Undicesimo capitolo
Zayn é visibilmente sincero mentre mi dice che é venuto solo per vedere come sta mia sorella, anche se vedo sempre quella scintilla preoccupata nei suoi occhi che mi fa destare qualche sospetto.Lui non da spazio a domande però, perchè mi prende per il braccio e mi chiede di accompagnarlo a casa mia. Io acconsento, anche perchè tanto é quasi ora di tornare.
Mentre camminiamo verso casa mia,faccio di tutto per evitare di farmi notare mentre lo guardo di sottecchi.Ha un livido sulla mascella, coperto malamente con del trucco, che inizialmente non avevo notato.Lui capisce e si passa un mano sulla macchia, facendo finta di grattarsi la parte di pelle interessata, ignorando il trucco.
Io fingo di non aver visto nulla e continuo a camminare sul selciato, fino ad arrivare al giardino davanti casa, dove aspetto per un attimo il ragazzo che prima era dietro di me, ma a quanto pare ha rallentato la camminata.
Quando lui mi raggiunge io faccio strada nel piccolo vialetto, per poi prendere le chiavi di casa e inserirle nella toppa.Non faccio in tempo a girare che la porta si apre e mia madre, munita di sguardo minaccioso, mi prende per la maglietta e mi fa entrare.Io mi tiro dietro anche Zayn, che sembra confuso dalla faccenda.
"Mi spieghi dove cavolo eri?!"inizia lei ed io non so cosa rispondere, se non che ero andato a vedere la forma delle nuvole e a raccogliere farfalle,ma purtroppo non sono Spongebob.
"É venuto a prendere me perchè mi ero perso, mi scusi"dice Zayn.Io trattengo un'occhiata sorpresa, mentre mia madre sbuffa e senza spiegazioni se ne va.
"Beh Zayn, grazie per avermi salvato ma temo che mia madre sappia che tu sei già venuto qui e quindi..."
"Facciamo finta che soffra di amnesia mh?".
Io alzo un sopracciglio mentre lui accenna un sorriso.
"Come vuoi..."
***
Appena mia sorella sente la voce del suo amico, si precipita all'ingresso e lo abbraccia, mentre lo sgrida perchè non si é fatto più sentire.Ormai non mi stupisco nemmeno,so come mia sorella sarebbe capace anche di piangere disperatamente mentre ride spensierata.
É abbastanza particolare.
Zayn intanto ricambia l'abbraccio ed io mi sento veramente di troppo, così decido di andarmene e poco dopo inizio a salire le scale.
"Harry non andartene!".
La voce del moro mi richiama ed io mi fermo con la mano sulla ringhiera mentre mi giro nella sua direzione.
"Perchè? Dovete parlare no? Quindi vi lascio soli".
Ammetto che sono un po' deluso, Zayn mi sta simpatico e il modo freddo in cui mi ha trattato prima-diverso, rispetto alla sera in cui ci siamo conosciuti-ha deluso le mie aspettative.
"Harry, la cosa riguarda anche te".
Aggrotto le sopracciglia e rimango sulle scale.
"Beh certo, tu non ti fai vivo per giorni e poi vieni fuori con riguarda anche te.A parte che non ci conosciamo quasi per niente, quindi non sai se la cosa riguarda me o no, poi sei qua per Gemma, quindi che c'entro io?"
"Harry non fare storie e scendi da quelle scale"dice mia sorella lanciandomi uno sguardo abbastanza arrabbiato.
Decido di arrendermi, anche perchè sono curioso di sapere cosa ha da dire Zayn.Quindi scendo quei pochi scalini che avevo fatto, per poi affiancarmi a mia sorella, che ci guida in camera sua.
Beh, infondo capisco la sua scelta, anche se tutto mi sembra da ragazzina al college che deve dire della sua cotta segreta alle sue amiche.Che naturalmente diranno tutto al resto del mondo, ma questo non c'entra.
