Capitolo 46
NIKOLAJ
- Potresti fare finta di essere meno al settimo cielo? – Borbottò irritato il mio coinquilino seduto in cucina, tutto intento a leggere il giornale e a tenere il broncio.
- E perché dovrei? – Risi mescolando le verdure nella padella – il mio ragazzo viene a cena ... -
- Oh, ma sentilo! – Mi derise – se non smetterai di fare risplendere quel sorrisetto sornione dovrò mettere degli occhiali da sole. –
- Scusami tanto. – Dissi allora ancora troppo divertito – farò come te, metterò il broncio facendo finta di non essere felice che il ragazzo che mi piace venga a cena ... anzi farò in modo di assumere proprio quell'aria scocciata e annoiata. –
Lui sollevò il sopracciglio, se non fosse ad entrambi dannatamente evidente il suo interesse per Juri, probabilmente avrebbe ancora negato.
Ultimamente Scott era nervoso e mi era chiaro il motivo, Max e la sua presenza fra i corridoi del College rendeva quell'ambiente teso. Per Scott il campus era sempre stato un posto in cui trascorreva del tempo volentieri, era uno studioso e amava il suo lavoro, persino stare dietro alle stupide lezioni o a correggere i compiti di quelle capre, come diceva sempre, lo entusiasmava. All'arrivo di Max , tutto stava diventando tossico, non facevo che pregare che quel seminario finisse presto e che potessimo tornare alla nostra vita regolare, speravo che Juri fosse l'unico per cui Scott dovesse avere pensieri.
Il campanello suonò, vidi Scott spostare furtivamente lo sguardo verso la porta, risi di nuovo e scossi la testa, spensi il fornello e mi diressi ad aprire.
- Finisci di apparecchiare la tavola Scott – gli intimai, lo sentii brontolare senza capire cosa avesse da ridire.
Arrivato alla porta non potei impedire al mio cuore di accelerare i battiti, non riuscivo a credere a quel momento nonostante lo stessi vivendo. Aprii e lo vidi, sulla soglia di casa mia, il volto magro e longilineo di Matt mi fronteggiava, i suoi occhi luminosi guardavano i miei ed io avrei tranquillamente trascorso tutto il tempo del mondo a ricambiare quello sguardo, incantato.
- Nikky! – Juri mi costrinse a tornare alla realtà, mi voltai notandolo solo in quel momento, sventolava la bottiglia di vino sotto il mio naso – restiamo qui a contemplare Matty tutta la sera? –
Entrambi arrossimmo, io mi spostai e li lasciai passare. Matt si avvicinò a me e mi posò un bacio sulle labbra, rabbrividii lo strinsi a me leggermente. Poi si accomodarono e andarono in cucina dove li aspettava la cena e Scott che adesso riusciva a malapena a mantenere la sua espressione scocciata. Aprii il vino e ci sedemmo a tavola.
- Dio, questa roba è buonissima. – Disse Juri infilando in bocca un altro boccone di carne – sei un cuoco fantastico Nik! –
Sorrisi – Grazie ... sono felice che vi piaccia. –
- Forse hai cucinato tanto bene in onore di qualcuno. – Continuò quello – si sa che le cose fatte con amore sono le più buone ... quanto ti invidio Matty! –
Matt scosse la testa divertito – Piantala Juri, lo metti in imbarazzo. – Disse vedendo chiaramente la mia espressione incerta.
- Che c'è di male? Dopo tutto quello che avete passato voi due. – Rincarò la dose – ma sai che vi invidio da morire? Guardatevi! Siete la prova che lottare per amore da i suoi frutti! –
- Perché non stai zitto e mangi, Juri? – Chiese ad un tratto Scott uscendo dal suo mutismo.
- Oh, ma guarda ... ciao Scott, allora sei qui? Mi era sembrata che la tua figura fosse un cartonato messo per fare numero .– Rispose prontamente il ragazzo.
Il piede di Matt sfiorò la mia scarpa e quando sollevai lo sguardo verso di lui lo trovai intento a trattenere una risata, poi fece una strana espressione con il labbro come a dirmi : si metterà male.
