Capitolo 50
CHRIS
Che cosa farai adesso, Chris? Come affronterai la cosa? Ora sai come stanno le cose, sai chi ha mentito e chi no; impulsivamente pensavo che avrei dato di matto nel giro di qualche minuto, stavo cominciando a detestare il fare apparentemente tranquillo di Ren, seduto sul suo letto, intento a rollarsi una canna, come se niente fosse. Ma capii che incazzarmi con lui era controproducente , nel giro di qualche minuto sarebbe andato a raccontarlo ad Alexey ed io non volevo che l'effetto sorpresa venisse rovinato. Così feci finta di niente, sorrisi di rimando al suo sorriso ed accettai la sigaretta che mi stava offrendo. Buon viso a cattivo gioco, eh? Non ero mai stato capace difarlo, trovavo abiette le persone che andavano avanti in quel modo, ma adesso ... Adesso le cose erano cambiate, nel bene o nel male, ed io ero cambiato con loro. Io e Ren parlavamo poco, eravamo troppo impegnati ad autodistruggerci per trovare sempre qualcosa da dire, in qualche modo sentivo che quel comportamento da parte sua era scaturito dall'allontanamento di JJ, questo lo aveva spinto ad abusare di qualsiasi cosa, diventando ancora più pericoloso del normale. Non gli chiesi più nulla, ricordavo bene quanto odiasse parlare di lui e JJ, né mi importava davvero sapere come stessero le cose.
- Vado da Alexey - comunicai, passandogli ciò che rimaneva della nostra canna. Ero stato bravo, nessuno avrebbe potuto immaginare quanto risentimento portassi dentro di me per quei due. Ma dopotutto Ren era il miglior amico di Alexey, era più che lecito il fatto che lo avesse appoggiato, per uno del tutto privo di morale come lui non doveva essere una dramma imbastire una menzogna del genere.
Alexey mi accolse con il suo solito sorriso soddisfatto. Era bello, con quel fisico atletico e slanciato, i capelli lisci e scuri e gli occhi allungati, di un castano che tendeva al nero. Quella sera indossava una semplice tuta dei pantaloni e nient'altro che la sua tartaruga perfetta sopra. No, non lasciarti abbindolare, mi dissi, non ero venuto lì per quello.
Alexey si sedette e mi fissò maliziosamente - Sei tornato all'ovile alla fine, mi chiedevo perché mi stessi tenendo il broncio. -
Mi venne da ridere, presto glielo avrei mostrato il perché - Sta zitto, Alexey. Non sono qui per sentirti favellare, dovresti saperlo bene - iniziai con un tono basso, che sapevo lo avrebbe fatto eccitare e anche quella volta non mi sbagliai. Non stavamo perdendo tempo, era sempre così con lui, l'eccitazione cresceva veloce, divorante, era impossibile negare l'attrazione che entrambi provavamo l'uno per l'altro, ma adesso c'era qualcosa di nuovo, una voglia di vendetta che mi bruciava dentro mentre lo spingevo contro il letto e mi appropriavo delle sue labbra con rabbia. Alexey gemette, lo avevo morso ma non si lamentò, sapevo che un po' di dolore doveva piacergli, non eravamo mai stati particolarmente delicati a letto. Le sue mani presero a massaggiarmi con insistenza, stava già per liberarmi dei jeans, il suo volto era in estasi ... Doveva essere quello il momento giusto, capii.
Non pensai più, fu soltanto un destro caricato con tutta la forza che avevo a colpirlo dritto allo stomaco un attimo dopo. Alexey urlò, non fece in tempo a reagire perché venne colpito nuovamente da un secondo pugno, stavolta sullo zigomo.
- CHE CAZZO TI PRENDE?-
Ero ansante, con un calcio ben assestato finii a terra, a sbattere la schiena contro la moquette, Alexey era ancora piegato su se stesso e tossiva. Vidi un rivolo di sangue sulle sue labbra mentre tentava disperatamente di capire che cosa fosse successo.
- Tu sei pazzo, non sei normale, Wayright! Perché cazzo lo hai fatto? Credi che sia divertente? - Stava urlando, adesso torreggiava su di me, era riuscito a rialzarsi dal letto mentre io rimanevo a terra, sfinito. Dovevano essere stati i miei occhi a parlare, lo capii dallo sguardo di comprensione che apparve sul suo volto fino a pochi istanti fa infuriato.
- Quindi alla fine vi siete visti ... - Disse, sprezzante, portandosi le mani al volto.
