo gli occhi "dannato Ian" mi avvicinai a lui velocemente "il problema non è Ian..tutto questo è assurdo, vogliono farti del male e non capisco se ne vogliano fare anche a me..sono confusa e..e..e vorrei sapere da te...sono ancora una tua prigioniera?..cosa sono per te? So che non c'entra niente ma devo sapere.."parlai così velocemente che mi mancò il fiato per pochi secondi, deglutì, sembrava in difficoltà non l'avevo mai visto così.
"Non so cosa sei per me..non mi sentirai mai dire che sono innamorato di te, non credo nell'amore..non mi piace neanche parlarne e mi fa venire la pelle d'oca sentirtelo dire..di essere innamorata di me intendo." Guardò il vuoto come perso "so solo che quando ho visto quella ragazza...credendo fossi tu, qualcosa si è spento dentro di me. Mi sono perso..era tutto buio, non so come descrivere quella sensazione, so solo che ho capito che senza di te non posso più stare..sono totalmente legato a te e se ti capitasse qualcosa potrei impazzire" sospirai sorpresa, mi sentivo felice e emozionata, allora ero importante per lui..

Mi avventai sulle sue labbra, ci baciammo con foga, quasi come se l'uno volesse entrare dentro l'altro. Non riuscivo a staccarmi, continuavo a baciarlo ancora e ancora senza prendere fiato..

"Adesso si che sei nei guai..sei mia a tutti gli effetti" avevamo ancora il fiato corto per il bacio lunghissimo che ci eravamo appena dati, "suona come una minaccia" sorridevo tenendo la fronte schiacciata alla sua "lo è..non ti libererai mai più di me" nel sentirgli dire queste parole mi si riempì il cuore "bene.. neanche tu riuscirai a liberarti di me, sappilo"..

"Attraversa l'anima
come una lama
e ne sonda i paesaggi
ora mesti, ora bui
dove corvi neri come pece
gracchiano così forte
da grattarti le pareti del cuore.

Percorre deliziosi giardini
decorati da candide margherite
e scaldati da un tiepido sole primaverile.
Ma quando la sua linfa
Giunta all'apice scoppia
il foglio si macchia.
Unico tampone per tale ferita..."

Ero lontana con il cuore e con la mente, ero nei suoi occhi di ghiaccio, ero sulle sue labbra morbide, ero sul suo corpo totalmente macchiato d'inchiostro, tra i suoi capelli neri come la pece, scivolavo sul suo naso sottile..non c'era spazio per altre cose, i problemi erano lontani e le cose che prima erano importanti passavano in secondo piano..mi attraversava, mi possedeva ed io lo lasciavo fare.

Distesi sul suo letto, ci sfioravamo, ci stuzzicavamo ma sapevo che in lui viveva la rabbia di ciò che ci stava accadendo intorno. "So che sei già all'opera, stai cercando di risolvere questa situazione. Non lasciare che ti schiacci, sei il King ne uscirai vincitore lo so"
Lui mi guardò serio "non mi sono mai lasciato coinvolgere da certe cose, non ho mai avuto paura di niente perché niente avevo da perdere. Adesso provo queste strane sensazioni che non tollero ma che purtroppo crescono giorno dopo giorno, mi manca l'aria al pensiero che le mie cazzate si riversino su di te...che paghi per ciò che faccio.. non so dare un nome a queste sensazioni so solo che le odio" non so perché ma la cosa mi fece sorridere "questa si chiama preoccupazione, quando qualcuno assume un ruolo importante nella tua vita si cominciano a provare queste 'sensazioni', hai paura per me" sembro' pensarci un po' su "non so cosa sia la preoccupazione" mi avvicinai ancora di più a lui "beh lo hai detto prima, se mi succedesse qualcosa impazziresti, quella è la preoccupazione " mi guardò intensamente "beh la preoccupazione non mi piace, credo di averla provata solo da bambino poi crescendo non ne ho mai avuto modo, nessuno era così importante per me da farmela provare" poi la mia curiosità come sempre prevaleva sulla razionalità "eh Ian? Non è importante per te?" Lui esitò un'attimo "si! È mio fratello, credo di non essermi mai preoccupato per lui perché ha sempre ricoperto il ruolo di fratello maggiore. È sempre stato lui a preoccuparsi per me.." sorrisi dolcemente, mi piaceva il loro rapporto "capisco..Damon?" Cercava di capire cosa stavo pensando guardandomi negli occhi poi rispose "Damon è sempre stata una certezza, è una gran testa di cazzo ma non mi ha mai abbandonato, anche quando altre famiglie cercavano di corromperlo promettendogli la luna, è sempre stato dalla mia parte." Sospirò per poi continuare "non sono mai stato preoccupato per lui perché penso che siano gli altri a doversi preoccupare quando c'è lui nei paraggi" era estremamente vera questa cosa.

