Capitolo 32
CHRIS
Quando entrammo nel grosso ospedale di Berkersfield l'atmosfera si fece subito un po' più tesa. Osservai Tyler avvicinarsi al banco delle informazioni mentre il suo viso cercava di mantenere la solita, imperturbabile espressione. In realtà mi sembrava quasi di poter vedere la sua maschera cedere attimo dopo attimo, era ancora bravo a fingere, forse semplicemente aveva smesso di impegnarsi con tutte le sue forze quando c'era soltanto io a vederlo. Ero parecchio stanco, non credevo che Tyler sarebbe venuto a chiedere aiuto a me, non dopo la forza che aveva mostrato nel cercare di allontanarmi dalla sua vita ancora una volta.
Pensai a cosa sarebbe successo se avesse deciso di evitarmi per sempre e subito un brivido di freddo mi sconvolse, mi strinsi tra le braccia mentre i miei occhi non potevano fare a meno di posarsi sul suo viso, adesso in avvicinamento.
- Non hai preso una felpa? -
Tyler dovette notare che avevo freddo, ma non poteva immaginare a cosa fossero dovuti quei brividi – No, io non ci ho pensato. -
Lo vidi scuotere la testa e sospirare prima di liberarsi della sua felpa e passarmela subito dopo. La presi, confuso.
- No, non è giusto. Sei a maniche corte tu e poi non ho così freddo – protestai, ancora decisamente scosso.
- Piantala, Wayright. A me non serve per adesso, tienila e basta se non vuoi metterla. Fa come ti pare, ma diamoci una mossa. Dobbiamo raggiungere il quarto piano. -
Seguii Tyler oltre il corridoio, dovevo avere uno sguardo davvero perso in quel preciso istante, mentre indossavo la sua felpa morbida e profumata ... Dio, avrei voluto annegare nel suo odore, pensai, annusando appena le maniche un po' troppo lunghe per me.
- Grazie ... - lo dissi dopo un lungo silenzio e a voce molto bassa, ma Tyler lo percepì comunque. Il suo viso era cupo, ma provò ad accennare ad un sorriso.
- Ti viene proprio naturale ringraziare, eh? -
- Non è così complicato, eppure non è necessario a volte ... sono abbastanza intuitivo da cogliere anche le parole non dette, Tyler. -
Quello rise appena, nonostante non ci fosse nulla di allegro in quel gesto – Per fortuna lo fai ... mi rendi tutto più semplice ... - c'era uno strano tono in quelle parole, non ero così pazzo da credere che quello fosse il Tyler in modalità tenera, ma forse ci stavo andando veramente vicino. Avrei voluto stringerlo in quel momento, ricordargli quanto fosse speciale quello che avevamo, ma non potevo. La gente era ovunque e quando lasciammo l'ascensore non ci fu tempo per dire o fare nulla. Samantha e Rachel erano lì, a pochi metri di distanza da noi; ero teso come se il mio cuore fosse quello di Tyler, lo vidi andare incontro alle donne ancora ignare. Poi picchiettò la spalla della madre ed un attimo dopo il volto di Samantha fu pervaso da moltissime emozioni diverse. Sorpresa, incredulità, gioia, alla fine scoppiò semplicemente in lacrime mentre stringeva spasmodicamente il figlio. Rimasi lì dov'ero, ad osservare quella scena, ad intuire quali potessero essere i pensieri di Tyler in quel momento ... quelli di Samantha dovevano essere molto più facili da afferrare. Doveva essersi chiesta che cosa avesse fatto di male per far sì che il suo stesso figlio lasciasse casa, perfino città pur di evitare tutti loro. Doveva sentirsi in colpa, la sua debolezza aveva spinto Tyler a non appoggiarsi a lei sin da quando era soltanto un ragazzino. In quel momento capii che Tyler non detestava soltanto suo padre, sotto sotto potevo percepire un astio generale nei confronti di chiunque gli si fosse avvicinato nel corso della sua vita.