- E' tutto quello che hai da dire? - Non ero neanche incredulo, anzi un atteggiamento simile da parte sua lo avevo tenuto in conto.
- Cosa vuoi che ti dica? Vuoi che mi scusi? -
- Non basterebbe - dissi seccamente
- Ecco, appunto, quindi evitiamo le stronzate. Scommetto che ci sei pure andato a letto ... Tanto è quello che sai fare meglio, te lo leggo in faccia, tu non vedi l'ora di farti scopare da quel bastardo! -
- Allora non sei così tardo come sembri! - Sorrisi e provai un profondo e oscuro piacere nel vederlo andare fuori di testa. Alexey stava digrignando i denti, sapevo che lo avevo fatto incazzare molto più di quanto lui aveva fatto con me, stava camminando per la stanza con la furia negli occhi. Pensai che mi avrebbe picchiato ed io non avrei neanche smesso di ridere.
- Sei una puttana immeritevole che non capisce un cazzo! - Tuonò improvvisamente, fermandosi a pochi metri dal mio volto - quelle balle, l'architettare tutto questo giorno dopo giorno è la prova migliore che tu possa avere su quanto cazzo ero deciso ad averti! Guarda cosa sono stato disposto a fare pur di averti, Chris! Mi sono battuto per te, ho dovuto mentire, va bene, ma adesso ti chiedo: Bradbury ha mai fatto una cosa del genere per te? Ah, aspetta, non rispondere neanche, quello non ha mai mosso un dito e sai perché? Perché non conti un cazzo, né sei mai contato un cazzo per lui! -
Non lo ascoltavo neanche - Sai, ti capisco pure in fin dei conti ... - Ribattei con il mio solito tono smaliziato - non avresti potuto batterlo ad armi pari, sei del tutto ininfluente. Pensavi davvero che non sarei mai venuto a sapere dei vostri giochetti? Non potete essere così stupidi. Forse la puttana sei tu, guarda dove sei arrivato pur di finire a letto con me. -
- Vai a fare in culo, bastardo. Vattene, torna a strisciare da lui come il verme che sei. Non hai dignità e non hai neanche capito un cazzo di me! Fa pure finta che tra di noi non ci sia niente oltre al sesso se questo ti fa comodo.-
Mi sollevai da lì con calma, Alexey tremava di rabbia, quella conversazione lo aveva scosso molto più di quanto avesse fatto con me. - Forse invece ho capito fin troppo. -
- Vattene! -
Mi spinse contro la porta stavolta, i suoi occhi scuri erano spaventosamente intensi, era furioso, se avesse potuto mi avrebbe ucciso, pensai. Lasciai la stanza con calma, i miei battiti erano rilassati, non so se fosse l'effetto del fumo, ma niente mi scuoteva in quel momento. Alexey in parte aveva ragione sulle mie intenzioni, forse me le aveva lette in faccia prima ancora che io stesso le realizzassi. Volevo andare da lui e stavolta non c'era niente che mi impedisse di farlo, dov'era andata a finire la mia ragionevolezza?
Tyler era sempre stato così per me, una sorta di abisso con una forza gravitazionale straordinaria, pericoloso e letale, ma io non vedevo l'ora di venirne attratto. Quando stavo con lui, soltanto con lui, mi sentivo davvero vivo, libero da ogni costrizione e del tutto incurante dei pericoli ... Il vero amore rendeva stupidi e incoscienti, ti divorava fino a farti impazzire.
I miei piedi mi avevano guidato fino alla sua porta, il corridoio era buio e silenzioso, mi chiesi se quello non fosse nient'altro che un sogno, non mi sarei stupido in quel caso, non avevo mai smesso di sognare Tyler, neanche nei momenti in cui lo avevo detestato con tutto me stesso. Come stavano le cose adesso? Non lo sapevo, provavo ancora del risentimento per lui, ma mi sembrava quasi che fossi sul punto di superarlo ancora una volta. Era sempre così, no? Tyler aveva il potere di fare ciò che voleva con la mia vita, mentre io riuscivo soltanto a subire. Alexey aveva ragione, stavo strisciando come un verme ancora una volta, mi protendevo all'infinito verso qualcuno che non faceva neanche un passo nella mia direzione. Avrei voluto credere che fosse soltanto questione di orgoglio per lui, ma come potevo esserne certo a questo punto? Semplicemente non potevo. Che cosa avrei fatto se mi avesse rifiutato ancora una volta? Sarebbe stata la fine, quel gesto mi avrebbe annientato definitivamente.
Mi sentii cedere, scivolai a terra, stringendo le ginocchia al petto e lasciandomi andare ad un pianto silenzioso, immobile in quel corridoio buio.
Ren era ancora in stanza quando tornai, non riuscivo a capire quanto tempo fossi stato fuori, semplicemente ad un tratto avevo trovato la forza di rialzarmi ed ero tornato indietro sui miei passi.
- Mi chiedevo quanto ci avresti messo prima di capire. -
Non ero più neanche incazzato ormai, tutto quel risentimento era scemato velocemente, come una sbronza mal riuscita. Mi stesi sul letto e chiusi gli occhi, soltanto in quel momento notai quella musica di sottofondo, la musica di Ren, quella che riempiva alla perfezione i suoi strani silenzi.
- Non l'ho fatto soltanto per Alexey. -
- Non importa ormai -
- Beh, non mi importa se non ti importa, in realtà volevo capire dove portasse questo strano esperimento ... - Ren rise appena, sembrava divertito - uno strano triangolo pericoloso, ti assicuro che è stato più soddisfacente di una bella tragedia - poi stirò le labbra in uno dei suoi sorrisi taglienti – noi due avevamo un conto aperto del resto, ora possiamo anche andare avanti o preferisci risolverla alla vecchia maniera? -
- Non mi farai incazzare se è quello che vuoi, dovrai trovare qualcun altro con cui iniziare una rissa stasera, sono stanco - dissi seccamente, incontrando il suo sguardo attento.
- Non eri dello stesso avviso prima, Alexey era bello pesto, non che non se lo sia meritato ... -
- No, forse non lo meritava davvero, considerando il suo punto di vista credo che abbia senso. Per Alexey questa è stata una vera e propria dimostrazione d'amore nei miei confronti, "guarda cosa sono disposto a fare per averti" - lo citai, scuotendo la testa.
Ren rise - Divertente, eh? Peccato che questa dimostrazione, se così possiamo definirla, sia decisamente partita dal ragazzo sbagliato -
Era così, che cosa avrei fatto se fosse stato Tyler a mentirmi pur di riavermi indietro? Non era necessario rifletterci troppo, perché quello era chiaro a tutti.
- Il mio gesto ha dato vita a risvolti interessanti comunque, non credi? Era ora che ti dessi una possibilità! Metterti alle strette, costringerti ad affrontare la tua vita anche senza di lui ... Magari trovando un'alternativa interessante, qualcuno con cui svagarti ... E' così che si cresce -
Ma non era bastato, quello lo sapevamo entrambi. Niente poteva bastare, nessuno era Tyler, eccetto Tyler. Ancora una volta l'amore mi aveva tradito, qualsiasi cosa potessi ordire per cercare di liberarmi da quel legame sembrava non attecchire, perché continuare a provarci allora? Che senso aveva combattere una guerra che non poteva essere vinta?
- Era una buona distrazione, questo te lo concedo - commentai - eppure, non sarà mai abbastanza, no? -
- Ma smettila, non gli hai neanche dato una chance come si deve al mio amico - Ren si accese una sigaretta - ho visto come vi guardavate, lo hai puntato anche tu, smettila di prenderti per il culo. Lo hai puntato mentre stavi ancora con Bradbury, diciamo un paio di giorni dopo che sei arrivato qui ... Alexey non ti è indifferente e questo non lo puoi negare. -
Ci pensai, non era semplice dato il numero persistente di cose che avevo per la testa in quel momento. Alexey era attraente senza alcun dubbio, però era anche vero che il motivo principale per cui lo avevo notato era dato dalla sua somiglianza con Tyler. Avevo sempre cercato qualcuno che potesse sostituirlo, qualcuno che gli somigliasse perfino, ecco perché alla fine mi ero lasciato andare con Alexey. Lui era rude, stronzo, maleducato, il suo atteggiamento da bullo non faceva altro che ricordarmi quello di Tyler, ma lui non era Tyler, per quanto mi piacesse crederlo Alexey rimaneva fin troppo umano.
- Anche se mi piacesse questo non vorrebbe dire un cazzo. Vorrei essere la persona che ero prima, vorrei poter dire che non lo stia usando per i miei scopi, ma non è così e a mente lucida è tutto più chiaro.-
- Fanculo, perché ti stai facendo tutti questi problemi? Usalo quanto ti pare se è quello che vuoi - Ren scosse la testa e sospirò
- E' tuo amico, non puoi volere questo sul serio ... -
- Perché no? Lo hai già messo nella merda, Chris. E' ossessionato da te, per Dio, non te ne sei accorto? E' come una dannata ragazzina alle prese con la sua prima cotta a scuola! Ha ordito un fottuto piano da psicopatico per scoparti! Credi che gli dispiaccia se lo usi ancora un po'? Quello è andato, da quando siete finiti a letto per la prima volta è irrecuperabile, quindi fottitene. Beh, ok, forse non ne sarà felice alla fine, anzi soffrirà come un cane, ma chi può dirlo come andranno le cose? – Poi mi dedicò uno dei suoi sguardi intensi – anche Alexey ha le sue colpe da espiare e lo farà ... Vedi, io presento sempre il conto, forse Dio è una creatura benefica che perdona, ma non io ... Io so come punire, quindi non trattenerti Chris, nessuno qui è innocente -
- Non mi importa chi ha colpe e chi no, Ren. Voglio soltanto trovare un modo per mettere a tacere tutto questo ... -
Volevo dormire, cadere in un sonno senza sogni, volevo sperare che domani sarebbe andata meglio, volevo aprire gli occhi e ritrovarmi in una realtà totalmente diversa, dove niente mi avrebbe più ferito.
JJ
Quanto lontano bisognava correre per fuggire da se stessi? Per non vedere una realtà troppo dolorosa? Non lo sapevo con esattezza, sapevo solo di essere troppo stanco. Vivere giorno dopo giorno fuggendo dalla realtà mi stava prosciugando, in ogni istante, e alla fine mi aveva condotto sull'unica strada possibile.
Quando osservai l'insegna del locale di Roman erano quasi le sette, sospirai, ci eravamo dati appuntamento lì per parlare con calma e chiaramente di alcuni fatti. Non c'era stato bisogno di dare spiegazioni, aveva capito, sapeva già cosa ero venuto a chiedergli, forse si aspettava che prima o poi sarei andato a porgli quelle domande.
La verità è che la verità non resta mai celata a lungo, nemmeno se la custodiamo dentro noi stessi, nemmeno se la nascondiamo ai nostri occhi, era questo quello che avevo scoperto di recente. Matt, Lyonel, Edward, probabilmente anche Roman, tutti loro avevano scorto in me quella verità, rabbrividii al pensiero, non riuscivo nemmeno a formularlo chiaramente nella mia mente.
Decisi di entrare alla fine, anche se tutto il mio corpo aveva cominciato a tremare e di colpo una parte di me non era più sicura di voler avere quelle informazioni.
L'interno del locale era silenzioso ed in parte buio, mancavano svariate ore all'apertura, mi diressi verso il bancone e in quel momento vidi apparire Roman da una porta di servizio. Non disse nulla, mi fissò e mi accomodai su uno degli sgabelli mentre lui dall'altro lato del ripiano si posizionava di fronte a me.
- Sei venuto– disse con tono smorto.
- Si ... Roman – cominciai.
- Lo so ... è giusto che tu sappia come stanno le cose o come non stanno ... Solo – sembrava triste - non vorrei essere io a dirtelo, almeno avrebbe potuto prendersi questa responsabilità. –
- Lui non si prende mai responsabilità – gli ricordai.
Quello annuì accennando un sorriso – da dove vuoi che cominci? –
- Ha detto che ... Avete avuto una discussione, su noi due ... Ha detto che noi non siamo mai stati amici e che non lo saremmo mai, dice di averti dato questa risposta. –
- Si ... - Mi confermò – è stato il capodanno scorso. –
Ricordavo quella sera, la reputavo una delle più belle della mia vita, evidentemente non avrebbe dovuto esserlo.
- Roman, ho bisogno che tu dia una senso a tutto questo - dissi all'improvviso assediato da un dolore al petto lancinante – a quello che sento, a quello che sto vivendo, sembra un fottuto incubo e non riesco a svegliarmi ... Sembra che tutti capiscano cosa succede, tranne me! –
Roman mi prese la mano e la strinse per qualche secondo – forse tu sei la persona che è arrivata a capire Ren meglio di chiunque altro su questa terra e forse è questo che lo spaventa .... Non hai bisogno che io ti dica cosa passa nella sua testa, ti dirò solo com'è cominciata – tirò fuori da sotto il bancone una bottiglia di Rum e due bicchierini, li riempì e ne prese uno, invitando me a prendere l'altro – cominciamo? –
Io feci tintinnare il mio bicchiere con il suo e buttammo giù la sorsata, poggiammo i bicchieri e lui li riempì di nuovo, poi cominciò a raccontare.
- So bene come tu l'hai conosciuto ... Casualmente in quel bagno, come un paladino della giustizia che disinteressatamente ti ha salvato la pelle – disse – ma non è così che lui ha conosciuto te – sgranai li occhi – ti aveva notato da molto prima, forse andavi ancora al secondo anno. Mi resi conto che aveva cominciato a guardarti a mensa e fuori nel cortile. Una volta nel retro dalla scuola vidi due che ti spingevano e fui certo non fosse la prima volta, Ren stava guardando interessato, gli chiesi: Perché non lo aiuti? So che lo guardi sempre, lo conosci? La sua risposta fu: No, non lo conosco e non ho intenzione di aiutarlo ... Mi piace guardare se riesce a mettersi in piedi, è interessante osservare quanto ci vuole per abbatterlo. –
Mi vennero i brividi, quello nel bagno non era il primo mio pestaggio a cui assisteva – mi ha osservato per oltre un anno? –
- Si. Credo che quando non fosse con noi, ti guardasse tutto il tempo – continuò – Ren è sempre stato un grande enigma, non ho mai avuto la presunzione di capirlo davvero o sapere ciò gli passava per la testa. Quando comparve con te e disse che facevi parte del gruppo non tradì le mie aspettative, un'altra mossa totalmente inattesa. –
- Alexey lo sa? – Chiesi incerto.
- Non credo, è sempre stato un tipo distratto, forse non ricorda nemmeno che fossi tu quel tipo che lui scrutava nella folla, credo che lui ti abbia notato quando Ren ha deciso che potevamo farlo – chiarì – non avevo capito perché ti avesse avvicinato fino a quando non cominciò a farti quei discorsi ... Lui aveva cominciato ad affondare i suoi artigli velenosi su di te ... Avevo pensato erroneamente che Ren avesse avuto pietà di te – mormorò fissando il bicchiere – credevo che la tua condizione così sofferente lo avesse portato a volerti aiutare, invece non era questo. –
- Lui voleva solo della creta da modellare – dissi prima di lui e quello sgranò gli occhi – me lo aveva detto, molto tempo fa: " sei il mio esperimento migliore JJ ... così dannatamente come dovresti essere ..." – Ripetere le sue stesse parole mi fece venire i brividi – cercava qualcuno da plasmare a sua immagine, forse per essere meno solo, per sentirsi meno un alieno, voleva essere capito, voleva qualcuno che condividesse la sua visione – feci una pausa - dopo poco cominciò a chiamarmi Wùxìao –
Distolse lo sguardo – vedervi passare tutto quel tempo insieme mi faceva preoccupare, JJ ... vedere il modo in cui ti parlava e ti trattava, osservare con quanta abilità ti insegnava le sue pessime abitudini ... voleva consumarti, rovinarti ... ma non ci riusciva – sorrise – per quanto lui spingesse tu non varcavi mai quella soglia, non sul serio ... non saresti mai stato cattivo, meschino, brutale ... non eri affatto come lui, non riusciva a mutarti e questo lo faceva arrabbiare ma al contempo lo attraevi ... - scosse la testa – eri così dannatamente ingenuo, credevi a qualunque puttanata lui dicesse ma non tradivi il tuo spirito, la tua luce. –
- Io ho la sensazione di averlo fatto invece ... - Mormorai – credo di aver deluso me stesso, gli ho permesso di calpestarmi per così tanto tempo ...di usarmi –
- Volevi avvicinarti a lui e non c'era altro modo, quando ho saputo di quello che era successo quella notte al campeggio ... quando Ren trionfante è venuto da me e mi ha detto: Mi sono scopato il nostro angioletto, ero fuori di me. Ero arrabbiato perché non potevo credere che ti avesse fatto una cosa del genere, che ti avesse dato un dolore tanto grande ... Ma quando poi tu ti sei stretto a lui in quel modo, quando hai accettato quella sorta di storia malata ho capito che se c'era speranza risiedeva solo in te! –
- Speranza? – Mi sembrava che Roman avesse perso il filo e che stesse solo vaneggiando in preda all'alcol, tutta quella discussione mi sembrava un dannato delirio.
- La speranza di far provare a Ren ancora qualcosa – disse poi con una sicurezza tale che capii non stesse scherzando.
Sbattei la mano sul tavolo, gli occhi mi pizzicavano appena – No! Questo non è possibile, Roman, non raccontarmi balle! – Il cuore cominciava ad accelerare – Ren è Ren, lui non prova niente ... lui odia i sentimento, odia l'amore ... odia qualunque cosa solo gli si avvicini. Non provare a raccontarmi balle sul fatto che possa provare qualcosa per me ... - la voce mi usciva sempre più tremante – non posso sopportare anche questo! Posso capire di essere stato tanto patetico – continuai fra i singhiozzi – posso concepire di essermi innamorato di lui come un fottuto idiota! Di essermi bevuto il cervello! Di desiderare un uomo tanto malvagio da distruggere le vite degli altri per gioco! MA NON VENIRMI A DIRE CHE LUI AMA ME! NON DIRLO!!! – Urlai a pieni polmoni.
Roman tacque, aspettò che smettessi di ansimare e che il mio battito si regolarizzasse un po', lo avevo detto, finalmente lo avevo detto ed era stata l'ammissione più dolorosa della mia esistenza. Avevo smesso di correre, di scappare da me stesso e dalla realtà, avevo deciso di fare i conti con la dura verità, mi ero innamorato di un uomo impossibile da amare, un uomo che odiava l'amore, cosa si faceva in questi casi? Come si conviveva con questo? Come si sopravviveva?
- Non ti dirò nulla di lui che non sai già – continuò poi Roman – te l'ho detto prima ... io ti riferisco solo cose che non potevi conoscere, ti do l'opportunità di scrutare dietro la tela del ragno ... - poi puntò i suoi occhi nei miei – vorrei che tu pensassi a quel capodanno adesso ... l'anno scorso ... -
Lo ricordavo troppo bene, ero al primo anno del college, ero felicissimo che la Berkeley mi avesse preso, così non dovevo più fare il pendolare per vedere Ren. Ero tornato a casa per le vacanze di Natale insieme ai miei amici ma quando mi ero dovuto separare da loro erano cominciati i problemi. Il ritorno a casa era stato tremendo, mia madre lo era stata, il suo sguardo e i suoi giudizi erano diventati tanto insopportabili da costringermi a salire in camera mia, radunare la mia roba e come ultimo gesto estremo allontanarmi da quella casa. Non mi voltai e continuai a camminare fino ad arrivare ad un parco, mi sedetti e capii che ero da solo, al freddo e senza un posto dove andare.
Come sempre il nome di Ren comparve nella mia mente, lui era il mio porto sicuro, la mia oasi al riparo da tutto, volevo un luogo dove potermi rifugiare e sentire a mio agio, lui era la risposta ai miei desideri. Quando bussai alla sua porta lui non esitò, come milioni di altre volte il pensiero della seccatura che avrebbe potuto investirlo non lo colpì neanche, mi accolse in casa, persino sua zia ormai era abituata alle mie fughe e si era sempre dimostrata accomodante nei miei confronti.
Grace faceva l'infermiera, era una donna enigmatica il nipote, nonostante tutte le volte che mi aveva visto e tutto il tempo passato in casa sua non avevo idea del suo pensiero o che concetto si fosse fatta su di noi ma non dubita che ne avesse qualcuno. Trascorsi tutte le vacanze da Ren, vedevo regolarmente Alexey e Roman e mi divertii come mai nella storia delle mie vacanze Natalizie passate in solitudine in camera mia.
Il 31 Dicembre Alexey venne da noi con i biglietti per una festa molto rinomata e con la pretesa che ci andassimo tutti insieme.
Ricordavo perfettamente la maestosità di quella villa ed il lusso così sofisticato, ballammo fino allo sfinimento e Ren mi stava incollato, la sensazione del suo corpo stretto al mio era ancora sulla mia pelle quando percorrevo quei ricordi. Le sue mani, le sue labbra, il modo che aveva di sussurrarmi all'orecchio, quella sera era unicamente concentrato su di me come non lo avevo mai percepito fino a quel momento, più eravamo sbronzi e più eravamo persi nel nostro mondo.
- Avete perso il conto alla rovescia – disse Roman per riportarmi con la mente in quel bar – perché? –
Ren mi aveva trascinato al piano di sopra, era la zona delle camere da letto, non avremmo dovuto stare lì ma con tutta quella confusione nessuno ci aveva visti. Continuava a baciarmi, a dirmi quanto fosse eccitato e quanto fossi bello quella sera ed il mio cuore cavalcava, come quello di un coniglio messo alle strette da un predatore, il mio povero cuore da coniglio.
- Voglio sentirti più vicino ...- mi aveva detto soffiando al mio orecchio mentre mi sbottonava i vestiti – ad una vicinanza che deve farmi male .. –
Io ridevo – nessuna vicinanza potrà mai farci male Ren –
Lo avevo baciato furiosamente mentre cadevamo entrambi su quel letto, mentre lui mi spogliava e si impossessava del mio corpo come se ne valesse la sua vita. Non c'era mai stato tanto bisogno fra noi due come in quella notte, era sempre stato un gioco il sesso, quasi buffo, ma quella notte eravamo esattamente come due amanti che anelavano quel momento da tutta la vita.
- Cazzo, JJ ... - mi aveva detto ancora mentre si spingeva dentro di me, mentre con la sua mano mi sfiorava il petto e sentiva il mio cuore accelerare, poi l'aveva poggiata sul mio addome a coprire il tatuaggio – voglio scoparti come non ho mai fatto con nessuno ... -
Mi scendevano le lacrime mentre fronteggiavo lo sguardo impietrito di Roman, mentre sentivo di nuovo quelle labbra su di me e mi rendevo conto di quanto mi stessero davvero mancando. Avevo sepolto tutto nella mia mente, dove nemmeno io potessi trovarlo, mi ero detto quello che mi aveva addestrato a dirmi, avevo fatto in modo di non vedere cosa c'era veramente dietro le sue parole. È solo una cotta, ti passerà, è come tutte le altre, è solo il tuo migliore amico, è Ren, se lo desideri i tuoi sentimenti spariranno ... Ma loro non avevano obbedito a quelle stupide filastrocche, non era andato via nulla, era solo sepolto ed aveva continuato a crescere ed eccoci qui, a fare i conti con la nostra infantilità.
- Non mi è servito esserci per sapere cos'è successo, JJ – disse ancora Roman – ce lo avevate scritto entrambi in faccia, quella notte era la vostra serata e lo era stata in un modo che nemmeno Ren era riuscito a controllare. Siete tornati e lui ti teneva per mano, non riusciva a staccarsi da te né tu da lui – scosse la testa – ed io mi ero di nuovo lasciato ingannare ... credevo che tu avessi potuto renderlo migliore –
- Cosa gli hai detto? – chiesi stupendomi di riuscire ancora a parlare.
- Quando tu e Alexey vi allontanaste per qualche minuto trovai il coraggio di rivolgergli la parola: Tu mi confondi sempre Ren ... mi sforzo di capire cos'hai in mente ma alla fine non è mai quello che penso. Lui rise a quell'affermazione e mi chiese di cosa stessi parlando nello specifico: Di te e JJ, insomma credevo foste amici ...mi fissò negli occhi, come se volesse scrutare quanto credevo di sapere su voi due e poi rise ancora e disse: io e JJ? Non credo siamo mai stati amici ... quella risposta mi spiazzò e mi spinse a chiedergli altre spiegazioni ad espormi chiaramente – fece una pausa – Ho notato che le cose fra voi sono cambiate, non sono cieco, non trattarmi come se non stessi capendo, non è un delitto legarsi a qualcuno Ren. Ci fu un enorme silenzio a quel punto, lui mi fissava ed io mi sentivo come un moscerino, parlò con tono derisorio: tanto perché ti risulti chiaro Signor Non Trattarmi Come Se Non Capissi ... non ho intenzione di apportare cambiamenti fra me e lui ... puoi ficcarti le tue speranze per il lieto fine su per il culo Roman. Non sono un fottuto idiota che ha bisogno del grande amore per stare bene, non ho bisogno di un cazzo di niente. Di certo non ho bisogno di lui. – quando buttò giù l'ultimo sorso anche il racconto era finito – diceva sempre che non aveva bisogno di mentire ... che la verità e la vita facevano così schifo da ferire le gente senza che qualcuno si sforzi per farlo ... che bastava attendere, lo sai meglio di me. Eppure quando disse l'ultima frase sapevamo entrambi che aveva mentito, d'altronde non riesce proprio ad essere onesto con te ... -
Silenzio.
Altro soffocante silenzio.
Sapevo che quella discussione era dura da affrontare, sapevo che la verità sarebbe stata dolorosa ma mai avrei immaginato una simile portata di dolore. Quella pioggia di informazioni mi cadeva addosso incessantemente come, di conseguenza, tutti i ricordi legati ad esse e soprattutto a Ren. Ogni suo gesto veniva scandagliato dalla mia mente e osservato sotto i miei occhi ora spaventosamente aperti. Erano cambiate così tante cose in quei cinque anni fra di noi, così impercettibili eppure tanto fondamentali.
- Quello che mi stai dicendo è impossibile ... - Sussurrai – non può essere lui ... -
- Beh, quelle parole mi sono costate il mio posto al college, puoi credere in questo – mormorò.
- Cosa? – sgranai gli occhi.
- L'incendio in camera ... è stata opera di Ren, voleva liberarsi di me ... Credo temesse che ti facessi aprire gli occhi, che potessi dire qualcosa che turbasse il vostro mondo – mi spiegò - non ne avevo idea all'inizio e mi feci avanti credendo che fosse un incidente ... ma alla fine ...diciamo che lo ha ammesso –
- Cristo Santo – mi portai le mani alla testa, fino a che punto si era spinto? La sua follia aveva un limite?
- Voglio che sia chiara una cosa, JJ ... Ogni passo fatto in quella direzione è pura pazzia! – Esclamò a quel punto afferrandomi per le spalle – è pronto ad uccidere e seppellire chiunque provi a sgretolare il suo universo, lo sai bene ... è così folle e dispotico che si accontenta di vivere la sua vita nel rimpianto piuttosto che mettere in discussione il suo stile di vita, piuttosto che ammettere che si sbagliava ... - il tono di Roman era una supplica – non affrontarlo, JJ ... ti ho aiutato a vedere la realtà ed ora sai contro cosa stai combattendo, hai le armi per proteggenti –
- Allora cosa dovrei fare adesso che so anche questo? – Mi sentivo tanto smarrito – se non posso andare da lui, a cosa mi serve sapere la verità? –
- A scappare ancora più in fretta ... Perché se dietro tutto questo c'è davvero un piano, se lui sospetta che tu possa aver capito davvero ... allora ti distruggerà e questo non posso perdonarglielo. –
Lasciai quel locale con un assoluto senso di vuoto, era come se galleggiassi nel nulla, come se fossi sulla luna senza gravità, con lo stomaco sotto sopra e gli occhi sgranati. Ero stato abituato a non essere niente, Wùxìao, a mettere da parte ogni sentimento per gli altri, perché potevano ferirmi. Mi ero abituato ad essere solo un corpo che scalda le lenzuola vuote di qualcuno ed il mio punto di riferimento era un meschino ragazzo dagli occhi neri che aveva sempre tutte le risposte. Ma non era rimasto più nulla di quel mondo, Wùxìao aveva di nuovo un nome, era di nuovo JJ, gli altri non era più solo una minaccia ma persone con cui condividere qualcosa, amicizia e affetto. Quel ragazzo dagli occhi neri non era più al centro, quel ragazzo aveva infranto tutte le promesse. Di tutte le lezioni che mi aveva impartito non ne era rimasta neanche una in piedi e mi chiesi come si sentisse, se fosse per questo che stava dando fuoco a quello che era rimasto dentro di lui. Per via di tutte quelle parole che aveva detto stavamo soffrendo adesso, quelle parole che mi risuonavano in testa da quando se ne era andato squarciandomi il petto.
Mi rannicchiai nel letto sperando di trovare conforto nel sonno, ma a dispetto di tutto quello che era successo quel giorno lui non volle darmi tregua. Perché nonostante quello che lui stesso credeva di sapere, quel telefono squillò anche quella notte ed io stupidamente, nonostante ciò che mi aveva detto Roman, presi quella chiamata. Perché il mio cuore da coniglio, così pavido davanti all'abbandono, si rifiutava di volerlo lasciare andare.
ANGOLO AUTRICI:
Come vi avevamo annunciato i capitoli tranquilli stanno finendo e dopo tanto rilassarsi riecco un capitolo pieno di drammi, Chris ha ormai ha scoperto il trucco ma nonostante il raggiro non sembre intenzionato a tornare il vecchio se stesso ... che voglia approfittare dei suoi nuovi amici e del disponibile Alexey ancora per un pò? Ren sembra avergli consigliato di godersi il momento e non badare alle conseguenze! JJ invece è alla scoperta di se stesso e questo lo ha portato ad affrontare verità che persino la sua mente gli aveva proibito di mettere a fuoco, ma ora lo sa! Roman ha fatto luce nella caverna e molti trucchi sono stati svelati. C'è un legame forte e pericoloso che lega Ren e JJ, cosa farà il nostro biondo? Seguirà il consiglio di Roman e lascerà perdere del tutto oppure ha altro piani per se stesso? Non vediamo l'ora di sentire cosa ne pensate, ultimamente i capitoli sono stati abbastanza soft, speriamo che con questo la vostra curiosità sia toranta in carreggiata!
Un bacio
BLACKSTEEL
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