- Beh, questa doveva essere una cena per Nik e Matt, cosa cavolo ci fai qui? Mi sembra sia tu quello messo lì per fare numero! – Aggiunse il mio coinquilino, erano entrambi due idioti infantili, probabilmente non saremmo arrivati al dolce interi.
- Beh, se questa era una serata per due, tu che avresti fatto? Il terzo incomodo? Ammettilo che senza di me alla tua vita mancherebbe brio ... - Esclamò Juri adesso con un sorriso sadico in volto.
Scott scosse la testa ed io ero pronto a tentare di cambiare argomento, certo, se solo lui non fosse stato tanto idiota – Guarda che io non ho bisogno di te per divertirmi! Qui sono particolarmente gettonato, se non lo sapessi ... la metà dei miei studenti vorrebbe passare una serata con me!–
Dalla faccia di Scott dedussi che fosse certo di aver vinto quella discussione, ma io sapevo che non era così, era arrivato esattamente dove Juri voleva, ed infatti il piccolo non perse tempo.
- Studenti? Non solo, insomma mi risulta che ben altri individui mirino a tale onore. – Buttò lì – com'erano gli hamburger dell'altra sera, Nik? Il tuo ospite ne è rimasto contento? –
Gelo, gli occhi di Scott si fecero due fessure irritate mentre io mi ritrovavo addosso lo sguardo di entrambi, fu Matt a tentare di salvare la situazione.
- Smettila, Juri. – Disse – cerchiamo di passare una serata tranquilla ... -
- Oh, ma io sono tranquillo ... ed anche la serata lo è. – Esclamò l'amico con un enorme sorriso – sono tranquillo e curioso, come sempre! –
- Piantala di fare il curioso .– Tentò un'altra volta Matt – ne abbiamo parlato ... -
Juri ignorò completamente quell'ultima frase – Allora Nikky, sei diventato tu il terzo incomodo l'altra sera? Li hai lasciati soli a parlare del loro amore rinnovato ? –
Sospirai e mi sollevai per cambiare i piatti come se tutto quello non stesse davvero succedendo, il mio coinquilino non era altrettanto calmo.
- Vedi perché non voglio avere a che fare con i mocciosi, Nik? I mocciosi sono mocciosi e fanno i capricci, strepitano e danno aria alla bocca, non li trovi anche tu insopportabili? – Scattò Scott, furioso.
Io fissai Matt incerto .– Datti una calmata dai, Juri sta solo scherzando ... fra Scott e Max non c'è nulla, quindi stiamo tutti tranquilli e cerchiamo di goderci la serata. –
- Non c'è niente perché non voglio che ci sia .– Ci tenne a chiarire Scott – si da il caso che io abbia un ragazzo, questo devi ficcartelo bene in testa ... molla la presa sono stanco di averti sempre intorno ... - Poi si sollevò – vado in bagno. –
Scott uscì dalla cucina proprio mentre avevo portato la crostata a tavola, come previsto, niente dolce, Juri seguì i suoi movimenti in silenzio senza dire una parola, visibilmente risentito. Aveva una strana espressione, come se quelle parole lo avessero ferito davvero, un'espressione arrabbiata e triste.
- Vado ... anche io in bagno un attimo ... - Bisbigliò prima di lasciare la stanza a testa bassa.
Matt si sollevò e mi venne vicino, poi si sedette sulle mie gambe. – Comunque la cena era ottima, sono davvero fortunato, Juri ha ragione .–
Scoppiammo a ridere entrambi e la tensione scemò leggermente.
- Che situazione .– dissi – insomma, non mi aspettavo che Scott fosse così rude con lui ... mi era sembrato tutto sommato contento di vedere Juri ... -
- Anche Juri era teso .– Confessò Matt – mentre venivamo qui era pensieroso ... credo che possa temere un nuovo avversario ... uno come Max ... mi ha riferito che è molto bello. –
Annuii – Sì, posso capirlo ... quel tipo ha fascino, ma fidati se lo conosci con gli occhi di Scott ... è davvero mostruoso, è una persona capace di tutto e che non si fa scrupoli, Scott non ci ricascherebbe .–
- E tu? – Buttò lì Matt spostando lo sguardo lungo la cucina – insomma ... è molto attraente, tu che ne pensi? – Con tono velato da una strana tensione.
