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Capitolo 56



JURI

Era stata una serata particolare quella, di certo del tutto inaspettata. Non avrei mai pensato che Scott avesse trovato la forza di liberarsi del suo ex e scoprirlo così all'improvviso mi aveva dato una vera e propria botta di euforia. Ci eravamo lasciati andare come non era mai successo prima, alla fine eravamo caduti nel torpore, Scott si era addormentato qualche attimo dopo, troppo stanco per reggere ancora, mentre io me ne stavo ancora sdraiato sul suo letto, accanto al suo corpo caldo e rassicurante. Di tanto in tanto mi capitava di osservarlo quasi in tralice ... Scott era bello, dannatamente sexy con quei capelli mossi tirati all'indietro adesso un po' spettinati e quelle labbra carnose e perfette. Era tutto ciò che desideravo e sapere che anch'io rappresentavo la stessa cosa per lui mi mandava fuori di testa.

Risi appena, non riuscivo a trattenermi, poi allungai una mano verso un cumulo di fogli abbandonati sul comodino, soltanto qualche secondo dopo capii che quelli erano i nostri test. Scott avrebbe dovuto correggerli, in realtà aveva già iniziato la sua opera ma non ce l'avrebbe mai fatta per il giorno dopo ... Erano troppi e lui era sempre stato eccessivamente puntiglioso. Sghignazzai, quella malsana idea non voleva lasciarmi, così afferrai la sua penna rossa ed iniziai a leggere le domande. Sapevo il programma talmente bene che non avrei potuto sbagliarmi, inoltre qualche voto in più non avrebbe fatto male a nessuno, Scott era un professore fin troppo severo e pedante, ero certo che i miei compagni avrebbero gioito vedendo i loro voti gonfiati di qualche punto.

Continuai in quel modo per parecchio tempo, non riuscivo a prendere sonno, non avevo mai sperimentato una felicità così vera, mi sentivo in una sorta di sogno che avevo aspettato da troppo tempo ... Scott ed io, noi due soltanto, niente Lewis a importunare la nostra serenità, né scrittori di fama mondiale che sbucavano dal nulla avanzando pretese su di lui. Era finita davvero.

Sentii Scott muoversi appena tra le lenzuola, così velocemente riposi i fogli e la penna dov'erano prima, poi afferrai uno dei tanti libri abbandonati sul pavimento e mi ci nascosi dietro, fingendo di leggere.

- Mmm, non sei mai stanco di imparare eh ... - Commentò lui con voce bassa e sensuale. Era un dannato adone, soltanto guardarlo per cinque secondi mi mandava nella più totale confusione.

- Spero di averlo messo in pratica a dovere ieri notte ... - Risposi maliziosamente.

- Sei un allievo fantastico, Juri ... In tutti i sensi - confermò lui ridendo di gusto

Mi sentivo lusingato, sapevo quanto Scott fosse dipendente da me, almeno in quel senso. Mi avvicinai a lui, baciandolo con foga, avevo voglia del suo corpo, non avrei mai potuto stancarmi di lui.

- D-dovresti provare a dormire un po', almeno un paio di ore prima che suoni la sveglia ... – Mi fece notare ad un centimetro dalle mie labbra

- Cos'è? Non ce la fai più? Forse ti sto strapazzando troppo? - Chiesi, ironico

Scott rise forte, i suoi occhi si illuminarono di cattive intenzioni - Insolente come sempre, non credo di averti mai dato motivo di preoccuparti della mia salute ... -

- In effetti no, in realtà mi ha stupito parecchio questo, i miei coetanei non sono così focosi, oltre a non avere la tua esperienza ovviamente - riflettei

- Sei fortunato tu, non tutti possono vantare un amante così esperto - commentò ridendo di gusto e con un pizzico di malizia nella voce.

- Neanch'io posso vantarmi però, nessuno sa di noi -

- Questo non lo rende ancora più eccitante? – Mi fece notare Scott con un luccichio sinistro nello sguardo.

Lo adoravo, mi gettai sul suo corpo ed iniziai a massaggiarlo, conoscevo i suoi punti deboli e mi divertivo particolarmente a stuzzicarli, era bello vederlo perdere del tutto il controllo. Faceva caldo adesso, le mani di Scott mi stringevano la vita, la sua erezione era stata destata alla grande, così come la mia.

- Terzo round? - Proposi, sussurrando al suo orecchio. Sentii Scott fremere, aveva appena annuito.

Mi lasciai spingere sotto il suo corpo, afferrai i suoi capelli fantastici e portai il suo volto contro il mio, avevo voglia di baciarlo. Continuammo in quel modo per molto tempo, i nostri respiri si facevano sempre più veloci, avevamo voglia l'uno dell'altro all'inverosimile. Sentii le sue mani accarezzare il mio sedere, stava per succedere quando improvvisamente sentimmo la porta sbattere con violenza seguita da altri due tonfi.

Scott scattò sulle ginocchia mentre io puntavo i miei occhi verso la fonte di quel rumore.

- Scott! Mi dispiace, io ... - Nik stava urlando, poi la porta venne spalancata e le due figure ci apparvero improvvisamente chiare come il sole.

Lewis era pallido in volto, lo vidi fremere di rabbia, i suoi occhi chiari erano stretti in due fessure piene di ferocia mentre passavano in rassegna i nostri corpi ancora nudi e adesso tremanti.

- Lewis ... - Scott sussurrò il suo nome in un'ondata di panico puro mentre quello scuoteva la testa ed incontrava il mio sguardo

- Ecco svelato il mistero, complimenti! Un gran bel colpo di scena, eri il ragazzo di Nick, eh? Mi avete preso per il culo ... – La sua voce era bassa e cupa, il suo viso una maschera di rabbia - Un ragazzino! Mi hai lasciato per uno della mia età! Come hai potuto comportarti in questo modo? Come cazzo hai potuto raggirarmi come se non contassi niente? -

- Lewis ... Tu non dovresti essere qui, c-come hai fatto? - Scott era sconvolto, anch'io mi stavo chiedendo come avesse fatto ad entrare in casa a quell'ora del mattino

- Scommetto che non le trovavi queste - commentò lui facendo tintinnare pigramente un grosso mazzo di chiavi - pensavi che avrei lasciato perdere così facilmente? Che ti avrei permesso di prendermi per il culo senza appurare di persona chi fosse il tuo nuovo amante? Perché lo sapevo che c'era un altro! Ho fiutato il tuo tradimento un mese fa, quando hai iniziato a scomparire! A non chiamarmi! -

Ero sconvolto, per la prima volta nella mia vita avevo perso le parole. I miei occhi erano puntati sul corpo tremante di Lewis, ancora in piedi, accanto ad un Nikolaj pallido come un cencio.

- Mi dispiace, ero in cucina ... Non sono riuscito a fermarlo - Nikolaj era mortificato, ma niente poteva eguagliare il viso smorto di Scott che impallidiva attimo dopo attimo

- Che cosa vuoi adesso? Che cosa cambia sapere che il ragazzo in questione è Juri e non un semplice sconosciuto? - Chiese proprio quello con una voce tombale.

Lewis rise amaramente - Nulla, credevo soltanto che fossi più intelligente di così. Invece mi sbagliavo, continui a commettere sempre gli stessi errori sperando in un epilogo differente ... -

- Che cosa vorresti dire? - Mi intromisi a quel punto, incontrando lo sguardo furente di Lewis adesso puntato su di me

- Non parlo con le puttane -

- Smettila immediatamente! - Scott fremeva di rabbia adesso - Prenditela con me se devi prendertela con qualcuno, va bene? -

- Altrimenti? Cosa accadrebbe se fosse Juri a pagare per primo? Rischierei di rovinare il tuo patetico sogno di gloria? Ma non lo capisci, Scott? Non vedi che questo ragazzino ti sta soltanto usando? Sei il suo dannato professore e sei anche uno di quelli che conta oltre ad insegnare quattro materie diverse! Lui ha la strada spianata qui dentro. Questo è l'unico motivo per cui si è dimostrato così interessato a te! Credi davvero che tu sia speciale? - Lewis rise forte - andiamo ... Ti ha soltanto rimorchiato per i suoi sporchi fini, ma tu sei soltanto un idiota, un illuso che non crescerà mai! -

- S- sta zitto. Non è così? Come puoi dire queste cose? Come puoi giudicare la nostra storia? - Ero sconvolto, la mia voce tremò. Come poteva dire quelle cose? Parlare in quel modo della nostra storia ... Era tutto terribilmente sbagliato.

- La vostra storia? - Lewis rise istericamente - Tu non eri nessuno fino a poche settimane fa! Chi diavolo ti credi di essere? Sei soltanto il suo nuovo passatempo fino a quando Max non tornerà a farsi vedere, in quel caso passerai in secondo piano e sai perché? Perché Scott è un idiota, succube del cazzo! -

- Vattene - Scott si coprì frettolosamente con un lenzuolo, la sua mano era piantata sulla porta adesso spalancata - vattene subito da qui, Lewis. Sono stato un idiota a credere che avresti accettato la fine della nostra storia in modo pacifico ... Credevo che l'affetto che proviamo l'uno per l'altro sarebbe bastato ad evitare queste scenate vergognose -

- Affetto? Affetto per te? - Lewis era sul punto di piangere e urlare - hai mandato a puttane una storia come la nostra per fartela con un ragazzino ... Se una volta ho provato dell'affetto adesso è morto -

Chiusi gli occhi, avrei voluto scomparire da quella situazione, perché soltanto in quel preciso momento iniziavo a capire in cosa mi fossi immischiato. Avevo distrutto quel ragazzo, avrei dovuto odiarlo ma non riuscivo a farlo, vederlo in quelle condizioni era terribile.

- E' soltanto colpa mia - dissi, attirando l'attenzione su di me - Scott ha tentato di opporsi a questa cosa, ma io non gliene ho dato la possibilità. Lo volevo troppo per accettare un rifiuto, gli sono stato addosso fino a quando non ha ceduto ... Quindi se proprio vuoi scontartela con qualcuno sappi che sono io il tuo uomo. -

- Non importa ormai - Lewis scosse la testa, cereo in volto - se mi avesse amato davvero non avrebbe fatto niente di tutto questo, ma non è stato così. Non sono mai contato abbastanza, ero lì solo per tappare i buchi della sua vecchia relazione. -

- Non è così! Sono stato con te per anni, Lewis! E ne abbiamo passate così tante, non avrei sofferto l'inferno per una persona di cui non mi importava nulla, smettila di parlare in questo modo. Sei soltanto dannatamente furioso -

- Vai a fare in culo, Scott! E non dirmi come devo o non devo parlare! - Stava piangendo, un pianto isterico e rabbioso che Scott provò a fermare avvicinandosi a lui. Di rimando Lewis lo spinse via, i suoi occhi erano inferociti.

- Vuoi distruggermi, Lewis? Che cosa intendi fare adesso? -

Quello rimase immobile nonostante avesse smesso di piangere, mi stava fissando con odio.

- Lewis? Rispondi! -

- E' tutto qui il problema per te, vero? - chiese quello con un sorriso amaro sul volto - hai paura che io possa dare di matto ... Non ti importa niente di quello che io sto provando adesso! -

- Sì che mi importa, ma cosa vuoi che faccia ormai? Ho sbagliato a nasconderti la verità, ok? Credi che non lo sappia o che non mi sia sentito in colpa ogni fottuto giorno? - Scott era frustrato - Nikolaj, Juri ... Dannazione, tutti loro mi hanno detto di parlare chiaramente con te, ma non ce l'ho fatta. Fino a poco tempo fa credevo che avremmo potuto recuperare il nostro rapporto ... -

- Poi hai realizzato che non mi avresti amato mai più, è così? - quelle parole dovettero costargli molto, Lewis si allontanò dalla stanza a passi svelti, incurante dei richiami di Scott. Lo vidi vestirsi di tutta fretta davanti ai miei occhi e rincorrere l'altro giù per le scale; mi sentivo come uno spettatore qualsiasi di un gran dramma teatrale, in realtà io vi avevo preso parte ... Eccome se lo avevo fatto.

- Juri? Va tutto bene? -

La voce di Nik mi riportò alla realtà, soltanto in quel momento mi resi conto di essere ancora nudo eccetto per quel lenzuolo

- Sì, io ... Vorrei vestirmi -

- Certo, ci vediamo sotto ... - Poi si fermò sulla porta come se ci avesse ripensato - Juri? -

- Sì? - Lo guardai affranto

- Non è colpa tua. Sei soltanto stato una tentazione scomoda, ma quei due non si amavano più da parecchio tempo ormai, qualsiasi cosa continuino a dire adesso ... -

Sperai fosse davvero così, perché l'idea che io potessi essere la causa di quei problemi non mi piaceva affatto. Avevo voluto Scott con tutte le mie forze, incurante di tutti i suoi sforzi per resistermi, avevo evitato di ascoltare perfino Matt e i suoi consigli saggi pur di mettere a tacere quel piccolo dubbio che mi rodeva dentro. Alla fine era emerso con prepotenza, mettendomi di fronte alla gravità delle conseguenze con le quali avremmo dovuto fare i conti adesso. Avevo Scott, era vero ... Ma adesso bisognava vedere se avremmo mai avuto pace.




NIKOLAJ

Dopo il passaggio di Lewis la casa era in uno stato simile a quello di un territorio devastato da un ciclone: la gente sotto shock, il silenzio, la paura, qualcosa di terribilmente doloroso aveva preso il posto della luce negli occhi di Juri. Fino a quel giorno non lo avevo mai visto tanto insicuro e disperato, questo mi turbò profondamente, Scott non era da meno.

Al suo rientro non ne volle parlare, capivo quali fossero i suoi dubbi e volevo disperatamente estinguerli, aiutarlo ad uscire da questo stato di estrema amarezza, ma lui non me lo permise.

Parlammo poco e niente, prima che uscisse per le lezioni lo afferrai per un braccio.

- Guarda che Lewis era ferito e disperato, non devi lasciarti influenzare da quello che ha detto – gli dissi serio – sappiamo entrambi che Juri non è quel genere di persona

Quello annuì distrattamente, non sapevo nemmeno se mi avesse sentito o se le mie parole avevano un qualche significato per lui. Scott sperava che dopo tutti quegli anni di sofferenza il lieto fine sarebbe arrivato davvero, che gli spettasse di diritto, quella furia negli occhi di Lewis, quelle parole, erano dure da mandare giù per un uomo come lui. Lewis lo aveva colpito dove faceva più male e lo aveva fatto di proposito.

Quando Matt quella sera venne a casa mia il nostro sguardo era molto simile, si accomodò e quell'aria pesante investì anche lui. Diede un occhiata in giro e poi ci dirigemmo in salotto.

- Scott? – Chiese – non c'è? –

- Sta lavorando ... È rimasto in ufficio – mormorai.

- Juri è venuto da me, mi ha raccontato – fece una lunga pausa – non credevo che sarebbe arrivato il giorno in cui avrei visto il mio migliore amico stare così di merda - si lasciò cadere sul divano – lui è sempre stato così brioso e allegro, come se nulla potesse abbatterlo, come se avesse sempre la soluzione pronta. E' rimasto a dormire da me, credo lo abbia sognato anche ... -

- Juri è un tipo tosto, sono certo che non si farà mettere i piedi in testa ... Scott ha i suoi problemi, Lewis di certo non è un tipo semplice, ma sono certo che Juri sia importate per lui, non l'ho mai visto tanto pieno di vita come quando ha lui intorno –

Matt rimase in silenzio per un po', osservando un punto di fronte a lui, senza essere minimamente rincuorato dalle mie parole, poi parlò.

- Che cosa sta succedendo, Nik? – Chiese più al cosmo che a me.

- Non lo so ... -

- Sono stanco di restare fermo ad osservare la gente farsi a pezzi – mormorò – non sento o vedo Chris da tre giorni ... Juri è distrutto, JJ aspetta colmo di speranza un incontro che secondo me finirà solo per ferirlo di più, sembra che ovunque la gente non aspetti che la sua dose prestabilita di sofferenza – sospirò – sono stanco di non poter fare nulla per evitarlo Nik, adesso basta lasciare che le cose vadano, questa tecnica non funziona. –

- Cosa vuoi fare? – Chiesi – sai che puoi contare su di me. –

- Devo aiutare Chris innanzitutto, non ho sue notizie e se ce le avessi non sarebbero buone, è ora che qualcuno sappia di questa situazione, prima che succeda davvero qualcosa di brutto –

- Matt, mi ha detto di lasciarlo in pace per un po', forse dovremmo stare ad ascoltarlo ... - O forse invece no, le mie parole non valsero a nulla, lo vidi tirare fuori il cellulare e comporre il numero del fratello. Poi mise il vivavoce e attese che prendesse la chiamata, non ci volle molto.

- Guarda un po' chi c'è qui! Come va, fratellino? – Rispose Wes con il suo solito tono gioviale.

- Tutto bene, ti ho disturbato? – Chiese l'altro.

- Ma no! Sono appena rientrato a casa! Posso parlare quanto vuoi, che succede? –

Ci fu un attimo di silenzio che fece aumentare la tensione dall'altra parte del telefono, ma alla fine Matt parlò.

- Ho bisogno di contattare Seth ... Tu puoi dirmi come fare? –

Silenzio, ci fu una lunga pausa in cui Wes non ebbe la forza di dire nulla, evidentemente era grave se il fratello gli chiedeva il numero di Seth, adesso sapeva che un altro Wayright stava toccando il fondo.

- Come sta? –

- Non lo so ... È questo il problema, ormai non lo vedo da giorni e l'ultima volta era completamente fuori di sé, è in balia di un tipo pessimo qui al campus, ho bisogno che qualcuno mi dica cosa fare perché sono allo stremo ... - Rispose Matt – se dovesse succedere qualcosa .... Io ho bisogno che Seth sappia ... -

Wes era sconvolto, non lo vedevo ma potevo percepirlo, Chris, il piccolo Chris, il ragazzo solare e altruista, un po' rompipalle ma sempre positivo, proprio lui stava annegando nella melma adesso, questo era totalmente spiazzante, persino per Wes che aveva visto di tutto nella vita.

- Certo ... È ... Giusto, Seth mi ha dato una casella vocale per le emergenza – disse in fretta – se ho urgenza di contattarlo lascio un messaggio alla segreteria di quel numero, te lo mando, mi ha detto che richiama immediatamente –

Caselle vocali? Richiamare? Mi chiesi in che altri guai Seth ed il suo ragazzo fossero, non era molto normale quello che aveva detto Wes ma di certo questo non era la nostra priorità.

- D'accordo, mandami il numero, ci penso io – disse Matt sicuro, non c'era più traccia di paura o di preoccupazione in lui, era stanco di sentirsi impotente. Salutò in fretta il fratello e chiuse la chiamata.

Dopo pochi secondo arrivò un messaggio sul telefono di Matt con il numero di Seth, non perse tempo, chiamò e partì immediatamente la segreteria, dopo il segnale parlò.

- Sono Matt ... Wes mi ha detto che questo numero è per le emergenze e qui ce n'è una bella grossa ... Richiamami o vieni qui o fa quello che vuoi Seth, ma ti prego ... Aiutami ad aiutare Chris –

Chiuse la chiamata e si passò le mani sul viso, eravamo entrambi stremati e impotenti, come pesci sulla prua di una nave che si dibattevano cercando di tornare in acqua, se solo qualcuno ci avesse dato una mano ...

Poi il telefono di Matt cominciò a squillare, scattammo entrambi, era un numero riservato, Matt prese la chiamata e la voce calda e atona di Seth ruppe il silenzio.

- Matt ... –

- Seth! Cazzo finalmente! Io ... - Cercò di dire ma il cugino lo interruppe.

- Mi dispiace di avervi lasciato con questo bel casino – sembrava davvero dispiaciuto – la situazione deve essere davvero disperata per aver chiesto a Wes questo numero –

- Si ... Io non so più cosa fare, abbiamo tentato di tutto, ogni tentativo di stargli accanto, di parlare ... È inutile, si è messo con della gente di merda, ora sembra che si stia isolando persino da loro, non capisco le sue intenzioni, persino Tyler ... Non riesce a farci niente. Lui ci evita, non vuole avere a che fare con noi. -

- Nik è lì con te? – Chiese ad un tratto.

Fui io a prendere la parola – si sono qui ... Seth ... Dicci cosa fare, una qualsiasi e la faremo, ma se lasciamo stare le cose come stanno ... Non procederanno bene –

Sentimmo dei mormorii, qualche imprecazione dall'altra parte, una seconda voce, forse stava discutendo con il suo ragazzo, forse voleva tornare ed aiutarci. Poi riprese a parlare.

- Non posso essere lì prima di diciotto giorni – disse nervoso – quanto è grave? Intendo nella scala da " sta passando una fase no" a "vomita verde e cammina sui muri"? –

Matt sospirò – sta con gente di merda ... Uno in particolare, è un tossico del cazzo che sta sicuramente progettando di trascinare Chris più in basso che può, noi cerchiamo di limitare i danni di stargli vicino ma ... Ha avuto dei nuovi problemi con Tyler, ogni giorno sembra che la sua presenza mini la stabilità di Chris, è sempre stordito di qualche roba o alcol ... -

- Se chiedessi a Wes di fare un giro dalle vostre parti per dare un occhiata ... Per voi sarebbe un problema? So che deve tornare in Minnesota a trovare Monica – mormorò con un tono che sapevamo tutti a cosa si riferisse.

- No ... - Risposi io prontamente – non è a noi due che devi pensare, Chris ha bisogno di tutto l'aiuto possibile –

Un'altra pausa – bene – disse poi – io cerco di sistemare le cose, di provare comunque a raggiungervi, ma se non dovessi farcela ... Se dovesse succedere qualcosa di grave chiamate mio padre –

Quelle parole, se dovesse succedere qualcosa di grave... Deglutì e spostai lo sguardo su Matt che lo ricambiò subito, i nostri cuori battevano all'impazzata.

- Ho capito – disse lui alla fine.

La chiamata terminò, il silenzio tornò ad aleggiare in casa ed il mio stomaco venne scosso da una strana sensazione di disgusto, come se fossi in preda al mare in tempesta, la nausea mi riempiva il corpo.

- Che si fa? –Chiesi a Matt.

- Aspettiamo ... -

E fu così che ci toccò attendere ancora, come se tutta quella tensione non fosse abbastanza, come se il nostro cuore e la nostra mente non stessero sopportando un peso abbastanza grande.

Quando per l'ultima volta il telefono di Matt squillò fummo grati che fosse Wes, che qualcuno venisse a salvarci.

- Ehi fratellino – disse quello con voce seria e abbattuta – Seth mi ha detto che hai bisogno di aiuto ... Dannazione Chris ... Ho prenotato il mio volo per il Minnesota con uno scalo di svariate ore, prendo il bus per la Berkeley, non so se farmi vedere o no da Chris ma lo terrò d'occhio e riferirò tutto a Seth, lui mi dirà se è il caso di fare quella telefonata ... Se serve ci penso io Matt, non preoccuparti –

- Wes ... - Disse Matt come se si fosse destato improvvisamente – quando verrai qui vorrei parlarti anche di un'altra cosa, è importante –

A quel punto entrambi ci fissammo, Matt sembrava leggermente preoccupato anche se la sua voce era ferma. Io gli sorrisi per incoraggiarlo e gli presi la mano, adesso dovevamo davvero essere uomini fino in fondo e non bambini che si nascondono in eterno, non con Wes, non potevamo più fare certi errori.

- Tutto bene? – Quello parve preoccupato – è una cosa grave? –

- No, non è niente del genere, solo che voglio dirtelo di persona, chiamami appena arrivi alla Berkeley –

-D'accordo, a presto .–

La chiamata si interruppe ed io tornai con lo sguardo su Matt.

- E adesso? –

- Adesso stiamo a vedere e basta, non possiamo chiedere un miracolo, non possiamo pretendere che l'impossibile diventi possibile come succede nei film o nei romanzi rosa ... Possiamo sperare che non succeda il peggio e che nessuno debba fare quella telefonata –

Ed io pregai, pregai con tutte le mie forze che nessuno di noi dovesse pronunciare le parole: Norman, Chris non sta bene, è in ospedale ... vieni presto.

ANGOLO AUTRICI:

Ed ecco dov'erano finite le chiavi tanto chiacchierate XD potremmo dire che qualcuno ne ha fatto buon uso per irrompere come un tornado in un momento delicato! Lewis di certo non è uno che ama farsi lasciare senza ribattere e questo è stato il suo saluto a Scott. Sono state parole dure e pasanti che di certo hanno fatto breccia nella mente del povero Prof! Era davvero sconvolto nonostante Nik si sia premurato di rassucarlo, Scott e Juri riusciranno nuovamente a riacquistare pace? Intanto ben altri problemi alimentano la mente di Nik e Matt, non hanno notizie di Chris e questo li ha spinti a chiamare la cavalleria, Wes verrà! E' ufficiale! Matt vuole approfittare per parlargli della sua relazione .... Qualcuno di voi se la senti di fare pronostici?
Vi salutiamo con un bacio e un abbraccio! La storia sta per concludersi, solo 6 capitoli alla fineee !!!

BLACKSTEEL

:xu

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