Ferid Bathory | X Agosto
Per scrivere questo mi sono ispirata alla poesia di Giovanni Pascoli "X Agosto", ho ripreso alcuni elementi e li ho utilizzati qui, come ho scritto prima la mia è un'ispirazione, ma so perfettamente che il contenuto della poesia non è di carattere romantico, anzi... Eppure mi è sembrato carino provare a creare qualcosa ispirandomi a una delle più belle poesie di Pascoli. Per chi non conoscesse la poesia nell'immagine sopra ho riportato il testo nel caso voleste farvi un'idea di com'è. Ovviamente il vampiro che ho scelto per l'occasione è l'adorabile Ferid... Era passato troppo tempo dall'ultima volta che ho scritto su di lui. ;)
Spero vi piaccia ❤
(T/n) si affacciò alla sua finestra osservando il paesaggio esterno. Avvertì la porta aprirsi dietro di lei e qualcuno sedersi sul letto. Sorrise. "Devi spiegarmi, mia cara. Cosa te ne fai di questa bambola di stoffa alla tua età?" (T/n) si girò. "Te l'ho già spiegato molte volte. Mi piace stringerla a me." Il vampiro prese la bambola osservandola, poi la ripose sul letto e si alzò, avvicinandosi alla ragazza. Posò le mani sulla vita della ragazza e l'avvicinò a sé. "Potresti stringere me." E si chinò baciandola. La ragazza avvolse le mani attorno al collo del vampiro. "Non è una cattiva idea, Ferid." Sussurrò. "Lo so. È una fantastica idea." Il vampiro indietreggiò, senza lasciare la ragazza, finché si ritrovò seduto sul letto, con la ragazza tra le sue braccia. Si spinse sul letto con il corpo della ragazza sopra il suo. "Mi concedi di stare sopra?" Chiese (T/n) sorpresa. Ferid rise e capovolse la situazione. Adesso era la ragazza ad essere sotto di lui. La ragazza sospirò. "Lo sai... Mi piace essere dominante." (T/n) rise e accarezzò il viso al vampiro. "Ti amo Ferid." "Anch'io piccola mia."
"Allora amore. Cosa dici? È meglio abbracciare un peluche o passare la notte con il tuo ragazzo?" "È una bambola di stoffa." Ferid alzò gli occhi al cielo, poi avvolse le braccia attorno alla ragazza. "Non preferisci queste forti braccia?" (T/n) posò la testa sul petto del vampiro. Amava quando Ferid la stringeva a sé così. La faceva sentire protetta e amata. Le dava sicurezza. "(T/n)?" "Dovresti farlo più spesso." Sussurrò la ragazza. Il vampiro sollevò un sopracciglio. "Nessun problema, amore. Possiamo benissimo farlo tutti i giorni, anche più volte al giorno..." "Non intendevo quello, Ferid. Vorrei che mi stringessi a te più spesso. È... È una bellissima sensazione." Ferid le diede un bacio sulla testa. "Va bene, (T/n). Ti prometto che lo farò più spesso." Anche lui amava stringerla tra le sue braccia e sentirne il calore, dopotutto quella ragazza era la cosa più importante che aveva, avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderla felice.
"(T/n)! (T/n)!" "Che c'è Ferid?" "Ho una sorpresa per te." La ragazza lo guardò confusa. "Una sorpresa?" "Sì, vorrei portarti in un posto." "Ma è tardi... Dove vuoi portarmi a quest'ora? Anzi, io stavo per andare a dormire." Ferid sbuffò. "Eh no, (T/n). Non ci siamo. Ti do cinque minuti per cambiarti." "Non mi va di uscire..." Sussurrò la ragazza. Il vampiro si avvicinò e le accarezzò una guancia col dorso della mano. "Non te ne pentirai. Fidati." (T/n) guardò il vampiro negli occhi. Non capitava spesso di vederlo così. "Va bene, mi preparo." Ferid le diede un breve bacio. "Ti aspetto fuori allora."
Poco dopo si ritrovarono in un luogo desolato, all'aperto. "Sarebbe questa la sorpresa?" Sbuffò (T/n). Conoscendo Ferid si sarebbe aspettata qualcosa di più sfarzoso. Non un prato avvolto nel nulla. "Guarda il cielo, amore." Le sussurrò il vampiro. La ragazza sollevò gli occhi e osservò la volta celeste. Il cielo era limpido e permetteva di vedere le stelle. Ad un tratto vide una scia luminosa attraversare il cielo. "Ferid, guarda..." Le braccia del vampiro si avvolsero attorno alla ragazza. "Una stella cadente. Oggi è la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti." Dagli occhi di (T/n) iniziarono a scendere calde lacrime. "La notte durante la quale il cielo piange..." Sussurrò (T/n). "Il cielo piange?" Chiese Ferid. La ragazza continuò a fossare il cielo tra le braccia del vampiro. "Mio padre diceva sempre che le stelle cadenti non sono altro che lacrime che il cielo piange, lacrime piante a causa del male sulla terra." Fece una breve pausa. "È morto dieci anni fa. Proprio durante la notte delle stelle cadenti." Sussurrò. Ferid posò la testa su quella della ragazza e la strinse a sé. "Quella bambola di stoffa... Me l'ha regalata lui." Prese un respiro. "Eravamo poveri e non potevamo permetterci molto, avevamo quello che bastava per sopravvivere... Un giorno mio papà è tornato a casa con quella bambola, mi ha detto che era per me. Io ero così contenta. Era il primo gioco che avevo." La ragazza prese un'altra pausa. "Era il 10 agosto e lui... È morto quella sera. Era uscito per vedersi con una persona, ma non è più tornato. Ricordo ancora il suo corpo, in terra..." La ragazza fu scossa da un tremito e iniziò a piangere. Ferid la strinse forte. "Calmati amore." Le sussurrò dolcemente. "Scusa Ferid." Il vampiro le accarezzò i capelli. "Non ti devi scusare. Ora capisco perché è così importante per te." Le diede un bacio sulla fronte. "Guarda amore: un'altra stella cadente!" Disse Ferid. "Non esprimi un desiderio, Ferid?" Il vampiro sorrise. "No, non ho bisogno di queste cose. Ho già tutto quello che potrei desiderare accanto a me. Sono più che felice." E strinse forte la ragazza. (T/n) sollevò lo sguardo sul vampiro. "C'è una cosa che non abbiamo..." "Cosa?" "Un bambino. Un bambino tutto nostro." Ferid la fissò un attimo stupito. "Vorresti avere un bambino?" "Sarebbe bello. Non ti piacerebbe?" E fissò Ferid con gli occhi scintillanti di felicità. Lui le sorrise. "Sì... Potremmo provarci." E si chinò su di lei unendo le loro labbra in un lungo bacio sotto le stelle cadenti.
10/08/2017
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Shinya Hiiragi [Yandere]
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