Capitolo uno
BERKELEY, CA
SCOTT
Lewis si allontanò dal mio corpo bollente e ancora piuttosto in preda ai postumi di un orgasmo travolgente. Prese respiro, le sue braccia sfioravano le mie, quel letto era decisamente troppo piccolo per entrambi.
- Fa un caldo pazzesco! Perché non accendi quel condizionatore? - si lamentò portandosi una mano alla fronte sudata.
- Va a lamentarti con Nikolaj. Mi ha sequestrato il telecomando, dice che finirò con il raffreddarmi e che lui è stanco di dover badare al mio stato di salute altalenante dovuto alla mia cattiva alimentazione, ad un abuso spregiudicato di aria condizionata dritta sulla schiena e a troppi bicchierini di scotch. -
Lewis rise appena – Siete proprio come una di quelle vecchie coppie che si detesta eppure non può fare a meno di continuare a vivere insieme. -
- E' Nikolaj che è troppo squattrinato per potersi permettere un appartamento come si deve. Ho soltanto fatto un po' di beneficenza affittandogli la stanza qui accanto. -
Avevo parlato a voce alta di proposito, la sua risposta infatti non tardò ad arrivare – Sta zitto, Scott! Posso sentirti! E sappi che purtroppo non mi sono perso niente di quanto è accaduto negli ultimi trenta minuti. Dannati muri sottili ... -
- Tranquillo, non siamo timidi! Ti servirà da lezione, impara a trovarti qualcuno che urli sotto le lenzuola ... è tutta un'altra storia ... - commentai di rimando facendo ridere Lewis – ma scommetto che tu sei più propenso al ragazzo pudico, ecco cosa ti fa perdere la testa, eh? - attirai Lewis a me, godendomi per qualche attimo la bellezza di quel suo viso felice e rilassato.
- Farò finta che le mura siano più spesse. Addio. - ribatté Nikolaj con evidente imbarazzo nella voce. Potevo quasi immaginarlo senza che fosse necessario vedere il suo viso, era arrossato e decisamente allibito. Ero abituato a quello sguardo, non faceva altro che rimanere sconvolto da ogni cosa che facessi, a dire il vero.
- Mi mancheranno questi momenti di calma ... - ammise Lewis attirando la mia attenzione – presto inizierò con le trasferte, non credo che ci rivedremo più così spesso ... -
- Anch'io avrò molto da fare tra lezioni da organizzare ed esami, consolati pensando che saremo entrambi terribilmente occupati. - il suo viso era vicino adesso, mi lasciai baciare, affondando nella morbidezza delle sue labbra salate – troveremo sempre il modo di vederci, io sto qui. - gli assicurai tra un bacio e l'altro.
- Bene, attento a non dimenticarti di me troppo in fretta però. Ho visto parecchie matricole carine qui in giro ... - mi provocò Lewis mordendomi appena le labbra con i denti, sobbalzai dal dolore ma resistetti.
- Potrei dire lo stesso dei tuoi aitanti compagni di squadra. - gli feci notare.
- Sono solo dei ragazzini idioti, sai che non me li porterei a letto. - commentò quello con sguardo provocante.
- Sarà meglio per te, Lewis. Non credo nelle seconde possibilità. - dissi con tono perentorio.
- La nostra è come minimo la quarta – scherzò lui ed io non potei fare a meno di unirmi alla sua risata – niente sesso, tutto il resto va bene. Chiaro e lineare, non commetterò altri errori. -
- Bene, adesso alziamoci da qui, sto schiattando dal caldo – tirai via le lenzuola appiccicaticce dal mio corpo nudo, poi mi sgranchii appena le gambe e le braccia.
- Devo fare una doccia prima di andare ... -
- Il mio bagno è ancora fuori uso, puoi usare quello di Nikolaj – uscii dalla mia stanza seguito da Lewis. Aprii la porta che dava sulla camera del mio coinquilino, Nikolaj stava sbrigando delle faccende al computer e mi dava le spalle.
- Bussare prima di aprire. - ripeté meccanicamente come se si aspettasse davvero che iniziassi a farlo di punto in bianco.
