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capitolo 14




CHRIS

Era tardi, terribilmente tardi. Mi resi conto che con ogni probabilità sarei arrivato in ritardo a lezione quando presi il mio zaino e corsi giù lungo le scale ancora gremite di gente. Non ero riuscito a dormire bene, alla fine avevo preso sonno soltanto qualche ora prima e adesso mi sentivo letteralmente distrutto mentre camminavo tra quella gente, controllando di tanto in tanto i numeri sulle aule.

Statistica. Eccola lì, mi ci fiondai dentro per capire che sarebbe stato arduo trovare un posto decente ancora vuoto, c'era una calca assurda, con ogni probabilità quella lezione era assistita da moltissimi studenti che appartenevano anche ad altri dipartimenti.

Avevo mal di testa e la vista appannata per lo scatto che avevo fatto. Mi immersi in quel casino di gente, attratto, subito dopo, da una mano sventolante ed il viso sorridente di Vyech che mi chiamava a gran voce.

- Ehi! Ma che ci fai qui? - chiesi sinceramente sorpreso.

- Ma allora non mi senti davvero quanto ti parlo! Statistica è in comune ad ingegneria ed economia! Ti avevo preannunciato che ci saremmo visti qui ... - Vyech scosse la testa ma non se la prese anche stavolta – comunque hai una faccia devastata, che ti è successo? Ren ti ha tenuto sveglio? -

- N-no, non sono riuscito a prendere sonno ieri ... mi sono svegliato tardissimo. -

- Scusami, sono uscito presto per chiamare la mia ragazza e poi ho fatto colazione fuori, altrimenti ti avrei svegliato io. Quanto meno ho preso i posti! - allegro ed attivissimo di prima mattina, pensai, fissando quel viso che si apriva in un sorrisone.

- Emh, ti ringrazio ... è un periodo strano ... - provai a scusarmi – non ci sto molto con la testa. - avrei voluto che Vyech mi avesse conosciuto in un momento migliore, sarebbe stato positivamente colpito dalle mie capacità di far filare tutto esattamente come desideravo. Peccato che quei tempi d'oro fossero finiti nel momento stesso in cui avevo iniziato la mia strana storia con Tyler.

Tutto si riduceva lì, quell'incontro mi aveva cambiato e dovevo accettarlo.

- Non importa, tanto il professor Walker è sempre in ritardo. Sono felice che seguiamo qualcosa insieme, non ho ancora fatto amicizia con nessuno ... sai com'è ... essere un Romanov non è il massimo, soprattutto quando il rappresentate della famiglia ha la fama di Alexey ... -

- Ma dai, si vede lontano un miglio che non potreste essere più diversi di così voi due ... -

Quello fece spallucce – Appunto, lui è un combina guai figo, io no. Nessuno vuole fare amicizia con me. - stavo per ribattere qualcosa che avrebbe dovuto provare a tirargli su il morale, ma Vyech fece qualcosa di totalmente inaspettato, iniziò a sbracciarsi di nuovo come un forsennato verso un gruppetto di ragazze che avevano appena fatto la loro entrata in aula.

Rimasi ghiacciato sulla sedia quando incontrai lo sguardo di un volto tristemente noto.

- Christine! Ehi, Bree! Sono qui! -

La ragazza di Tyler si voltò verso di noi, sorrise e salutò Vyech con la mano prima di camminare a passi veloci verso la nostra direzione. La guardai come non mi ero permesso di fare il giorno precedente, considerai ogni componente del suo corpo più e più volte, passando in rassegna i capelli castani, tenuti corti, forse poco più lunghi dei miei, poi il viso pieno, aveva gli occhi chiari, probabilmente verdi. Lanciai un'ultima occhiata al suo corpo magro, non indossava niente di appariscente, una t-shirt a stampe ed un jeans. Guardai altrove, incontrando lo sguardo di quella che doveva essere la sua amica, il perfetto prototipo della ragazza da sogno. Alta, bionda, formosa, l'esatto opposto dell'amica.

