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Capitolo 57


CHRIS

Ero stanco ma non volevo tornare in stanza. Alexey e Ren mi stavano cercando da un po', ero scomparso, avevo girato per il campus senza una meta ben precisa per tutto il giorno, ma neanche rendermi rintracciabile riusciva a farmi sentire meglio. Volevo evitarli, era vero, non volevo ritrovarmi di nuovo al locale di Roman, a bere come tutte le sere da un mese a quella parte. Ma allora cosa volevo? Che cosa diavolo ne stavo facendo della mia vita?

Sentii una morsa dolorosa attanagliarmi lo stomaco mentre il panico più nero mi assaliva, non potevo fermarmi a pensare a quello che stavo facendo, al modo in cui mi stavo comportando, a ciò che ero sul punto di diventare ... Pensarci significava non riuscire più a muovermi per il dolore. Ma tutti erano preoccupati per me e nonostante fossi esasperato da quella situazione non potevo più continuare ad ignorare il problema, dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa che avrebbe potuto farmi stare meglio.

Alla fine mi diressi verso la stanza di Matt spinto da un bisogno che non sentivo da molto tempo, avevo bisogno di parlare con qualcuno che non mi aveva mai mentito o cercato di usarmi, tutto si riduceva sempre alla famiglia.

- Chris, ti stavo cercando da giorni ... -

C'era sorpresa sul suo viso, oltre a quella immancabile espressione di preoccupazione che contraddistingueva la maggior parte di coloro che mi stava intorno da un po' di tempo a quella parte. Si fece da parte per spingermi ad entrare. Lo stavo facendo davvero?

- Hai preso qualcosa? Sei ... -

- Uno schifo? - Completai per lui, ridendo appena. Poi entrai, sollevato che non ci fosse nessun altro lì dentro. No, non avevo preso niente quel giorno e neanche quello prima, probabilmente il mio tentativo di restare sobrio e sano era il motivo per cui mi sentivo così di merda.

- Sei da solo? Dove sono gli altri? - Mi chiese, indagatore

Feci spallucce - Non lo so, in giro come sempre probabilmente. -

- Cos'è successo? -

Matt mi fissava con attenzione, andai a sedermi su quello che doveva essere il letto di JJ e sospirai appena. Cos'era successo? Non avrei saputo dirlo con precisione, c'ero soltanto io e poi quei pensieri ... Il resto non contava.

- Tu e Alexey ... -

- Lo sto evitando, voglio starmene un po' da solo. L'ho lasciato, credo. - Dissi chiaramente, pur percependo di nuovo quel groppo in gola.

Matt ne sembrava rincuorato - Bene, è un passo avanti questo. -

- Non è lui il punto, il problema sono io. - Non sapevo neanche cosa mi avesse spinto ad andare lì quella sera, forse quel dannato senso di colpa nei confronti di mio cugino che mi attanagliava il petto - I-io, non avrei dovuto trattarti di merda ... Avevo solo paura che tu potessi mettermi di fronte alle mie stronzate, come hai cercato di fare in effetti. Non volevo vedere tutto questo, ho finto per troppo tempo che tutto stesse andando bene, non volevo più tornare con i piedi per terra, ad affrontare una vita da lucido. -

- Chris, tu sei mio cugino, ok? E non importa quello che hai detto o fatto - Matt mi aveva afferrato per le spalle e adesso mi guardava con i suoi occhi chiari e sereni, - Sai che puoi parlare con me, io ci sono sempre Chris, per qualsiasi problema. Come Wes prima di me con tuo fratello. Non ti lascerò nei guai.-

- Lo so, ma io non volevo l'aiuto di nessuno, anche adesso sto cercando di rimettermi in piedi da solo - Tentativi fallimentari, mi sentivo annegare e non avevo idea di come uscirne, avevo fatto terra bruciata intorno a me perché non riuscivo più a fidarmi di nessuno - Devo riuscirci da solo, capisci? Soltanto uscendone da solo saprei che sono forte abbastanza per affrontare tutto lo schifo che la vita mi preserverà. Non voglio più che vi preoccupiate per me ... -

Non era facile, vedevo lo scetticismo sul volto ancora confuso di Matt - Mi ha fatto piacere che tu sia venuto qui di tua spontanea volontà, è un grande passo e mi da speranza. Quindi ti prego, rimani e parlami di qualsiasi cosa , di quello che è successo ultimamente, se vuoi anche di Tyler -

- E Alexey - Risi, ma non c'era gioia in me, soltanto disgusto - è una sorta di triangolo ormai, sai? Un triangolo in cui nessuno ha ciò che vorrebbe. -

- Lo hai lasciato? Cos'è successo? -

Scossi la testa - Tyler è venuto al Rouge e per la cronaca, so che sei stato tu - Matt non ne sembrò affatto sorpreso

- L'ho fatto per voi, volevo che aveste una chance - Si scusò mio cugino.

