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capitolo 20




CHRIS

Non mi capitava da parecchio tempo di trovarmi in quello strano stato emotivo. C'era della profonda tristezza in me, eppure non potevo fare a meno di pensare a quello che era successo con Tyler soltanto tre giorni prima. Avevamo dormito insieme come ai vecchi tempi, stringendoci ed accarezzandoci in un modo quasi disperato ... come chi aspettava una possibilità del genere troppo tempo, ma ormai non ci sperava più. Forse era tutto lì, forse era così che sarebbe dovuta andare alla fine, riavvicinarci per poi perderci di nuovo.

Ero a letto, raggomitolato su me stesso, incapace di sprofondare nella tristezza più assoluta né di elevarmi alla felicità che quegli attimi insieme avrebbero dovuto suscitare in me. Con Tyler era sempre così, dopotutto ... non c'era dolce senza amaro, nero senza bianco ed era questo che mi rendeva suo prigioniero.

Sentivo ancora il suo profumo sulla t-shirt sportiva che mi aveva sfilato via quel giorno e che oggi portavo addosso, l'odore del suo bagnoschiuma alla menta e delle sue lenzuola appena lavate. Che cosa dovevo fare adesso?

- Vederti struggere in questo modo mi sta dando dei seri problemi di concentrazione – la voce di Ren giunse dal fondo della stanza. Credevo stesse dormendo ma quando lanciai un'occhiata al suo letto lo vidi seduto e decisamente sveglio, con un tonfo chiuse il libro che stava leggendo – cosa ti è capitato Wayright? -

Sospirai piano, tornando a fissare la moquette sul pavimento – C'entra il tuo ex, è così? - continuò adesso avvicinandosi a me. Mi scostò le gambe senza fare complimenti e si sedette accanto a me. Ren mi fissava, mi stava studiando con incredibile attenzione ed io non potei fare a meno di ricambiare quell'occhiata. Forse in fin dei conti volevo davvero che qualcuno si interessasse a me tanto da tirarmi fuori le mie angosce.

- Non mi dire ... vi siete rivisti ... a giudicare dal tuo sguardo perso direi che siete finiti anche a letto insieme ... - Ren scosse la testa e rise appena – oh Wayright, cosa bisogna fare con te? -

Scossi la testa, che male poteva fare un po' di sincerità? – Non riesco ad andare avanti, Ren. Ecco tutto. Per quanto mi impegni, per quanti passi avanti faccia alla fine mi ritrovo sempre a tornare indietro come un idiota ... -

- Sei innamorato e sei decisamente fottuto allo stesso tempo. -

- So cosa pensi sull'amore, ma quello che mi da lui non è soltanto sofferenza, a volte sto bene ... quando sono con lui a volte spero in qualcosa ... - dissi a fatica, cercando le parole giuste in quel mucchio aggrovigliato.

- Illusione, Chris, soltanto una mera illusione. Certe persone non sono fatte per amare, te ne sarai accorto a questo punto. -

- Non credo sia l'amore il problema, tutti sono in grado di amare, credo sia l'idea di accettare di provare certe cose a mandare in tilt la maggior parte di noi ... - Ren sembrava pensieroso adesso, per un attimo immaginai che quelle parole lo avessero toccato in profondità, ma un attimo dopo il suo viso tornò alla sua solita espressione strafottente.

- Beh, non sono un esperto di sentimenti. Non di quelli positivi almeno, ma se le cose stanno così perché diavolo dovresti mollare la presa? -

Ero confuso, non avrei mai immaginato che delle parole del genere potessero uscire dalle labbra ciniche di uno come Ren – Che cosa? Non eri proprio tu a dire che l'amore è soltanto dolore? Che non dovrei perdere tempo con lui? -

Ren sospirò – Ma ti sei visto? Si vede lontano un miglio che non riesci a togliertelo dalla testa ... che senso ha prendersi per il culo? -

- Non è così semplice, lui non vuole stare con me, è la persona più distruttiva e lunatica che abbia mai conosciuto – dissi con amarezza – adesso vuole rifarsi una vita e mettere da parte tutto quello che è successo tra di noi. Mi ha chiesto apertamente di lasciarlo in pace per il suo bene ... - ero disperato, come aveva potuto chiedermi una cosa del genere?

- Ed è un coglione se pensa davvero che lo farai – Ren parlò con un tono duro, fissandomi sempre negli occhi – Chris, tu devi combattere per te, devi prenderti quello che vuoi e non devi assolutamente badare alle scuse che si inventerà per stroncarti. Pensa a te una volta tanto, pensa a quello che ti rende felice e prendilo. -

- Ma ... lui ... n-non voglio incasinarlo ulteriormente, adesso ha una relazione ... - quelle parole mi bruciavano in gola. Una relazione del tutto sbagliata che lui accettava come la normalità.

- E quindi? - Ren scosse la testa – che ti importa? Sei arrivato prima tu.