- Ehi, ci hai tenuto il posto! Allora facevi sul serio, Vy – Christine sorrise e gli passò una mano sui capelli, stropicciandoglieli. Cercai di mettere a tacere quella terribile morsa allo stomaco che avevo, vedere quella tipa lì, parlare e sorridere mi disturbava in modo inspiegabile. Aveva un bel sorriso, era solare ed allegra ... mi resi conto quanto sfuggisse ai soliti cliché di perfezione ricercati da Tyler fino a quel momento e la cosa mi disturbò perfino di più.

- Come potevo permettere che due belle ragazze come voi restassero in piedi per tutta la lezione? Sedetevi, voglio presentarvi il mio strambo coinquilino! -

Mi ritrovai improvvisamente al centro dell'attenzione, non riuscivo ad abbozzare neanche un sorriso, ero immobile, troppo frastornato e rabbioso per poter fingere.

- Chris Wayright, studia Ingegneria. E' intelligente, peccato che a volte si imbamboli tipo adesso. Vero, Chris? -

Le ragazze risero, io mi riscossi ed accennai ad un saluto con il capo.

- Chris, eh? Io sono Christine, invece! Viva l'originalità! Probabilmente le nostre madre stavano guardando la stessa serie tv quando hanno deciso come chiamarci. -

Voleva essere simpatica la ragazza, ci stava anche riuscendo con gli altri, peccato che con me non attecchisse. Non potevo sopportare quella vista, tutto in lei iniziava a ricordarmi il me stesso di qualche tempo prima. Quella spensieratezza, quel sorriso ... Tyler era andato a scegliere tutte quelle qualità che mi erano appartenute ed erano sparite proprio a causa sua adesso. Lo odiavo, odiavo Christine, odiavo ogni cosa. Odiavo ancora di più il pensiero che lei avesse tutto ciò che io non avevo più.

Mi alzai da lì senza che riuscissi a trattenermi, mi fissavano ma non mi importava.

- Chris, tutto bene? - Vyech era confuso.

- Non ho bisogno di seguire questa lezione idiota io – dissi con tono amaro prima di tornare nella folla brulicante e scomparire oltre la porta ancora aperta.

Stavo camminando impettito, mi frenavo dal correre via come un forsennato, avevo voglia di rompere qualcosa, di sfogarmi in qualsiasi modo pur di non dover tenere dentro tutta quella rabbia e frustrazione che mi portavo dietro da troppo tempo ormai.

- Ehi, guardate un po' questa piccola furia ... - la voce divertita di Ren giunse da qualche parte oltre le mie spalle, mi voltai verso di lui, trovandolo, come sempre, in compagnia di JJ. Fu quello a sorridere e camminare verso di me per primo, seguito dall'altro.

- La seconda settimana di lezioni e già te la fili? Siamo proprio in vena di bizze ... - commentò allungando un braccio sulle mie spalle – noi stiamo andando in caffetteria, vuoi venire con noi? -

Non risposi, stavo ancora trattenendo quel terribile senso di vomito che mi aveva attanagliato lo stomaco, furono i miei piedi a decidere per me. Seguii quei due oltre l'ingresso della grossa caffetteria – Sedetevi voi due, faccio io. - disse JJ con il suo solito tono affabile.

Feci come mi aveva detto, Ren si sedette accanto a me e prese a fissarmi con una strana luce negli occhi. Erano occhi terribilmente freddi nonostante fossero scuri come la pece. Era strano, un fenomeno che non capitava spesso quello di congelare con uno sguardo così denso.

- Ancora problemi di cuore, Chris? - sussurrò piano, allungando una gamba sulle mie – sei uno di quelli a cui piace annegarci dentro, vero? Mi riferisco al dolore ... -

Lo fissai con attenzione – Siamo esseri umani e a noi piace il dolore. -

- Ma a qualcuno più di altri ... - continuò quello – sarebbe più facile lasciarsi andare, Chris ... non investire sentimenti. Non trovi? Perché star male quando puoi vivere come se ti trovassi in un perenne carnevale? -

- Perché non sono io a decidere ciò che provo. Non si possono spegnere i sentimenti come si farebbe con un interruttore. Siamo esseri umani e provare emozioni così forti è quello che ci contraddistingue ... - scossi la testa.