"Hai detto che l'hai provata solo da bambino" si bloccò un attimo poi si perse nei miei occhi e si sciolse di nuovo "per mia madre" ero contenta del fatto che si stesse aprendo "non ti racconterò altro..sto cercando di dimenticare, gli psichiatri hanno una definizione precisa per questa cosa ed io ne ho una per definire loro. Non sanno un cazzo di nulla" lo accarezzai "qualsiasi cosa sia..mi dispiace molto, c'è del buono in te solo che non lo sai, qualcosa ti ha portato a pensare che quello che fai sia giusto.." sapeva a cosa mi riferivo "io non penso sia giusto quello che faccio..io provo piacere nel fare del male agli altri..vive un mostro dentro di me..un mostro affamato, io..io non posso controllarlo è più forte..." non so perché ma provai tanto dolore, sentivo che aveva bisogno di aiuto ma che non lo avrebbe mai ammesso
"Ti aiuterò io, in due il peso è minore...puoi controllarlo".

Come se qualcosa si fosse impossessato di lui, cambiò espressione, i suoi occhi si spensero era di nuovo andato via adesso c'era il King "smettila di cercare di salvarmi..non devi salvarmi da niente e nessuno. Sono così prima lo accetti e meglio è "si alzò e prese le sue amate sigarette dal comodino, ne sfilò una portandosela alle labbra, l'accese ed aspiro' il fumo chiudendo gli occhi, come se fosse un tranquillante potentissimo si calmò subito.
"Tutta questa faccenda non fa altro che alimentare il mostro, non sanno realmente di cosa sono capace ma adesso lo vedranno" rise isterico "non vedo l'ora, mi hanno solo dato un buon pretesto per fare una strage, non che mi servano pretesti ma cazzo ci sono delle fottute regole da rispettare, le hanno trasgredite ed io sarò contento di abbassarmi ai loro livelli" mi terrorizzava questo suo essere completamente un'altra persona, sembrava abitasse più di un uomo in quel corpo statuario e questo mi destabilizzava .

"Non voglio cambiarti o salvarti, voglio che tu capisca che le cose possono essere risolte anche in altri modi, non esiste solo la guerra" lui comincio' a fare su e giù per la stanza ridendo come un matto "ti senti? Sei un misto tra un prete e Alice nel parse delle meraviglie, svegliati Giulienne..il mondo fa schifo, devi picchiare duro per sopravvivere a tutta la merda non puoi sempre ingoiare" mi alzai anch io arrabbiata per la sua affermazione "credi che abbia avuto una vita meravigliosa?beh non è così, ma non ho lasciato che il marcio si impossessasse di me.." si bloccò sul posto per osservarmi "posso aiutarti..." allungai la mano verso di lui, la fissò soltanto "nessuno può aiutarmi" uscì dalla stanza a passo svelto.

Restai lì seduta..al centro del letto per un po' fino a quando non vidi entrare un Ian impiastricciato di sonno "ma non potevate litigare un po' prima? O almeno ad un orario decente, sono le quattro del mattino porca miseria" si stiracchio' per poi sedersi sulla poltrona , lo guardai confusa "sono il tuo cane da guardia', quando non c'è lui ci sono io.." cosa voleva dire "lui non c'è ? Eh dov'è andato?" Sì agito' sul posto "Ian" lo richiamai per farlo parlare, "ha raggiunto Damon al Lucifer.." sentii la rabbia montarmi dentro, ma che cazzo di problema aveva quel bastardo?
Mi alzai di scatto per raggiungere la porta ma Ian prontamente mi si parò davanti "dove credi di andare?" Cominciai a spintonarlo "eh tu chi cazzo saresti? Mio padre? Beh bello mio non lo sei..non ho mai avuto un padre e sicuramente non comincerai tu a ricoprire quel ruolo"ero fuori di me, lui non reagì anzi mi lasciava fare fino a quando mi calmai e alzai lo sguardo su di lui "ti senti meglio adesso?" Il suo tono era dolce "un po' " ero esausta psicologicamente, quell'uomo mi sfiniva "devo andare da lui.." Ian fece no con la testa "non se ne parla, mi ammazza se ti vede lì " feci il broncio come una bambina "avanti..ho bisogno di uscire dopo quello che è successo..con te sono al sicuro ne sono certa" lui ci penso' un'attimo "non cercare di abbindolarmi " sospirai delusa "avanti ti prego" continuava a dire di no ma sapevo che sarei riuscita a convincerlo.