- Perché lui merita una chance? -

La risposta era ovvia e la conoscevamo entrambi.

- Non lui, ma voi due, puoi anche negare l'evidenza, ma non credo che voi due riuscirete mai ad andare avanti. -

Avevo abbassato lo sguardo sulle mie ginocchia, provavo del disgusto per ciò che volevo, era sbagliato e mi avrebbe fatto male.

- Non riesco a superarlo, per quanto duramente ci abbia provato non riesco a farlo. Non importa il modo in cui provo ad occupare le mie giornate, tutto il fottuto impegno che ci metto si dissolve non appena cala la notte e non importa che sia tra le braccia di Alexey o nel bel mezzo di una festa o stordito dall'alcol o dalle pasticche o da qualsiasi altra cosa ... Tutti i miei pensieri si ammassano sempre su Tyler -

Lo avevo detto ma il dolore era ancora lì, premeva con violenza - E so di essere un illuso di merda, so che sto desiderando un Tyler che non esisterà mai. Lui è pazzo e complicato, non affronterà mai i suoi drammi con Luis, non diventerà mai un uomo facile da gestire. E' vero, sai? Lui è un mostro, lo è diventato perché ha dovuto adattarsi, era come una corazza protettiva che avrebbe dovuto tenerlo al sicuro dal dolore, suo fratello si è suicidato, suo padre è un pezzo di merda, sua madre non è mai riuscita ad imporsi ... Ma io, io non gli avevo fatto del male. -

Stavo cercando di combattere contro le lacrime, le sentivo premere per venire fuori in scie bollenti che mi solcavano il viso, ma a cosa serviva combattere? Non avevo ancora imparato la lezione?

- I-io volevo salvarlo, volevo dargli tutto quello che non aveva mai ricevuto, pensavo che così facendo avrei potuto renderlo felice, farlo rimanere con me, invece non è bastato ... Lui mi vedrà sempre come la causa di ogni male. Sono io che l'ho sempre spinto alle estreme conseguenze, non volevo lasciarlo andare anche se sapevo che non era pronto per una relazione stabile, non con un uomo soprattutto! Ma non me n'è importato un cazzo, volevo Tyler e non importava quanto salato sarebbe stato il prezzo da pagare. E adesso guardaci, guarda che cosa ho combinato. Lui mi odia! -

- Non è così. Adesso le cose sono diverse, lui sta provando a rimediare, può sembrare assurdo ma ha capito. Non scapperà più ... -

- Ho paura, Matt - Lo avevo ammesso, mi sentivo annegare - Ho una fottuta paura di finire male, di scontrarmi di nuovo contro quel muro. Non riuscirei più a riemergere, non una terza volta, ne sarei devastato ... Se lui dovesse rivelarsi per ciò che è sempre stato io preferirei morire che sopportare ancora una volta questo dolore -

- Chris, non dire così ... -

Le braccia di Matt si strinsero intorno al mio corpo, stavo singhiozzando disperatamente, chiedendomi se lui avesse mai versato anche soltanto una lacrima per me. Non avrei dovuto misurare il dolore basandomi su quello, avevo commesso degli errori enormi, lo avevo umiliato, gli avevo portato via una delle poche certezze che aveva avuto nella vita, lo avevo lasciato da solo, gli avevo perfino augurato la morte.

- Andrà tutto bene ... - Le parole di Matt erano la bugia più bella in cui credere, l'unico sedativo a cui potevo aggrapparmi per combattere quel dolore devastante che mi montava dentro.

- N-non avrei voluto essere il carnefice, Matt ... H-ho sempre creduto che la parte peggiore spettasse a chi è costretto a subire, ma non è così. Come farò a vivere con questi sensi di colpa? Guarda cosa ho fatto ad Alexey! - Non potevo pensarci, faceva troppo male.