- Certo che puoi spegnerle, converrai con me nell'asserire che noi esseri umani siamo dotati di grandi capacità di adattamento. Ogni situazione richiede un'azione diversa dall'altra. Se stai male ti curi. -

- Non ci sono cure a volte ... - era così che mi sentivo – non c'è una via d'uscita da questo labirinto, Ren ... ci ho provato, ma per quanto mi dibatta finisco sempre per ritrovarmi stretto nella sua morsa ancora più di prima. -

- Questo è successo perché gli hai permesso di arrivare a te, te lo sei fatto entrare dentro. Hai commesso un errore. -

Forse l'avevo fatto, in realtà credevo che Tyler fosse stato perfettamente capace di prendersi tutto ciò che voleva da me senza che ci mettessi del mio.

- Basta, che pesantezza di gente! - JJ si stravaccò accanto a noi dopo aver posato le nostre ordinazioni sul tavolo.

- Come se tu non ci fossi passato – Ren lo fulminò con lo sguardo.

- E tu, invece? Che cosa è capitato a te? - ebbi la malaugurata idea di porgli questa domanda ed immediatamente me ne pentii. L'atmosfera si fece pesante, ancora una volta avevo parlato senza riflettere. Mi rifugiai dietro la mia tazza di caffè, imbarazzato, stavo per attaccarmici quando una mano sconosciuta me la tirò via da sotto il naso.

Mi voltai a fronteggiare il metro e ottanta di altezza di Alexey. Mi osservava dall'alto in basso, così come si osserverebbe una specie particolarmente disgustosa di alga appiccicosa.

- Ehi, cocco di papà, un caffè non è mai soltanto un caffè con noi – commentò beffeggiandomi – ma che parlo a fare, questo viene dall'allegra prateria, mi chiedo perché continuate a portarvelo dietro. -

Rimasi a bocca aperta, non era la giornata adatta per farmi incazzare quella – Forse per estendere il giro delle loro amicizie ed evitare il cliché del giocatore di football che maltratta le matricole.

- Qualcuno qui ha trovato pane per i suoi denti ... - sghignazzò Ren lanciando poi un'occhiatina ad Alexey.

- Pff, non credo, deve ancora nascere il pane per i miei denti – commentò quello sempre più stizzito – tira fuori la grappa e fa vedere a questo pivellino com'è che si prende il secondo caffè della giornata. -

Ecco cosa intendevano, Ren fece come gli era stato detto, ci corresse le tazze con qualche goccio di liquore, poi ce le passò – E' buona – fece per invogliarmi – ed aiuta a curare tutti i tuoi malanni di cuore. -

- Perché uno come te ha pure problemi di cuore? Cos'è non ti sta bene la tipa ricca con cui contrarrai un matrimonio vantaggioso per la tua famiglia? -

Adesso era troppo – Non contrarrò nessun matrimonio con nessuna tipa ricca perché sono frocio!!! - ancora una volta parlai senza riflettere, il silenzio era calato nel gruppetto, fronteggiai Alexey che rimase immobile, abbastanza scosso – ok, prendimi per il culo anche per questo adesso. Sai quanto me ne importa della tua opinione del cazzo ... -

Ancora silenzio di tomba, poi Alexey si riscosse appena - Ok, questa non me l'aspettavo. -

- Io invece lo sapevo! - JJ fece il segno di vittoria con le dita, poi rise e tornò a me – tranquillo, qui cadi sul morbido. Non esistono pregiudizi di sorta nel nostro gruppo, prima regola del Fight Club! -

Ne ero sollevato, ne ero tremendamente sollevato, in realtà. Avevo esagerato, la rabbia mi aveva fatto straparlare ed adesso me ne vergognavo terribilmente. Bevvi quel caffè come se si trattasse davvero di una medicina che mi avrebbe fatto stare meglio, sentivo il peso dei loro occhi su di me, avrei voluto essere forte abbastanza da non badarci.

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- Non credere che smetterò di prenderti per il culo soltanto perché sei frocio ... - Alexey era tornato alla carica.

Sentii Ren sbuffare forte – Dovresti smetterla di fare tanto l'antipatico tu, se continui così non riuscirai ad ingraziartelo neanche tra un milione di anni ... -

- E perché dovrei volerlo? Ah, beh ora che ci penso mi tornerebbero utili le raccomandazioni del suo paparino per passare gli esami, suppongo. -

- Posso soltanto raccomandarti per andare a fare in culo. - ribattei lanciandogli un'occhiataccia di puro odio. Era la rabbia che stavo conservando dentro da una lunga settimana, rimasi incastrato in quegli occhi scuri e terribilmente pieni di vita. Alexey prese la mia tazza improvvisamente, poi si scolò l'ultima goccia del mio caffè corretto.