"Devo vederlo..ti prego" mi avvicinai a lui speranzosa poi lo abbracciai sorprendendolo "ti prego..ti prego..ti prego..ti prego..ti prego..." lui si staccò "okok smettila, va bene hai vinto, ma starai attaccata al mio culo tutto il santo tempo. Dannazione perché non sei come tutte le ragazze.. una ragazza normale dopo quello che è successo stasera avrebbe paura a mettere il naso anche fuori la stanza" sollevai un sopracciglio "ti ricordo che è qui in casa che sono entrati e hanno fatto una carneficina.. siamo molto più al sicuro fuori di qui"lui incrociò le braccia in difficoltà "beh si questo è vero, ma dopo l'accaduto Gabriel ha fatto diventare questa struttura una botte di ferro. Ci sono il triplo degli uomini a sorvegliare questo posto di quanti ne avevamo prima e ha fatto aggiungere altre dieci telecamere, in più ha attivato le pareti blindate che fece installare quando costruirono questa villa. Neanche un moscerino riuscirebbe ad entrare adesso" wow questo posto era a prova di bomba adesso, ma ciò non mi fermava dall'andare al Lucifer per vedere che diavolo stava combinando il King dei miei stivali.
"Bello..davvero interessante. Adesso possiamo andare?" Lui sbuffò esasperato e si avviò verso la porta, finalmente si era convinto.

Eravamo nel retro del Lucifer , non c'era un'anima viva in quel vicoletto, io fremevo per entrare mentre Ian era intento ad annoiarmi con i suoi mille avvertimenti "hai capito cosa ho detto?" Mi voltai a guardarlo "si! Per la millesima volta, non mi staccherò da te, non parlerò con nessuno, non cercherò di svincolarti in nessun modo. Qualsiasi cosa accada correre verso lo studio del King e chiudersi dentro..tutto chiaro, adesso andiamo paparino?" Mi guardò un'attimo poi fece segno di uscire dall'auto.
Man mano che ci avvicinavamo all'entrata del Lucifer l'ansia si impossessava di me, la sentivo crescere...

Improvvisamente sentii delle ruote sgommare sull'asfalto, ci voltammo di scatto e vedemmo un furgone nero correre verso di noi, ci avevano seguiti "dannazione" Ian sfilò la pistola dal retro dei suoi pantaloni e cominciò a sparare in direzione del furgone, successe tutto molto..troppo velocemente, Ian cadde a terra segno che era stato colpito.
Il furgone freno' di fronte a me, ne uscirono due tizi incappucciati, mi presero di peso e cercarono di trascinarmi con loro,mi dimenavo, scalciavo, facevano difficoltà a tenermi.
"Noooo, bastardi lasciatemi..Iaaaaan.. non lasciatelo lì aiutateloooo, noooo" continuavo a dimenarmi come un ossessa, "sta zittaaa..zitta o ti ammazzo" la voce del tizio non mi era nuova ma proprio non ricordavo a chi appartenesse "lasciatemiii...noooo", chi erano? Cosa volevano da me?

-

Salveee eccomi con un nuovo capitolo, è un po' più corto degli altri, ho cercato di non farvi aspettare molto e di postare un capitolo degno delle aspettative 😜
Spero vi piaccia, amo scrivere per me stessa ma sopratutto amo regalare delle emozioni❤️

Cosa accadrà alla nostra Giulienne? Chi sono questi due tizi che cercano di trascinarla via dal nostro King?
Cosa accadrà al povero Ian?
Lo scoprirete nel prossimo capitolooo
Baciiiiii❤️❤️❤️❤️❤️

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro