Antefatto - La Vendetta dei Sith
Quando Mustafar si mostra ai miei occhi, la domanda che mi pongo è perché Anakin sia venuto proprio qui.
Domanda che viene spazzata via, quando trovo ad attendermi sulla banchina sospesa sulla lava, proprio Anakin che mi sta aspettando.
Tutto il resto scompare, rimaniamo soltanto noi due, mi sembra di non vederlo da una vita, anche se non è così.
Mustafar è un pianeta, composto esclusivamente da lava, è soffocante, opprimente, ma la colpa non è tutta della lava che ho intorno.
Mi sento soffocata dalle mie stesse emozioni, come se avessi un sovraccarico di emozioni nello stesso momento.
Non riesco a pensare lucidamente con tutto ciò che sto sentendo, ma questa sensazione che sto provando è dovuta anche a quello che ho appena sentito.
È lo stesso Anakin che è venuto ad accogliermi a braccia aperte poco prima, mi sta dicendo tutto questo.
Quelle parole fanno male, hanno il potere di mozzarmi il fiato in gola.
Nel suo sguardo che non c'è più luce, non c'è più il ragazzo di cui mi sono innamorata, al suo posto c'è qualcuno che non riconosco.
-Io non ti riconosco più. Ani, tu mi spezzi il cuore. Hai intrapreso una strada che io non posso seguire-
La mia voce esce rotta dalle mie stesse emozioni, sto osservando Anakin, ed esattamente lì in quel momento, che mi rendo conto che lo sto perdendo.
Ho sempre temuto che sarebbe stata la Guerra, che un giorno sarebbe arrivato Obi Wan a bussare alla mia porta per dirmi che Anakin era morto.
Questo è peggio della morte.
Non può essere davvero Anakin a parlare, faccio un passo indietro sconvolta, fin quando Obi Wan compare alle mie spalle.
Anakin perde la testa, mi accusa di aver complottato con Obi Wan contro di lui, accusa entrambi di averlo tradito, io non posso fare altro che osservare sconvolta mio marito, il mio Anakin che si perde nell'Oscurità.
Quando Anakin inizia ad usare la Forza contro di me, per strozzarmi, per la prima volta, ho paura di lui.
Ma il primo pensiero, va subito al nostro bambino, ho avuto il timore che così facendo possa ucciderlo.
La seconda cosa a cui ho pensato, è che il mio Anakin non avrebbe mai potuto fare una cosa simile, non contro la sua stessa famiglia.
Forse è anche per questo che il mio cervello si spegne, lo shock è talmente forte che nell'esatto momento in cui perdo i sensi, tutto ciò che è successo sparisce dalla mia testa, tabula rasa.
Quando ho riprendo conoscenza, sono sdraiata su un tavolo di acciaio assettico, un medi-droide davanti a me, con Obi Wan al mio fianco.
-Dov'è Anakin? Sta bene?- ho sussurrato al Jedi.
L'espressione di sollievo di Obi Wan, se ne va quando nomino Anakin, mi fa capire tutto senza che il Jedi apra bocca.
Le lacrime iniziano a scendere, Obi Wan mi afferra la mano tenta di consolarmi, dice che se Anakin fosse qui non vorrebbe vedermi triste.
Stringo la presa sulla mano di Obi Wan, volto il capo verso il Jedi, ma di fianco a me ora non c'è più Obi Wan, ora compare Anakin.
Sento le sue dita che mi accarezzano il capo, la sua voce mi sprona a spingere, lo sento dire che i nostri figli hanno bisogno che la loro mamma sia forte e coraggiosa.
In questo momento non mi sento forte, ne tanto meno coraggiosa, il mio unico desiderio è raggiungere il mio Anakin, poterlo abbracciare di nuovo e non lasciarlo mai più.
Il primo ad arrivare è Luke, non piange, si limita ad osservarmi con i suoi occhioni azzurri, non posso fare a meno di notare la sua assomiglianza con il mio Anakin, ho un tuffo al cuore.
Invece Leia urla al mondo la sua presenza, piange così forte che è impossibile ignorarla, già ora si capisce che avrà un carattere forte.
Sono l'unica cosa che mi è rimasta di Anakin e del nostro amore, tutto ciò che è successo, tutto ciò che abbiamo passato...
Le lacrime continuano a scendere lungo le guance, non voglio e non posso trattenerle, perché è il solo modo che ho per sfogare il mio dolore.
Anche se mi sembra di sentire la mia stessa vita che scivola via, come se avessi perso totalmente la forza e la voglia di stare in questo mondo.
Osservo il soffitto, ma non lo vedo davvero, il mio cervello è distaccato dalla realtà sta vagando perso nei ricordi l'unica cosa che mi è rimasta.
Il Droide sulla soglia, sta dicendo qualcosa ad Obi Wan, il quale è pallido come un cencio e mi osserva, entra nella camera ignorando i lamenti del droide.
Sono costretta a tornare alla realtà, quando Obi Wan compare nella mia visuale.
-Padmè devi vivere, pensa ai tuoi figli, vuoi davvero che oltre che senza padre, crescano senza madre?-
Quelle parole bruciano come fuoco, stavo scegliendo la via più facile, stavo scegliendo di morire senza pensare a Luke e Leia.