Aveva osservato la sua famiglia andare in brandelli giorno dopo giorno e quello che doveva essere il loro unico appoggio non riusciva a reagire, a liberarsi di quel marito opprimente, anzi annegava sotto quel dolore, si lasciava annientare senza opporsi fino alla tragedia di Caleb, il culmine di quel fallimento che era la famiglia Bradbury.
- Chris! - avevo ancora quei pensieri in mente quando Rachel mi notò, i suoi occhi erano umidi di lacrime mentre lasciava la presa su Tyler e correva verso di me, con un sorriso incerto sulle labbra. Aveva colorato i capelli di rosso e mi sembrava in qualche modo diversa.
- Ehi! - ero felice di vederla, in quel momento capii quanto mi fosse mancata durante il mio ultimo anno. Ci abbracciammo, Rachel mi stava letteralmente stritolando.
- Grazie ... - sussurrò piano al mio orecchio improvvisamente – grazie, Chris. Grazie per averlo portato qui, mia madre starà meglio adesso ... tutti staremo meglio. -
- Non sono stato io, credimi – le dissi sorridendo – lui ha deciso di venire da solo.-
- Non importa, so che tu gli impedirai di mandare a puttane la sua vita, questa è l'unica cosa che mi rassicura. -
Quelle parole mi fecero piacere, ma sapevo quanto fossero lontane dalla verità. Io non potevo nulla contro il volere di Tyler, avevo provato ad oppormi alle sue decisioni moltissime volte, fallendo sempre. Tyler non poteva essere indirizzato, né tanto meno domato, ma decisi di non obiettare, era meglio che Rachel credesse davvero a quelle parole.
Salutai Samantha con un cenno del capo, senza osare avvicinarmi e distoglierli dal loro momento. Tyler era rigido, ma fu costretto a promettere di farsi sentire.
- Voglio il tuo numero di cellulare, Ty, e niente scherzi – Rachel era mortalmente seria – dammelo subito. -
- Com'è che sei ancora più rompipalle di prima? - sbuffò quello, ma alla fine cedette e dettò il suo numero alla madre.
Restammo lì per un po', poi decisi di lasciarli a discutere e andai a prendere un caffè per tirarmi un po' su, data l'enorme stanchezza. Fui felice nel sentire che il nuovo convivente della signora Bradbury fosse ormai fuori pericolo e sperai davvero che quella famiglia conoscesse un po' di pace dopo essersi sbarazzata di Luis. Trascorse qualche ora, alla fine Tyler mi raggiunse quando stavo per cadere addormentato su una sedia nella sala d'attesa.
Tyler lo trovò divertente perché rise prima di assestarmi un debole calcio con la scarpa sulla gamba – Che fai? Ti appisoli come un vecchio? Possiamo andar via, domani hai lezione, no? -
- Alle undici – dissi, ancora un po' confuso, la sua felpa mi teneva caldo da morire – ma che ore sono?
- Le quattro del mattino – rispose Tyler dopo aver gettato un'occhiata veloce al suo cellulare che non ripose – senti, siamo stanchi, no? In zona ci sono un sacco di posti in cui possiamo dormire per almeno qualche ora ... l'alternativa sarebbe fare due ore e mezza di strada adesso ... -
Non potei impedire al mio cuore di fare un silenzioso salto di gioia quando sentii quelle parole – Certo, possiamo rimanere qui. Per me va bene – mi affrettai a dire, cercando di non mostrarmi troppo disperato.
Tyler mi precedette senza dire nulla, stava rimuginando su quello che era successo, di certo doveva sentirsi sollevato, sapevo che temeva quel confronto nel profondo del suo cuore. Il silenzio ci avvolse, avrei voluto porgli così tante domande, su cosa avesse fatto in quei giorni, se aveva mai pensato di chiamarmi o se si fosse pentito di quello che mi aveva detto, ma alla fine decisi di stare zitto. Non volevo distruggere anche quel momento di pace.