- Ma io non sono una persona accettabile ai suoi occhi ... sono un dannato ragazzo ... -

- Credi che sia questo il punto, Chris? - quello rise di scherno – è dietro queste scuse che si nasconde? -

- Che vorresti dire? - chiesi confusamente.

- Ok, il fatto che tu sia un uomo e lui un bigotto del cazzo potrebbe influire sulla sua decisione, ma il motivo principale per cui non fa altro che allontanarti è un altro – ci fu un attimo di silenzio durante il quale lo sguardo di Ren si fece sempre più cupo – è perso di te, Chris. E' così perso di te che non riesce a starti lontano neanche provandoci con tutte le sue forze e questo lo fa incazzare da morire. -

- Che cosa? - ero a bocca aperta.

Ren era allibito – Idiota! Perché credi che stia facendo tutto questo? Perché pensi che non sia riuscito a metterti da parte nonostante tutto? Tutte le sue sofferenze scaturiscono dall'amore, come sempre. Prenditelo, dannazione. Fagli capire quanto la pace che sta cercando non sia mai raggiungibile con un'altra persona ... quella non sarebbe pace, sarebbe soltanto un comodo ripiego che tu non gli puoi concedere! Smettila di farti problemi, alza la testa e combatti, porca puttana. -

Quelle parole risuonavano nella mia mente come un eco infinito. Allora non ero pazzo, pensai, non ero un povero illuso che si aggrappava a qualcosa di visibile soltanto a me ... Ren mi aveva appena dato la conferma di ciò che avevo sempre pensato e l'aveva fatto nel suo tipico modo brutale di esprimere la verità.

- Niente piagnistei adesso. - continuò – se hai deciso di soffrire per amore è meglio che lo faccia anche lui. Smettila di risparmiarlo, non merita la tua compassione. -

Mi ritrovai ad annuire, l'egoismo insito in ogni essere umano affiorò in me con prepotenza. Volevo Tyler, lo desideravo in un modo che sfuggiva alla comprensione di chiunque, ma non a quella di Ren. Stavo per ringraziarlo quando un rumore alla porta ci distrasse, facendoci voltare in automatico verso i ragazzi che entravano con prepotenza in stanza. JJ ed Alexey rimasero sorpresi nel vederci lì, entrambi nello stesso letto, con quelle espressioni risolute sul volto.

- Te lo scopi? Pensavo che la regola del coinquilino fosse ancora valida ... - commentò il mezzo russo con una punta di stizza nella voce.

Ero allibito, ma fu Ren a precedermi – Tranquillo, Romanov, non c'è pericolo, il nostro Chris è tutto preso da altro a quanto pare ... -

L'altro gli lanciò un'occhiata profonda, fu JJ a smorzare l'atmosfera pesante che si era creata – Insomma, sono le tre del pomeriggio e voi siete ancora a letto? Cosa vi è capitato? Per fortuna ci siamo noi! E non siamo soli! - tirò fuori due bottiglie di rum che teneva nascoste nello zaino, poi sorrise – allora chi se la prende una bella sbronza domenicale? -

Non riuscii a dire nulla, ben presto mi ritrovai con un bicchiere in mano che mandai giù in automatico. Alexey mi fissava seduto sul letto del fratello, gli occhi scuri luccicavano quasi sinistramente, così come la piccola pallina metallica che portava poco sotto il labbro, poi qualcosa mi colpì il volto. Abbassai lo sguardo e notai il mio documento di identità a terra.

- Che diavolo ci fa qui? Perché ce lo avevi tu? - chiesi, confusamente mentre la rabbia mi montava dentro – ma che cazzo ti passa per la testa? -

Quello mi fissò malissimo – Aprilo. -

- Vai a fare in culo – commentai, mentre mi sollevavo dal mio letto ed aprivo il documento per poi trovarne subito un secondo. La foto era la mia, ma i dati non coincidevano affatto tra di loro. Guardai i ragazzi ad occhi sgranati.

- Jack Gillian? Chi diavolo sarebbe Jack Gillian? - chiesi a bocca aperta.

- E' il tuo nuovo documento falso per quando ce ne andremo in giro per locali stravaganti a devastarci – spiegò Alexey con il suo solito tono scazzato – mi ringrazierai più tardi.

- Ma ... -

- Ma cosa? Te ne serviva uno ed Alexey è stato così gentile da pensarci. Conosce un falsario con i fiocchi ... guarda, è praticamente perfetta. - commentò Ren con un sorrisino malefico sul volto – direi che stasera sarai dei nostri. -

- E viene anche Roman! - JJ era felicissimo mentre riempiva nuovamente i bicchieri e mi fissava – è un tipo assurdo, ti farà morire dal ridere.

- E' un vostro amico? - avevo smesso perfino di protestare, in fin dei conti non serviva a nulla con quei tipi, ormai l'avevo capito.

- Già, ha frequentato la Berkeley per un po', poi l'hanno buttato fuori ... si è addossato un sacco di colpe per salvarci il culo. - commentò Ren.

