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Capitolo 37



JJ

Sei proprio un perdente, dissi osservandomi.

Sembrava fossi tornato indietro di dieci anni, me ne stavo seminascosto dalla colonna della biblioteca a lanciare fugaci occhiate al ragazzo che stava seduto al tavolo a qualche metro da me. Lyonel era concentrato sui testi e si passava la punta della matita sulle labbra, erano così belle e carnose, deglutii. Ero decisamente fuori di testa.

Avevo parlato a lungo con Matt dell'effetto che Lyonel mi faceva, di come sempre più spesso mi ritrovavo a passare del tempo con lui e a stare bene. Ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano il mio cuore cominciava a battere forte, spesso mi ritrovavo a fissarlo incantato. Quel giorno ero entrato in biblioteca per un libro e quando lo avevo visto lì non ero riuscito ad avvicinarmi, tutti quei pensieri mi erano tornati in mente e le ginocchia avevano cominciato a tremare. Sembravo un tredicenne alle prese con la prima cotta.

- JJ ? –

Sbattei le palpebre e mi ritrovai il volto sorridente di Lyonel a poca distanza, mi ero di nuovo perso nel mondo dei sogni e non mi ero reso conto che si era accorto di me. Abbozzai un sorriso, rosso di vergogna.

- Ehilà! –

Quello mise su la sua solita aria gioviale – Ma che fai qui? –

- Cerco ... un libro ... nella biblioteca ... si viene per i libri – mi giustificai malamente.

- Intendevo, qui dietro alla colonna, hai un'aria losca – commentò divertito – ti stai nascondendo da qualche fidanzato in cerca di vendetta? –

Quella domanda mi trafisse, mise in luce quella parte di me che mi faceva paura, Lyonel sapeva, tutti sapevano. Ad un tratto le parole che Matt mi aveva rivolto settimane prima mi ritornarono in mente ... aveva ragione, mi ero rovinato in quegli anni, avevo lasciato che chiunque potesse avermi e la mia reputazione correva veloce nel campus. Non mi era mai importato prima, ma adesso, davanti a lui, mi vergognai.

Retrocedetti e mi voltai di scatto uscendo dalla stanza senza neanche dire una parola, ero stato stupido a fantasticare su Lyonel, un ragazzo normale non avrebbe mai voluto una storia con un tipo tanto sordido. Matt aveva ragione, l'eredità di Ren era solo questa, perché lui alla fine mi aveva allontanato ed io ero rimasto solo JJ la puttana.

Mentre camminavo di fretta lungo il prato, a testa bassa, per impedire che gli altri vedessero le lacrime prossime a scendere sulle mie guance, mi sentii afferrare. Mi voltai sorpreso ed impaurito, il mio braccio era imprigionato dalla presa di Lyonel che mi fissava con occhi carichi di preoccupazione.

- JJ, va tutto bene? – chiese incerto – ho detto qualcosa che ti ha ferito? –

- No ... - sussurrai – sto bene –

- Perché piangi? – insistette.

Perché sono diventato qualcuno che non volevo essere, perché sono stato cieco, mi sono fidato come il più stupido esemplare della mia specie, perché tu mi guardi e non vedi quello che io vorrei che tu vedessi ...

- E' complicato ... - dissi soltanto.

- Ancora Ren? – tentò.

Solo al suono di quel nome mi irrigidii, lo detestavo per ciò che aveva fatto di me, ma allo stesso tempo mi mancava, il suo sguardo severo, la sua aura che mi avvolgeva come un armatura, quello mi mancava tanto.

- Lui non c'entra ... ormai, non credo che saremo ancora amici ... - confessai straziato.

- Per colpa mia? – chiese e ci fu un tono ben preciso, non era solo una domanda quella, era l'inizio di una discussione molto seria.

- Sì ... - ammisi, io e Ren eravamo in rotta per molte cose, ma era evidente che Lyonel aumentasse la tensione.

Lui si aspettava che io mi allontanassi dal mio nuovo amico, che lo relegassi all'oblio come Mark e gli altri prima di lui, Ren pretendeva questo e dopo voleva vedermi strisciare ai suoi piedi ed implorarlo di tornare da me.

