Red Light- Extra.
"Se ami davvero qualcuno più che dirglielo, bisogna dimostrarlo.
Perché le parole lasciano il tempo che trovano, mentre i fatti rimangono"
- Tedua -
21 febbraio 2024
Raccolgo le gambe al petto, mentre sbircio Mario: ultimamente è molto impegnato, sta lavorando all'uscita del nuovo disco. Il pezzo che ha lanciato a fine del 2023 sta andando bene, in più è stato ospite al Festival di Sanremo.
Indossa solo un paio di pantaloni neri, così i miei occhi scorrono sul suo fisico tonico. A volte mi sembra di vivere un sogno, ho paura che tutto ciò possa finire. Non dovrei avere queste paranoie soprattutto visto che adesso abbiamo iniziato da poco la convivenza, eppure a volte il tarlo si insinua nei miei pensieri.
Mordo il labbro inferiore, sono abituata al fatto che le persone nella mia vita a cui volevo bene ed ero legata sono sparite.
Incrocia il mio sguardo e dev'essersi accorto che sono pensierosa, non posso nascondergli niente
<< Cos'hai Nina? Sei così assorta nel tuo mondo>>. Si avvicina a me e si siede a terra, al mio fianco osservandomi.
Libero il labbro dai denti, poi con un sospiro dico
<< Ci sono delle volte che tutto questo mi sembra solo un bel sogno>> indico con un gesto della mano lo spazio che ci circonda.
Appoggio la testa sulla sua spalla, in cerca di conforto.
<< Capisco. È normale farsi delle domande, soprattutto dopo quello che hai passato. La nostra relazione è da poco passata allo step successivo e non abbiamo ancora fatto un anno insieme. È tutto nuovo anche per me, sai?>>
Accarezza dolcemente i miei capelli, mi rilasso a quel tocco. Sono totalmente innamorata di lui
<< Ho paura che tutto questo possa finire>> mormoro.
Mi scosto da lui e lo osservo, Mario sospira prima di dire
<< Nina dovrei essere impazzito a lasciarti andare. Sei troppo importante per me. Se non ci fossi mi sentirei come se mi mancasse un pezzo importante. Ti ho scelto e lo farei ancora, senza pausa, senza dubbio, in un batter d'occhio. Continuerò a sceglierti>>.
Accosta il viso al mio e mi bacia: le nostre labbra si sfiorano delicatamente, mentre il mio cuore si risveglia e lo sento accelerare. Infila una mano tra i miei capelli e il bacio si trasforma, diventando più intenso. Schiudo le labbra per permettergli di approfondirlo, lasciandomi completamente andare nelle sue mani.
Ci stacchiamo e mi attira e sé, per stringermi in un abbraccio; respiro il suo profumo che sa di casa. Nessuno ha mai pronunciato parole tanto belle per me.
<< Sei ancora scossa per la visita di tua madre?>> Chiede cautamente.
Scrollo le spalle << un po', anche se finalmente ho potuto sciogliere gli ultimi nodi che mi legavano al passato>> ammetto.
Ebbene sì: mia madre, o meglio Paola, si è rifatta viva un paio di settimane fa. Inutile dire che per me e Lara è stato uno shock. Si è presentata fuori casa quando stavo ancora a Calvairate. Dall'ultima volta che l'avevamo vista è cambiata parecchio, non sembrava quasi più lei.
Inutile dire che Lara si è infuriata parecchio, ma d'altronde come darle torto: ci aveva abbandonate quando eravamo solo delle ragazzine, senza darci una spiegazione. Aveva scoperto tramite qualche foto online che avevo una relazione con un cantante, anche se le sembrava molto assurda come cosa.
Mi risuonano ancora in testa le sue parole:
"Mi dispiace ragazze di essere sparita senza dire una parola o dare un segno. So di essere una madre orribile, perché nessuna con un po' di sale in zucca compirebbe un gesto del genere. Non sono mai riuscita ad affezionarmi a voi, c'ho provato con tutta me stessa, lo giuro, ma a quanto pare soffro di anaffettività o qualcosa del genere. Certe donne non dovrebbero mai diventare delle madri, voi siete meravigliose e scommetto che Claudio ha fatto un lavoro magnifico nel crescervi".