- Chris, non puoi prenderti tutte le colpe di questo mondo, ok? Hai sbagliato, perché sbagliamo tutti, siamo umani, è normale. L'importante è rimediare e non commettere di nuovo gli stessi errori e sono sicuro che tu abbia imparato dai tuoi.

Dovevo farmi carico delle mie responsabilità e andare fino in fondo, lo sapevo e parlare con Matt doveva servirmi come sprone per trovare la forza di andare fino alla fine. Qualsiasi cosa fosse successa.

- Va a parlarci, prima con uno e poi con l'altro. Chiudi questa storia, Chris ... Prima avrai fatto chiarezza con loro prima riuscirai a fare chiarezza anche dentro di te -

Il mio volto era ancora bollente e arrossato quando mi sollevai dal letto di Matt - Posso darmi una sciacquata? -

- Certo, fa pure -

L'acqua fredda fu un toccasana per la mia pelle che scottava, incontrare il mio volto allo specchio era sempre un piccolo trauma di recente, non avevo una bella cera, le occhiaie mi cerchiavano gli occhi, il mio viso era più magro, quasi emaciato sulle guance.

- Come posso piacergli ancora? - Nonostante la situazione drammatica quel pensiero mi fece ridere, avevo conosciuto periodi in cui ero decisamente più attraente di quel momento.

- Perché sei forte, Chris ... Non credo che ci sia qualcuno a cui tu non potrai piacere. Sei intelligente, simpatico, attraente -

- Ed anche un po' arrugginito - Era da troppo tempo che non ero niente di tutto quello, dovevo provare a riemergere, darmi una spinta finale per raggiungere la superficie e tornare nuovamente a respirare - Grazie, Matt. So che non eri in dovere di starmi ad ascoltare, so che ti ho fatto preoccupare ed incazzare per tutto questo tempo. -

- Lascia perdere - Mio cugino sorrise - Potrai offrirmi una birra che accetterò molto volentieri e a quel punto sarai scusato al cento per cento -

Gli diedi una pacca sulla spalla, sollevato che almeno lui non ce l'avesse a morte con me - E fammi sapere, Chris! Voglio tue notizie, ok? -

Annuii e provai ad abbozzare un sorriso, poi uscii dalla stanza e mi costrinsi a ripercorrere il corridoio a ritroso. Era complicato, ma andava fatto, Alexey meritava un confronto, glielo dovevo e lo dovevo anche a me stesso e alla mia sanità mentale.

Era nella mia camera meno di quindici minuti prima e fu proprio lì che lo trovai quando feci il mio ingresso. Ren non c'era, sentivo l'acqua scorrere in bagno, segno che doveva essere sotto la doccia. Alexey mi stava fissando, era sdraiato sul mio letto, con la testa sul cuscino, in attesa del mio ritorno, ma non appena mi vide si sedette. Mi conosceva bene ormai e sapeva quando c'era davvero da preoccuparsi, la mia espressione doveva parlare da sola, perché lo vidi spegnersi davanti ai miei occhi.

- Fai in fretta, così ti libero dalla mia presenza - Aveva parlato con un tono duro mentre si sollevava dal letto e mi fronteggiava a braccia conserte - l'illuminazione è arrivata? Hai capito che questo pezzo di merda davanti a te non è quello giusto? -

Stava ridendo, era amareggiato e deluso, ma era ancora lì, pronto a prendere qualsiasi cosa fosse uscita dalla mia bocca, glielo dovevo.

- I-io ... Credo che tu sia stato l'unico con cui mi sia sentito davvero amato e desiderato, ma questo periodo, il modo in cui è successo ... Era totalmente sbagliato. - Mi sforzai a tirar fuori quelle parole mentre osservavo il volto di Alexey farsi sempre più scuro e glaciale - In un altro universo, uno senza Tyler Bradbury, sappi che sono fermamente convinto che saremmo stati insieme e che saremmo state le persone più felici del mondo. -

- Questo dovrebbe consolarmi? - Un sorriso amaro, poi Alexey si mosse verso di me - No, questo non fa altro che distruggermi un po'di più, sapere che non c'è mai stato niente che avessi potuto fare per renderti davvero mio ... -

- Ti chiedo perdono, Alexey. Non meritavi niente del genere, ti ho usato perché ne avevo bisogno, volevo essere più forte, volevo avere il controllo su tutto e anche su qualcuno. Avrei dovuto resistere perché sapevo che non sarei mai stato capace di ricambiare totalmente i tuoi sentimenti. -

- Me lo sono andato a cercare, Wayright. Non prendiamoci in giro, ho sempre saputo che non ci sarebbe stato un dolce epilogo per noi, ma ho continuato a sperarci perché era comodo farlo, perché io mi sono innamorato di te senza neanche accorgermene e avrei voluto farti provare anche solo un quarto di quello che ho provato io in queste settimane. -

Il mio cuore si stava spezzando, quelle parole erano come pugnali che mi laceravano dentro.

- A-avrei voluto provarlo anch'io ... - Dissi con un filo di voce.

- Ma non potevi, la tua mente, il tuo cuore, i tuoi sensi ... C'è solo lui, c'è sempre stato solo lui per te. E Dio solo sa quanto lo odio per questo. -

- E' solo colpa mia, tutto questo dipende solo da me. Non posso più voltargli le spalle, né prendermi in giro. Io ho bisogno di lui, Tyler aveva ragione. -

- Basta così! - Alexey portò una mano davanti al volto come se avesse potuto ripararsi dal dolore - Niente di ciò che potrei dire ti farebbe cambiare idea, quindi vado via. Vorrei dirti che stai commettendo un errore, so che Bradbury non ti merita neanche lontanamente, ma voglio che tu stia meglio di così, ti voglio felice, Chris. Vedi di esserlo anche per me. -

Silenzio, quel sorriso appena accennato mi rimase dentro, Alexey mi strinse a sé un'ultima volta, una stretta salda e disperata, poi mi baciò con delicatezza, le sue labbra erano calde e salate, stava piangendo quando si scostò dal mio corpo e in un attimo raggiunse la porta.

Mi sentivo distrutto, stavo rimpiangendo ogni singola cosa che avevo fatto dal momento stesso in cui ero arrivato alla Berkeley. Che cosa avrei fatto adesso? Dovevo affrontare Tyler, capire le sue intenzioni, quindi non mi rimase che tornare fuori a cercarlo.

MATT

Parlare con Chris era stato più duro e faticoso di quanto mi aspettassi ma per lo meno era successo, aveva rotto il silenzio e per quanto potevo vedere sembrava stare abbastanza bene da poter parlare lucidamente. C'era davvero una tempesta nella sua mente, un uragano di risentimento e rabbia, di biasimo verso se stesso e verso quello che provava per Tyler. Era dura quando un sentimento forte ed esplosivo come il loro non riusciva a tenere una salda direzione e correva seminando distruzione intorno. Avevo tentato davvero il tutto per tutto, li avevo spinti forzando la mano più che potevo ma ormai c'era davvero poco che potessi fare, dipendeva da loro, dalla capacità che avevano di comprendersi e guarire a vicenda, io ci credevo, sapevo che insieme potevano trovare un equilibrio.

Sembrava che fossi l'unico a crederci, né Seth, né mio fratello lo credevano possibile, vedevano solo il male nelle persone, ne coglievano la pericolosità, le alternative rischiose, ma se solo Chris e Tyler avessero abbassato i rispettivi muri, se si fossero confrontati al massimo della loro vulnerabilità, come chi non ha più nulla da salvaguardare ... Allora tutto sarebbe andato bene.

- Guai in paradiso? –La voce gioviale e serafica di JJ mi riportò alla realtà.

Se ne stava sdraiato sull'erba accanto a me, non mi ero reso conto che fosse lì, evidentemente ero troppo impegnato ad arrovellarmi il cervello con problemi che non potevo risolvere.

- Insomma ... - Risposi alla fine – Chris è venuto da me oggi ... -

- Mi sembra un passo avanti – disse ingenuamente.

Risi e scossi la testa – Non lo so, credo che stia cercando di tornare in sé, ma non riesco a stare tranquillo fino a quando non saprò come sono andate le cose, mi ha evitato per tutto questo tempo, il fatto stesso che sia venuto a parlarmi di sua spontanea volontà dovrebbe rincuorarmi un po'. -

- E c'è riuscito? Insomma, come ti sembra? Ho sentito Alexey ieri , mi ha lasciato intendere che le cose non stessero andando bene tra loro. -

- In realtà Chris si illude di poter trovare prima o poi quello che cerca in qualcos'altro, ma lo sa che non è così ... Si sta solo accorgendo che questo comportamento non gli appartiene ... È stanco pure di giocare al cattivo credo ... - Sospirai, avevo un cerchio alla testa, che giornate pesanti – non sa nemmeno lui cosa vorrebbe che accadesse, è troppo impegnato a stabilire cosa non vuole, ma ha detto che avrebbe lasciato Alexey. –

Il viso di JJ si strinsi dal dolore - Dannazione, non sarà piacevole per lui ... è perso di Chris. -

- Lo so, mio cugino ha fatto un casino, non credo fosse pienamente consapevole di quello che stava causando, semplicemente non sapeva cosa voleva o forse non voleva vederlo -

JJ annuì e puntò i suoi occhi azzurri verso il cielo, lui al contrario di mio cugino sapeva cosa voleva e forse era questo a metterlo più in pericolo. Lui era pronto a rischiare il tutto per tutto, per una persona che, al contrario di Tyler, non aveva mai mostrato alcun tipo di riguardo verso i suoi sentimenti o verso quelli di chiunque, l'oscurità di Ren era di tutt'altra natura. Forse fra JJ e Chris il più sfortunato era proprio il mio coinquilino, perso ormai in questa battaglia contro i mulini a vento.

- Ci sono novità? – Chiesi a quel proposito.

- Non ancora, so che Alexey dovrà parlarci presto ... Francamente spero che accetti – rispose convinto.

- Perdona la franchezza, JJ ... Ma perché lo fai? Tu stesso hai ammesso che parlare apertamente con Ren finirà per complicare le cose, che sicuramente la prenderà di merda ... È instabile lo sappiamo, perché vuoi affrontarlo tanto di petto? Francamente, credi serva a qualcosa? – domandai.

Quello sorrise – è vero ... Non sarà semplice e se ci penso a mente fredda mi vengono i brividi ... Ma se non lo faccio ... Allora tutto resterà com'è – quel tono sicuro mi stupì, finalmente JJ stava facendo qualcosa per se stesso – se io non dico niente, se cerco di fare pace con lui e basta, accontentandomi delle briciole che mi da , allora sarebbe come ammettere che quello che provo non è vero ... Che quello che sento non è reale ... E non posso – la sua voce calò di qualche ottava – forse sarebbe più semplice fare finta di niente ... Ma mi sono circondato di un alone di cecità e nebbia fino ad ora e questo di certo non mi ha impedito di soffrire ... Per una volta voglio essere io a dettare la rotta, ho bisogno di parlare affinché lui sappia che se mi vuole sarà alle mie condizioni, dovrà fare i conti con i bisogni di un altro essere umano che non sia se stesso. –

Gli diedi una pacca sulla spalla e lui si strinse a me in un abbraccio, invidiavo quella sicurezza, probabilmente al suo posto anche io avrei tentato, d'altronde è stato proprio il desiderio di non accontentarmi che alla fine mi aveva ricongiunto a Nik. Quella smania di sapere, di sentire, quel bisogno di riportare a galla e mettersi davanti i propri sbagli, questo genere di volontà porta alla luce i cambiamenti. Sperai che persino Ren restasse abbagliato dalla forza che emanava JJ, era così prorompente da poter spazzare qualunque dubbio e bastare ad entrambi.

Cominciammo ad incamminarci, volevo passare a dare un occhiata al terzo elemento che mi dava pensiero di recente, Juri. Era tornato parecchio sconvolto dopo una serata con Scott, Lewis aveva saputo di loro e mai mi sarei immaginato una reazione tanto dura da parte del mio amico. Scott non si era fatto vivo per il momento, forse troppo oberato con le verifiche o forse ancora alle prese con timori e scheletri nell'armadio. Volevo trascinare Juri a fare un giro con noi, uscire e distogliere il cervello un paio d'ore era ancora un rimedio di tutto rispetto.

Quando svoltammo l'angolo che portava ai dormitori ci imbattemmo in due figure appostate vicino le scale del palazzo. Erano Ren ed Alexey, il primo era seduto sulle scale con aria svogliata e guardava un punto alla sua sinistra mentre annuiva annoiato, il secondo era in piedi ed intento a fargli una ramanzina con i fiocchi. Il corpo di Alexey non mi era mai sembrato tanto autoritario come quel giorno, sembrava che l'ennesima goccia avesse toccato la superficie del vaso e ormai era prossimo all'esplosione. Ci bloccammo ad una distanza tale da non farci notare mentre potevamo benissimo sentire Alexey, che stava letteralmente urlando.

- Almeno guardami quando ti parlo! – Sbraitava – potrei almeno avere la sensazione di parlare con un adulto! –

Ren sembrava in un altro mondo, difficile dire se lo sentisse davvero o no.

- Sono davvero stanco Ren, non so come tu faccia a vivere giorno dopo giorno in questa condizione, non capisco cosa vuoi dimostrare! Hai avuto un richiamo ieri, vuoi farti cacciare dal college? Per cosa? – Il ragazzo sospirò – tu adori stare qui ... Sei uno dei migliori del tuo corso, cosa cazzo stai facendo? Perché questo auto sabotaggio? Si tratta di JJ, è così? –

Fu allora che Ren si mosse, per la prima volta spostò il suo sguardo verso l'amico, non disse niente ma restò immobile a fissarlo.

- Io non capisco, veramente ... - Alexey era esasperato– sai una cosa? Non lo voglio sapere, non mi interessa cosa sta passando in quella tua testa di merda, tu il giorno del suo compleanno lo passare con lui, chiaro? –

Sentivo JJ fremere, mi voltai a guardarlo ed i suoi occhi erano puntati sulla scena davanti a noi, potevo quasi sentire il suo cuore battere a mille ed il corpo era incapace di restare fermo.

- E' un ordine? – Finalmente Ren parlò.

- Puoi scommetterci, cazzo! Questa sorta di scenata deve finire, non gli parli, non vuoi che io parli con lui, se ci vedi insieme cominci a comportarti da stronzo anche con me ... Ripicche su ripicche come se avessimo cinque anni! Cresci, cazzo. Anch'io ho i miei fottuti problemi e sono stanco di dovermi occupare anche dei tuoi. Fa qualcosa! –

Ren si mosse ancora e questa volta con un sorriso si voltò proprio dalla nostra parte, ero convinto che non ci avesse visti invece toccò chiedermi da quanto sapeva che eravamo lì. Non era sorpreso, continuava a sorridere ed alla fine si alzò, sotto lo sguardo incerto di Alexey che voltandosi si rese conto della nostra presenza.

- Bene, allora ... - Mormorò Ren.

Cominciò a camminare verso di noi, con le mani in tasca e l'espressione annoiata che aveva sempre, JJ cercò di parlare ma lui non gliene diede il tempo. Gli passò una mano lungo una guancia ed entrambi osservammo la sua pelle tingersi di rosso, Ren indugiò guardandolo negli occhi, lo stava ammaliando con lo sguardo, era evidente.

- Allora ti aspetto in camera mia .... – Gli sussurrò all'orecchio.

Fu così che andò via, lasciandoci in silenzio, Alexey prese la strada opposta, chiaramente non aveva intenzione di trascorrere altro tempo con l'amico.

- Fa sul serio? – Chiesi a nessuno in particolare, ancora sorpreso per quello che avevo visto.

- A quanto pare – disse il mio coinquilino.

Eppure io credevo che Ren non avesse ancora smesso di sorprendere.

ANGOLO DEI MOSTRI (OPS, AUTRICI) : Siamo tornate e il countdown non è mai stato così reale come adesso!Mancano ormai pochissimi capitoli alla fine delle storia, pochissimi pov neiquali si trarranno le varie conclusioni, prima di un epilogo durante il qualedovrete salutare definitivamente i nostri eroi o meglio, antieroi!
Qualcosa si muove alla Berkeley, un Chris più consapevole e diverso dal solito... che il nostro piccolo Wayright stia finalmente reagendo? E poi ci sarà ilcompleanno di JJ ... l'incontro tanto atteso avverrà, ma chi può dire come simetteranno realmente le cose! Come sempre non vediamo l'ora di ascoltare levostre opinioni in merito. Siete pronti a lasciare i nostri ragazzi? Vimancheranno?
Vi siamo grate per essere arrivate fino a qui, abbiamo percorso moolta strada.Grazie di cuore a ognuno di voi.
Alla prossima!


-BLACKSTEEL - qx_?

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