Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Sedicesimo Capitolo

POV TAMARA

1 settimana dopo

Ci ri-eravamo.

Ancora una volta, eravamo io e Derek, da soli, in un viaggio in cui avremmo potuto ottenere tanto la salvezza quanto la dannazione. Chi dice che la vita è un ciclo, un cerchio continuo in cui tutto tende a tornare a una situazione iniziale, ha ragione. Io l'ho capito a mie spese e penso che non ci sia fine a questo eterno giro tondo. È proprio vero: la vita non è altro che una giostra, con l'unica differenza che non ti è possibile fermarla quando vorresti.

Con la coda dell'occhio osservai Derek, cercando di non farmi notare. Era composto e serio, concentrato sulla guida e con gli occhi fissi sulla strada , indifferente a me o a qualunque altra cosa. Quel momento, quella situazione, mi ricordò un anno prima, quando Tiberio e Chris mi davano la caccia e Derek era stato costretto a mettersi in fuga con me per seminarli, senza successo. Avevamo trascorso tanto tempo insieme, ma allora le cose tra noi erano diversi. Provavamo già gli stessi sentimenti, certo, ma non ne eravamo ancora consapevoli. Non del tutto. Derek mi respingeva, mi trattava male per opporsi a ciò che sentiva, ma ora le cose erano diverse. In un certo senso, più imbarazzanti. Ora che eravamo fuori dalla nostra prigione, da quelle quattro mura in cui l'unica cosa che ci restava da fare era cercare conforto nelle braccia l'uno dell'altra, non sapevo come sarebbero andate le cose tra noi.

Ripensai a quel giorno in cui avevamo incontrato la dama bendata a Caracas, al momento in cui Lucas Malan aveva calciato la scatola in legno su cui lei stava avendo le sue predizioni, rovesciando tutte le carte a terra, e al momento in cui avevo voltato quell'unica carta rimasta coperta, per mostrare il Diavolo. Era stato un momento terrificante, carico di elettricità, e nessuno di noi per molto tempo aveva emesso alcun fiato. Ma poi la Dama Bendata aveva parlato, e io ricordavo ogni parola proprio come se fosse successo soltanto il giorno prima.

Nella stanza era sceso un silenzio di tomba. Tutte le candele si erano spente all'unisono, facendo cadere l'intero ambiente in un oscurità pesante e nera come petrolio. Non ero riuscita a vedere nulla per pochi ma interminabili secondi, in cui avevo avvertito la presenza di Derek al mio fianco senza però riuscire a vederlo. Poi Raissa aveva afferrato una candela e, nel momento esatto in cui si era accesa, era successo qualcosa: la Dama Bendata aveva gettato la testa all'indietro, gli occhi spalancati verso il soffitto senza però vederlo, e la schiena si era arcuata in maniera inquietante. La sua bocca si era spalancata e aveva riversato fuori un fiume di parole che mi avevano fatto vibrare le ossa.

"Scende la notte e le ombre prendono vita
Quando la salvezza sarà quasi acquisita
Ascoltate bene le mie parole
O vi attendono guai che nessuno vuole
Una terribile minaccia sul vostro viaggio
E ben presto ne avrete un assaggio
Rischiate di perdervi tra dei serpenti le spire
Se non sarete disposti ad acconsentire
Ma il prezzo è molto alto da pagare
Vecchie conoscenze dal passato stanno per tornare
Primo su tutti il cavaliere
Non fidatevi, non vi conviene
Le tenebre scenderanno con il riccio
Il segreto è nascosto sotto il terriccio
Illusione e realtà
Il compito più difficile, distinguerle sarà
Sotto un albero nodoso
Dal frutto appetitoso
Se lei nella rete vi catturerà
E lasciarvi andare non vorrà. "

Poi Raissa aveva emesso un suono gutturale dal profondo della gola e aveva drizzato di scatto la testa. Il suo sguardo si era schiarito e tutte le candele presenti nella stanza si erano lentamente riaccese, ma la Dama Bendata aveva un'espressione che mi aveva stupita e spaventata allo stesso tempo. Era terrore puro.

