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VIII. Avere speranza a volte non serve

Le Sorelle della Notte sono state pazienti nell'addestrarmi in quanto futura Sorella, oltre che nel colmare le mie lacunose conoscenze sulla Forza.

La loro conoscenza si basa su ciò che viene tramandato di Sorella in Sorella, attraverso quella che loro chiamano la rete ancestrale.

È composta dagli spiriti delle Sorelle della Notte passate a miglior vita, mentre la Forza è l'energia presente in ogni essere vivente, che riguarda tutto ciò che ci circonda.

La sola differenza che hanno è che se i Jedi incanalano la Forza dagli esseri viventi, le Sorelle della Notte la incanalano dagli Spiriti.

Essendo la Forza connessa con l'essenza vitale degli esseri viventi, se tu prendi troppo rischi di uccidere da dove stai Incanalando la Forza, che esso sia una persona o un essere vivente qualsiasi.

Per farmi capire ciò che intendevano, mi hanno costretto ad usare la Forza, mentre sul palmo della mia mano c'era una lucciola.

Vedere quella lucciola che si spegneva sulla mia mano, è stato brutale, ma ha reso fin troppo chiaramente l'idea.

Gli Spiriti non soffrono spariscono soltanto, ma con una buona dose di controllo e un bel pò di allenamento, non c'è questo pericolo.

Anakin mi ha sempre detto che i Jedi sotto certi punti di vista sono simili ai Sith, mentre quest'ultimi non si fanno scrupoli, i Jedi usavano la scusa del "il tuo sacrificio non sarà vano e ti unirai alla Forza".

Mi sembra così strano che i Jedi e i Sith abbiano così tanto in comune, anche troppo in comune.

Le Sorelle della Notte, sanno cosa fare e cosa non fare, anche se il non fare è qualcosa di relativo.

Cadma mi ha fatto vedere all'opera i poteri delle Sorelle della Notte, non sono poteri da prendere sotto gamba.

Non so se fosse influenzabile, o se Cadma l'ha scelta di proposito per questo, fatto sta che fosse troppo facile.

Ciò che ha visto, non doveva essere piacevole, ha iniziato a dare testate contro un albero, Cadma non ci ha provato nemmeno a fermarla.

Si è fermata solo perché si stava spaccando la testa, alla fine ha perso i sensi, due Sorelle della Notte si sono avvicinate e l'hanno portata via.

Ho conosciuto un sacco di persone come Cadma, che uccidono con la scusa del faccio un favore agli altri.

Quando poi, ho provato a chiedere che cosa potrebbe succedere se non si rispetta il patto, Cadma mi ha detto che solo una volta è successo, i poteri si sono ritorti contro la Sorella, che l'hanno portata sull'orlo della pazzia.

È come un patto vincolante, ma un patto vincolato dalla vendetta, se le regole non vengono rispettate, ci pensa la rete ancestrale a ricordarlo.

Manipolare le persone è sempre stato qualcosa che ho trovato meschino, il fatto che ora mi ritrovo ad avere un potere simile, ha un che di ironico.

Ho visto Anakin usare una volta sola quel potere da Jedi, un Padawan era arrivato nel momento esatto in cui ci stavamo baciando, gli è bastato fare un gesto della mano dicendo "tu non hai visto nulla, ora torna ad allenarti" il Padawan è tornato sui suoi passi.

Mi ricordo ancora l'angoscia che ho provato, è una cosa terribile sapere che qualcuno può manipolarti in quel modo, tanto da chiedergli se l'abbia mai usato su di me.

Anakin si è fatto serio, dicendo che non ha mai neanche minimamente pensato di usarlo contro di me, che non avrei dovuto pensare una cosa simile.

Lo ammetto, la prima cosa a cui ho pensato è di poterlo usare contro Darth Vader, per fargli sputare la verità senza dover alzare un dito.

-Non riuscirai mai ad usarlo contro Darth Vader- mi fa notare Cadma.

Cadma, mi è stata assegnata come mentore deve addentrarmi per la prova finale, poi avrò il marchio e sarò una Sorella della Notte a tutti gli effetti.

-Perché è un Sith?- domando scettica, ma allo stesso tempo sono curiosa.

-Anche, i Sith sono potenti, ma perché dovresti stargli molto vicino-

Stare molto vicino ad un Sith, come Darth Vader equivale ad una condanna a morte, ci tengo a vivere sono troppo giovane per morire.

Mentre formulo quel pensiero capisco quanto sono cambiata, mi passo la mano sul braccio, nel punto dove si trova la cicatrice.

Sono passata dal pensare che il suicidio fosse la via più facile per raggiungere Anakin al sfruttare la mia voglia di vendetta per un appiglio al quale aggrapparmi per restare viva.