- Sei l'ultimo arrivato qui e devi portare rispetto, non lo dimenticare. - disse senza mollarmi un istante con quel suo sguardo insistente.

- Rispetto a te? - risi piano – forse dovresti guadagnartelo. -

- Dateci un taglio, non è necessario fare la gara a chi piscia più lontano. - JJ stemperò l'atmosfera con quella strana immagine bucolica, ma si era fatto comunque troppo tardi ed io avevo un'altra lezione da seguire, possibilmente davvero stavolta.

- Devo andare, è tardi – dissi raccogliendo lo zaino da terra – ci vediamo allora. -

- Già! Ci vediamo in stanza, Chris. Stasera ce ne andiamo in giro insieme, eh? -

Accettare un invito da parte di Ren o no? Mi avevano messo in guarda più volte, sia Vyech che Matt ... era un tipo pericoloso, così come i suoi amici. Eppure l'alternativa sarebbe stata starmene in stanza a rimuginare su quanto schifosa fosse la mia esistenza. Non sapevo che fare, ancora una volta.

Feci per uscire quando mi sentii tirare indietro, mi voltai, certo che la mia borsa fosse rimasta incastrata in qualcosa. Alexey stava tenendo una cinghia tra le mani, sorrise appena quando lo fissai furente.

- Quando la smetterai di fare il coglione fastidioso? -

Quello finse di pensarci su – Forse non appena ti sarai iscritto alla nostra squadra di football. -

- Ancora? Ti ho già detto che non ho tempo? -

- Ma di certo hai bisogno di sfogare tutta questa rabbia, non credi? -

- Sono affari miei. - risposi prima di strattonare la borsa e liberarla dalla sua presa. Andai via, pur sapendo quanto diavolo avesse ragione stavolta.

Mai prima d'ora necessitavo urgentemente di una valvola di sfogo che non comprendesse l'omicidio di Tyler Bradbury. Ero allo stremo della sopportazione e qualcosa mi diceva che avrei ancora potuto subire delle enormi disfatte da qui sino alla fine dell'anno.

MATT

Ero sdraiato sul letto e Kayle mi sovrastava, i suoi baci mi mozzavano il respiro, aggressivi e predatori. Sentivo le sue mani scivolare sotto la mia maglietta e cercare l'apertura dei miei jeans, le sue labbra si erano pericolosamente avvicinate al mio collo e lo stuzzicavano abilmente. Ansimai quando sentii le sue dita scivolare dentro i miei boxer, strinsi ancora di più la mia presa sulle sue spalle.

- Kayle ... - bisbigliai, il suo tocco era sempre più intenso.

- Sei perfetto Matt – mormorò portando il suo viso sul mio addome.

Mi aveva liberato dei pantaloni ed aveva fatto lo stesso con i suoi, era così bello Kayle, mi guardava con un'espressione di assoluto desiderio sul viso, era lì per me e non sarebbe andato via. Non mi avrebbe lasciato, si sarebbe battuto sempre, proprio come aveva fatto per conquistarmi la prima volta, con dolcezza e costanza. Mi ritrovai a socchiudere gli occhi quando sentii la sua erezione prossima ad entrare dentro di me, ero pronto a ricevere il piacere che Kayle sapeva darmi ma qualcosa ci bloccò.

Un rumore e la porta si spalancò, Kayle scatto indietro sgranando gli occhi confuso ed io mi sollevai appena, JJ sfilò nella stanza come se nulla fosse.

- Ma porca puttana! – protestò il mio ragazzo coprendosi con il lenzuolo.

JJ ci sorrise e ci fece un cenno di saluto con la mano, io scossi la testa.

- JJ, c'era il dannato calzino alla maniglia! Non ha senso quella cosa ma l'hai stabilita tu, calzino alla maniglia qualcuno vuole la sua privacy! Perché diavolo devi ignorarlo? – esclamai stremato.

- Mi piace vedere il culetto bianco del tuo ragazzo – disse conscio di aver fatto incazzare Kayle doppiamente, gli mandò un bacio a distanza e quello sollevò il dito medio.