- Sì, va bene. Il ragazzo deve fare una doccia, userà il tuo ... - dissi spingendo Lewis ad entrare in stanza. Soltanto in quel momento riuscii ad attirare l'attenzione di Nikolaj il quale si voltò verso di noi ed urlò subito dopo.
- Perché diavolo dovete andare in giro per casa nudi??? Copritevi subito, Cristo! - boccheggiò gettandoci addosso un cumulo di vestiti appena tirati fuori dall'asciugatrice.
- Stiamo calmi, siamo tra uomini, qual è il problema? Non abbiamo più cinque anni, nessuno si sconvolge alla vista di qualche pene nudo e poi fa un caldo assurdo qui dentro ... - provai a giustificarmi.
- Non mi importa nulla! Non puoi andartene in giro con i gioielli al vento, Scott! Non vivi più da solo o con quel tuo amico che te le faceva passare tutte! Ci vogliono delle regole qui, insomma ... entrare così nella mia stanza, e se fossi stato in compagnia di qualcuno? -
- Chi? Tu? Non farmi ridere! - sghignazzai divertito dal suo viso sempre più rosso di rabbia e sdegno – ma se conduci la stessa vita fatta di rettitudine di una suora di clausura ... -
- Oh quindi sarei io il problema qui! Non tu che continui a sbatterti il tuo ragazzo in ogni zona della casa! -
- Siamo giovani in preda agli ormoni, amico. Non dimenticarlo! -
- Giovani? Lui è giovane! Tu hai appena compiuto trentadue anni, dovresti avere un po' più di senno! Ma di che sto parlando ... - Nikolaj sbuffò, lo vidi spegnere velocemente il computer e avvicinarsi alla porta – sto prendendo la tua auto, tra poco arriverà mio nipote e a proposito di mio nipote – lo vidi avanzare minacciosamente verso di me tanto che mi ritrovai con le spalle al muro – prova ad avvicinarti in modo flirtante a Chris e giuro che ti ammazzo. - disse a bassa voce, spronato dalle mie occhiate verso la porta del bagno.
- Andiamo, non farla tanto lunga! Era consenziente! -
- Certo, immagino quanto possa essere consenziente uno che ha subito delle minacce ... -
Portai le mani in alto – Come siamo esagerati, sempre a mettere il puntino sulle i. Ti stupirà sapere che io e Chris siamo rimasti in buoni rapporti, a quanto pare alla fine non si è sentito poi così logorato dalla nostra amicizia. Buona fortuna con lui, so che non è stato molto bene in questi ultimi mesi ... digli che mi farebbe piacere rivederlo ... come amico – mi affrettai ad aggiungere impaurito dalle occhiatacce fulminanti di Nikolaj.
- Non ci provare, Scott! Ti avverto – disse con tono minaccioso - e voglio che il tuo ragazzo se ne vada per quando sarò di ritorno. Basta uomini nudi, basta urla in piena notte, basta pulire e raccattare anche la sua roba. - commentò furente prima di lasciare la stanza a passo veloce.
- Oh, Nik ... quanto mi piace quando metti su l'aria da duro. - lo provocai guadagnandomi il tanto agognato "va al diavolo" del giorno urlato oltre la porta.
Scossi la testa, che c'era di male nel voler godere di quegli ultimi giorni di ferie rimasti? Nulla per come la vedevo io.
Così oltrepassai la porta del bagno, attirato dallo scrosciare dell'acqua e, ancora di più, dal corpo abbronzato e perfettamente modellato di Lewis. Lo vidi ridere nel notarmi, allungò le braccia bagnate verso di me e mi attirò a lui, contro il suo corpo adesso freddo ... perfetto.
- Sei pronto per il secondo round o è troppo per un over trenta come te? - mi provocò sussurrando ad un centimetro dal mio orecchio.
- Con chi credi di parlare, ragazzino? -
Ah, pensai, come sarei potuto tornare alla triste routine scolastica della Berkeley?