Non c'è niente di più potente della vendetta, mai parole furono più vere, è stata più forte della voglia di vivere.

Non ho dimenticato né Luke né Leia, sono i miei figli come potrei farlo? Ma sono certa che per il momento, stanno meglio senza di me.

Per la prima volta dopo anni, non sto provando angoscia o dolore, il vuoto che provo dentro è terapeutico, non provando niente, non sento niente.

L'unica cosa che mi sprona ad andare avanti è sapere che tutto questo finirà soltanto in un modo: con la mia sete di vendetta che verrà placata.

Non importa cosa mi accadrà, Luke e Leia saranno al sicuro, lontano da Palpatine, da Vader e da tutto quanto.

Cadma non ha voluto dirmi in cosa consiste la prova finale, so solo che mi ha incappucciato, ha usato il teser contro di me e mi sono risvegliata nella foresta di Dagobah in piena notte.

Mi sono ritrovata insieme ad altre ragazze e davanti a noi, appare la Somma Madre, il suo sorriso gentile stona con lo sguardo glaciale che ha.

-Chi arriverà all'alba, avrà il marchio e sarà una di noi, non ci sono regole agite come meglio credete per restare vive-

Senza dire altro se non "che vinca la migliore " sparisce nel nulla, poso una mano sul fianco sento i cilindri di metallo sotto le dita, agganciati alla alla cinta.

Lo sguardo di tutte si sposta verso di me, in quell'esatto momento mi rendo di una cosa, io sono l'unica umana.

Io sono l'unica potenzialmente più debole dal loro punto di vista, a quel punto sono consapevole di avere un bersaglio dritto in fronte.

Non so se Cadma lo sapesse, ed è per questo che mi ha dato le spadelaser, stringo la presa sui cilindri.

Con un movimento rapido di piedi, volto le spalle a tutte, iniziando a correre come se avessi la morte alle calcagna "uccidiamo quel moscerino" lo sento urlato da qualcuna di loro.

Per un attimo, mi domando perché sto scappando ho due spadelaser che posso usare ed un discreto controllo della Forza.

Posso benissimo ucciderle tutte, il marchio sarebbe già mio prima del tempo, una voce che assomiglia a quella di Anakin, mi ammonisce dicendo che non è da Jedi fare un pensiero simile.

Ma io non sono un Jedi.

I miei passi rallentano fino a fermarsi, prendo in contropiede le mie inseguitrici, non capiscono la mia strategia.

Quando si tratta di prendere alla sprovvista le persone, ho imparato decisamente dal migliore in questo campo.

Ho deciso di affrontare il problema di petto, il rumore non di una spadalaser, ma ben due che vengono attivate, non è un suono familiare di questi tempi.

Sono circondata, mi puntano contro i loro Blaster, so che dovrei preoccuparmi visto che io sono da sola.

Le parole della Somma Madre si affacciano sul mio cervello, tutto diventa lecito se vuoi prendere il marchio.

Io ho dalla mia sia la Forza che le due spadelaser, se non avessero voluto che le usassi, Cadma non me le avrebbe date.

Nessuna sembra intenzionata a fare il primo passo, sono costretta a farlo io? Un rumore di legno scricchiolante, mi costringe a voltarmi.

Faccio appena in tempo a bloccare con un fendente un colpo di Blaster che stava per colpirmi, lancio una delle due spade come se fosse un boomerang, trancio di netto la testa della mia assalitrice.

Scoppia il caos, la spadalaser mi torna in mano, mentre come un unica onda rabbiosa iniziano ad attaccarmi, respingo sia i colpi di Blaster che quei pochi fendenti di quelle che usano le spade.

Più il tempo passa, più colpisco e più colpiscono con rabbia, facendo poi un gesto dovuto sia alla rabbia che al mio essere esasperata, le spingo via usando la Forza.

Quella spinta brutale è dovuta al mio poco controllo, nonostante il risultato non sia esattamente come sperato.

Poche fortunate finiscono solo contro un albero, le meno fortunate si ritrovano infilzate contro i rami degli alberi. O vanno a schiantarsi in modo brutale al suolo, finendo in una pozza di sangue. Tra arti spezzati, teste rotte e budella sparse ovunque.

Non posso dispiacermi per loro, visto che se avessero potuto mi avrebbero fatto lo scalpo, non posso fare altro che sentirmi sollevata.

Prima erano almeno una ventina, ora sono rimaste poco meno della metà, mi guardano con un certo terrore.

-Uccidere l'unica umana, non è così facile come pensavate, eh?-

Non so sono state le mie parole, oppure il fatto che ho appena reso il tutto più interessante, sono diventate agguerrite.

Vogliono quel marchio, senza farlo neanche di proposito, ho alzato la posta in gioco.

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