- Era un emergenza Matt! Avevo dimenticato il libro dei grafemi!- continuò poi recuperandolo.

- Tu dimentichi sempre qualcosa – mormorai, non ero davvero arrabbiato, non avrei mai potuto con uno come JJ.

- Buona continuazione! – rise poi, prima di lasciare la stanza fischiettando, dimenticando la porta aperta.

- Che stronzo irritante – ringhiò Kayle rimettendosi l'intimo e andando a chiudere la porta.

Io risi, lasciandomi cadere sul letto – Questa guerra fra voi due deve finire ... fra l'altro la stai perdendo miseramente ... non puoi vincere contro JJ ... ti farà comunque incazzare –

Quello si distese accanto a me imbronciato – Certo che sono incazzato ... mi ha portato via il mio favoloso momento con il mio bel Matt Reed ... -

Mi baciò la base del collo ed io mi strinsi appena a lui – Non temere, ci rifaremo ... -

- Non adesso ... - comunicò tristemente – ho lezione fra poco ... devo andare ... -

Io lo baciai e lo osservai sollevarsi, cominciò a rivestirsi, alla fine di Settembre sarebbe stato il nostro quinto mese insieme, ero certo che stesse preparando qualcosa, mi venne da sorridere. Era così diverso lui, così diverso da Nik. Mi vennero i brividi al pensare quel nome, con lui sarebbe stato tutto diverso, ci saremmo dovuti guardare le spalle persino dai noi stessi, da mosse false che potevamo compiere senza accorgercene. Eppure ero pronto, ero disposto, persino per uno come lui, così insicuro, così non in grado di far fronte ad una storia complicata. Ero stato un folle e mi premurai di scacciare di nuovo quei pensieri dalla mia mente, erano finiti i tempi in cui dovevo guardarmi le spalle, in cui dovevo ingoiare bocconi amari.

- Matt! – la voce insistente di Kayle mi riportò alla realtà.

- Sì? –

- Ho detto che ci sentiamo dopo ... - ripetè – Stai bene? Ultimamente sembri parecchio con la testa per aria ... lui ti da fastidio? –

Un brivido mi salì lungo la schiena, c'era ancora qualcosa che dovevo nascondere, anche se era finito, quell'amore pretendeva ancora di essere tenuto segreto, mai Kayle avrebbe dovuto sapere chi era davvero il mio amore passato.

- No ma che ... neanche l'ho più rivisto – risposi sicuro di me – vai, non fare tardi, ci sentiamo dopo –

Mi posò un bacio sulla fronte ed andò via, io sospirai e decisi di darmi una mossa, radunai i miei vestiti e mi preparai per uscire.

Mentre passeggiavo lungo il campus sentii il vibrare del mio cellulare nella tasca, lo presi, era una chiamata di mio fratello, in quel momento una morsa mi prese lo stomaco.

- Pronto? –

- Maaatt!! – urlò Wes dall'altro capo del ricevitore – come stai, fratellino? –

- Io sto bene ... e credo proprio anche tu – risi appena, la sua voce era frizzante e carica di emozione.

- Hai già iniziato l'anno, secchione? – chiese.

- Già ... qui c'è qualcuno che vuole una borsa di studio anche quest'anno, quindi mi toccherà fare il secchione – annunciai – tu dove sei? –

- Sono in Inghilterra ... sai, avevo qualche altro giorno libero e con Kev abbiamo pensato di fare visita ai suoi –

Sorrisi, ero felice per lui, la sua storia con Kevin andava avanti da quell'estate ed erano sempre più felici, per quanto sapevo che mio fratello metteva a dura prova la pazienza di quel ragazzo. Non potevo essere che felice per loro, qualcuno aveva ottenuto giustizia dal fato.

- Beh... salutami Kevin allora – dissi alla fine con un tono più cupo di quanto avrei voluto.

- Matt? Va tutto bene? Con Kayle fila liscio? – chiese preoccupato.

- Certo ... -

- Allora che hai che non va? – continuò.

Perché non glielo dici Matt? Si disse una parte di me, perché non parli a tuo fratello di Nikolaj? Perché non gli racconti quanto tutto questo stia diventando di nuovo difficile per te. Chiedi aiuto Matt ...