Malan si era chinato su di lui, le aveva posato una mano sulla spalla ed era parso preoccupato. - Raissa? Va tutto bene?

Lei si era lentamente voltata a guardarlo. Era sembrata persa, per la prima volta fragile. - Non ho mai avuto una visione simile. Qualcosa di così vivido. È stato terrificante.

-Che cosa hai visto? - aveva chiesto Derek. In quel momento, mi ero resa conto che, forse inconsciamente, mi stava stringendo la mano.

-Solo delle immagini, ma erano ben chiare nella mia mente. Ho visto un albero, maestoso e antico, e un tunnel. Poi ho visto un corvo e l'arcano numero tredici.

-L'arcano numero tredici? - avevo chiesto confusa.

Lei mi aveva guardata, seria e composta. Aveva cercato di riacquistare un certo controllo su di sé. - È la carta che rappresenta la morte, Pandora. Vi ho dato abbastanza ragioni per non intraprendere questo viaggio?

Derek si era chinato su di lei, in modo da trovarsi alla sua stessa altezza, il viso a pochi centimetri dal suo. - Non mi importa quanto sarà pericoloso o quali rischi dovremo affrontare. Solo una cosa voglio sapere: la magia di assorbimento è la risposta che stiamo cercando?

Raissa aveva tardato a rispondere. Sembrava non volere pronunciare quelle parole, ma sapeva anche di non avere scelta. Leo Teràn le aveva chiesto di rispondere alle nostre domande ed era quello che avrebbe fatto. Poi, si sarebbe ritirata da quella storia, senza volerne sapere più niente. - Sì - disse infine - la magia di assorbimento potrebbe privare il sangue di Tamara dei suoi poteri e renderla un'umana come tutte le altre.

Derek si era voltato a guardarmi e io gli avevo sorriso, senza poterne fare a meno. Eppure, nonostante tutto, avevo paura. Terrore di quella profezia che la Dama Bendata aveva pronunciato poco prima. E lei la pensava allo stesso modo.

-Ma il prezzo da pagare ne varrà la pena? - ci aveva chiesto con voce grave - che cosa potrà mai volere una strega vecchia di millenni, per attuare una magia proibita sulla faccia della terra? Quale animo dovrà avere, per dannare la sua vita attingendo alla magia nera?

- Che cosa sai di questa Khadija? - le aveva domandato Malan - esiste veramente?

-Non so se esista o quale aspetto abbia, ma so che il luogo in cui vi state recando è più oscuro delle porte dell'inferno, ed è proprio l'idea che mi ha dato quel tunnel che passava sotto un albero che sembrava quello del Peccato Originale. Chi vi abita potrebbe essere tanto la vostra salvezza quanto la vostra dannazione.

-Allora dicci tutto ciò che sai al riguardo - Derek si era sporto verso di lei, le aveva posato le mani sulle spalle e io l'avevo vista sussultare per quel gesto - aiutaci a tornare vivi. La vita di Tamara è già dannata, ma tu e io insieme possiamo liberarla e porre fine alla disputa tra lupi e vampiri. Non è a questo che punti tu stessa? Non è questo che vorrebbe Leo? Non negarci questa possibilità.

La dama bendata era rimasta in silenzio, poi ci aveva spiegato cosa dovevamo fare e la riuscita del viaggio era sembrata più lontana che mai.