- Salvarci? - Alexey scosse la testa – sei stato tu ad appiccare il fuoco nella stanza, non fare lo splendido. -

- Ma la sigaretta era la tu era la tua. Sei stato tu a lasciarla accesa sulla moquette, che tra l'altro era intrisa di vodka! L'ho versata io per terra quella? ... -

- Ed io sono quello che si era procurato tutta la libagione quindi smettiamola, è colpa di tutti. - si intromise JJ lanciando occhiate fulminanti ai suoi due amici – e poi Roman ha già abbastanza da fare anche senza la Berkeley. Sta aprendo un locale fantastico ed ha anche un sacco di ragazze fighe che gli vanno dietro! - spiegò quello.

- Wayright, sei un tipo affidabile tu? - Alexey mi chiamò in causa, i suoi occhi scuri erano puntati nei miei adesso – o dobbiamo preoccuparci che alla prima occasione andrai a raccontarlo in giro? -

- Se dovesse succedere sarebbe colpa tua in ogni caso, non sono stato io a chiederti un documento falso – risposi amabilmente – quindi perché non la smetti di rompere le palle, Romanov?

- Ti ho dato il beneficio del dubbio, ma sai com'è ... potrei anche riprendermelo e se lo facessi te ne accorgeresti. - Alexey si stava scaldando, pensai, in realtà quel comportamento provocatore era tipico di lui. Forse era semplicemente così che faceva con tutti.

- Tieni – allungai il documento verso di lui – Perché non lo fai allora? Posso sopravvivere anche senza uscire a bere con te, l'ho fatto per diciannove anni. -

Quello rise appena – Non provocarmi, Wayright. Essere nostro amico ed uscire a fare scorribande con noi è un privilegio che non concediamo a tutti. Mi fido del giudizio di Ren e JJ. -

- E del tuo? - chiesi a quel punto, incoraggiato dall'alcol – tu che pensi di me? - lo guardai fisso negli occhi con lo stesso sguardo provocatore che lui usava con me.

- Penso che mi metti addosso una voglia assurda di pestarti a sangue – per un attimo rimasi raggelato, quel tono, quello sguardo minaccioso aveva mi ricordarono inevitabilmente un'altra persona. Dovettero accorgersene tutti perché uno strano silenzio calò sulla stanza.

- Mmm – Ren rise appena – a giudicare dalla faccia di Chris direi che potrebbe non dispiacergli poi così tanto ... -

Ero rosso di vergogna adesso, che cazzo andava a dire Ren?

- Provaci, vedrai che ti succede dopo – cercai di riprendermi, ma i miei occhi si rifiutavano di incontrare quelli di Alexey. Dannazione, c'era qualcosa in lui che non poteva fare a meno di ricordarmi Tyler. Non solo fisicamente, ma il suo atteggiamento ... lo richiamava eccome.

Alexey continuava a fissarmi nonostante avessi deciso di non vedere, sentivo il peso del suo sguardo su di me. Mi metteva a disagio, bere non era stata una buona idea.

- Vado a farmi una doccia – mi sollevai dal letto per porre fine a quella situazione imbarazzante, presi il mio accappatoio dall'armadio e mi diressi velocemente verso il bagno.

- Aspetta – la mano di Alexey mi raggiunse poco prima che aprissi la porta, i suoi occhi mi fissavano con attenzione – com'è che si dice? -

- Com'è che si dice cosa? - chiesi confusamente.

Ren e JJ risero appena, mentre l'altro sbuffava – Per i documenti falsi ... -

- Magari ti ringrazierà in un altro modo, Romanov – sussurrò Ren con il suo solito sguardo malizioso addosso a me

- O magari no. - convenni io prima di sciogliermi da quella presa e chiudere la porta del bagno dietro le mie spalle.

Amicizie pericolose, pensai, scuotendo la testa. Ci ero finito dentro con tutte le scarpe, ma non mi dispiaceva neanche un po'. Avevo rigato dritto per troppo tempo, un po' di divertimento lo meritavo anch'io in fin dei conti, soprattutto dopo il terribile anno trascorso tra depressione e clausura. Parlare con Ren mi aveva aiutato a fare chiarezza sulle mie intenzioni ... dopotutto non c'era soltanto del marcio in lui. Decisi che mi sarei preoccupato meno delle conseguenze, da quel momento in poi mi sarei preso ciò che volevo senza pensare agli altri.

Christine era nei guai, ben presto si sarebbe ritrovata con una marea di problemi addosso.

JJ

- Volete darvi una mossa? – sbuffò Ren già in corridoio.

Poco dopo trascinai Chris fuori dalla camera – Pensandoci bene non credo sia una buona idea ... – protestò quello.