Scossi la testa, trovavo la gelosia di Matt adorabile ed inquietante allo stesso tempo, chissà se alla base c'era la paura che io potessi tradirlo con chiunque oppure la convinzione che tutto il mondo mi trovasse irresistibile. Forse credeva che tutti mi vedessero come lui vedeva me, lo strinsi di più e lui si accoccolò sul mio petto.
- Matt, lo sai che io ti amo e che mi importa solo di te .– Chiarii – credi che manderei tutto all'aria dopo che finalmente stiamo insieme? –
- Ma no! – Replicò prontamente – dico solo che sei bello ... e che quello potrebbe provarci con te sai ... per farlo apposta a Scott ... insomma, se non si fa scrupoli ... - Cominciò, si era decisamente la seconda ipotesi.
- Non devi temere niente, Matt ... - Sussurrai – sono solo tuo, non ho altri in testa che il mio adorabile e geloso ragazzo ... -
Lui unì le nostre labbra in un bacio repentino e travolgente, sentivo la sua lingua ed i suoi denti mordicchiarmi le labbra, le sue meni si intrecciavano dietro la mia nuca. Ad un tratto si sollevò e si sedette a cavalcioni sulle mie gambe, la mia schiena era totalmente abbandonata sulla sedia ed il mio corpo in balia dei suoi baci e della sensazione che ne seguiva.
Si staccò con lo sguardo ancora perso e le labbra rosse, si voltò verso la porta della cucina da dove erano usciti gli altri due e dalla quale nessuno era rientrato.
- Secondo te cos'è successo? – Domandai – perché non stanno ancora tornando? –
Matt rimase in silenzio per un momento, poi rise, io cercai di parlare per chiedergli cosa pensasse ma lui portò un dito alla mia bocca e mi fece tacere, poi fece segno di ascoltare ed io rimasi in attesa. Prima non sentii nulla, poi invece mi arrivò all'orecchio un suono intenso di passi, lenti e poi veloci, si sentiva il suono di alcune parole ma non riuscii a capire cosa fossero ed infine un rumore sordo ed inequivocabile proprio sopra le nostre teste, la porta della camera di Scott sbatté violentemente.
Matt scoppiò a ridere e mi prese di nuovo il viso fra le mani, si avvicinò quasi a far toccare le nostre labbra – Nik .... Credo che quei due non torneranno a pretendere il dolce adesso ... -
Quel tono sussurrato e seducente fece subito breccia nel mio cervello ed anche in altri posti, mi incatenava con gli occhi ai suoi ed il peso del suo corpo sul mio stava cominciando a darmi alla testa.
- Non credo che li rivedremo per un bel po' ... - Sussurrai mentre le mie guance cominciavano ad accaldarsi visibilmente.
Sentii le dita di Matt accarezzarmi il collo mentre i suoi occhi avevano lasciato i miei e correvano lungo il mio corpo, in basso, alla mia cintura dove la situazione aveva smesso di essere tranquilla.
- Nik ... - Disse di nuovo.
- Sì? – Il mio cervello cominciava a connettere a stento.
- Vuoi che sia più chiaro? – Mi domandò sorridendo malizioso e reclinando la testa di lato, poi mosse appena il bacino contro il mio, strusciandosi abilmente.
Fu allora che smisi di dire cose senza senso e mi sollevai, reggendo il peso di Matt, che prontamente serro le braccia dietro le mie spalle e le gambe strette alla mia vita. Lo volevo da morire e lo baciai selvaggiamente, sospirava e mugolava, come se non fosse abbastanza, come se non fossimo sufficientemente stretti l'uno all'altro.
Venne giù ed io lo trascinai lungo le scale verso il piano di sopra, si mise a ridere e quando aprii la porta della mia camera fu lui il primo ad intrufolarsi, con un espressione divertita ed eccitata che lo rendeva la visione più bella che mi fosse capitata di vedere nella mia vita. Non smetteva di ridere e il rossore gli ricopriva le guance, cominciò a togliersi i vestiti di fretta e con le dita tremanti per il desiderio, Matt era l'ottava meraviglia del mondo, ne ero certo.
Eravamo entrambi nudi quando lui si gettò ancora sopra di me, mi spinse contro la parete della camera e il suo bacio mi imprigionava sia la mente che il corpo. Sentivo il suo bisogno, lo avvertivo sulla pelle, così mi imposi, ribaltai la posizione spingendolo al muro e facendo scendere le mie mani a sfiorare la sua pelle. Le dita vagarono lungo i suoi fianchi e si posarono nel suo sedere liscio, lo accarezzai per un po' prima di afferrarlo saldamente, aiutandolo a intrecciare di nuovo le sue gambe alla mia vita. Le nostre erezioni erano strette fra i nostri corpi e continuavano a strusciare e stimolarsi a vicenda mentre le nostre labbra si divoravano.
- Nik ... non resisto più! –
Le gambe mi si erano fatte deboli sotto il peso dell'eccitazione, notai la cassettiera a pochi passi da noi, così spostai il peso di Matt su di essa, beandomi del panorama dato dalle sue gambe aperte. Sporsi due dita verso la sua bocca e lui si precipitò a inumidirle con la lingua, quella sensazione andò a incrementare i brividi che sconvolgevano il mio corpo. Spostai la mano davanti all'apertura di Matt osservandolo portare indietro la testa, le mie dita lo stavano penetrando, con l'altra meno avevo cominciato a massaggiare la sua erezione con movimenti lenti e precisi.
Il viso Matt era rosso e sconvolto dal piacere, i suoi denti seviziavano il labbro inferiore e portò d'istinto il dorso della mano a nascondere il volto. Io sfilai le dita dal suo corpo e scostai la sua mano in modo da poterlo guardare in faccia.
- Non coprirti ... - Gli sussurrai all'orecchio.
Quello avvampò ancora una volta e afferrò il mio viso tirandolo a se – tu sbrigati e fai l'amore con me. –
Non me lo feci ripetere, insinuai la mia erezione dentro di lui, aggrappandomi con le dita ai suoi fianchi, spingendo quel corpo esile il più possibile contro il mio a una velocità che aumentava progressivamente.
Matt gemeva, mi chiamava, stringeva le sue braccia intorno alle mie spalle e le sue gambe intorno alla mia vita. La sua erezione era prigioniera fra i nostri corpi e quella posizione mi dava modo di fare affondi sempre più profondi, minando chiaramente alla sua capacità di controllo.
- Nik ... oddio ... così, non smettere! – Il suo tono era di supplica.
Lo accontentai, i miei movimenti non smisero fino a che entrambi non fummo allo stremo, i nostri fianchi erano intrappolati in quella danza ritmata e fuori controllo. Ero unicamente guidato dalla sua voce, intenzionato a ubbidire a ogni suo comando pur di far sentire quel ragazzo in un modo in cui non era mai stato.
Volevo che fosse solo mio, che anche lui si perdesse totalmente come accadeva a me quando stavamo insieme, ed era proprio così, Matt era totalmente perso.
Fu con un urlo forte che lo sentii liberarsi fra i nostri corpi, il suo sperma bagnò entrambi proprio mentre io affondavo ancora dentro di lui. Io non ero ancora soddisfatto, mi servì ancora qualche spinta e un bacio intenso prima che l'orgasmo mi spingesse a lasciarmi andare dentro di lui. Il cuore mi batteva furiosamente nel petto, la vista era appannata, la mia pelle e i capelli imperlati di sudore.
FissaiMatt che aveva gli occhi semi chiusi, il suo corpo sembrava quello di unabambola, senza energia e sgraziatamente abbandonato su quella cassettiera. Ilsuo volto era ancora rosso, le labbra gonfie mentre il desiderio adesso avevalasciato il posto a un profondo appagamento. Prima che le forze miabbandonassero definitivamente avvolsi quel corpo esile fra le braccia e locondussi a letto, dopo anche io caddi con la schiena contro il materassosfinito. Sentii Matt muoversi a carponi per avvicinarsi di più a me, osservaiil suo viso sopra la mia testa e lo sentii posarmi un bacio in fronte, poi sistese su di me. I nostri corpi erano nudi e perfettamente intrecciati, fu cosìche ci addormentammo.