- Dovrebbe essere questo – Tyler mi riportò alla realtà, aveva appena spento l'auto e adesso mi apprestavo anch'io a lasciare il mezzo.
Si trattava di un bel palazzo moderno, l'illuminazione eccessiva rispetto al buio dell'abitacolo mi fece appena sbattere gli occhi quando entrammo. Tyler era già alla reception, incredibilmente sicuro di sé, come chi fosse abituato a fare quel tipo di vita. Doveva essere così, dopotutto aveva trascorso un intero anno fuori, a vivere da solo, forse cambiando appartamento più di una volta.
- Quante cose mi sono perso? - dissi quasi tra me e me ma a voce abbastanza alta da far sì che Tyler sentisse.
- Come? -
- Mentre eri via, intendo. Prima non riuscivo a pensarci senza essere pervaso da un odio profondo nei tuoi confronti, ma adesso mi sto semplicemente chiedendo che cosa hai fatto in tutto quel tempo ... - spiegai, abbozzando un sorriso malinconico.
Tyler fece spallucce – Niente di che, ho viaggiato molto per la maggior parte del tempo ... - doveva esserci altro nella sua mente, ma non aggiunse altro.
- Ecco la vostra chiave – il receptionist ci restituì i nostri documenti con un bel sorriso cordiale sul volto – buona permanenza al Rusher! -
Lo ringraziammo prima di prendere l'ascensore che ci avrebbe portati al secondo piano. Cominciavo a sentirmi piuttosto strano ... la sola idea che Tyler ed io ci trovassimo in un hotel mi sconvolgeva. Non avevo mai osato sperare tanto, neppure nei miei sogni più arditi ... era assolutamente assurdo, oltre ad essere meraviglioso ovviamente.
- Wayright, togliti quell'espressione gongolante dal volto. Questo non è un appuntamento, siamo solo due persone stanche che scelgono di riposare piuttosto che guidare in questo stato e causare incidenti mortali a destra e a manca ... -
- La tua perseveranza mi stupisce ogni giorno di più! Ma ci credi ancora a questa storia? - lo provocai, beccandomi un'occhiata gelida. Tyler mi precedette, sembrava quasi sul punto di voler scappare da me mentre ci dirigevamo verso la nostra stanza.
- Forse sei tu quello confuso, ormai prendi tutto come se fosse un appuntamento. Sei così disperato da volere un ragazzo da tenere per la manina e da portare in giro? Comprati un cane. –
- Ma che ti sei fumato? Chi ti vorrebbe portare in giro? Un troglodita come te, figuriamoci! - dissi genuinamente risentito. Stavo per ribadire il concetto quando le parole mi morirono in bocca. La stanza era fantastica, ammobiliata con molta classe e poi ... c'era quel letto. Un letto enorme, a baldacchino ... proprio al centro della camera.
- Mio Dio ... dobbiamo provarlo subito. - dissi senza fiato.
- Sono d'accordo! -
Guardai Tyler, stupito da quelle parole. Il suo sguardo si era già infiammato, automaticamente incendiò anche me, ogni fibra del mio corpo rispondeva a lui in un modo assurdo che sfuggiva del tutto alla mia comprensione. Ci spogliammo, avvinghiati l'uno all'altro come sempre, Tyler posò le ginocchia sul letto morbidissimo mentre allargava le sue gambe per farmici mettere in mezzo. Ero disteso a fissare il suo corpo perfetto che veniva privato dall'ultimo indumento rimasto, la sua t-shirt scivolò sul pavimento.
- Ricordi quando non volevi neanche baciarmi? - gli chiesi ad un centimetro da quelle labbra perfette, prima di schiuderle ed incontrare la sua lingua che subito rispose a quel bacio con passione.
- Vuoi rinfacciarmi tutte le pessime scelte che ho preso, per caso? - sussurrò in risposta, sorridendo appena sulle mie labbra. Adoravo quel sorriso, in realtà adoravo tutto di lui, dannazione.