- Lo dici solo perché c'è Alexey – ribattei sorridendo – prima o poi andrete d'accordo! –

Chris portò gli occhi al cielo - Certo, forse in un'altra vita. -

Il locale che avevamo scelto per quella sera era abbastanza lontano dal campus, così ci andammo con la macchina di Alexey. Eravamo stati lì altre volte, un posto particolarmente interessante, dove spesso dava la possibilità ad alcune band rock di esibirsi, così scendemmo dall'auto e ci incamminammo verso il Globe. Alexey aveva già iniziato ad infastidire Chris con le sue solite chiacchiere, mentre l'altro sbuffava a gran voce.

Quei due erano davvero spassosi, il mio amico aveva sposato una causa davvero interessante. Poi sentii una mano accarezzarmi la schiena e quando mi voltai verso Ren, lo trovai intento a fami un cenno verso quei due, intuii che stava facendo i miei stessi pensieri.

Alla fine entrammo e ci dirigemmo a passo sicuro verso una zona più riservata del locale, proprio lì, seduto ad un grosso tavolo, c'era Roman. Era un tipo alto e ben piazzato, con due gradi occhi azzurri ed il sorriso sempre pronto, quando ci vide le sue labbra si allargarono immediatamente e si alzò in piedi, invitandoci a sedere.

- Ragazzi! – esclamò con il suo solito tono gioviale – Quanto tempo! Merda, vi trovo bene! –

Noi ridemmo, adesso portava i suoi capelli castani molto corti, quasi rasati – Figo il nuovo taglio! - gli dissi.

Lui mi scompigliò i capelli come faceva sempre e mi poggiò un bacio sulla testa – Come stai, piccola pulce? Questi due delinquenti ti trattano bene? –

Io risi – Sì, va tutto bene, abbiamo portato un nuovo amico –annunciai.

Chris fece un cenno imbarazzato di saluto e Roman gli fece l'occhiolino.

- Molto bene! Allora mi sa che tu non sei più la mascotte della squadra – rise divertito.

- Adesso Wùxìao è in prima linea ... il tempo passa in fretta - rise Ren circondandomi la spalle con un braccio.

Roman rise appena - Quanti cazzo di ricordi, ragazzi ... ogni volta che ci vediamo mi ritornano in mente cose pazzesche – mormorò lui con voce nostalgica – è dai tempi della scuola che ne facciamo di tutti i colori. –

- Vi ricordate quando abbiamo vandalizzato la facciata della scuola e siamo scappati a piedi per cinque kilometri? – rise Alexey – hanno chiamato la polizia per di più! –

- Cazzo, eravamo nel panico- continuò Roman divertito – e Alexey se la stava facendo sotto! Correva urlando come un poppante –

- Ma davvero? – si intromise Chris, ora molto interessato – non eri un duro all'epoca? –

Quello parve risentirsi – Eravamo al secondo anno, Wayright .. . non ero ancora esperto! –

- Oh sì ... ora invece è molto esperto – lo presi in giro.

Quello mi guardò sbigottito, certi colpi bassi da me non se li aspettava proprio.

- Che peccato non avervi conosciuti prima! – esclamai quando la mia mente andò ai miei ricordi scolastici, tutt'altro che divertenti come i loro.

- Tu eri solo un mocciosetto delle medie – mormorò Ren vicino al mio orecchio, poi mi baciò il collo ed io rabbrividii, mi riportò al presente facendomi abbandonare quei brutti pensieri.

- Ed è stato un vero peccato ... non ho avuto uno straccio di amici fino ai sedici anni! – risi aggrappandomi con le braccia alle sue spalle.

- Davvero? – Chris parve sorpreso.

- Ero abbastanza strambo ... quindi tutti mi escludevano, i bulletti del cazzo mi picchiavano e mi rubavano i soldi e nessuno voleva girare con me per colpa loro ... bella vita di merda – confermai – ma poi ho conosciuto Ren ... e dopo gli altri ... e sono stato bene –

- E la tua storia, caro Chris? – chiese Roman con una certa curiosità nella voce – come mai sei al nostro tavolo? Sei un altro ragazzo da salvare? –

Roman era molto diverso dagli altri miei amici, lui era un tipo maturo e riflessivo, aveva buon occhio per certe situazioni, forse l'aria lievemente malinconica di Chris non gli era sfuggita.

Il mio amico si rabbuiò appena, era a disagio, così fui io a parlare per lui – Niente bulli per Chris .... Dobbiamo solo salvarlo da se stesso! –

Roman rise – Bene, qui siamo specializzati in ego autodistruttivo ... vero, Ren? –

Quella battuta creò un momento di tensione, capitava molto spesso quando Roman e Ren si ritrovavano, c'era una certa elettricità nell'aria. Vidi qualcosa muoversi sinistramente nello sguardo di Ren, così lo toccai, gli strinsi la mano sotto il tavolo e lui spostò lo sguardo verso di me.

- Siamo quello che fa per te, Chris – disse senza smettere di guardarmi – da queste parti distribuiamo solo rimedi miracolosi – poi distolse lo sguardo, tornando tranquillo.