NIKOLAJ
Scappai da quella casa come se avessi lasciato indietro il diavolo in persona e forse era proprio così, non riuscivo a crederci ma da ormai quasi un anno convivevo con Scott Fields e le apparizioni del suo fidanzato psicopatico. Era assurdo come tutto fosse cominciato, uno stupido intoppo, l'appartamento d'ufficio a cui ero stato assegnato aveva avuto un guasto idrico e non mi era stato possibile trasferirmi. A quel punto ero intenzinato a cercare una casa in affitto ma quella parte della California proponeva affitti davvero troppo esorbitanti per il mio portafoglio. Non avevo venduto la casa di mio padre così alla fine mi ritrovai senza una buona base di partenza e totalmente spaesato, poi incontai Scott. Solo quando lo vidi ricordai che insegnava qui e di certo non ci eravamo lasciati con una stretta di mano, ma stranamente si mostrò lieto ed ospitale, insistendo di trasferirmi da lui visto che il suo coinquilino precedente aveva ottenuto un buon lavoro a New York e quindi aveva lasciato la cattedra.
Dov'è la fregatura? Mi chiesi nel momento stesso in cui mi trasferii in quella casa enorme e lussuosa. Scott, era la risposta. Era l'essere umano più assurdo che io avessi mai conosciuto, pieno di paranoie e strambi rituali, nonché privo di qualunque pudore un uomo dovrebbe possedere. Dovetti riconoscere che mi aveva fatto bene occuparmi di lui, stare dietro ai suoi casini, immergermi nell'universo accademico, mi aiutava a non pensare al terribile caos che era diventata la mia vita da un anno a questa parte.
Sospirai costringendomi a tornare con la mente al presente, ora c'era qualcun altro di cui mi sarei dovuto occupare, Chris. Jane mi aveva chiamato spesso da quando ero partito, avevo sentito anche Norman, avevo scelto di non dire a nessuno del mio trasferimento ma non per questo avevamo perso i contatti. Ci sentivamo sempre ed erano emerse le preoccupazioni su loro figlio, Chris era strano, preoccupante, quasi apatico, alla fine avevano scelto loro la Berkeley come College per non saperlo troppo lontano da casa ed io avevo deciso di andarlo a prendere. Sarebbe stata una sorpresa ma forse avrei potuto indagare meglio su quello che stava succedendo. Sapevo che aveva avuto dei trascorsi con Scott e il suo folle ragazzo ma capivo che doveva trattarsi di qualcos'altro per cambiare fino a questo punto mio nipote.
Parcheggiai l'auto e scesi in cerca del binario, vidi in lontananza un addetto.
- Scusi ... il treno da South Gate? – chiesi.
Quello si guardò intorno – E' arrivato con un quarto d'ora di anticipo ... non credo sia rimasto più nessuno dei passeggeri –
- Oh ... la ringrazio –
Ottimo lavoro Nik, hai toppato alla grande.
Mi guardai ancora intorno ma era evidente che non fosse rimasto nessuno, probabilmente Chris aveva già preso l'autobus per il campus. Sospirai e poi lo vidi, se ne stava lì, accasciato a terra con il cellulare fra le mani, i capelli corvini scompigliati, magro come uno stecco e fasciato da dei pantaloni che sembravano la sua seconda pelle. Circondato da infinite valige e borsoni, Juri sbuffava rumorosamente ... sì, proprio Juri, l'amico di Matt, che ci faceva lì? Mi venne una sorta di panico ed indietreggiai, pregando che potessi fuggire prima che mi vedesse, ma non fu così. Prima che potessi spostarmi i suoi occhi scuri erano puntati su di me ed il suo viso quasi si illuminò nel riconoscermi.
- TU!!! – urlò con un sorriso a trenatadue denti – Sei Nikolaj! –
- Ehm ... ciao – cercai di dire imbarazzato, aveva idea di quello che era successo fra me e Matt?