- Quindi ammetti di aver sbagliato – dissi incastrandomi meglio sotto il suo corpo muscoloso.
- Come sempre fraintendi le mie parole, con pessima scelta mi riferisco a quando ho deciso di baciarti -
- Sei uno stronzo! - mi lamentai, prima che un suo bacio più passionale degli altri mi tappasse del tutto la bocca. Tyler non aveva più voglia di parlare, le sue mani si strinsero intorno ai miei polsi mentre scendeva lungo il mio corpo con le labbra, baciando il mio addome, per poi risalire sul petto. Tutte quelle sensazioni soverchianti mi lasciarono boccheggiante, con la pelle d'oca che scorreva su tutto il mio corpo, come se un filo elettrico avesse colpito tutte le mie terminazioni nervose. Lo baciai tra un gemito mal trattenuto e l'altro. I suoi sospiri mi eccitavano da morire, non riuscivo più a trattenermi, volevo Tyler ...
- N-non ce la faccio più – ammisi in un sussurro spezzato da una nuova ondata di piacere – c-che cosa fai? -
- Ho trovato un modo per farti tenere la bocca chiusa - disse quello maliziosamente.
Stupore, poi il puro piacere. Mi aggrappai alle sue spalle mentre Tyler scendeva in basso, pericolosamente vicino alla mia erezione. Non potei fare a meno di guardarlo, perso nella confusione più totale di quel piacere, la sua bocca si chiudeva intorno a me, terribilmente. Urlai, stringendo con forza i suoi capelli tra le dita, spingendolo a continuare, a scendere sempre più in basso guidando la sua testa con la mia mano forse con troppa violenza. Tyler era pazzesco, tutto quello mi stava uccidendo dentro. I pensieri si fecero sempre più confusi, il mio corpo stava andando a fuoco, l'epicentro di quell'incendio era proprio quel punto che Tyler continuava a leccare e succhiare con forza.
Non poteva finire in quel modo, anch'io volevo donare a Tyler il piacere che lui stava donando a me. Mi ci volle tutta la volontà che possedevo per spingerlo via dalla mia erezione e ribaltare velocemente le posizioni. Sentii Tyler sghignazzare appena, sapeva quello che sarebbe successo a quel punto, ma subito la sua risata venne spezzata da un gemito basso non appena chiusi la mia bocca intorno alla sua erezione prontissima. Era eccitato, farmi quello che mi aveva fatto lo aveva eccitato ... quel pensiero mandò il mio cervello in tilt una volta per tutte. Quello che successe dopo fu troppo confuso. Mi persi del tutto, fu come cadere nell'oscurità più profonda mentre il piacere crebbe a dismisura fino a quando non riuscimmo più a controllarlo. Eravamo stesi sul fianco, le spinte di Tyler si alternavano, prima lente e penetranti, poi più veloci ed aggressive, non riuscivo a parlare, il mio corpo tremava, era del tutto in balia di Tyler. Ero eccitato e allo stesso tempo esausto, ad un passo dal venire perché quella stretta intorno alla mia erezione mi stava uccidendo.
- T-tyler ... - gemetti, stroncato da una spinta più violenta delle altre. Era troppo, non solo per me, anche Tyler venne un istante dopo, spingendosi più a fondo nel mio corpo e gemendo forte, con rabbia.
- C-cazzo ... D-dio ... porca puttana - ansimò, io non riuscivo neppure a formulare un solo pensiero sensato. Ricaddi con le spalle sul letto e mi lasciai cullare da quei fantastici capogiri di puro piacere.
- M-mio Dio ... e tu che vuoi mollarmi ... - dissi con un filo di voce roca.