- Va tutto bene, ma cos'è questo tono preoccupato? – risposi mettendo brio nella mia voce – sembri la mamma! –

Quello rise – Dannazione, starò invecchiando. –

- Puoi dirlo forte – lo rimbeccai – ora devo lasciarti ... ci sentiamo Wes, divertiti e non fare arrabbiare Kevin –

- Non sai quanto adori fare l'arrabbiato ... - mormorò malizioso, sentii dei borbottii, doveva essere accanto a lui – a presto Matt ... ci sentiamo e se ti serve qualcosa chiama –

- Certo –

Chiusi la chiamata e sospirai, avevo i battiti del cuore accelerati, perché non glielo avevo detto? Affrontare quel nome in presenza di mio fratello era un tabù per me. Forse una parte di me voleva ancora comprensione da parte sua, avrebbe voluto quella pietà che non ci avrebbe ridotti al collasso. Scacciai dalla mente quei pensieri, perché continuavo a dare agli altri la colpa per le sue mancanze, lui si era tirato indietro, lui mi aveva tradito.

- Matty!!! – la voce di Juri urlò il mio nome così forte da farmi trasalire.

Mi voltai e lo vidi correre e sbracciare verso di me, presi un bel respiro e sorrisi anche io.

- Ehi Juri! – lo salutai.

- Mamma mia che cera orribile che avevi! Credevo avessi bisogno subito di una missione di salvataggio- poi mi fissò più attentamente – sì, in effetti hai decisamente bisogno di una missione di salvataggio –

Scossi la testa – Non fare l'esagerato –

- Te ne stai fermo, piantato nel centro della strada, con lo sguardo fisso nel vuoto e un'espressione di chi sta per vomitare ... avanti, dimmi se questi non sono segnali allarmanti? –

Sospirai – Cambiamo argomento –

- Ci stavi pensando? – chiese tendenzioso.

- Ho detto cambiamo argomento – ribadii – ti prego ... non tormentarmi, non oggi –

Quello mi passò un braccio intorno alle spalle – Molto bene, hai detto non oggi e così sia! – esclamò – Senti, che facciamo stasera? Ce ne andiamo al cinema, ci guardiamo uno di quei bei film d'autore che alla fine ci faranno piangere lacrime amare, ci strazieremo per perfetti sconosciuti che nemmeno esistono e ci dimenticheremo dei nostri problemi. Che ne dici? –

A quel punto sorrisi e gli poggiai la testa su una spalla – Si può fare –

- Ottimo! – esclamò soddisfatto – ovviamente il tuo odioso fidanzato non è invitato –

Risi – Ma perché ce l'hai con lui? Non ti ha fatto niente –

- Chiunque rifiuti un bacio dal sottoscritto è una persona cattiva ... - rispose convinto – non fidarti di chi non si fa sorprendere da un perfetto sconosciuto! È troppo morigerato per te, Matty –

Mi arresi alla fine – Bene, come vuoi, saremo io e te stasera! –

Juri parve soddisfatto ed io mi lasciai trascinare da lui lungo il campus, aveva di nuovo cominciato a parlare del suo coinquilino e di quanto fosse sexy, lo aveva persino visto nudo di recente. Io sorrisi ed annuii, ringraziando il cielo di avermi dato Juri, che sapeva tenermi al sicuro dai miei demoni.

Note delle autrici: Buon pomeriggio cari lettori ecare lettrici! Ci scusiamo anticipatamente per il piccolo ritardo nel postareil capitolo della settimana, ma questo caldo e l'inizio dell'estaterincoglionisce anche noi! >_<
Possiamo dire di essere in ottime mani, i primi a subire questi effettinegativi sono i nostri cari Chris e Matt, la famiglia MaiNaGioiawright! Ma se iproblemi non sembrano mollarli neanche un momento c'è chi è pronto atrascinarli in nuove, fantastiche avventure ... JJ, Ren, Alexey e Juririusciranno nel loro intento? Cosa prevedete che accadrà ai nostri due amabilipiccoli di casa?
Vi ringraziamo tanto tanto per il vostro sostegno e speriamo che anche questocapitolo vi piaccia!
Baci e a presto!

- BLACKSTEEL Qfi:

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