- Sei la mia salvezza ... sono arrivato qui facendo autostop – commentò come se stesse parlando del più e del meno – ma non so come raggiungere il campus! Tu sai dov'è? –
- Sì ... io ... posso accompagnarti se vuoi ... -
Così dovetti caricare le sue infinite valige sulla mia auto e alla fine partimmo. L'imbarazzo non tardò ad arrivare quanto meno da parte mia, avrei voluto tanto chiedere di Matt, ma a che scopo? Si disse una parte di me, non è più roba tua. Nel frattempo Juri si era ambientato alla grande, aveva allungato le gambe magre sul cruscotto in una posizione che sembrava tutt'altro che comoda almeno per me, poi tornò a scrivere sul suo cellulare, ignorandomi alla grande. Non riuscivo a sostenere quel silenzio.
- Allora Juri ... frequenterai qui? – chiesi leggermente ansioso.
- Mmm, avrei dovuto cominciare l'anno scorso ... ma sai ... la vita chiamava – disse senza alzare lo sguardo dallo schermo.
Sì, immagino, dissi nella mia mente.
- Bene ... la Berkeley è un ottimo college ... cosa vuoi studiare? –
- Lettere moderne ... ho sentito che ci sono corsi fantastici di scrittura e giornalismo ... –
Restai letteralmente raggelato, per poco non mi venne un infarto, doveva essere uno scherzo, una dannata ripicca cosmica.
- E tu – continuò poi ed improvvisamente i suoi occhi neri si fecero piccoli ed attenti – non eri tipo a Saint Louis e parecchio impegnato anche ... che ci fai da queste parti? –
A quanto sembrava si erano decisamente parlati quei due, capii, sudando freddo – io ... me ne sono andato, insegno al college adesso .... –
Quello sorrise, anzi, precisamente tese le labbra in una posa simile allo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie, totalmente deliziato.
- Ma dai ... - poi sghignazzò appena – allora perché non me la fai quella domanda che tanto ti fa arrovellare il cervello ... -
Mi irrigidii – Non so di che parli ...-
- Del piccolo Matty – disse così velocemente che mi vennero i brividi, da quanto tempo non sentivo quel nome?
- Io ... non so se posso chiedertelo ... - dovetti ammettere.
- Matty sta bene ... - mi interruppe – è al College, va alla grande e gli manca il suo migliore amico ... so che sta frequentando un tipo nuovo, uno della sua età ...-
Ecco fatto, mi dissi, cosa ti aspettavi? Che aspettasse te? Dopo quello che hai fatto? Dopo come lo hai trattato? – Oh ... beh capisco –
- Io no ... non capisco cosa sia successo fra voi due – rincarò la dose – perché vi siete lasciati? Eravate così ... beh, focosi ... -
Bella domanda, perché ero stato un idiota, un idiota che pretendeva che nessuno soffrisse, ma con decisioni importanti si soffre sempre ... purtroppo era andata male per la persona sbagliata. Il dolore si era sparso senza controllo, avvelenando per mesi non solo la mia vita, ma anche quella di Dylan e poi quella di Matt. Potevo tranquillamente dare la colpa a Wes, ma non era sua in realtà, io ero stato debole, non avevo chiaro ciò che volevo, le mie priorità, ero solo un moccioso confuso. Ma ormai era tardi, anche se avessi imparato la lezione, se mi sentissi pronto a lottare, ormai era tardi perché Matt era lontano.
- Sono stato un vigliacco ... non ero un uomo degno di lui – ammisi in fine.
- E adesso?-
- Adesso il tempo è scaduto, lui deve andare avanti e cercare qualcuno migliore di me, vivere la sua vita e relegarmi ad un ricordo scomodo ... non merito di essere nient'altro che un errore di percorso –
Frenai una volta all'interno del campus, la palazzina dei dormitori si stagliava imponente sopra di noi.
- Sei un tipo strano, Nik ... hai incasinato parecchio il mio piccolo Matty – commentò mentre scendeva dalla macchina con il suo fare felino ed aggraziato.
- Anche lui mi ha incasinato parecchio –
Juri prese le sue innumerevoli valige e mi salutò sorridente, io ripartii diretto verso quella che ormai chiamavo casa, sperando che la follia che vi regnava mi travolgesse e soffocasse i tristi pensieri che mi stavano di nuovo attanagliando.
- Mi auguro che sia andato via – dissi rientrando a uno Scott adesso decisamente più vestito quanto meno con i pantaloni.