- Ricordami di questo la prossima volta, potrei tornare sui miei passi – scherzò quello prima di sollevarsi a fatica dal letto. Eravamo sporchi, non soltanto di sudore a quel punto. Mi imbambolai a fissare quel suo corpo muscoloso e perfetto camminare per la camera fino a dileguarsi in un'altra stanza ... come diavolo era possibile resistere a Tyler Bradbury? Non lo era. Ecco perché sarei stato una merda per tutta la mia vita ... non potevo rinunciare a quella perfezione! Nessuno dotato di occhi e senso estetico e una chiara inclinazione al masochismo avrebbe potuto voltare le spalle ad uno come lui! Tyler era la mia fottuta criptonite ...
- Wayright, abbiamo una vasca! Una vasca idromassaggio! - la sua voce suonò felice come quella di un bambino – è enorme! -
Mi venne da ridere di fronte al suo entusiasmo – Perché non la prepari? Abbiamo decisamente bisogno di un bagno. -
Il viso di Tyler sbucò dall'altra stanza, c'era una dose massiccia di malizia nella sua voce quando mi fece notare che con ogni probabilità quella notte non avremmo riposato neanche un po'.
MATT
Il calore infiammava le mie guance e la mia mente, cominciavo ad essere leggermente annebbiato. Avevo fatto un casino con Nik, senza neanche rendermene conto avevo ceduto alle mie pulsioni ed ai miei desideri. Avevo tradito Kayle, il solo pensiero mi faceva accapponare la pelle e la prospettiva di confessare una cosa tanto imbarazzante mi terrorizzava oltre l'immaginabile.
Mi ero rifugiato nella solitudine del mio letto a farmi soffocare dal senso di colpa prima che JJ mi trovasse e che Juri irrompesse nella mia camera con un'espressione contrariat sul volto. Così i miei propositi di autocommiserazione erano andati a farsi friggere ed adesso mi ritrovavo a bere in un pub con i miei due amici.
- Quella faccia! – mi accusò Juri totalmente andato – sta a significare che stai ancora pensando troppo lucidamente! Bevi, stronzo di un Reed! –
Sbuffai – Neanche tutta la birra del mondo potrà farmi dimenticare quello che ho fatto –
- Coraggio ... cedere al lato oscuro non è poi tanto male – ridacchio JJ bevendo un'altra sorsata di birra.
- Non fare tanto il soddisfatto – mi strinsi la testa fra le mani – sono in un mare di merda ragazzi ... come faccio? Tutto questo non è da me –
Juri fece un cenno sbrigativo con la mano – Se non lo saprà non ne soffrirà ... lascia stare! –
- Già, chi vuoi che vada a dirglielo? – mi fece notare JJ.
Io scossi la testa in preda allo sconforto – Non credo che voi due abbiate afferrato la gravità della situazione! –
- La gravità?! – irruppe Juri – vuoi saperla una cosa davvero grave? Non sono ancora riuscito a portarmi a letto Scott! Eccola una cosa su cui il nostro circolo dovrebbe riflettere! –
JJ rise così forte che rischiò di cadere dalla panca, io fissai Juri accigliato, il mio amico aveva un serio problema di ossessione.
- Su! – lo consolò il biondo – prima o poi si distrarrà e tu gli sfilerai i pantaloni ... oppure potresti drogare un dolcetto e farglielo mangiare! –
Quello scosse la testa sconvolto – Dovrei essere io il dannato dolce! Solo il pensiero di poter stare con uno come me dovrebbe essere la risposta ad ogni dannata domanda! Ed invece guarda! Guarda! Si dibatte peggio di una dannata anguilla! –
Io scossi la testa esasperato mentre JJ aveva ancora consigli da elargire – Devi arpionarlo!! – ridacchiò – come si fa con le balene, per tenerlo fermo! –
- Possiamo concentrarci di nuovo sul mio problema? È il motivo per cui ci stiamo sbronzando mi sembra? – mi intromisi irritato – dovete aiutarmi –
- Non esiste aiuto che tenga – continuò il mio coinquilino in vena di consigli – devi capire cosa vuoi Matt ... non mi sembra che tu sia il tipo a cui piace tenere il piede in due scarpe –
Mi lasciai andare con la fronte sul tavolo – Non lo so ... Dio ... non so neanche come ho fatto a fare quello che ho fatto ... la mia testa era dannatamente altrove! –
Juri rise – Era dannatamente dove doveva essere ... addosso al tipo che ti ha fatto perdere la ragione –
- Chi se lo aspettava che il bravo e diligente Matt Reed avesse questo lato oscuro e selvaggio! –mi prese in giro JJ.