- Lui è tuo amico, mi hai raccontato tanto di voi due ... - cominciò serio – tanti dettagli che mi hanno dato un'idea precisa del vostro rapporto ... siete importanti l'uno per l'altro ... quindi se tu volessi smettere di vedermi per tornare ad essere suo amico ... io lo capirei –

Quelle parole mi lasciarono di stucco, io potevo scegliere? Non mi era mai stata data la possibilità di farlo, le regole che seguivo con Ren erano dogmi rigidi e la mia opinione non era mai richiesta. Ma Lyonel era diverso, adesso mi ritrovavo a capire fino a che punto e comprendevo tutte le volte che Matt si era preoccupato per me, perché il mio rapporto con il mio migliore amico non era alla pari. Ma quello era successo prima, ora potevo decidere ... tornare a essere il giocattolo di Ren o fare qualcosa per me stesso?

- Non è quello che voglio – dissi deciso – altrimenti lo avrei fatto ... io voglio essere libero, voglio essere me stesso prima che amico di Ren ...-

Mi sorrise, un sorriso caldo che fece accendere di nuovo il batticuore nel mio petto – Ne sono felice ... a dire il vero speravo mi dessi una possibilità –

Lo vidi avvicinarsi a me e sentii il calore del mio petto spostarsi sulla mia faccia – Lyonel ... -

- JJ ... - mormorò, sentii la sua mano intrecciarsi alla mia – sei bello da morire, lo sai? –

Rimasi impietrito davanti a quell'affermazione, tanto che mi ritrovai a dischiudere le labbra appena, preda dello stupore. Che io avessi una cotta per uno tanto affascinante e gentile come Lyonel non destava sospetti, ma il fatto che anche lui potesse trovarmi attraente mi stupì. Nonostante tutto quello che si diceva sul mio conto ...

- Io .. – rimasi senza parole per un attimo – io ... insomma ... tu sai che io ... sono stato con tanti ragazzi –

Quello sollevò un sopracciglio – Ma sei libero adesso? – annuii frettolosamente – allora non c'è problema, posso corteggiarti.

Io sgranai gli occhi – Corteggiarmi? Ehm ... Lyonel ... ma sei sicuro che vuoi uno come me? Non ti da fastidio il fatto che sia stato con tutti quei ragazzi ... e pure qualche ragazza – ero mortificato – insomma ... -

Sentii la sua presa farsi più salda – JJ a me non importa quello che è successo prima ... voglio farti una domanda, ti piaccio? –

Un altro tonfo al cuore – Ehm ... s...- le parole non mi uscivano di bocca – sì ... sì ...tu –

- Allora sono sicuro che andrà bene – disse alla fine – non dobbiamo fare niente di affrettato o strano ... prenditi il tuo tempo, magari possiamo andare alla festa di Halloween insieme, lo consideriamo un appuntamento? –

A quel punto vidi davanti a me la possibilità, la scelta che avevo tanto agognato senza saperlo, potevo cambiare tutto, potevo trovare persone che mi volessero bene senza controllarmi, senza farmi il lavaggio del cervello con belle parole ed un pugno di mosche come ricompensa.

- Non c'è niente di affrettato – esclamai ora finalmente più sicuro di me – tu mi piaci Lyonel ... non mi sono neanche reso conto di quanto tu sia diventato importante ... ma ... poi ho aperto gli occhi, mi sono guardato intorno ... e ... - inspirai – stare con te sarebbe bello ... essere una coppia ... per la prima volta ...–

A quel punto fece qualcosa che mi colse di sorpresa, estinse la distanza fra noi e mi baciò, un bacio denso e ricco di sentimento, un bacio che avrebbe voluto darmi prima di certo, ma aveva aspettato, aveva atteso che fossi io a sceglierlo.

- Per la festa ... - biascicai ancora accaldato – potremmo andarci in coppia ... -

- Non vedo l'ora ... - sussurrò lui al mio orecchio.

Per la prima volta mi sentii bene anche se non ero con i miei amici, avevo vissuto troppo tempo nel mondo claustrofobico in cui Ren mi aveva allevato, facevo ancora fatica a rendermi conto di chi ero. C'erano tante persone meschine al mondo ed era vero, questo lo sapevo bene, ma c'erano anche persone che sapevano volerti bene, sapevano darti conforto e calore senza tramare alle tue spalle. Per la prima volta, con la mano di Lyonel nella mia, riuscivo a vedere anche quella parte di universo.

CHRIS

Non mi ero mai reso conto di come fosse esattamente accaduto, il mattino del trentuno ottobre mi guardai allo specchio in modo attento e in quel momento realizzai che non ero mai stato così simile a Seth in diciotto anni di vita. Avevo dormito con la felpa di Tyler stretta tra le mie braccia, nascosto sotto la coperta in modo tale che quel suo profumo confortante non svanisse via e si disperdesse in tutta la stanza. Una visione patetica forse, ma quello era l'unico modo di cui disponevo per calmarmi quanto bastava per dormire appena qualche ora. Pensavo a noi, a tutti i momenti passati insieme, a quella notte in spiaggia in cui per la prima volta avevo visto Tyler ridere, al cielo stellato di Los Angeles sopra i nostri corpi stesi sul tettuccio dell'auto, a quella festa in cui lo avevo trovato ubriaco e delirante e ancora una volta avevo deciso di non lasciarlo andare. Flash su flash si susseguivano senza che potessi far nulla per fermarli. Cosa mi era successo? Stavo annegando nell'oscurità che Tyler aveva sempre avuto dentro, quella stessa tenebra che mi aveva attirato fino a farmi rinunciare a tutto ... io così solare, così forte e superficiale ero stato catturato da quell'aria malsana che aveva intorno.

Doveva essere la fine di ogni cosa quella, forse avrei anche potuto accettarlo, ne avevo abbastanza di tragedie e dolore, quell'oscurità che tanto mi era sembrata affascinante aveva rivelato la sua stessa inconsistenza. Il dolore non era mai divertente, adesso avevo imparato la lezione.

Pensai al momento in cui anch'io avevo finalmente ceduto e accettato la fine della nostra storia, capii che doveva essere arrivato per lui come una sorta di benedizione divina. Vedermi rinunciare ed ammettere la sconfitta era quello a cui aveva sempre puntato dopotutto.

- Allora? Che te ne sembra? - Vyech sbucò dal bagno tutto pimpante, mettendo in mostra il suo vestito di Halloween che consisteva in un camice bianco cosparso di sangue ed una mascherina protettiva sulla bocca - sono un dottore pazzo! -

Pazzo lo era davvero se credeva che mi importasse qualcosa di quella stupida occorrenza - Ti sta bene - dissi invece, cercando di abbozzare un sorriso.

- E tu? Non hai ancora preparato niente? Sei in ritardo, amico. -

- Io passo per questa volta ... ho un po' di cose da studiare - dissi, distogliendo i miei occhi dal suo sguardo pieno di delusione.

- Va tutto bene? E' per mio fratello? Ti sta sempre addosso, vero? Ti ha rotto le palle? Ti ha chiesto dei soldi? - era preoccupato, peccato che non avesse intuito quanto Alexey non avesse nulla a che fare con il mio stato emotivo.

- No, sta tranquillo. Ormai ci ho fatto l'abitudine con voi Romanov. Soltanto che ho davvero troppe cose da studiare ... gli esami inizieranno a breve ed io ho bisogno di tempo per ripassare. - mentii, era più semplice che spiegare come mi sentissi in quel momento.

- Capisco, in effetti ne potrai approfittare, anche Ren andrà alla festa, in fin dei conti è nell'organizzazione. Potrai studiare senza quello psicopatico che ti gira intorno come uno squalo affamato - Vyech sbuffò forte, doveva essere un incubo per lui trovarsi in quella stanza - a proposito, è da un bel po' di tempo che non vedo JJ bazzicare nei dintorni ... credi che vada tutto bene tra loro? -

- Chi può dirlo, non li conosco da molto, forse è soltanto un periodo strano ... - commentai.

- Spero sia così, JJ è un bravo ragazzo in fondo, eppure tutto ciò che toccano Ren ed Alexey finisce per esserne corrotto ... non vorrei parlare così di mio fratello, ma quei due sono diabolici, Chris. Non farti impietosire dai loro modi di fare amichevoli ... non c'è niente di buono in loro. -

Non credevo fosse così, avevo visto del buono nel loro rapporto. Sapevo che si sostenevano a vicenda, probabilmente erano entrambi troppo soli ed incazzati con il mondo per vivere in pace.

