Lest Karr
(T/n) = Tuo nome
(T/n) stava ripensando alla storia del suo paese, in particolar modo focalizzandosi sull'ultimo dittatore che aveva governato la Germania. Spostò lo sguardo sul vampiro appena entrato nella stanza. A suo parere poteva essere tranquillamente definito il nuovo dittatore, in fin dei conti era lui che comandava tutti i vampiri in Germania, mentre gli umani non erano altro che mezzi di sostentamento. Peccato che il vampiro avesse una fissazione particolare: amava scegliere lui le proprie vittime personali. Ogni volta che il terzo progenitore aveva bisogno di una nuova scorta personale di cibo, vi era questa particolare selezione tra un gruppo di ragazze; questa volta era capitata anche lei e sperava con tutta sé stessa che il vampiro non la scegliesse. Perché questo significava morte. Certo c'erano tutti i privilegi del vivere a palazzo con lui, ma non bisognava dimenticarsi che era molto facile che un vampiro perdesse il controllo e, quando lo faceva... Era semplice pensare a come sarebbe andata a finire la vicenda.
Mentre le ispezionava tutte (T/n) cercò di non guardarlo, non era nelle sue intenzione parere interessata al mostro, ma, evidentemente, il fato aveva in serbo altro per lei. "Come ti chiami?" Con estremo orrore capì che si stava riferendo a lei. "(T/n), mio signore." "Perfetto, voglio lei. Seguimi." La ragazza seguì il vampiro a debita distanza chiedendosi cosa ne sarebbe stato di lei. Lest la condusse in una grande stanza dove si trovava un enorme letto matrimoniale. "Allora, mia cara. Questa sarà la tua stanza durante la tua permanenza qui. Mi aspetto che tu ti nutra con regolarità e che tu possa sempre indossare qualcosa di adatto alle mie necessità in modo da essere sempre pronta a soddisfarle." La ragazza arrossì. Lest rise della sua stupidità. "Non ti preoccupare, certe cose non le faccio di certo con delle misere umane." (T/n) abbassò lo sguardo imbarazzata. Sentì la porta chiudersi alle sue spalle. "Iniziamo bene" Sussurrò a sé stessa.
Lest ritornò a tarda serata. La ragazza stava sfogliando uno dei libri che aveva trovato. Si affrettò ad alzarsi e a prodursi in un mezzo inchino. "Buonasera." "Via, via. Sai perfettamente perché sono qua." E le si avvicinò. "Speriamo che il tuo sangue sia all'altezza delle mie aspettative. Sollevò una mano e giocherellò con una sua ciocca di capelli. "Vai sul letto." "Cosa?" "Hai capito benissimo." (T/n) esitò un attimo e, un secondo dopo, si ritrovò sul letto con le zanne del vampiro affondate nel suo collo. La cosa avvenne talmente velocemente che non ebbe il tempo di urlare, sentiva solo che le sue forze la stavano lentamente abbandonando. Quando Lest si sollevò osservò per un lungo momento il volto della ragazza, non aveva pianto. Sorrise. "Il tuo sangue è divino." Sussurrò, non gli capitava spesso di assaggiarne di così buono. Sarebbe dovuto stare attento e avrebbe cercato di non ucciderla.
Col passare dei giorni l'atteggiamento della ragazza iniziò a cambiare: all'inizio ne aveva paura e cercava di rispettarlo, ma ora le cose erano cambiate. Sapeva che comunque, prima o poi, sarebbe morta e quindi non aveva senso cercare di ingraziarsi il vampiro, il suo destino era comunque segnato. Per questo aveva presto iniziato a rispondergli per le rime e a criticarlo per il suo comportamento. Inizialmente Lest non sopportava il suo comportamento, ma ben presto iniziò a recarsi da lei sempre più spesso, non era abituato ad avere qualcuno che avesse il coraggio di contraddirlo.
"Lest asp..." Ma il vampiro non la fece finire e la scaraventò sul letto, bevendo un'altra volta il suo sangue. "È la seconda volta oggi! Non puoi fare così e poi pretendere che io riesca a reggermi in piedi! Dovresti darti una regolata! Certo, a meno che tu abbia deciso che sia giunta la mia ora..." Lest rise. "Che cosa c'è di così divertente?" "Lo sai che quasi nessuno si azzarderebbe a dirmi delle cose simili?" La ragazza spostò lo sguardo, pensando che forse aveva esagerato. Invece fu sorpresa da quello che fece il vampiro. Lest si chinò e posò le labbra su quelle della ragazza, impegnandola in un bacio. "Ti ricordi quando ti ho detto che non facevo certe cose con delle umane?" Le sussurrò. (T/n) annuì ancora confusa. "Penso che con te potrei fare un'eccezione, mia cara."
Richiesto da:
@Kitty-04
14/07/2017
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