- E non hai ancora visto niente! Dovresti vedere che caratterino aveva qualche tempo fa ... e giurerei che stia cominciando a riemergere – rincarò la dose Juri.
- Da quando la mia vita somiglia così tanto alla tua? – mi ritrovai a chiedere ad un JJ sempre più divertito e brillo.
- JJ? –
La nostra attenzione fu catturata dall'arrivo di un ragazzo, era un po' incerto ma sorridente, si accostò al nostro tavolo, era molto carino e vidi che puntò subito il mio coinquilino, che sorrise di rimando.
- Lyonel!!! – strillò JJ – che ci fai da queste parti? –
- Sono venuto a bere qualcosa con dei miei colleghi ma sono andati via ... stavo per uscire anche io ma poi ti ho notato e così sono passato a fare un saluto – spiegò e poi rivolse a noi lo sguardo- piacere, Lyonel –
- Perché non ti siedi con noi! – esclamò subito JJ.
- Non voglio disturbare – disse un po' titubante quello.
- Ma quale disturbo! Unisciti a questa fantastica compagnia di bevute – lo invitò anche Juri bevendo l'ultima sorsata del suo bicchiere.
- Ok – accettò Lyonel – ma prendo un giro per tutti, non mi siedo ad un tavolo a mani vuote –
Lo ringraziammo e lui si allontanò a prendere delle altre birre, io spostai gli occhi su JJ che seguiva Lyonel con lo sguardo lungo il pub, sorrisi.
- Allora JJ, non mi avevi detto c'era qualcun altro ... – lo stuzzicai.
Quello scosse la testa evidentemente imbarazzato – Noo , ma che vai a pensare? Lyonel è un amico, lo conosco da poco! –
- Amico? – commentò Juri – come ci rimani amico con uno del genere? L'hai visto bene? Alto, fisico perfetto, grandi occhi azzurri! –
JJ continuò a scuotere la testa ridendo –Ve lo giuro, ok? Niente roba strana ... se ci facessi sesso poi le cose diventerebbero complicate ... invece lui è divertente ... e poi non so neanche se è gay! –
Io lo fissai con occhi sgranati – Non lo sai?- era praticamente la cosa di cui JJ si informava anche con il primo arrivato, mi sembrò davvero assurdo.
- Non ho avuto occasione di chiederglielo ... ve l'ho detto che non voglio sia strano fra noi ... -
Non avrei mai creduto che JJ potesse dire cose del genere, era sempre stato molto libertino e non gli era mai interessato il concetto che gli altri potessero farsi di lui, eppure per qualche ragione gli importava cosa quel ragazzo pensasse.
Ci ammutolimmo quando il diretto interessato tornò con le birre e ricominciammo con le bevute e le discussioni deliranti.
- Questa è tipo una riunione di cervelli! – spiegò JJ ridendo forte ad un Lyonel particolarmente interessato.
- Stiamo cercando di trovare una soluzione per tutti i problemi! - rincarò la dose Juri.
- Su che proposito? – chiese lo straniero.
JJ puntò il dito su di me – Su Matt che è finito a letto con il suo ex – poi passò a Juri – e Juri che invece non riesce proprio a finire a letto con la sua ossessione! –
Risate, risate ovunque che sovrastavano persino i miei pensieri ormai, stavo lasciando andare le mie paure per quella sera, un po' di pace al mio cervello, giusto un paio di ore.
- Beh, avete un bel problema ragazzi! – disse scuotendo la testa divertito.
- Tu ne hai di questi problemi?- chiesi, JJ mi fissò brevemente allarmato.