C'é sempre stata questa regola, da quando eravamo piccoli, che le camere da letto erano sacre.Nessuno poteva entrare nella camera da letto di un'altra persona,se non con una buona motivazione.
I miei dicevano che serviva a mantenere la privacy, ma cosa potrebbe fare un bambino di cinque anni? Al massimo rompere il braccio a un pupazzo.
Capii solo più tardi il motivo di quella regola e da allora iniziai a rispettarla più spesso.
Una volta entrati quindi,ci piazziamo tutti e tre sul letto di mia sorella.É coperto da una specie di lenzuolo rosa con dei-cosa-unicorni.Mi sono sempre chiesto il motivo di queste scelte bizzarre, ma lei é la persona alternativa della famiglia.Tipo che io avevo le coperte blu e lei con i gattini.
Negli anni non é poi cambiata molto e ancora oggi la sua stanza sembra quella di una bambina di nove anni.
"Allora Jawaad, dicci tutto"
"Jawaad?"chiedo.
"É il mio secondo nome"risponde Zayn"lei mi chiama quasi sempre così. "
Annuisco, poi mia sorella fa cenno al moro di iniziare.
"Allora, cosa posso dire?Innanzitutto mi scuso con voi se non mi sono più fatto sentire,però non potevo.Diciamo che stavo male okay?
C'é questo tipo, Stan, che da un po' di giorni mi seguiva...ed io non sapevo che fare.
Un giorno mi sono fermato e gli ho detto di smetterla, che non lo conoscevo-di persona no, di vista sì perlomeno-e che non aveva nessun diritto di farlo.
Lui non ha risposto, ma ha iniziato a picchiarmi".
"Così? E perchè?"chiedo.Ho le mani strette in due pugni e non tanto per l'intera faccenda che sì, mi fa arrabbiare, ma per il nome di quella persona.
"Questo,come ti ho detto ,non lo so.Comunque ero messo male e quindi ho passato questi giorni cercando di far alleviare i dolori che mi ha provocato quel pazzo con creme, pomate ecc.La maggior parte dei lividi visibili è andata via, però é rimasto questo sulla mascella che...purtroppo non se ne va"si sfiora il livido e sospira.
"E cosa c'entra Harry con tutto questo?"chiede Gemma, ed in realtà è la stessa domanda che mi sto facendo anche io.
"Perchè Harry conosce Stan, vero?"
Vorrei negare, ma invece chiedo "Stan Lucas?".
"Sì"
Io annuisco e vorrei seriamente essere scappato su per quelle scale.
"E quindi, anche se lo conosce, che fa?"
"Io...penso che Harry voglia una sorta di vendetta"io non voglio niente"e posso aiutarlo".
"Tu non puoi Zayn, ti rendi conto? Quello é matto! Si mette a picchiare gente a caso, a insultare, a fare quello che gli pare e noi non possiamo farci niente!"protesto.
"Harry, so che hai brutti ricordi legati a lui però..."
"Come fai a saperlo?"salto, perchè quelli dovrebbero essere fatti miei, non di qualcuno che conosco da pochi giorni.
"Oops"sussurra Gemma.
Ed io vorrei seriamente sotterrarmi,perchè lui ha tirato fuori ricordi che mi hanno pregato di dissolvere, ma invece eccoli lì sotto il mio naso.
Stan era praticamente il mio bullo ed io ero la sua preda prediletta.Non so come fosse iniziata questa serie di torture, so solo che é finita nel peggiore dei modi.
"Allora?"chiede Zayn.
"Allora non ho bisogno di una vendetta".
Lui mi guarda stranito, forse pensava di ottenere qualcosa da questa "chiaccherata",invece ha solo ottenuto un punto in suo sfavore.
Sono depressa perchè sono andata al romics e non ho incontrato la illuminati crew.
Piango tanto :-(.
Che poi mi sto accorgendo che gli ultimi capitoli sono importanti ma non ve lo sto dicendo bc surpriseeeee.
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