- Sì ... è andato via, mammina ... non temere facciamo sesso protetto, non metterò in incinta la mia ragazza! – ridacchiò prendendomi in giro e tornando a bere dal suo bicchiere di scotch. Lo lasciai perdere e sbuffai accasciandomi distrutto sul divano.
- Cos'è questa faccia? E' per Chris? Lo hai beccato? - chiese quello con una certa curiosità.
- No ... - mormorai, avevo beccato qualcosa di peggio, mi sentivo devastato.
- Nik? – mi chiamò – cazzo, sembra che tu abbia fatto cento passi indietro, hai la stessa faccia di quando ti sei trasferito ... chi hai visto alla stazione? –
Scott aveva un certo intuito per le disgrazie sentimentali, quindi non cercai di nasconderlo – ricordi che l'anno scorso avevo quella storia complicata con quel tipo? –
- Il ragazzo più giovane? Sì ... diciamo che sei in cordoglio da un anno per lui, come dimenticarlo? - scherzò.
- Il suo migliore amico si è iscritto qui ... e mi ha detto che adesso lui è andato avanti, frequenta il college e sta con un altro ... - sospirai – ottimo ... lui frequenterà i nostri corsi e lo vedrò ogni giorno ricordando a me stesso quanto sono stato idiota –
Scott fischiò e mi battè due pacche sulle spalle – bella merda Nik ... diciamo che è proprio da te! – gli lanciai un'occhiataccia – non voglio essere il solito porco insensibile ma ti dirò di nuovo quello che ti ho detto quando ti sei trasferito qui ... storia chiusa, trovati un altro e spassatela, per certe cose non c'è proprio niente da fare. Se il destino si è messo in mezzo allora il destino sistemerà le cose ... altrimenti lascia perdere ... – dopo quelle perle di saggezza si alzò svogliatamente dal divano - io e Lewis ci siamo mollati e ripresi cento volte e chissà quanta gente si rincontra dopo anni, se il destino vorrà rivedrai il tuo dolce ragazzino ... ma nel frattempo non avvelenarti l'anima per qualcosa che non puoi modificare in alcun modo. –
Io annuì, era un irriducibile porco ma Scott aveva anche un lato profondo che spesso mi sorprendeva, aveva sempre una parola di conforto per me.
- Stasera ce ne andiamo alla festa di inizio anno ... tanto per cominciare ...- disse poi – a rimorchiare alla grande –
Sbuffai sorridendo – Ma il tuo ragazzo non se n'è andato poco fa?- gli ricordai.
- Smettila di essere sempre così pedante! Fai come ti dico una volta tanto! E poi siamo degli scrittori, dannazione! Da che cosa dovremmo attingere per le nostre storie se tutto ciò che ci limitiamo a fare è starcene qui a bere e rimpiangere i bei momenti andati? Forza, non voglio scuse. Stasera io e te ci divertiremo come non mai! – continuò come un fiume in piena che non poteva essere domato.
Come non detto, mi lasciai trascinare a scegliere cosa mettere per quella sera, sì, forse era tutto quello che mi serviva, lasciare i ricordi alle spalle.
NOTE DELLE AUTRICI: Salve a tutti i nostri lettorie alle nostre lettrici!
Siamo tornate qui con il tanto atteso sequel di TW che vi avevamo promesso, unastoria a cui stiamo lavorando da circa sei mesi ormai e che stiamo portando acompimento proprio in queste settimane. Ecco qui due dei sei pov ricorrenti cheincontrerete nel corso della nostra storia :) sorprese di ritrovarvi ancheScott? E soprattutto di vederlo convivere con quel malcapitato di Nik? Viassicuriamo che ci saranno ancora parecchie soprese per voi ... nel frattemposperiamo di sentirvi numerosi per capire un po' cosa ne pensate di questo primocapitolo dello spin-off :)
Come sempre vi ringraziamo per tutto il sostegno che ci date ogni giorno e peril vostro affetto nei confronti di questi personaggi che hanno avuto lasfortuna di finire sotto la nostra penna!
Ancora grazie infinite e a presto!
- BLACKSTEEL
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