- Finalmente ci siamo tutti! Ehi, coglioncello! Vieni qua! – esclamò Alexey.

Mi voltai e notai chi era l'ultimo invitato a quella serata, si trattava di Edward Bryne, era un amico di Alexey, uno che giocava nella squadra di football. Non lo conoscevo bene, ma non mi piaceva, aveva un'aria fin troppo bonaria, come se fosse l'amico di tutti, un tipo particolare che mi sembrava approfittasse solo dell'amicizia di Alexey. Soprattutto perché aveva una cotta per Ren, non perdeva occasione di unirsi alle serate in cui c'era anche lui, Alexey era stato chiaro con il nostro amico, non voleva che Ed fosse usato o ferito da Ren, ma io trovavo la sua presenza dannatamente irritante.

- Ehilà, ragazzi – ci salutò tutti con uno dei suoi soliti sorrisi radiosi.

- Ehi, io sono Chris! – si presentò il mio amico allungando una mano verso quella dell'altro.

- Edward! Sei quello che Alexey sta cercando di reclutare per la squadra? - chiese subito, interessato.

- E' già dentro, credimi - si intromise Alexey, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Chris.

- Ma a chi diavolo importa del football? Apriamo le danze! Servitevi pure, amici – Roman ci aveva interrotti, stava portando un vassoio carico di alcolici e a quel punto a nessuno importò più nulla della Berkeley.

Così cominciammo il giro di bevute, che come sempre fu un vero delirio, ero circondato da risate ed occhi lucidi, gesti che ogni secondo diventavano più maldestri. Vidi Chris cedere di buon grado, cominciava ad essere più sciolto alle serate, doveva piacergli il lasciarsi andare e liberarsi delle sue paranoie quotidiane.

Dopo qualche altro giro avevo iniziato a sentire la mano di Ren scendere fra le mie cosce, bere lo rendeva ancora più esuberante del solito, aveva cominciato a bagnarmi il collo con del ghiaccio ed a leccare le scie di acqua ed alcol che colavano sulla mia pelle. Notai lo sguardo leggermente stizzito di Edward che di tanto in tanto ci fissava.

- Qualcuno qui è focoso – disse Roman con il suo solito tono profondo – hai sempre le mani addosso a quel povero ragazzo –

- Io posso permettermelo ... - rise lui e gli rifilò un'occhiata intensa, inpiegò un po' prima di continuare – ... non ho una fidanzata ochetta a cui essere fedele –

Scoppiammo a ridere ,in particolare Roman ,e la tensione scomparve nuovamente– Alexey! Dove l'hai lasciata quella fanciulla adorabile?-

- Manca anche a te? – risi – ed io che speravo ardentemente che stasera si unisse a noi! –

Alexey parve intristirsi – Non me la ricordate, stronzi ... questi dovrebbero essere i miei momenti di evasione! Comprendete? –

- Potresti evadere mollandola! – gli ricordammo tutti in coro.

- Ma parlate sempre della fidanzata di Alexey? – chiese Chris turbato.

- Se la conoscessi parleresti anche tu di lei –gli assicurai – l'ho incontrata in corridoio ieri ... e mi ha detto: Spero facciate i bravi quando non ci sono! –

Roman e Ren erano piegati in due dalle risate, persino Edward si tratteneva a stento.

- Ma che poi avevi una vasta scelta ... come ci sei finito con lei? – Roman era davvero curioso – Insomma c'era Christine! Cazzo, lei è forte! –

Alexey scosse la testa – Ma lei non servirebbe allo scopo ... e poi la conosco da una vita, siamo troppo amici! –

- Ma sentilo .... non servirebbe allo scopo! – lo scimmiottò Ren – quando mai due persone che sono amiche non possono fare sesso? Gli facciamo vedere, Wùxìao? –

Mi ritrovai le labbra di Ren che mangiavano le mie, quasi mi soffocò prima di staccarsi, ridemmo entrambi.

- Non sono tutti libertini come te, Marchese de Sade – disse Alexey – e poi dai, mica te la puoi scopare Christine ... -

Chris sembrava sempre più irritato, oltre che alticcio – Perché cazzo non te la potresti scopare? Chi cazzo é, la Madonna? –

Risi – No, ma che ... – mormorai.

- Non ci va d'accordo col sesso la cara Christine – continuò Ren – io ci ho provato e mi sono ritrovato gli occhi in fiamme ... quella troietta girava con lo spray al peperoncino –

- Sei stato troppo impetuoso – gli ricordò Alexey.

- Si può sapere che problema ha? – insistette Chris.

- L'hanno stuprata – disse secco Alexey mentre dava un morso al suo pezzetto di limone, il più giovane lo fissò ad occhi sgranati – è successo alle superiori ... lei non è stata più la stessa, per un periodo si è chiusa in casa senza nemmeno uscire un attimo ... l'ha presa di merda ovviamente –

- Adesso è strana con i ragazzi – continuai io, Chris mi fissava ipnotizzato – è normale ... dopo quello che le è successo ... -

- Riallacciandoci al discorso iniziale, ecco perché scoparsela è offlimits – rise Ren.