Osservai il panorama all'esterno, o meglio quel poco che dominava il paesaggio. La strada deserta su cui si muoveva la nostra auto era circondata dal nulla, da una infinita sterpaglia che iniziava dal bordo della corsia ma non si capiva dove finisse. Quella era soltanto la prima tappa del viaggio, che era ben lontano dalla sua realizzazione. Raissa ci aveva spiegato che il luogo in cui ci saremmo dovuti recare non era abitato da anima viva, perché considerato tra i più pericolosi al mondo e per questo c'era il divieto assoluto di mettervi piede. La ragione era che si trattava di un'isola situata al largo delle coste brasiliane, in cui avevano proliferate senza sosta più di quattromila specie di serpenti tra i più velenosi al mondo. Questo le era valso il titolo di Ilha de Queimada Grande, Isola dei Serpenti. Il misterioso albero che ci avrebbe condotti da Khadija, sempre che esistesse davvero, si trovava proprio al centro di essa, ma anche una volta averlo trovato non sarebbe stato facile accedervi. Era necessario superare alcune prove.

Prima di tutto, secondo le visioni di Raissa, l'ingresso al tunnel che correva proprio sotto l'albero era bloccato da un intrico di serpenti velenosi, che avrebbero lasciato libero il passaggio solo se li avessimo nutriti con una sostanza molto particolare, chiamata Ambrosia, che faceva riferimento al famoso nettare che, secondo la mitologia, veniva consumato a tavola dagli dei sull'Olimpo. Si trattava di qualcosa di molto particolare, la cui ricetta era conosciuta soltanto dai Figli della Terra. Nessun altro era in grado di crearlo, perciò ci serviva necessariamente il loro aiuto. Non avevamo altra scelta che recarci da loro e sperare che ce lo dessero senza discutere. Essi vivevano lontani da ogni legge e civiltà, perciò non potevamo contare su nessuno per convincerli.

Tranne che su Malan. Il mio ex professore sarebbe voluto venire con noi, ma avevo bisogno di lui lì a Caracas. Era fondamentale che i negoziati tra lupi mannari e vampiri andassero a buon fine, sia per concludere quella assurda guerra che per impedire a Chris di prendere il posto di suo padre come Antico. Leo aveva rispetto per Malan, perciò contavo che con lui al loro fianco le cose sarebbero state più facili. O almeno ci speravo. Così, ci aveva mandati dalla congrega che era stata per tre anni la sua famiglia e mi aveva assegnato una lettera da consegnargli una volta che fossimo giunti a destinazione, anche se non avevo idea di quale fosse il contenuto. Speravo solo che le sue parole li convincessero. Sapevamo che non sarebbe stato facile, perché Raissa ci aveva spiegato che la magia di Assorbimento era un tipo di magia nera bandito, che perciò andava contro ogni credo dei Figli della Terra, che praticavano soltanto una magia Pura, nel rispetto della natura e dei suoi componenti. Senza contare che non desideravano in alcun modo aiutare vampiri e lupi nei loro affari. Che ci aiutassero era quasi impossibile, ma non avevamo altra scelta.

Inoltre, una volta ottenuta l'Ambrosia, i problemi non sarebbero finiti. Per poter accedere definitivamente al tunnel, io e Derek avremmo dovuto mangiare uno dei frutti che pendevano dai rami di quel misterioso albero, che ci avrebbero causato terribili e incredibilmente vivide allucinazioni. Una volta fatto, avremmo potuto infilarci sotto le sue radici nodose, ma chissà cosa avremmo visto. Distinguere tra realtà e sogno sarebbe stato davvero complicato. Insomma, non solo l'incontro con Khadija sembrava pericoloso e terrificante. Anche le tappe per raggiungerla si erano rivelate più complicate del previsto.

Poi c'erano le predizione di Raissa, sull'arrivo di una figura pericolosa dal passato di Derek, senza contare la Profezia che aveva espresso in stato di trance, di cui ci sfuggiva il significato della maggior parte dei suoi versi. Poggiai la fronte sul finestrino, sperando che il fresco del vetro potesse aiutarmi a schiarirmi la mente e a capirci qualcosa. In cosa ci stavamo imbarcando? Tutto quello sarebbe servito a qualcosa?