<< Quindi non avrete nessun tipo di rapporto?>> Mario mi osserva attento.
Scuoto la testa<< È uscita dalla nostra vita per sempre, ha deciso che era meglio sia per me che per Lara. Non ha preteso il nostro perdono>>.
Stampa un bacio sulla mia fronte << mi dispiace che sia andata così, ma non avete bisogno di lei>>.
<< Ha visto qualche foto di me e te online e di colpo si è ricordata di aver delle figlie, mi chiedo come sarebbe andate se non le avesse viste>> borbotto. Sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Comunque non volevo rovinarti il giorno speciale con le mie paranoie>> continuo.
<< Non lo stai rovinando: siamo una coppia ed è giusto aprirsi a vicenda. Sono qui per te>> dice dolcemente, poi riprende a baciarmi. Infila la mano sotto la felpa e accarezza la pelle della mia schiena, procurandomi una scia di brividi in tutto il corpo. Il desiderio che provo per lui è più potente di una droga.
Si stacca dalle mie labbra e mi solleva da terra: mi sento così minuta tra le sue braccia.
<< Cosa stai facendo?>> gli chiedo quasi senza fiato dopo il bacio appassionato.
Lui poggia le labbra al mio orecchio, mormorando<< riscatto il mio regalo di compleanno>>.
A questa affermazione sento le farfalle allo stomaco, mentre mi porta nella nostra camera e mi adagia sul bordo del letto.
<< Fatti guardare Nina>> mi sfila la felpa e la t-shirt sottostante, i suoi occhi percorrono il mio corpo. Quando li riposa nei miei dentro ci leggo tutto il loro amore.
Ho indosso un reggiseno in pizzo rosso scuro, senza spalline. Con l'indice traccia il contorno del piercing, causandomi un fremito nel bassoventre. Risale poi fino al reggiseno e segue i contorni del pizzo. Il mio corpo reagisce al suo tocco, entrambi siamo una scarica di elettricità alla quale non possiamo sottrarci. Siamo più simili di quanto avessimo mai potuto lontanamente immaginare. Mi solleva, ritrovandomi così a cavalcioni su di lui. Vuole che sia io a condurre il gioco, non è un problema. Prendo possesso delle sue labbra, fino a fargliele schiudere e lasciandomi accesso alla sua bocca. Le nostre lingue si scontrano, mentre con una mano gli accarezzo la schiena. Sento i suoi muscoli tonici sotto i polpastrelli.
Quando ci stacchiamo siamo entrambi a corto di fiato, lo faccio stendere sopra al materasso e prendo a baciarlo sotto il collo, per poi scendere giù pian piano. Siamo fuoco nel fuoco, pronti ad ardere insieme. Una volta che gli ho sfilato i pantaloni della tuta, Mario ribalta la situazione. Mi afferra il lobo e lo mordicchia piano, procurandomi un altro fremito tra le cosce.
<< Sei ancora troppo vestita per i miei gusti>> bisbiglia con la voce carica di desiderio. E in men che non si dica allunga una mano per sganciarmi il reggiseno.
Ricado di schiena sul letto, con i capelli che formano un ventaglio tutto intorno. Si allunga sopra di me, baciandomi la gola e facendo scivolare le labbra fino al mio seno, iniziando a succhiarmi un capezzolo. Mi lascio sfuggire un gemito, riempiendomi di desiderio selvaggio. Sollevo le anche per strusciarmi contro di lui, sentendomi andare a fuoco completamente.
Sposta l'attenzione all'altro seno, arrivando poi a sfilarmi le mutandine. Le carezze diventano più intime, i baci si fanno più roventi. Si libera degli slip e finalmente i nostri corpi diventano un tutt'uno.
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Sto versando lo Yogurt bianco come guarnizione della torta, con una precisione degna di un pasticcere. È un Pan Di Spagna versione Naked Cake, ovvero i bordi non vengono trattati dalla farcia, per permettere la visione della stratificazione. Per finire aggiungo qualche goccia di cioccolato fondete sparsa e sorrido soddisfatta della mia opera.