- Ma ce l'ha ora il ragazzo – intervenne Roman – insomma ... quel tipo ben piazzato con cui la vedo spesso è il suo ragazzo, no? Mi volete dire che non scopano? –

Il ragazzo di Christine ... mi ci volle un attimo prima di farci caso, poi raggelai, Tyler Bradbury ... ricordavo esattamente il giorno in cui Chris era entrato nella camera e lo aveva detto a Matt, aveva fatto il suo nome. Aveva pregato che non lo dicessimo ad anima viva ed io avevo mantenuto il segreto, indubbiamente quella discussione lo stava ferendo.

- No che non lo fanno!– sbottò Alexey – Cristo, mi dici chi sta con una che non la molla manco a forza? Cioè, io voglio bene a Christine e tutto ... ma nessun dannato ventenne vorrebbe stare con una che non vuole saperne di andare a letto. –

- Non ricominciamo – si intromise Edward – i tuoi pregiudizi su Tyler sono puramente personali. È solo troppo bravo a giocare e questo ti fa incazzare. –

- E' un ipocrita di merda – contiuò l'altro – non so come tu faccia a far finta di niente. Quel bastardo va messo al suo posto e giuro che gli starò attaccato al culo fino a quando non scoprirò che diavolo nasconde. -

- Forse ha un herpes genitale – dissi e feci l'occhiolino a Chris che in qualche modo si rilassò.

- Le cose non quadrano comunque, ha ragione Alexey – continuò Roman – lei è carina, ci siamo ... capelli corti, occhi chiari, belle labbra ... te lo fa drizzare, è inevitabile! Come cazzo resiste lui? –

- Magari non è un coglione arrapato come voi? – buttò lì Edward.

- Forse è un coglione e basta, un coglione asessuato – si intomise Chris ad un tratto, aveva la furia negli occhi – un'ameba del cazzo che si accontenta di stare con una stuprata ... possiamo cambiare argomento? –

- Non si parla degli assenti – confermai.

Ren rise – Già ... la prossima volta chiedo a Chris, senti com'è che non te la fai con Bradbury ma lui ti viene dietro lo stesso? –

A quel punto Chris si sollevò, tutti lo fissarono per un attimo – Vado a pisciare.–

- Buona idea – mi alzai anche io – vengo con te –

Andammo via a grandi passi e quando fummo in bagno Chris si gettò con le spalle alla parete.

- Stai bene? – mormorai.

- Tu ... non hai ... –

- Non ho detto niente ... mi dispiace ... - cercai di consolarlo – loro sono fatti così, fanno sempre gli stronzi con tutti ... mi dispiace che gli argomenti ti abbiano ferito –

- Non sono gli argomenti – disse con voce smorta – cazzo, sta con una che è stata stuprata per non farci sesso ... ma di che cazzo di persona mi sono innamorato?-

- Di una dannatamente ostinata a fuggire a quanto pare –

Ci fissammo per un lungo momento, poi Chris mi abbracciò ed io ricambiai la stretta, povero cucciolo, povero ragazzo, perché le cose peggiori capitano alle persone gentili?

- Dovremmo tornare – mormorai – se vuoi tenere la cosa segreta non dobbiamo dare nell'occhio ... Ren potrebbe accorgersene –

- Va bene ... grazie di tutto JJ –

- Non è niente – risposi sorridendo.

Quando tornammo gli argomenti erano cambiati, stavano parlando del nuovo locale che Roman stava aprendo, il suo sogno di una vita che diventava realtà ed anche di una nuova ragazza che stava frequentando e da cui era molto preso. Ci sedemmo e ci comportammo tranquillamente, bevendo e ridendo come tutti mentre il tempo scorreva rapidamente.

A fine serata tornammo ai dormitori, Chris prese la strada a grandi passi, seguito da Alexey che continuava a fare battute sconce da ubriaco.

Mi fermai e Ren fece lo stesso – Dovrei tornare alla mia camera ... domani ho lezione presto –

Quello si voltò quasi turbato – E perché non resti lo stesso? – mi passò le mani sui fianchi – Ho voglia ... -

Lo sentii passare le labbra sul mio orecchio e la voce mi tremò appena – Io ... non voglio disturbarti, farei rumore –

- Mmmh ... - mugolò continuando a baciare il mio collo, mi leccava e mordeva la pelle, a tratti faceva male, ma mi piaceva da impazzire.

- Sai che c'è Vyech in camera ... vuoi farlo davanti a lui? – tentai ancora.

- Sei timido adesso? – rise al mio orecchio –o forse ... ha a che fare con quello che è successo a Chris stasera ... -

- Ren non ... - non , cosa? Non fare domande? Non posso parlare? Pregai che non mi chiedesse nulla a riguardo.

- Sta' tranquillo, per il momento farò finta di niente – mormorò – tanto sarà lui a venire da me alla fine ... è tutto così dannatamente inevitabile ... - poi mi prese la mano – ovviamente il mio silenzio ha un prezzo ... -

Io risi – Ok ... allora vorrà dire che resterò –

- Bravo bambino ... mi piace quando ubbidisci ... - soffiò ad un millimetro dalle mie labbra.

Mi portò in camera sua dove osservai che Chris aveva già preso la via verso il mondo dei sogni, mentre Vyech era sveglio ed incazzato, quando mi vide entrare si girò dall'altra parte del letto tappandosi le orecchio con il cuscino, mi sfuggì una risata. Non ebbi il tempo di guardarmi ancora intorno, mi sentii afferrare, la mano di Ren mi strattonò a sé con fare avido e cominciò a togliermi i vestiti. Io feci lo stesso, spostando le mani dalla sua canottiera ormai abbandonata sul letto ai suoi jeans scuri. La tensione nel mio corpo stava crescendo, sentivo l'eccitazione farsi strada nelle mie vene più rapidamente del sangue mentre le sue labbra tracciavano segni rossi sul mio corpo. Mi resi conto di volerlo baciare, di voler sentire ancora di più le sue labbra, con una spinta mi gettò sul letto ed io lo fissai con sguardo desideroso, sporgendo appena la testa verso di lui. Per un attimo non accadde nulla, restammo in quella posa per un lungo momento, lui sopra di me a fissarmi dall'alto ed io sdraiato sul materasso, schiacciato dal suo peso.

- Ren ... - mi ritrovai a mormorare il suo nome mentre con un dito gli sfioravo le labbra carnose in un gesto di supplica.

Fu allora che si mosse, finalmente scese su di me e cominciò a baciarmi, le nostre labbra e le nostre lingue danzavano allo stesso ritmo mentre il suo corpo si accostava ancora di più al mio. L'alcol rendeva Ren famelico, sentivo il suo inguine ed il mio toccarsi e questo mi provocava brividi così forti da farmi mozzare il fiato.

Poi si staccò nuovamente e portò una mano in basso fra le mie gambe, non riuscivo più a trattenere i gemiti e questo lo divertiva molto.

- Guardati JJ ... così totalmente perso ... - la sua voce era profonda, quasi venisse da un'altra dimensione.

- Ren ... Ren - ansimai più volte nel suo orecchio, prima di afferrare il lobo tra le mie labbra e succhiare quella porzione di pelle. Lo sentii reprimere un gemito e poi un altro ancora.

Mi bloccai, il suo viso era rosso e accaldato e gli occhi brillavano dal piacere, fu allora che si allontanò per sedersi meglio sul letto con le spalle poggiate al muro, mi sorrise invitandomi a sedermi a cavalcioni sopra di lui: potevo sentire il suo sesso pulsare tra le sue gambe, gli portai le mani sui miei fianchi e mi abbassai sul suo corpo. Tornai a baciargli il lobo, seguii la linea definita della mascella succhiandola, lasciando dei segni rossi ad ogni mio passaggio. Con la lingua tracciai il collo e le scapole fini ai suoi capezzoli turgidi che succhiai avidamente. Sentii le sue unghie conficcarsi nella mia pelle e sussurrare il mio nome, tra un gemito e l'altro - JJ...- ansimò mentre io continuavo a lasciargli una scia di segni che non sarebbero spariti presto.

Lentamente afferrai l'elastico dell'intimo, liberando l'erezione turgida e bagnata. Lo guardai per un attimo negli occhi prima di afferrargli, con le mani fredde, il membro ed iniziarlo a masturbare piano, accarezzandogli la punta gonfia ed umida.

Ren sotto di me continuava ad inarcare i fianchi, ansimare, incitandomi - JJ...- lo accontentai: scesi dalle sue gambe ed avvicinai la bocca al suo inguine, percorsi con la lingua tutta la lunghezza di Ren, calcai sulle vene pulsanti e gonfie ed infine presi tra le mie labbra la punta mentre con la mano gli massaggiai con decisioni i testicoli.

Ren infilò le mani nei miei capelli, tirandoli ed accompagnando i miei movimenti della testa, sentivo distintamente la punta del suo sesso sbattere ripetutamente tra le pareti della mia gola ed i suoi ansimi riempire la stanza, facendomi eccitare ancora di più, se possibile. Con uno strattone mi scostò dalla sua erezione e di nuovo, invertì le nostre posizioni: mi ritrovai bloccato sotto il suo corpo, una mano a premermi sulla base della schiena, costringendomi ad inarcarla verso l'alto, ad espormi completamente. Sentii le sue mani accarezzarmi la pelle lungo le natiche fino alla coscia, sentii le sue labbra scendere ed i suoi denti mordermi un fianco. Cominciò una nuova danza succhiando e mordendo quel lembo di pelle, abbastanza da lasciarmi un vistoso segno dopo il suo passaggio.

- Ren ... ti prego ... adesso ... - mormoravo mentre la mia palle e la mia erezione bruciavano.

Ero a limite ma Ren sembrò non farci caso: lasciò scorrere i pollici lungo la piega delle natiche e si piegò in avanti, mordendomi e succhiandomi, fino a passarmi la lingua ruvida e calda tra esse. Iniziò a lasciarmi una scia di saliva umida, colpendo ripetutamente con la lingua la mia apertura, infilandosi dentro di me.

Scostò la mano destra dalle mie natiche e la portò alla mia bocca, ordinando - Succhia- rimasi un attimo interdetto ma ubbidii senza farmelo ripetere, era da così tanto tempo che non mi dava tutte quelle attenzioni.

La lingua di Ren continuava a compiere movimenti circolari e decisi alla mia apertura, entrando in me. Sfilò le due dita umide dalla mia bocca ed insieme alla sua lingua mi penetrarono con decisione, facendomi sussultare per il dolore e l'eccitazione e preparandomi a sufficienza.

-Ren, ti prego- mormorai.

Si allontanò dalle mie natiche e sfilò le dite dalla mia apertura. Sorrise davanti a quelle parole, ma non fu un sorriso dolce, ma pieno di desiderio. Sentii portare la sua erezione turgida davanti alla mia apertura, guidandola all'interno del mio corpo. Sentii la sua punta umida in corrispondenza del mio stretto fascio di muscoli, serrai gli occhi quando mi penetrò con un gesto deciso. Cercai di sollevarmi appena per appropriarmi ancora del suo viso ma lui me lo impedì, con un gesto delle mani bloccò le mie spalle contro il materasso. Ero frustrato, volevo averlo, ma le sue spinte che cominciavano a farsi più decise e ritmiche mi impedivano di muovermi, il mio corpo era come in uno stato di torpore assoluto. Non riuscivo a controllare niente, né i miei pensieri né le azioni, sentivo solo Ren, fin dentro le viscere.

Gemevamo incontrollati, incuranti del fatto che qualcuno avrebbe potuto sentirci. Gli allacciai le gambe intorno al bacino, permettendogli così un miglior controllo sul mio corpo; la mia erezione continuava a sfregare tra i nostri addomi uniti. Facendosi forza con le braccia si alzò ed iniziò a spingere sempre più violentemente dentro di me. Ormai il mio corpo era incontrollabile, andava incontro alla sua erezione e mentre sentivo l'orgasmo cavalcare minaccioso, ci furono altre poche spinte e dopo mi lascia andare completamente sporcando entrambi con il mio seme. Ren, al limite, aumentò le spinte allo stremo, fino a quando anche il suo seme bollente non si liberò dentro di me e le sue labbra raggiunsero di nuovo la mia portata. Non persi tempo e lo baciai ancora totalmente in balia di quell'orgasmo violento e sconvolgente. Ren si spostò poco dopo, sdraiandosi accanto a me nel materasso stretto ed io mi voltai accovacciandomi vicino al suo petto.

- Ren ... - non sapevo cosa volevo dire, non capii perché le mie labbra avessero pronunciato il suo nome.

Ero sopraffatto, troppe sensazioni, troppo desiderio che fluiva dentro le mie viscere ed annebbiava il mio cervello, gli strinsi la mano, intrecciando le nostre dita e socchiudendo gli occhi, cercando di reprimere quella sensazione assurda.

- Non è niente JJ ... dormi ... - fu la sua risposta anche se non capii a quel domande stesse rispondendo.

Feci come mi era stato detto, chiusi gli occhi e mi abbandonai alla regolarità del suo respiro, lasciai che si posizionasse meglio accanto a me circondandomi nella sua stretta. Dormimmo beatamente quella notte, ignari di tutto quello che ci avrebbe riservato il futuro nei giorni a venire.

ANGOLO AUTRICI:

Carissime, eccoci qui con un nuovo aggiornameto! Beh che dire ... quante novità! Intanto ecco svelato l'ultimo componente della squadra di Alexey e Ren, Roman sembra abbastanza diverso dallo standard, infatti c'è stato subito un leggero attrito nell'aria XD avrete occasione di conoscerlo meglio nel corso della storia ma siamo curiose di conoscere una vostra prima impressione ;) Allo stesso modo non vediamo l'ora di sapere la vostra opinione sui consigli che Ren ha dato al nostro Chris! Accorrete numerose! Non vediamo l'ora di sentire cosa ci direte!
Un grande grazie oggi lo dedichiamo alla nostra lettrice Giulia che si è resa disponibile per betare e sistemare la scena erotica fra Ren e JJ! Un applauso alle sue doti e alla sua disponibilità <3
Noi vi ringraziamo tutte e vi ricordiamo che torneremo presto con un nuovo capitolo, questa volta toccherà a Juri e Matt!
Un bacio

BLACKSTEEL

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