Leo si era fidato di noi e, dopo aver parlato attentamente sia con Raissa che con Malan, aveva acconsentito a lasciarci partire, promettendomi che presto un'ambasciata di Caliba sarebbe arrivata a Caracas e poi l'alpha avrebbe raggiunto l'Antico a Parigi, per avviare tutte le pratiche. Speravo che ogni cosa sarebbe andata per il verso giusto, ma avrebbero dovuto cavarsela da soli. L'attuale missione richiedeva tutta la nostra attenzione.

- Un penny per i tuoi pensieri - mi disse Derek, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

-Pensavo a questo viaggio - scandii le parole lentamente - ai pericoli che dovremo affrontare e a quanto poche siano le possibilità di uscirne vincitori. Eppure, per la prima volta nella mia vita, ho una speranza.

Derek allungò una mano per posarla sulla mia gamba e io fui grata di quel contatto. Da quando eravamo partiti, non c'erano state più occasioni per avere un po' di intimità e, dopo i mesi trascorsi solo io e lui, faceva piuttosto strano e avevo paura che i sentimenti di Derek fossero di nuovo cambiati. Ma sembrava non essere così. - Ce la faremo, ne sono sicuro. Affrontare un nemico per sconfiggere automaticamente anche tutti gli altri. I vampiri non avranno più alcun bisogno di darti la caccia e Chris... Chissà, forse con la magia delle Pandora sparirà anche la sua ossessione per te.

-Finché non ne nascerà un'altra - rifugii il suo sguardo, ma quel pensiero mi assillava da quando eravamo partiti - perché succederà, non è vero? Quanto tempo ci vorrà?

- Un passo alla volta, Tammy - Derek parlava con il suo solito tono pragmatico - non possiamo salvare tutti subito. Se il piano funzionerà, forse Caliba prenderà in considerazione questa idea e le prossime Pandora che nasceranno verranno liberate del loro fardello fin da piccole, ancora prima che qualcuno possa sapere della loro esistenza.

Questo poneva l'attenzione su un altro interrogativo. - Credi che Caliba non sarebbe d'accordo con ciò che stiamo facendo?

Derek si strinse nelle spalle, ma ora era lui a rifuggire il mio sguardo. - Stiamo andando da una Strega che forse non esiste, ma che le leggende hanno etichettato come una donna malvagia e bandita da ogni ordine di magia, su un'Isola Maledetta in cui tu potresti morire e in cui verremo drogati. Parliamo di magia nera, di marchi oscuri che restano sulla pelle. E Raissa aveva ragione. Lei vorrà qualcosa in cambio e chissà cosa chiederà. No, Caliba non sarebbe d'accordo. Ma Malan gli spiegherà tutto e noi, per allora, saremo già lontani.

Non era la prima volta che Derek si metteva contro Caliba, ma mi faceva sempre uno strano effetto, visto l'affetto che nutriva per lui. Quello di un figlio per il proprio padre. I due non si vedevano da almeno sei mesi e mi chiedevo come sarebbero state le cose tra loro dopo tutto quel tempo, se sarebbero cambiate.

-Ho paura - gli dissi con sincerità - tu no?

- Quando si tratta di te, ho sempre paura - rispose lui senza esitazione - paura di perderti.

E questo mi bastò. Non mi importava quanto fosse pericoloso quel viaggio o quale prezzo avremmo dovuto pagare per avere la libertà di vivere in pace il nostro amore. Perché avevo Derek al mio fianco e con lui sentivo di poter fare qualunque cosa, di poter arrivare anche in capo al mondo, e questo era sufficiente.

~ Angolo Autrice ~
Finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscita ad aggiornare. Vi chiesto scusa per la mia assenza, ma ho attraversato un brutto periodo. Ora però sono pronta a rimettermi in gioco e riprenderò con gli aggiornamenti. Come al solito, se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina e un commento. Contenti di riavere Tamara e Derek in viaggio da soli? A presto!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro