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Capitolo 36



MATT

Avevo sentito il messaggio telefonico di JJ e lo avevo richiamato appena finita la lezione, potevo immaginare cosa fosse successo e sapevo quanto avesse bisogno di qualcuno al suo fianco. Così gli diedi appuntamento nella camera di Juri dove ero diretto anche io, sperando che quel pomeriggio insieme potesse fare stare bene tutti, ultimamente eravamo decisamente fuori forma.

Quando bussai ed entrai nella camera mi resi conto di essere l'ultimo, JJ era già lì con Juri e c'era anche Lyonel. Mi venne da sorridere, quel tipo stava diventando una costante nelle giornate del mio coinquilino e mi faceva piacere. Lo vedevo come una figura positiva, sempre pronto a fare qualcosa per tirare su il morale a JJ, mentre qualcun altro non faceva altro che gettarlo a terra.

- E dov'è Tyler? -

Juri fece un gesto con la mano - Ma che importa! Ho altro a cui pensare, le mie news sono troppo esaltanti e non posso più attendere. -

Scossi la testa e mi sedetti sul letto, ci fu un attimo di silenzio, la teatralità di Juri richiedeva che la tensione crescesse ed a giudicare dallo sguardo emozionato di JJ il lavoro stava funzionando.

Un grande sorriso apparve sul volto del mio amico prima di urlare, esaltato – Ce l'ho fatta! Sono andato a letto con lui, ragazzi!!!! -

Io rimasi un attimo sgomento, JJ esultò applaudendo, Lyonel rise lievemente imbarazzato ma si unì ai complimenti, io scossi la testa. Ce l'aveva fatta davvero, Juri Leineau, nulla poteva dissuaderlo da ciò che si prefissava ed a quanto sembrava neanche Scott Fields era riuscito a resistere, non per sempre almeno.

- E' stato pazzesco, ragazzi ... - cominciò trepidante – lui era esattamente come lo sognavo ... Dio, non potete capire, non esistono parole umane per descriverlo. E' stato il sesso più intenso che io abbia mai fatto! –

- Ti prego Juri ... - supplicai – risparmiaci i dettagli –

Lui mi zittì con la mano – Credetemi, ero talmente eccitato che credevo di avere un infarto ... il modo in cui spingeva ... e la sua bocca su di me .... –

Lo interruppi saltandogli addosso e schiacciandolo contro il materasso - Bastaaaaa, sta zittooo –

Lui rise, come tutti gli altri del resto, poi tornò serio – il caro Matt è sensibile all'argomento ... la sua vita sessuale è lenta e monotona come una vecchia giostra arrugginita ... vero, Matty caro? -

Ruotai gli occhi al cielo distrutto - Dacci un taglio -

- Non sto facendo proprio nulla! Sono solo in vena di festeggiare e rendervi partecipi dei miei successi! - ribatté quello, euforico.

Poi Lyonel guardò l'orologio - Scusate tanto ragazzi ... ma ho promesso al mio coinquilino di aiutarlo con della roba in laboratorio ... quindi devo lasciarvi, ammetto che mi dispiace parecchio – rise – ci becchiamo un'altra volta ... tanto JJ ha il mo numero – poi si rivolse proprio a lui – puoi chiamarmi quando vuoi ... -

Detto questo si sollevò ed andò via, il mio amico d'altra parte, rimase a fissarlo finchè non fu fuori dalla camera, totalmente rapito, non potei trattenere un sorriso.

Parlai quando il ragazzo fu andato via – Allora JJ ... Lyonel ti sta sempre intorno ... -

Juri aveva colto esattamente il punto ed aveva preso a fissare il mio amico come un vecchio gatto che fa le fusa – Com'è premuroso nei tuoi confronti ... -

JJ avvampò e fu la prima volta che glielo vedi fare, sembrava un gesto così candido ed innocente, una reazione insolita da parte di un tipo così disinibito – Non iniziate, ragazzi ... siamo solo amici –

- Questo lo sappiamo ... ma dai ... non dirmi che non hai notato quanto è carino! – lo incitai.

Quello distolse lo sguardo a disagio – Sì, lui è carino ... è gentile, sai ... parliamo molto, abbiamo tante cose in comune ... -

- E allora buttati – esclamò Juri – sono certo che cederebbe dopo dieci secondi! –

- Io ... non voglio ... ecco ... che sia come con gli altri – quella frase mi lasciò di sasso – non voglio portarmelo a letto e basta ... ma non sono abituato a fare diversamente ...non so come funziona una storia vera ... -

Sorrisi – Guarda che noi siamo qui per aiutarti –

Quello mi fissò prima stupito e poi con un'espressione ricolma di speranza – io ... non so esattamente cosa provo ... quando sono con lui mi sento tranquillo ... sento che il tempo non passa, sento uno strano calore ... -

- Succede se una persa ti piace – gli spiegai.