Riaperti gli occhi il giorno dopo, ero leggermente stravolto ma estremamente appagato. I ricordi della sera precedente aleggiavano nella mia mente e mi sentivo così bene da credere davvero di stare ancora sognando. Mi allungai nel letto per stringermi ancora una volta a Matt ma la mia mano toccò solo il materasso vuoto. Mi sollevai a quel punto e constatai che non c'era nessuno, controllai la sveglia allarmato di non averlo sentito andare via ed aver dormito fino a tardi, erano ancora le 8.oo, troppo presto per le sue lezioni. Così mi sollevai, mi ero davvero sognato tutto? Di certo non era la prima volta che Matt veniva a trovarmi in sogno ma ero certo di non essere così folle, misi i pantaloni della tuta e scesi al piano di sotto.
Entrai in cucina per farmi un caffè e chiedere a Scott della sera precedente e della mia salute mentale ma quando varcai la soglia rimasi sconvolto dalla visione che colpii i miei occhi.
Juri era in cucina, stava sfornando dei dolci al cioccolato, che per preparare aveva utilizzato ogni centimetro del ripiano dovetti notare, osservando il cioccolato sciolto ovunque. Scott invece se ne stava seduto sulla sedia e leggeva il giornale come se nulla fosse, sorseggiando caffè, entrambi avevano indosso solo i boxer.
- Buongiorno ... - Dissi incerto.
Juri mi sorrise – Nikky! Stavolta tocca a me deliziarvi con una specialità di noi Leineau! I miei biscotti al cioccolato sono la fine del mondo. –
Spostai lo sguardo su Scott che mi fissò e poi disse – C'è il caffè appena fatto. –
Mi stavano prendendo per il culo?
Decisi di non volerlo sapere, scossi la testa e me ne versai un po' in una tazza, stavo per chiedere di Matt quando lo vidi apparire sulla porta. Aveva i capelli e la pelle ancora umidi, portava solo una asciugamano a coprirlo dalla vita in giù, mi sorrise.
- Ho usato la doccia del piano di sotto per non svegliarti. – Mi disse avvicinandosi e dandomi un bacio rapido ma deciso sulle labbra – cavolo Juri, hai fatto i dolci? – Ne prese uno subito e lo addentò – Dio, sono da paura .–
- Ero particolarmente ispirato stamattina! – Disse quello portando gli altri a tavola.
Ed eccoci tutti insieme, a bere caffè e mangiare dolci, Juri più vicino a Scott che gli lanciava delle occhiatine fugaci e compiaciute. Matt seduto sulle mie gambe che mi dava le spalle, fornendomi un ottima visuale della sua schiena liscia e nuda e del suo collo morbido. In quel momento incrociai lo sguardo del mio coinquilino ed ero sicuro che stesse pensando quello che pensavo io ... eravamo in paradiso.
SCOTT
- Cos'è l'amore per te, Scott? -
Ero nel dormiveglia che precede il sonno quando la voce bassa e carezzevole di Juri scivolò su di me come un drappo di seta, lasciandomi una strana sensazione sulla pelle. Aprii gli occhi, Juri era ancora nella mia stanza, sdraiato comodamente sulla mia grossa poltrona di pelle nera, ancora del tutto svestito, intento a leggere un vecchio libro tirato fuori dalla libreria alle sue spalle.
Era una fantastica visione quella, l'immagine che avevo di Juri ogni volta che mi capitava di pensare a lui. Ogni suo movimento, anche il più banale, sembrava studiato ad arte per stupire, come uno di quei personaggi affascinanti di un romanzo per ragazzine. In quel caso mi sentivo decisamente una ragazzina.
- L'amore dici? - Ci pensai un po' su, lasciando scorrere il mio sguardo in quello attento di Juri - ho letto così tanto sull'amore da poterne scrivere perfino un saggio, non per questo saprei dire cosa sia per certo. In realtà la descrizione più appropriata non proviene da nessuno degli scrittori più gettonati, qualcuno disse che l'amore è qualcosa a cui non puoi sfuggire, un po' come la morte ed io mi trovo d'accordo. -
- Qualcosa a cui non puoi sfuggire ... - Juri era pensieroso - quindi non avrebbe senso neanche opporsi a questo sentimento secondo il tuo parere ... -
- Non ho detto questo, in realtà c'è chi lo nega per sempre e ci riesce anche abbastanza bene, ma non per questo non ama ... insomma, l'amore è ovunque, Juri, non stiamo soltanto parlando di quello tra due amanti, no? -
- No, ma che senso ha negare di amare qualcuno? Nessuno vuole vivere nell'infelicità. -
- Sei troppo giovane, Juri,per questo hai una visione così semplicistica delle relazioni umane. Non hai mai pensato che in certi casi potremmo essere ancora più infelici se ci permettessimo di amare qualcuno? Mettiamo caso si tratti di un uomo crudele, qualcuno capace di farci del male, non ferirci, parlo di un dolore fuori da ogni standard o se questa relazione portasse conseguenze disastrose alle nostre famiglie ... -
- Quindi stai dicendo che c'è chi vivrebbe senza amore ed infelice per evitare di essere ancora più infelice di quanto non lo sia già? Beh, non credo abbia molto senso ... chi gli dice che le cose andranno come pensa che vadano? La gente può cambiare ... -
- Bene, allora facciamo un esempio più concreto, prendiamo ... non so ... - ci pensai un attimo su, poi il mio sguardo cadde sulla libreria, esattamente nella sezione "tragedie" - ok, la tragedia più famosa del mondo, prendiamo Romeo e Giulietta ... - vidi Juri portare gli occhi al cielo, ma lo ignorai - Romeo e Giulietta appartenevano a due famiglie in guerra da anni, ma il caso ha voluto che quei due idioti si innamorassero l'uno dell'altro -
- Conosco la storia, Scotty, tutti la conosciamo ... -
- Bene, allora non capisco perché ti risulti così complicato capire il mio pensiero! Romeo e Giulietta hanno deciso di stare insieme nonostante tutto, trovando alla fine nient'altro che morte e tragedia. Che cosa sarebbe accaduto se uno dei due avesse deciso di cedere alla ragione? -
- Non sarebbero morti, ma sarebbero stati infelici ... -
- Esatto, ma l'infelicità non uccide, Juri. -
- Beh, è pure peggio, insomma, non ti fa vedere la vita in tutta la sua bellezza, credo che questo sia anche peggio della morte. -
Mi venne da ridere, capivo il suo punto di vista, era così passionale che pensare ad un'esistenza priva di felicità vera doveva disgustarlo profondamente.
- Sai, alla fine con ogni probabilità sia Romeo che Giulietta avrebbero trovato qualcun altro con cui dividere la loro vita ... -
- Non lo avrebbero mai amato -
- Hai ragione, forse non con quella stessa intensità che si riservavano l'uno per l'altro, ma sarebbero comunque sopravvissuti ... non tutti scelgono la tragedia, Juri, io per primo credo che non valga la pena soffrire così tanto per amore, a meno che tu non sia il protagonista di un libro o di un film ... e noi chiaramente non lo siamo .-
Juri ci stava ragionando su, era concentrato e fin troppo preoccupato per pensare che quella conversazione non fosse scaturita da un problema vero e proprio che stava vivendo.
- Chi stai cercando di aiutare, Juri? - Chiesi a quel punto ed incontrando il suo sguardo capii di aver fatto centro.
Lo vidi scuotere appena la testa, poi rabbrividire un po' prima di tornare a letto e stringersi contro il mio corpo. Lo lasciai fare, passandogli il braccio intorno alle spalle.
- Vorrei che non finisse in tragedia per loro, ma non vorrei neanche che si arrendessero a vivere nell'infelicità per sempre ... vorrei che le cose andassero per il verso giusto, ma tu mi hai fatto chiaramente capire quanto sia impossibile ... -
- Non è proprio così, tu hai detto che la gente cambia, no? E su questo sono d'accordo con te -
- E se cambiassero in peggio? -
Mi venne da ridere, ero anche un po' curioso di capire a chi si stesse riferendo, dopotutto Matt e Nik avevano raggiunto un equilibrio che dava quasi il voltastomaco, non poteva assolutamente riferirsi a quei due.