Scosse la testa – Per ora no .... Sono single da un anno ... ho preferito concentrarmi sugli studi ... non avevo molto tempo da dedicare ad altro ed il tipo con cui stavo prima se l'è presa ... non mi piace quando c'è troppa dipendenza in una relazione, mi piace avere il mio spazio ... non so se capite ... -
Io lanciai a JJ un occhiata che stava a dire " attenzione! Guarda, guarda cosa abbiamo", lui rise anche se cercò di ignorarmi.
- Sì, capisco che intendi ... - mormorò il mio coinquilino a mezza voce.
Continuammo a chiacchierare fino all'ora di chiusura ed alla fine ci ritrovammo barcollanti fuori dal pub, era stata una buona idea uscire quella sera, sgomberare la mente da quello che sarebbe stata la mia ossessione per il prossimo secolo.
- Questa riunione di menti è da rifare – osservò Juri, sistemando il suo foulard a pois bianco e nero.
- Magari quando avremo aggiornamenti degni di nota – risi.
- Beh ... domani sera per chi volesse c'è la festa nel dormitorio G, Alexey ha preso da bere per un esercito, sicuramente sarà una delle sue feste memorabili –ci invitò JJ.
- Ne ho sentito parlare ... - disse Lyonel – tu ci sarai? –
- La organizzano praticamente i miei amici, non posso mancare ... se venite mi fa piacere –
- Vedremo che si può fare ... - mormorò Juri pensieroso.
- Io penso di fare un salto – affermò Lyonel.
Alla fine ci dividemmo, pronti a tornare ai rispettivi dormitori, io e JJ camminammo in silenzio per un po', poi fui io a parlare ormai prossimi alla nostra camera.
- Ultimamente sei molto per conto tuo JJ ... l'ho notato – lo dissi con voce abbastanza preoccupata, perché lo ero.
- Non è niente –
- Hai litigato con Ren?- io ero il primo a non essere un suo fan, ma sapere JJ da solo, senza il migliore amico che adorava tanto, mi rendeva molto triste.
- Più le circostanze ... ci hanno fatto allontanare ... nessuno ha davvero litigato con nessuno ... si sistemerà tutto prima o poi – spiegò con tono smorto – abbiamo solo ... bisogno di spazio ... -
- Abbiamo? –
Quella strana domanda che avevo posto rimase ad aleggiare nel buio di camera nostra, JJ era a letto e mi dava le spalle.
La cosa che più mi impensieriva di quel rapporto era il grande investimento emotivo di JJ, per lui Ren era più simile ad una divinità che una persona, JJ lo adorava, lo venerava e gli era legato come nient'altro al mondo. Ma Ren non era di quell'avviso, lo sapevo, avevo capito che genere di persona era ... lui era di quelli che quando qualcuno si avvicina oltre, scappa, tira i remi in barca e mette miglia di distanza fra se e quella persona che infondo potrebbe mostrargli una realtà diversa da quella che lui si ostina a vedere. Forse lasciare che JJ illumini il buio nel cuore e nella mente di Ren era un passo che quello non voleva compiere, non era interessato a cambiare tanto. Ed ogni volta che quel momento era vicino, ogni volta che le dita di JJ erano prossime a sfiorargli l'anima, Ren correva, seminando dolore e solitudine fra lui e JJ.
ANGOLO AUTRICI:
Ed anche il capitolo 32 è andato! Cosa ne pensate di questo riavvicinamento Chrisler? XD Sempre meglio della situazione sofferente del povero Juri XD questo meeting non è proprio riuscito a venire a capo del mistero per cui Scott non sia ancora capitolato fra le sue braccia! In compenso qualche altro si fa avanti, che ne pensate del buon Lyonel? Sembra una persona interessante ... soprattutto , come ha notato Matt, visto che Ren non sembra aver fatto passi verso JJ. Vi aspettiamo con le vostre intuizioni e pareri, grazie a tutte!
A presto
BLACKSTEEL
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