- Prima ... lo provavo anche per loro ... per i miei amici. Stare con loro mi faceva sentire sereno, accettato ... ma ultimamente le cose stanno andando di merda ... sembra che oltre Lyonel e voi nessun altro mi capisca – confessò.

- So che vuoi bene a tutti loro JJ ... - gli dissi – ma la gente con il tempo rivela la sua natura ... forse i vostri caratteri sono troppo diversi, forse ora che hai trovato persone più simili a te avverti questa distanza –

Lui si strinse nelle spalle, sembrava improvvisamente triste – Ho passato tanto tempo con loro ... e questo mi ha cambiato ... se Lyonel sapesse chi sono, se sapesse quello che ho fatto, non credo che vorrebbe stare con uno come me – c'era così tanto rammarico in quelle parole, sentirlo parlare di se stesso con quel tono mi provocava un profondo dolore.

Gli passai un braccio intorno alla spalla – Sono certo che vorrebbe, nessuno è come te JJ, la tua unicità ti rende speciale, hai una luce dentro ... che Lyonel non potrebbe non amare – quelle parole parvero meravigliarlo – non c'è nulla che dovrebbe metterlo a disagio e neanche tu hai nulla da temere -

- Cosa dovrei fare con gli altri ? Credi che loro ... lo accetterebbero? – chiese a mezza voce c'era del timore nel suo tono, come se avesse paura di sentire la verità.

Parlava al plurale ma era ovvio a chi si riferisse – Se sono davvero tuoi amici allora saranno felici della tua felicità. È giusto che tu voglia costruire qualcosa per te stesso, ne hai il diritto. –

Quando passai lo sguardo su Juri mi resi conto che mi stava osservando e prontamente parlò – Sei davvero saggio Matty ... peccato che la tua saggezza la riservi per gli altri –

Sapevo che tipo di discorso voleva tirare in ballo – Preferirei che risparmiassi il fiato -

- Nikolaj mi ha dato la sua approvazione e tanto perché credo che tu debba saperlo – volle puntualizzare – ti sta ancora aspettando ... non si è trattato soltanto di una notte ... vuole te Matty, con una determinazione che mi ha stupito –

- Non ho intenzione di discuterne – sbottai – se non fosse stato per te ... per venire a ripescarti non sarebbe mai successo nulla! Quindi non provare a tirare in ballo il destino! -

- Per me? – rise – è questo che ti racconti? Quello stupido di Juri mi ha fatto finire a letto con Nik ... e cavolo mi è piaciuto da pazzi, tutta colpa sua però! –

Scattai in piedi – Smettila! –

- Smettila tu! Per quanto tempo giocherai al fidanzatino felice con Kayle? Per quanto sopprimerai i ricordi meravigliosi con Nik ed il tuo desiderio nei suoi confronti? –

Stavo per ribattere ma il mio telefono squillo, parli del diavolo ... Kayle , mi stava chiamando. Da quando ero stato con Nik lo avevo evitato, avevo paura di confrontarmi con lui, di guardarlo in faccia, temevo che vedesse la mia colpa. Mi odiavo per questo, odiavo me stesso per essere stato debole ed aver ceduto ai miei istinti e odiavo non avere il coraggio di farci i conti fino in fondo.

- Pronto? –

- Ehi, ho appena finito, ci vediamo? – chiese - ultimamente sei sempre impegnato, ce l'hai qualche minuto per il tuo ragazzo? –

- Certo –

Non guardai Juri, presi la mia roba e fuggii da quella camera alla velocità della luce, ma non abbastanza in fratta dal non sentire "Vigliacco" mentre chiudevo la porta. Sì, forse lo ero, ma al diavolo, era la mia vita dopotutto.

Non avevo fatto parola di quello che era accaduto con Nik, lo sapevano solo JJ e Juri, avevo pensato di confessare tutto a Kayle ma non lo avevo fatto. Non volevo concedere a Nik quello spazio, quell'importanza, se ne avessi parlato a Kayle lo avrei ferito, lui si sarebbe arrabbiato, forse avremmo rotto o sarebbe corso da Nik a pretendere spiegazioni o a sfidarlo. Qualcosa si sarebbe incrinato per sempre e non volevo, tutto doveva restare com'era, quello era l'ultimo baluardo, la mia relazione era il confine per non tornare a commettere stupidi errori. Stavo male per quella bugia ed il pensiero di aver commesso quello sbaglio pesava dentro di me come un macigno e mi avvelenava ogni girono, ma in qualche modo quel pensiero mi teneva in vita.

- Tutto bene, Matt ? – mi chiese con tono preoccupato.

- Sì ... solo qualche pensiero – mormorai baciandolo – i miei amici sono casinisti –

- Ho idea che voi tre non siate tipi semplici come lasciate credere – disse – persino chi ha un aria superficiale come JJ, stramba come Juri e seriosa come te ... più passa il tempo e più sono portato a credere che quello che traspare non è altro che lo strato appena superficiale di quello che siete -

Quel discorso mi provocò una fitta al petto - Tutti gli uomini sono complicati ... è il destino della nostra razza –

- Hai ragione ... forse io non riuscirò mai a grattare quella superficie e scoprirti – aggiunse poi lasciandomi di stucco – ma sono comunque felice che tu mi abbia scelto ... -

- Stare con te mi fa sentire bene, Kayle ... mi rende le cose facili ... e credimi, dopo tanto lottare e soffrire ho solo voglia di un porto sicuro –

Quello guardò lontano per un po' continuando a stringermi ed accarezzarmi i capelli, forse aveva capito più di quanto credessi, dopotutto finivo spesso per sottovalutare Kayle, forse aveva intuito il mio tormento. Aveva visto nei miei occhi la lotta feroce fra lui e Nik fra il passato ed il presente, forse aveva capito che adesso volevo solo riposare.

- Alla festa di Halloween ci andiamo? Ho sentito che stanno allestendo il salone dei ricevimenti ... il consiglio studentesco aspetta questa festa da mesi, sara grandiosa –

- Sì, sarebbe bello andarci ... passeremmo una serata divertente –

- Sì ... basta tormenti per una notte –

Mentre sentivo pronunciare quelle parole strinsi la sua mano saldamente, quella festa doveva essere il confine, sarei stato in grado di varcarlo con Kayle?


SCOTT

- Ti vedo alquanto spossato, Scott ... - aveva ghignato il professor Muller, uno dei veterani dell'Università di Berkeley mentre allungava la seconda tazza di caffè del giorno verso di me - guai in vista?-

Eccome, il vecchio ci aveva preso in pieno. Sorrisi spigliatamente, cercando di riprendermi da quell'espressione corrucciata e pensierosa che dovevo avere fino a pochi secondi prima impressa in volto - Nah, è solo un po' di stanchezza. Quest'anno ho un corso in più da seguire, mi rendo conto di quanto sia difficoltoso riuscire a gestire tutto ... -

- Beh, pare che almeno lunedì non ci siano lezioni al mattino. La sala magna ospita una conferenza a cui dovrebbero partecipare tutti i nostri ragazzi. Un paio di ore in più a letto ... ahh ... - commentò l'uomo sospirando, come se nessuno dei presenti sapesse quanto Muller avesse devoluto la sua intera vita all'insegnamento. Mai un'assenza, si sarebbe spinto in classe anche se avesse contratto la peste nera.

- Beh, pausa finita. Torno in aula! Buona giornata, Scott! - mi salutò quello con un cenno del capo.

- A domani, Arthur -

Per me quel giorno era volto al termine, per fortuna. I grandi occhi scuri di Juri non smettevano di tormentarmi in quei momenti di vuoto. Mi aveva fissato con intensità sempre crescente a mano a mano che prendevo posto sulla mia sedia di pelle ed iniziavo a tenere la mia lezione. Sentire il suo sguardo perforante addosso era una sensazione strana ... qualcosa di quasi palpabile, ma comunque impossibile da scrollare via. La mia concentrazione era fuori dal comune, perché davvero non riuscivo a smettere di pensare a quella notte di due giorni fa ... quando avevo ceduto definitivamente alle mie voglie, conscio però del guaio in cui mi stavo cacciando.

Fu il vibrare intenso del mio cellulare a riscuotermi da quei pensieri, mi portai le mani in tasca e lo estrassi. Era Lewis. Vedere il suo nome impresso sul display mi fece sobbalzare, avevo dimenticato di chiamarlo la sera prima e adesso era quasi pomeriggio inoltrato. Dannazione, ma cosa mi diceva la testa?

Presi la chiamata, preparandomi mentalmente alla sfuriata che ne sarebbe seguita.

- Ehi Lewis ... -

- Ehi Lewis un cazzo! Vuoi dirmi dove diavolo eri finito? Ieri sera ho provato a chiamarti almeno un milione di volte! Mi sono preoccupato e non riuscivo neanche a prendere sonno e stamani non ti sei nemmeno preso la briga di richiamare dopo aver trovato tutte le mie telefonate! -

Mio Dio, mi portai una mano al volto, lasciando che la sfuriata finisse prima di iniziare a parlare.

- Davvero, non so che cazzo ti prende! Che ti costa scrivere un sms e dirmi che stai bene? Visto che chiamare ti costa così tanto! Forse c'è qualcosa che non so ma dovrei sapere, invece! -

No, quella conversazione non doveva assolutamente prendere quella piega, pensai, decidendomi a rispondere con più calma possibile.

- Hai ragione, scusami davvero Lewis. Ieri sera sono praticamente crollato sui compiti dei ragazzi ... mi dispiace, sono costernato ma ho così tanta roba da correggere che non riesco neanche a riposare decentemente. So che avrei dovuto chiamarti e so che ti ho messo un po' da parte ultimamente ... -

- Bene ! Allora vedi di fare qualcosa! Non posso essere sempre io a fare il primo passo. Non verrò più a trovarti, se vuoi sai dove sto ... - disse, ancora decisamente incazzato ma meno di quanto non lo fosse all'inizio di quella orribile telefonata.

- Non fare così, ho detto che sabato verrò a trovarti ed intendo farlo. Ti chiedo ancora scusa per il mio comportamento ... non volevo ... - non volevo fare cosa? Tradirti con il primo ragazzino attraente che avevo incontrato al College? Non volevo continuare ad essere lo schifo di persona che invece ero?

- Ok ... allora ci conto davvero, Scott. Vedi di non deludermi stavolta -

La telefonata si interruppe in quel modo prima ancora che potessi rassicurare Lewis ancora una volta. Sospirai, portandomi le mani alle tempie che avevano preso a dolermi forte. Fu così che mi trovò Nikolaj qualche minuto dopo quando tornò nel nostro ufficio con numerosi fascicoli tra le mani.

- Sei proprio la personificazione della felicità tu ... - mi disse, lanciandomi una lunga occhiata in tralice - senti, ho detto che non ti avrei giudicato ed intendo farlo sul serio, ma voglio darti un consiglio ... il consiglio di uno che si è già trovato nella tua situazione e che ha toppato di brutto. Non puoi tenerli buoni entrambi, Scott ... io ci ho provato ed è finita in tragedia. Prima o poi succederà qualcosa che rovinerà tutto e a quel punto non ci sarà più niente da fare, né con Lewis, né con Juri. Ti detesteranno entrambi. Devi scegliere, ok? -

- Ma Nikolaj, non lo hai già capito? Credi che si tratti di scegliere? Io ho già scelto - dissi seccamente - credi che io intenda mandare a monte la mia relazione con Lewis per il primo ragazzino sexy che si è offerto a me? No! Non lo farei mai, io ... io sto soltanto cercando di riprendere la mia vita in mano. Credevo di essere maturato ormai, di poter essere superiore a certe provocazioni, ma non è così a quanto pare. Sono una grossa delusione ... - ammisi, in un sussurro che stentava ad uscire.

- Il punto è che Juri farebbe impazzire chiunque, ci ha provato con me con così tanta caparbietà ... l'altra notte non sono riuscito a fermarmi - ripresi, incentivato dallo sguardo pietoso che Nikolaj mi stava lanciando - io volevo andare a letto con lui, mi sono perfino ubriacato per rendercela più semplice. Adesso però sono di nuovo in me e mi rendo conto di quanto sia stato subdolo ... -

- Non dovrebbe essere un problema per te -

- Grazie - sbottai, inacidito - grazie davvero, Nikolaj. -

- E dai, volevo solo smorzare la tensione! - disse quello, ridacchiando appena

- Non c'è un cazzo da ridere, idiota. Non mi pare che tu sia messo meglio! Sbaglio o qualcuno si rifiuta ancora di avere a che fare con te? - assottigliai gli occhi nella mia migliore espressione sprezzante mentre vedevo l'ilarità sul volto di Nik sparire attimo dopo attimo

- Sì, ma comunque vada sono calmo. E' tutto nelle sue mani adesso, sarà lui a decidere il da farsi, mentre tornando a noi ... direi che sei tu quello che deve capire cosa diavolo vuole ... -

- Vorrei non essere così e vorrei che Juri non fosse così dannatamente sensuale e provocatore. Vorrei starmene buono, perché ti giuro che quest'anno non sono andato a cercarmi un bel niente - il punto era che i guai avevano una sorta di predisposizione a trovarmi, in caso non fossi io a farmi vivo.

Abbassai lo sguardo sulla scrivania, Nikolaj ci aveva poggiato i suoi fascicoli oltre ad alcuni fogli sparsi. Ne presi uno, attirato dal volto conosciuto dell'uomo nel riquadro in alto. Il mio cuore mancò un battito, non potevo crederci, non poteva essere vero.

MAX LINDBERG. Ero incredulo mentre leggevo quel nome.

- Già, hai visto chi viene a trovarci questo lunedì? Quel famoso scrittore di gialli ... stavolta il preside ha fatto il colpaccio ad accaparrarselo. A quanto pare terrà una sorta di presentazione giù nell'Aula Magna, per ora non si parla di altro in giro. Tanto meglio per noi, ci eviteremo le prime tre ore di lezione. -

No, non poteva essere vero. Da quanto tempo non lo incontravo? Quattro, forse perfino cinque anni. L'ultima volta era successo ad una festa di gala che avrebbe premiato i migliori scrittori esordienti dell'anno. Max non era più un esordiente ormai, la sua fama era cresciuta in lungo ed in largo così come aveva sempre sognato. Ma non ce l'avrebbe fatta con le sue sole forze, pensai, amareggiato per quei ricordi che anche a distanza di anni non mi avevano ancora lasciato in pace.

- Scott? Che ti prende? Aspetta ... vi conoscevate? Mi pare di aver letto nella sua autobiografia che ha frequentato anche lui il tuo stesso liceo ... -

- Già - lo dissi con una voce tombale, per niente simile alla mia - non solo il liceo, anche il College dopo ... noi eravamo amici. -

Ma davvero? Amici? Era così che mi piaceva definire la nostra relazione?

- Presumo non sia finita bene ... - Nik era confuso e decisamente sull'attenti adesso.

- No, noi avevamo una storia ... una storia durata anni, a dire il vero. Max è stato il mio primo ragazzo. -

- Che cosa??? - Nikolaj era stupefatto - stiamo parlando di Max Lindberg? Lo scrittore di best-sellers Max Lindberg? -

Annuii brevemente, non avevo voglia di ripercorrere quella parte del mio passato, neanche con Nik al momento. Mi limitai a sollevarmi, stavo parlando adesso. Dissi che la nostra storia era finita per via della lontananza, mi limitai a questo, anche se sapevo che il mio collega doveva aver ormai capito che con me non era mai così semplice.

Ero in macchina adesso, avevo trovato una scusa per andar via da solo. Sapevo che avrei finito per fare quello che non avrei mai voluto fare, vale a dire rimuginare per ore ed ore su quanto era appena successo. Mi chiesi come sarebbe stato rivederlo, perché l'ultima volta era finita davvero male.

- Mio Dio, sei sempre il migliore, Scott - aveva commentato con il fiato corto dopo essersi sollevato dal letto in tutta fretta.

L'avevo guardato, annebbiato ancora dai fumi dell'alcol della sera passata, ma non abbastanza da non comprendere che cosa avessi fatto. Era stato come strapparmi il torace dal petto, aprire ben bene la cassa toracica e tirare fuori quel poco di cuore che mi era rimasto per riporlo nuovamente nelle mani maldestre di un bastardo.

- Non so come faccia tu ad accontentarti di insegnare. Sei bravo a scrivere, lo sappiamo tutti, no? Dovresti tentare la mia stessa via ... quante soddisfazioni, non puoi immaginare - mi aveva guardato con i suoi occhi chiari, quasi amabili per chi non lo conoscesse bene come facevo io - beh, comunque credo proprio di doverti un po' del mio successo in fin dei conti. Ho pensato a te e me in tutte le scene di sesso che ho descritto, sei una fonte infinita di creatività, Scott ... -

- Ah, quindi è tutto qui ... - chiesi seccamente, intrappolando quei suoi occhi adesso sfuggenti nei miei.

Max fece spallucce - Beh, non ti basta? Dannazione, adesso devo scappare. Magari ci si vede in qualche altra occasione ... nel frattempo, non è che ti dimentichi di me? - aveva riso e raccolto in fretta le sue cose prima di sparire dalla mia stanza veloce come ci era entrato la notte precedente.

Dimenticarmi di lui? Dell'uomo che mi aveva strappato praticamente ogni cosa? No, non avrei mai potuto.

Mi ero imbambolato, fu il lieve battere di nocche sul finestrino della mia auto a riportarmi all'anno corrente. Juri stava facendo segno di abbassare il vetro. Dannazione, quella matita scura intorno agli occhi così dannatamente profondi, poi quelle labbra piene ed invitanti ... perché diavolo doveva essere così schifosamente bello?

Mi guardai intorno, incerto sul da farsi. Abbassai il finestrino soltanto quando capii di essere da solo - Che c'è? Non è il caso di farsi vedere in certe situazioni con un professore ... -

- Non c'è nessuno, non sono così stupido da piombarti in auto in mezzo alla folla - disse quello, sedendosi di tutta fretta in macchina - che ti prende? Cos'è questa faccia? L'ho capito subito, da quando sei entrato in classe stamattina ... pensavo che non ci fossero problemi, in fin dei conti anche Nik ci ha dato il suo benestare. -

- Ma che c'entra? E poi Nikolaj non è mica il Papa! - dissi provocandogli delle risate che per poco non coinvolsero anche me - senti, è una situazione difficile questa, lo hai capito anche tu, vero? -

- Va bene, ti do del tempo per pensarci allora ... - mi concesse quello con fare pomposo, ma la sua mano esperta vagava già sulla mia coscia - ... nel frattempo potremmo comunque ... -

- No! - lo interruppi, boccheggiante. Tremavo al solo pensiero di quello che due come noi erano capaci di fare - ce ne staremo buoni, Juri, perché sai che con te nudo a letto non riuscirei a pensare come dovrei ... ma scommetto che questo è proprio quello che vuoi. -

- Posso anche non spogliarmi, possiamo anche usare l'auto stavolta ... -

- Juri ... - c'era un avvertimento nel mio tono che non ammetteva repliche - dacci un taglio. Hai capito cosa voglio dire. -

Quello sospirò, sconfitto, poi stiracchiò appena le labbra in un sorrisetto di circostanza. Cercai di non stare a fissarlo troppo, mi sentivo già terribilmente accaldato ... quel dannato mi faceva un effetto spaventoso ed adesso che sapevo anche com'era la nostra situazione a letto mi veniva ancora più complicato starmene buono.

- E va bene, nel frattempo ti invierò qualche poesia che ho scritto per te, spero che ti piacciano ... -

Mi venne da ridere, nessuno mi aveva mai dedicato niente, soprattutto delle poesie d'amore. Che tipo strano che era, pensai, imbambolandomi di nuovo. C'era un'indole romantica in lui, celata alla perfezione da quei suoi modi provocanti e spregiudicati che mostrava a chiunque con orgoglio, come una sorta di scudo che si era creato per non dare spettacolo del suo vero io.

Inaspettatamente allungai una mano verso il suo viso magro e sottile, accarezzando lo zigomo alto e ben pronunciato. Juri sgranò appena gli occhi, sorpreso da quel gesto che nessuno di noi due aveva previsto, poi sorrise appena, alla fine lasciò l'auto. Aveva le guance imporporate ... possibile che una sola carezza affettuosa fosse capace di metterlo in imbarazzo?

Bene, forse anch'io avevo trovato il suo punto debole, mi sarebbe potuto tornare utile in futuro.

ANGOLO DELLE AUTRICI: Buongiorno e buon martedì, brava e bella gente!
Eccoci qui con i due bbf di sempre: Matty e Juri alle prese con i loro problemi di cuore. Se qualcuno è riuscito ad infilarsi tra le lenzuola del nostro sexy prof Fields, qualche altro, invece, sta ancora ragionando sul da farsi. Matt, Matt, Matt ... ti sei ritrovato con due ragazzi, come farai adesso?xD
Seguirà i consigli di Juri? O continuerà su questa via che sembra sul punto di logorarlo? A voi la parola. Noi vi lasciamo ma prima vogliamo darvi una dritta sul prossimo capitolo che sarà decisamente una bomba: Tenetevi forte e mantenete la calma, perché Winter is Coming.
Grazie a tutti coloro che ci seguono, preferiscono e recensiscono questa storia ... non smetteremo mai di ringraziarvi. <3
Baci! :)


- BLACKSTEEL -

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