- Juri, le cose vanno come devono. -
- Ma io vorrei poter fare qualcosa .- Disse lui con ostinazione.
- Sei la persona più molesta che io conosca! - Stavo ridendo, in realtà non avrei voluto dire proprio molesta, ciò che pensavo davvero di Juri aveva una connotazione positiva, credevo fosse uno a cui importava di tutti, meritevoli o meno, amici o semplici conoscenti. Una personalità come la sua era nata per curiosare nelle vite di tutti e poi intristirsi se le cose non andavano bene come lui pensava che dovessero andare.
- Scott, parlare con te è davvero illuminante, adesso però vado a fare una doccia, dobbiamo darci una mossa, tra poco inizieranno le lezioni ... -
Le lezioni? Mi sentii quasi sorpreso di riscoprirmi un professore della Berkeley, per un attimo avevo pensato a me stesso come un tipo a cui piaceva rotolarsi tra le lenzuola con il suo delizioso amante chiacchierone. Mi sollevai dal letto controvoglia, sapevo che se non lo avessi fatto con le buone sarebbe venuto Nikolaj a stressarmi, così mi costrinsi ad iniziare quella nuova giornata scolastica.
Avevo dormito poco, eppure mi sentivo pimpante quel giorno, in realtà credevo che fosse la presenza di Juri a rallegrare le mie serate. Che c'era ben poco di cui essere allegri lo sapevo bene, il mio ragazzo si ostinava a non rispondere alle mie telefonate ed adesso stavo iniziando a preoccuparmi seriamente sulla sua salute. Sapevo che Lewis mi detestava a quel punto, sperai soltanto che stesse abbastanza bene da divertirsi in giro con qualcuno per scacciare via la tristezza. In realtà non poteva essere finita lì, gli dovevo una spiegazione e non ero neppure certo di sapere che fare con lui e Juri.
- Ma buon pomeriggio, principino ... fatto le ore piccole? -
La voce inconfondibile di Max giunse da un punto molto vicino, senza rendermene conto era appena entrato nel mio ufficio portandosi dietro una pila di libri
- Devo autografarli per i miei studenti, ti dispiace se lo faccio qui? - non aspettò neanche che rispondessi, subito prese posto di fronte a me.
Sbuffai, che ex insopportabile che avevo ... mi ero sempre circondato di gente strana e poco raccomandabile, pensai, prima Max, poi Lewis, adesso anche Juri. C'era qualcosa in me che non andava, riflettei, tutto ciò che mi attraeva aveva in sé un seme di follia, forse anche un intero albero nel caso di Max.
- Siamo silenziosi oggi, scommetto che ci sei andato pesante la notte passata .- I suoi occhi salirono dal libro che stava firmando al mio viso, ammalianti e scrutatori in egual modo.
- Perché tanto interesse? Volevi forse un invito? -
Max rise appena - Non mi sarebbe dispiaciuto, forse in quel modo sarei potuto tornare nelle tue grazie ... -
- Non credo proprio, dovresti come minimo sviluppare una macchina del tempo e tornare indietro di otto anni per rientrare nelle mie grazie .- Commentai con un sorriso falso stampato sul volto.
- Come sei drammatico, Scott, sei sempre stato una regina del dramma tu ... come se niente potesse mai essere aggiustato, chi sbaglia con te una volta ha chiuso per sempre, ma che vita noiosa! Perché non pensi a divertirti un po'? -
- Credimi, io mi diverto, ma con te non sarebbe neanche quello ... somiglierebbe più ad una punizione che mi imporrei e grazie, ma passo -
Ero stato duro ma l'aveva voluto lui. Vidi Max assottigliare gli occhi in un'espressione di rabbia, non era facile scorgere in lui un sentimento così vero e scottante, ma a volte anche chi portava una maschera da sempre perdeva per un attimo il controllo.
Max chiuse l'ultimo libro con uno scatto, poi si sollevò ma poco prima di lasciare la stanza si fermò a guardarmi.
- Cosa vuoi? Vuoi che ammetta davanti a tutti che la mia prima opera in realtà è stata scritta da te? Vuoi che faccia questo? -
Stupore - Non lo faresti ... -
- Già, hai ragione. Ma ti sto soltanto chiedendo se è questo quello che vuoi ... -
- No, non mi importa più ormai ... non ho mai invidiato la tua fama, Max, non era quello il punto ... -
- Allora ho indovinato, non vuoi più venire a letto con me perché hai un altro ... -
- Sai anche tu che il mio ragazz- -
Non mi permise neanche di finire - Lascia perdere Lewis, Scott, sappiamo entrambi che lui non c'entra nulla adesso. Non ti ho mai visto questa luce negli occhi, c'è qualcuno di nuovo, qualcuno che ti assorbe del tutto e che ti ha distolto da me.-
Forse ero cambiato, forse non ero più infelice ... forse la conversazione avuta con Juri quella mattina stessa riguardava anche me. Ero stato infelice per troppo tempo, costretto a non poter tornare con Max per non perdere quel poco di dignità che mi era rimasta, quindi legato in modo indissolubile ad un ragazzo che non avevo mai amato quanto avrei dovuto. Lewis lo aveva sempre percepito, ecco perché non era mai riuscito ad amarmi a sua volta come avrebbe voluto. Il mio cuore doveva essere rimasto indietro di qualche anno, fermo in quella stanza del dormitorio che dividevo con Max e non si era mai mosso fino a quel momento.
- Non voglio che tu vada avanti, Scott ... - Max non mi era mai sembrato così vulnerabile come in quel momento, la sua maschera era crollata ed adesso non rimaneva nient'altro che l'uomo che l'aveva portata per tutto quel tempo - perché anch'io sono ancora bloccato lì, nonostante questa sceneggiata che ho messo su ... io non sono andato avanti, quindi ti prego non farlo neanche tu ... -
Feci spallucce - Beh, è successo, Max. Sono cambiato, sono cresciuto, non so cosa sia stato, ma le cose sono diverse per me ora. Forse alla fine si sopravvive davvero a tutto. Com'è il detto? Quello che non ti uccide ti rende più forte. -
- No, ti sbagli ... stai soltanto cercando di convincere te stesso.- C'era della disperazione nel suo tono.
- No, credimi, l'ho fatto per così tanto tempo che so benissimo come ci si sente a prendersi per il culo e far finta che tutto vada bene, adesso è diverso ... adesso va tutto bene veramente. -
Era così che si spezzava il cuore ad una persona, pensai in quel preciso momento, lo vedevo chiaramente, anche laddove non pensavo ci fosse mai stato un cuore. Se fossi stato ancora innamorato di lui non avrei retto il colpo, vederlo in quelle condizioni avrebbe ucciso anche me, quella fu la prova che ero davvero guarito, perché a parte il dispiacere non provai altro.
Il cordoglio scomparve un attimo dopo, Mark aveva già sistemato la sua maschera a dovere, era di nuovo pronto ad entrare in scena per un nuovo, entusiasmante spettacolo che avrebbe convinto tutti eccetto me.
- Bene, se le cose stanno così ... ci si vede in giro, Scott. -
- Ci si vede in giro ... -
Ero libero, sentivo una strana energia vitale scorrermi tra le vene, qualcosa di nuovo o forse semplicemente di dimenticato. Forse anch'io avrei dovuto ringraziare qualcuno alla fine di quella giornata ...
ANGOLO AUTRICI
Eccoci qui con un capitolo finalmente più leggero XD l'amore di Matt e Nik è commovente speriamo che almeno per loro questa realtà non venga bruscamente spezzata! Scott e Juri stanno ancora attraversando qualche turbolenza XD ma nulla che non possa essere volentieri risolta da un riavvicinamento! Peccato che Scott debba ancora fare pace con certi demoni! Vi ricordiamo anche la nostra pagina dove potete leggere per esteso la scena erotica nel pov di Nik! Ci vediamo prossimamente con dei pov meno romantici e più stressanti XD Grazie per la partecipazione e l'amore che avete per questa storia.
Un bacione
BLACKSTEEL
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