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La resa dei conti- Capitolo 23


POVS MARCO


Asciugo il sudore con un asciugamano seduto su una panchina della palestra, nel mentre prendo fiato. Oggi essendo il mio giorno libero al lavoro ho voluto allenarmi insieme a Mario; ora mi sento leggermente stanco ma appagato.

Recupero dal borsone una bevanda energizzante per reintegrare i Sali minerali, la svito e ne bevo avidamente metà.

Mario mi raggiunge con l'asciugamano avvolto intorno alle spalle e i capelli legati con cura, mi scruta per un paio di secondi

"Sei ancora vivo?" Chiede ironizzando.

Annuisco, cacciando la bibita dentro il borsone e stirandomi poi la schiena.

"È stato intenso, ma ci voleva" rispondo con convinzione.

Non sono uno fissato con la palestra come mio cugino, ma a volte mi piace allenarmi per tenermi in forma e farlo in compagnia è anche meglio.

Mario raccoglie il suo borsone e si dirige verso lo spoiatoio, prima di raggiungerlo prendo il telefono e controllo le notifiche. Aprendo Instagram per poco non mi viene un colpo: ci sono tre vecchie foto di Mario e Cecilia. E sopra di esse la scritta: Ritorno di fiamma?

L'autore di questa bellissima cazzata altro non è che Tony, stavolta non fa le cose sotto banco, ci mette la faccia in prima persona. Ma che cazzo gli prende a mio cugino? Pensavo di essere stato chiaro.

Sento montare dentro la rabbia, infilo il telefono in tasca e raggiugono lo spoiatoio. Devo trattenermi dallo sbattere la porta ricordandomi dove mi trovo, anche se non è semplice. Mi appoggio con le spalle al muro e sospiro, passandomi una mano tra i capelli.

Mario, che nel frattempo si è cambiato, mi viene incontro e notando la mia espressione capisce subito che qualcosa non va. Decido di non girarci troppo intorno, così prendo il telefono e scrollo fino al post incriminatorio per poi mostrarglielo. Lo vedo irrigidirsi e stringere la mano a pugno, segno che le cose cominciano a mettersi male.

"Tony ha stancato con questo comportamento, deve imparare a stare al suo posto" commenta velenoso. Mi dà le spalle e si siede sulla panca, appoggia i gomiti sulle ginocchia e fissa il pavimento.

"C'ho parlato quando eri via, ero convinto che avesse capito. Cecilia non c'entra nulla con questa stronzata, da quanto ho capito parte tutto da quella mente malata di mio cugino". Metto una mano sul cuore, per far capire che sono sincero.

Alza lo sguardo su di me

"Non ti devi dispiacere per questa cosa, non è colpa tua. Tony dovrebbe capire da solo quando è ora di smetterla". Sbuffa sonoramente e si toglie l'elastico, che attacca al polso, liberando la massa di capelli.

Si alza di scatto e, prendendo il borsone, si avvia verso l'uscita dello spoiatoio. Non c'è bisogno che dica dove sta andando, l'ho capito benissimo. È arrivata l'ora della resa dei conti, spero solo che non arrivino alle mani.

Mario so che ha la testa sulle spalle, ma Tony ha un passato da rissaiolo e attaccabrighe.

Mi do una rapida lavata, dopodiché osservo la mia immagine allo specchio, afferrando i bordi del lavandino: anche se non avrei voluto si arrivasse a tanto, so bene da che parte stare.

Mi cambio in fretta ed esco a grandi passi dalla palestra, dirigendomi verso il parcheggio delle auto. Con la coda dell'occhio noto che la macchina di Mario è ancora al posteggio, giustamente mi stava aspettando. Prendo un respiro profondo, abbasso la maniglia e salgo, rendendomi per la prima volta conto di che gran casino sia tutta questa situazione e che Tony è un'abile burattinaio, che tenta di manipolare le persone a piacimento.

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Scendo dall'auto e mi incammino dietro Mario, infilando le mani nelle tasche dei jeans e incassando la testa nelle spalle. Percorriamo il tratto di Calvairate fino alla piazzetta, nella quale ci fermiamo. Mario mi fa cenno di chiamare Tony e io obbedisco, dopodiché mi siedo su una panchina in attesa degli eventi.

Chissà perché quando Tony arriva non mi sorprende trovarlo insieme a Cecilia, basta guardarla in faccia per rendersi conto che è furiosa. Decido di tenermi in disparte ed intervenire solo se necessario.

"Ti giuro che io non c'entro niente! Ho troppo rispetto per te per stare dietro a stronzate simili" esordisce Cecilia, con voce alterata.

"Mi spieghi perché sei in compagnia di questo qui se non sei coinvolta in tutto ciò" Non so come faccia Mario a mantenere la calma, ha parecchio autocontrollo lo devo ammettere.

Cecilia si gira di mezzo busto per squadrare mio cugino

"Io e Tony siamo stati insieme quando eravamo dei ragazzini. È stato lui a contattarmi dicendomi che eri a Rimini nello stesso periodo che c'ero anche io. Non sapevo cosa avesse in mente, ma quando ha scoperto le carte mi sono opposta: non ho intenzione di mettermi tra te e Nina. Sta facendo tutto lui, ci sta manipolando a suo piacimento. Io sono fidanzata" Appoggia le mani sui fianchi, sembra quasi che le sue mosse siano calcolate.

Mario scuote la testa e sorpassa Cecilia, per piazzarsi davanti a mio cugino. Si guardano con aria di sfida, mentre prego che non facciano a botte.

"Solari hai rotto il cazzo con questa tua fissazione per Nina, vuoi capire che lei ha scelto me perché mi ama. Fattene una ragione. Basta inventarsi che tra me e Cecilia ci sia qualcosa, solo per i tuoi sporchi fini per avvicinarti a Nina. Eri suo amico, ti voleva bene e adesso non ti riconosce più. Per quale motivo vuoi farla soffrire? Non pensi abbia già avuto troppo dolore?"

Tony stringe le mani a pugno, continuando a tenere gli occhi fissi su Mario

"SO BENE IL DOLORE CHE HA PROVATO NINA, IO C'ERO PER LEI. QUESTO SENTIMENTO NON è NATO PER CASO, AMO NINA DA PARECCHIO TEMPO, MA LEI NON ERA PRONTA E POI SEI ARRIVATO TU E HAI MANDATO TUTTO ALL'ARIA". Tony urla tutto il suo risentimento, tanto che Cecilia impallidisce istantaneamente.

"Questo non è amore Tony, è un'ossessione! Sei ossessionato da Nina e non accetti che lei possa essere felice con un altro ragazzo. Fatti una vita".

D'improvviso il silenzio cala tra loro, tutto intorno si riempie di tensione. Sposto lo sguardo dall'uno all'altro, trattenendo il respiro. Nei loro occhi trasuda odio, profondo e viscerale.

Decido di alzarmi lentamente e mi avvicino ai due, frapponendomi tra loro. Tony sembra accorgersi solo ora della mia presenza, mentre incrocio le braccia al petto.

"Senti" esordisco con voce controllata "pensavo di essere stato chiaro l'altra volta, ma a quanto pare ho parlato al vento. Ti vuoi rassegnare per una buona volta e renderti conto che hai bisogno di un aiuto da parte di uno specialista? Tu hai davvero un'ossessione e quando sposterai lo specchio dal tuo ego ti renderai conto di quanto il tuo atteggiamento stia ferendo le persone che ti vogliono bene".

Prova a replicare, ma non glielo concedo. Ora mi sono rotto le scatole di tutta questa merda, ne ho fin sopra i capelli. Gli sputo addosso tutto quello che finora mi sono tenuto dentro e pian piano lo vedo cedere, sotto il peso di una verità sconcertante.

Si accascia atterra, attira le gambe a sé e afferra la testa tra le mani, segno che sta per cedere.

Gli poso una mano sulla spalla

"Rivoglio indietro mio cugino" mormoro più a me stesso che a lui. Non avevo idea che la sua salute mentale potesse essere così compromessa.

Rivoli di lacrime gli scivolano sul viso, mentre realizza tutta la situazione. Si asciuga gli occhi con la manica della felpa e lo vedo mordersi l'interno della guancia.

Non ne ho idea di quanto tempo sia passato, quando sento la voce di Nina, incurante di cosa stia succedendo. Ci voltiamo verso di lei, ma come il suo sguardo incontra quello di Cecilia si blocca di colpo. La studia dalla testa ai piedi.

"Avvicinati ancora a Mario e giuro che ti rovino" sibila Nina. Non l'avevo mai vista così incazzata, sembra davvero una tigre pronta a sbranare.

Tony si alza in piedi lentamente, se davvero vuol farsi perdonare deve dire cosa sta succedendo esattamente.

La tensione arriva alle stelle, mentre penso a cosa possa accadere ora.


https://youtu.be/NgI36a_FCDQ

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