Mario si affaccia a sbirciarmi, con un mezzo sorriso.
<< Ero al telefono con mamma, ti saluta>> dice.
Si sa: io ed Elena abbiamo legato praticamente sin da subito.
<< Tuo padre si è fatto sentire?>> Chiedo scrutandolo attentamente.
<< Diciamo che il nostro rapporto deve evolversi pian piano, però si, mi ha fatto gli auguri>> risponde scrollando le spalle.
Suonano alla porta, così adagio la torta in frigo e sfilo il grembiule.
Gli amici di Mario si riversano in casa facendogli gli auguri e dandogli pacche sulle spalle, Gionata, che entra per ultimo, gli arruffa i capelli ridacchiando.
<< Ti volevo regalare una torta con scritto "Auguri Stronzo" ma mia moglie me lo ha severamente proibito>> dice il rosso, lasciandosi andare poi a una risata sguaiata.
Mirko alza gli occhi al cielo, ma non commenta.
<< Sei sempre di una simpatia unica Gio>> borbotta il mio ragazzo.
Mia sorella è a braccetto con Diego e si scambiano occhiate complici: vedere Lara felice mi fa provare una gioia immensa.
<< Come va la convivenza coppia felice?>> Ci chiede Andrea, passandosi una mano trai i folti capelli ricci. Anche lui è di Genova.
<< Tutto bene, grazie>> rispondo stringendomi nelle spalle.
Poco dopo suonano nuovamente e questa volta entrano Andrew e Luna con le pizze: scatta immediato l'applauso di Gionata che dichiara di star morendo di fame. Scuoto la testa trattenendo un sorriso: gli amici di Mario sono molto stravaganti.
Ignoriamo il tavolo optando per sederci a terra in cerchio, ognuno con il proprio cartone in mano. Diego serve le birre già stappate.
Stacco uno spicchio della mia pizza e me la gusto: è ai quattro formaggi.
I ragazzi intavolano presto una conversazione e li ascolto attenta: parlano di musica e di nuovi progetti o collaborazioni.
Finita la pizza mi alzo in piedi, poso il cartone sul tavolo, pulisco le mani con lo Scottex e prendo la torta dal frigo.
Gli altri pian piano mi imitano e il tavolo si riempie presto di cartoni vuoti. Mario taglia la torta, che viene distribuita su piattini in plastica da dolci.
Mi riempiono di complimenti per la torta e ringrazio tutti con un cenno.
Torniamo a sederci a terra e Andrea inizia a intonare Guasto D'amore, lo seguiamo subito a ruota. Poi è il turno di Partire Da Te, di Chic e di Hoe.
Sorrido sentendomi parte di questo gruppo che mi ha accolta sin da subito, loro sono come una seconda famiglia.
Lara poggia la testa sulla spalla di Diego e lui ne approfitta per accarezzarle un fianco.
Luna sporca la punta del naso di Andrew con lo Yogurt, facendo ridere tutti.
Mi accoccolo contro il petto di Mario e penso che questo è il posto più bello dove voglio stare. Con lui e con i suoi amici che ti rallegrano una giornata storta.
Quando arriva il momento dei regali Mirko si avvicina dicendo
<< Non sapevamo esattamente cosa regalarti, abbiamo provato a mettere insieme varie idee. Alla fine ci siamo decisi per questo>> e porge a Mario un quadro con un collage delle loro foto più belle.
<< Grazie per aver creduto in me e nel mio potenziale>> continua Mirko, nei suoi occhi verdi si legge gratitudine.
<< Cos'è il momento strappalacrime>> borbotta Gionata, ma poi si fa serio e dice
<< Siamo una grande famiglia ragazzi>>.
<< Vale anche per le ragazze>> precisa Diego e gli sorrido.
Lara è andata a prendere il mio regalo in camera, porgo a Mario il pacchetto che apre sotto lo sguardo curioso dei presenti. Dentro c'è una collana in legno con inciso il soprannome che ormai gli ho affibbiato, complice anche un disco che lui lanciò qualche anno fa, ovvero Mowgli.
Mario mi stampa un bacio in bocca e poi riprendiamo la serata.
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