Obi Wan sembra sollevato di veder tornare la voglia di combattere, mi lascia alle cure del droide mentre va a parlare con Yoda, anche se non ho capito di cosa.
Il droide mi aiuta ad alzarmi, ed ho la possibilità di osservare Luke e Leia, senza che ci sia nessuno intorno, sfioro con un dito la testolina di Luke che sta dormendo, mentre Leia è sveglia e mi sta osservando.
Sorrido ma so bene che la tristezza vela il mio sguardo, le poso un bacio sulla fronte, senza riuscire a trattenere le mie lacrime.
Quando Obi Wan torna dopo aver parlato con Yoda, la sua espressione cupa anticipa brutte notizie, sussurra un "mi dispiace", prendendo tra le braccia Luke.
-Che cosa succede?- domando, lo sguardo si sposta su Bail ha la stessa espressione di Obi Wan, mentre prende Leia dalle mie braccia.
Obi Wan e Bail si guardano, quello scambio di sguardi mi mette ancora più ansia di quanto io non abbia già, anche se Obi Wan lascia l'onere a Bail di spiegarmi cosa sta succedendo.
Leggo negli occhi di Bail, il suo stato d'animo, è sinceramente dispiaciuto, mentre mi spiega che secondo il maestro Yoda, è opportuno dividere i gemelli per la loro sicurezza e anche per la mia.
Sono tutto ciò che mi rimane, loro vogliono portarmi via l'unica cosa che mi rimane di Anakin, l'unica cosa che può tenermi sana di mente.
Strappo Leia dalle braccia di Bail, la stringo forte a me lanciando un occhiata di fuoco sia ad Obi Wan che a Bail.
-Non vi lascerò portare via i miei figli- sibilo tra i denti.
-Padmè, rifletti, sei sempre stata una spina nel fianco per Palpatine, pensi che ti lascerà condurre una vita calma con i tuoi figli? E' un Sith, ed è stato vicino ad Anakin, saprà che sei sua moglie e... -
Obi Wan fa l'errore di nominare Palpatine ed Anakin nella stessa frase, la mia rabbia che in quel momento è intrecciata al mio dolore.
Il no che urlo, si lega involontariamente alla mia rabbia, scatenando un'onda d'urto di pura Forza.
Rischio di mandare gambe all'aria sia Obi Wan che Bail, anche se rimangano in piedi sono tutti e due, spiazzati, ma non stanno osservando me bensì Leia.
Obi Wan sottolinea l'urgenza di separare i gemelli, dicendo che vanno divisi perchè Palpatine o il suo nuovo apprendista possono aver sentito l'emanazione della Forza.
Stringo Leia a me, andando poi ad osservarla, i suoi occhioni scuri mi fissano come se volesse leggermi dentro.
Il dolore per la perdita di Anakin, ha oscurato tutto il resto ed i gemelli si ritrovano una madre sull'orlo del baratro.
Come faccio ad essere una buona madre, se appena sono nati i miei figli la prima cosa a cui ho pensato è farla finita per raggiungere Anakin.
Bail si avvicina per prendere Leia dalle mie braccia, una parte di me vorrebbe ribellarsi, però mi rendo conto che non posso.
-Potrai venirla a trovare se vuoi, la porta di casa nostra è sempre aperta, lo sai- sussura Bail, alle mie orecchie.
Vorrei poter dire che quelle parole mi rincuorano, ma non è così, l'unica cosa a cui penso è che Obi Wan ha mentito, aveva detto che sarebbe andato tutto bene, che avrei potuto vedere crescere i miei figli.
Obi Wan inizia ad allontanarsi con Luke tra le braccia, faccio un passo avanti, ma Bail mi passa un braccio intorno alla spalla, ho l'impressione che con la scusa di consolarmi, abbia voluto fermarmi.
Bail e sua moglie, stanno provando da tempo ad avere un bambino, non mi sorprende che abbia colto l'occasione al volo.
Noto negli occhi di Bail il senso di colpa, non vuole essere colui che strappa un figlio dalle braccia della madre.
Bail mi suggerisce anche di tornare a casa su Naboo, stare in mezzo a persone che mi vogliono bene avrebbe giovato alla mia anima.
Dovrei poter dire almeno alla mia famiglia che sono viva, che sto bene, non si meritano di vivere un angoscia simile.
Quando Bail mi ha accompagnato su Naboo, Theed è così silenziosa e cupa, che ho fatto fatica nel riconoscerla.
Siamo arrivati alla strada principale, le persone piangono e sono tutti vestiti di nero, anche i palazzi sono bardati a lutto.
Bail è un po' più alto di me, riesce a capire che cosa sta succedendo, tira il mio cappuccio fin sopra gli occhi, tenta di trascinarmi via, evito che le sue dita si stringano intorno al mio braccio.
Mi sono infilata tra le persone, soltanto quando ho visto il corteo funebre, il mio corteo funebre, ho capito che cosa ha fatto il Maestro Yoda.
Il resto della Galassia deve credere che io sia morta, così che anche Palpatine ed il suo apprendista lo pensino, ma questo vuol dire che devo passare il resto della mia vita in esilio.
Osservo il mio corteo funebre che si allontana, in quel preciso momento, proprio mentre se ne va, il mio cuore va definitivamente in pezzi.
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