- Lo terrò a mente, non sei il primo che viene a dirmelo - dissi, sorridendo appena. Ricordavo le parole di JJ dell'altro giorno, oltre a quelle di mio cugino ovviamente.

- Bene, io vado allora. Ci vediamo domani! Se cambi idea sai dove raggiungermi! -

Salutai Vyech con un cenno della mano prima di tornare a quel capitolo del mio libro che continuavo a leggere senza riuscire a capirci un tubo. Ero stato bravo a vivere senza Tyler per un lungo anno, costringendomi ad impegnare tutto il mio tempo e le mie forze nello studio, senza badare ai pensieri ossessivi che vorticavano nella mia mente. Adesso avevo perso anche quella capacità ... forse la mia vita era soltanto destinata a peggiorare, forse non sarei mai riuscito ad andare avanti. Passò poco tempo prima che la stanza fosse di nuovo animata, Ren entrò in quel preciso istante, era di fretta, tanto che prese l'accappatoio e si fiondò in bagno senza dire nulla.

Lo scrosciare lieve dell'acqua mi stava lentamente facendo assopire di nuovo, il profumo della felpa che Tyler aveva dimenticato di riprendersi era ancora appena percepibile nell'aria nonostante l'avessi riposta nell'armadio. Fu la voce incazzata di Ren a distruggere quel momento di pace

- Dannazione! Chris, vieni un attimo! -

Mi alzai di soprassalto mentre la porta del bagno veniva aperta appena. Il viso gocciolante di Ren apparve nella piccola fessura tra il muro e la porta.

- Che c'è? - chiesi, confuso.

- Ho dimenticato di lasciare la pendrive con la musica di stasera ad Alexey. Adesso sono bagnato fradicio e tra poco dovrà andare al locale a consegnarla, potresti portargliela tu? -

Sospirai, mi aveva fatto preoccupare - Certo, dov'è? -

- Sul mio comodino. La sua stanza è la 18, giù al terzo piano. Grazie, bello. -

E va bene, mi dissi, riponendo la pendrive nella tasca dei jeans e avviandomi subito dopo. Non ero mai stato nella sua stanza, non sapevo neanche con chi la condividesse, in fin dei conti Alexey era praticamente un ospite stabile della nostra, per grande dispiacere di Vyech, soprattutto recentemente.

La diciotto doveva essere in fondo al corridoio, l'ultima sulla destra. La trovai subito, stavo per bussare quando mi resi conto che la porta era socchiusa. Mi ritrovai con la mano sollevata, pronto a chiamare il suo nome quando un botto di quello che doveva essere un mobile scaraventato contro il muro mi fece immobilizzare. Rimasi fermo, la mano per aria e le parole bloccate in gola.

- Edward, porca puttana, devi calmarti, ok? - la voce di Alexey era bassa ma agitata - smettila, vuoi dirmi che cazzo ti prende? -

- Che cazzo mi prende? Mi prende che sono un coglione! Gli sono andato dietro per due mesi! Ho acconsentito a tutto! Non ho fatto domande, me ne sono stato buono come voleva e lui, invece, mi ha soltanto preso per il culo! -

- Lui? Ma che diavolo stai dicendo? No, non puoi dirmi che ti stavi ancora vedendo con ... -

Ero immobile, spiazzato, sarei dovuto andare via, sapevo che non avrei dovuto origliare quella conversazione, ma non ebbi il tempo di muovermi o far nulla, forse ,invece, volevo soltanto capire cosa fosse successo.

- Tyler? Ti vedi ancora con Tyler? - la voce di Alexey salì di un'ottava mentre la mia mente si inceppava. No, non poteva essere. Non poteva essere vero.

- Ho provato a lasciarlo perdere, ci ho provato con tutte le mie forze, dannazione! M-ma continuavo a trovarmelo davanti, prima a lezione, poi agli allenamenti ... i-io ... porca puttana ...ho ceduto, ogni volta che aveva voglia io ero lì e ne ero anche felice ... -

Lezione. Allenamenti. Stavo tremando. Edward e Tyler? No, doveva esserci un errore. Lui non avrebbe mai fatto niente di simile ... lui ... non avrebbe potuto ... doveva trattarsi di un altro, sicuramente.

- Cazzo, Edward. E io ti avevo pure avvisato! Perché diavolo parlo a fare?-

- Ma quando l'altro giorno ha mollato Christine io avevo creduto che lo avesse fatto per me ... i- io ... -

Gelo. Fu come venir scagliato contro un muro da qualcosa di orribilmente grosso e raccapricciante. Fu come sentire ogni osso del mio corpo venire spezzato nella caduta. Tyler. Tyler ... era stato con un uomo? Stavo per vomitare, sentivo la bile risalire lungo la mia gola in un conato bollente e schifoso.

Forse avevo detto qualcosa senza rendermene conto, perché Alexey aveva appena aperto la porta ed adesso mi fissava con uno sguardo omicida sul volto.

- Che cazzo ci fai tu qua? Hai sentito tutto? Se dici soltanto una parola in giro giuro che ti spacco la faccia, Wayright! -

Non avevo la forza di parlare, sentivo soltanto uno strano dolore al petto, la mia mente veniva sommersa di immagini e parole che non avrei mai voluto vedere o sentire.

- Wayright? - Alexey mi stava scuotendo, ma niente avrebbe potuto risvegliarmi da quell'orrore - che ti prende? Entra, dannazione. -

Mi spinse dentro, Edward aveva il viso rosso di rabbia e gli occhi lucidi. Un comodino distrutto giaceva nel bel mezzo della stanza. Ed io ero immobile, impassibile, svuotato di ogni cosa come una busta vuota, lasciata a marcire in mezzo alla strada.

- Quindi era vero, Bradbury se la faceva anche con te ... - Alexey mi fissava con le mani portate sul volto - Oh, geniale. Siete proprio svegli voi due, beh per quanto mi riguarda almeno so di averci preso. -

- Smettila ... - Edward si era lasciato andare sul suo letto e ci aveva voltato le spalle - smettila di parlare così -

- Smetterla? Dio, siete patetici! Ti avevo detto di lasciar perdere, aveva perfino la ragazza! Adesso non puoi venire a piangere da me, non sono la tua fottuta madre! - Alexey aveva parlato con rabbia, mentre Edward continuava ad imprecare - ma tu non mi hai dato retta, ti sei fatto fregare la maglia della squadra e non solo. Cos'è che ti raccontava? Che con Christine non c'era niente? Che a lui piacevano gli uomini? -

- Taci, porca puttana! - Edward aveva urlato, io non riuscivo neanche a stare in piedi.

Era stato annientato, colpito ed affondato. Avevo creduto di essere speciale, l'unico uomo nella vita di Tyler ... era sempre stato così bravo a farmi credere che quel suo sentimento inaccettabile fosse rivolto soltanto a me. Invece non era così, quel primato mi era stato strappato via con violenza, l'unica cosa che mi avesse impedito di odiarmi ancora di più per la mia stupidità era quel dannato e fottuto pensiero che faceva di me una persona speciale e privilegiata, l'unico ed il solo a cui Tyler avesse mai mostrato la sua vera natura. Ma non era così ... mi aveva illuso, preso per il culo, raggirato ...

Rabbia, eccola lì che si risvegliava dopo lo shock iniziale. Era una rabbia feroce, lo avrei ucciso, gli avrei strappato via ogni cosa come lui aveva fatto con me. Le braccia di Alexey mi stavano trattenendo furiosamente adesso, mi dibattevo, scalciavo, stavo urlando.

- Chiama Ren! Edward, chiama Ren subito! - Alexey mi gettò contro la moquette, aveva gridato forte dal dolore mentre continuavo ad artigliare le sue spalle fino a perforare la carne con le mie unghie. Stavo urlando anch'io, ma non riuscivo a capire nient'altro. Ero come un animale feroce pronto ad uccidere. Volevo sbranarli tutti, non importavano le loro colpe, volevo soltanto picchiare e mordere, fargliela pagare per quel dolore insopportabile che mi stava divorando, di tutto quel male che mi era stato fatto fino a quel momento.

- Lasciami! Bastardo, lasciami andare! -

Le sue dita si chiusero contro il mio collo, stavo soffocando adesso, ma non importava, cercai di calciarlo via, Alexey aveva il labbro sporco di sangue e due occhi intrisi di rabbia pura, ma sotto c'era qualcos'altro ... temeva quello che ero diventato.

- Alexey, molla la presa! Lo stai soffocando! -

Ren lo spinse via, riprendere a respirare normalmente fu difficile, mi ritrovai a tossire e ad annaspare. Forse avrei preferito morire lì, dimenticare tutto il dolore e non doverci avere a che fare mai più. Presto la mia rabbia lasciò il posto al pianto, le braccia di Ren mi sostenevano mentre Alexey spariva dalla stanza trascinandosi Edward dietro.

- Va meglio adesso? -

- Voglio ucciderlo, Ren ... - sussurrai tra le lacrime, patetico come soltanto io potevo essere - voglio ucciderlo ed io merito tutto questo ... è quello che merito, mi sono fatto usare ... ha fatto tutto quello che ha voluto mentre io glielo permettevo, credendomi addirittura speciale! Voglio ucciderlo! -

- Non è una buona idea - sussurrò Ren - uno come quello merita di vivere e vederti rinascere. Mi sento in colpa, sai? Avrei dovuto metterti al corrente da quelle voci, ma speravo che questo compito non dovesse toccare a me ... -

Lo guardai, stupito - T-tu lo sapevi? In quanti lo sapevano? -

Ren scosse il capo - Non lo so, erano soltanto voci, ma su Edward ne ero quasi del tutto certo. Perché credi che ti abbia detto quelle cose alla festa dell'altra sera? -

Stavo singhiozzando senza ritegno, il dolore era troppo forte, quasi insopportabile ormai. Non potevo crederci, era come se avessi vissuto in un'altra dimensione per tutto quel tempo ... ero davvero stato così cieco da non vedere quello che stava succedendo alle mie spalle?

- Chris, lascialo perdere, non degnarlo più di un'occhiata, davvero. Smettila di tornare da lui anche soltanto per un chiarimento ... non lo merita e soprattutto tu non meriti questa umiliazione. Volta pagina, cambia anche libro. Non sarà facile, ma ti permetterà di recuperare la tua dignità. - Ren mi stava accarezzando i capelli con fare quasi materno - so che non ce la faresti da solo, posso aiutarti io ... che ne dici di una di queste? Ti risolleva il morale, sai? -

Bianca, di forma circolare. La vidi cadere lievemente sul mio palmo che Ren aveva aperto. Sembrava bella e pericolosa ed io volevo andare via dalla mia stessa vita. Volevo essere diverso, più forte, più pericoloso, volevo essere uno di quelli che feriva e non veniva mai ferito. Per una sola volta nella mia esistenza mi chiesi se fosse possibile evitare quel dolore.

Accadde così, quella fu l'inizio della fine. Senza rendermene conto avevo acconsentito a cambiare per sempre. Non volevo uccidere davvero Tyler, capii, quella notte io volevo uccidere me stesso, volevo falciare via per sempre il vecchio, stupido, credulone e sofferente Chris.

Diventare un predatore era l'unico modo per sopravvivere in un mondo popolato da bestie feroci.


ANGOLO AUTRICI:

Dopo la lettura di questo capitolo vi invitiamo alla calma e alla riflessione XD Siamo certe che siete pervase da emozioni forti e contrastanti, ma come ormai speriamo vi siate abituate, il nostro stile è sempre esplosivo XD I tempi duri sono finalmente giunti! JJ sembra aver scelto di compiere un percorso di indipendenza ed emancipazione dal ragazzo che era non solo il suo migliore amico ma anche la roccia a cui si era aggrappato in tutti questi anni. Sembra deciso a percorrere una nuova strada in compagnia di Lyonel, che forse gli darà modo di scoprire qualcosa di nuovo sulle relazioni. Intanto un altro tifone tavolge i nostri Chrisler, sembra che una verità spaventosa abbia investito Chris una volta per tutte ... sarà davvero la goccia che fa traboccare il vaso? Sembra che il nostro Wayright sia decisamente alla frutta ed abbia anche scelto il modo in cui vuole affogare!
Vi aspettiamo come sempre, curiose di sapere i vostri pronostici e le vostre supposizioni in questa storia che si fa sempre più intricata XD
Un bacio
BLACKSTEEL

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