Our princess
Si risveglia in un caldo torpore.
Apre gli occhi e si ritrova accecata da una luce bianchissima.
- Ma che caz...
- Gentilissima, fino all'ultimo! - la interrompe una voce.
Tenta di mettere a fuoco l'uomo che ha davanti, facendosi schermo con la mano.
- Beh, principessa? Non ha sentito il mio fetore non appena ha messo piede qui?
- Peter? - riconobbe dopo poco i lineamenti freddi e gli occhi di ghiaccio ma il sorriso gentile.
- Peter Cushing? Ma tu non eri...
Si sente tirare un lembo della manica.
- Ehi! Ehi, Carrie! Ti sono mancato?
Guarda in basso. Un ometto vispo le sorride e sprizza energia da tutti i pori.
- K-kevin? Oddio... no...
- Oh, sì, sfortunatamente. - interviene una terza voce. Un uomo alto, dalla barba bianca curata e gli occhi scuri si avvicina con eleganza.
- Oh, non mi sono presentato. Sir Christopher Lee, ma tu mi puoi chiamare Chris, mia cara. Il caro Alec non è potuto venire, ma ti porto i suoi saluti. Ti raggiungerà appena possibile; non vede l'ora di riabbracciare la sua principessa!
Lei balbetta qualcosa, confusa. Osserva i tre uomini, senza riuscire a elaborare.
- Beh... noi siamo solo di un area di questo posto... - aggiunge Peter, per riempire quel silenzio opprimente.
- Vero! È enorme questo posto! - conferma Kevin, ridacchiando - Pensa, non sono riuscito ancora a esplorarlo tutto e dubito che sia possibile!
- Comunque sia, c'è qualcuno che ti aspetta, poco lontano. - spiega Chris, sorridendole - E dobbiamo sbrigarci, ancora poco e qui sarà un inferno!
L'accompagna da solo, Peter e Kevin rimangono là.
Ha un bastone da passeggio che ticchetta sul pavimento bianco.
Non è sicura che l'avesse anche poco prima e che quello dove stanno camminando sia un pavimento.
- Quindi sarei...
- Morta, già. - risponde, come se fosse una cosa entusiasmante - Non è così terribile come si dice, non pensi?
- Non... non ricordo nulla. - ammette, abbassando lo sguardo.
L'uomo le appoggia una mano sulla spalla mentre continuano a camminare verso il vuoto.
- Da quello che si dice, hai avuto un infarto mentre tornavi a casa da Londra, sembrava ti fossi ripresa, sembrava.
Se in questo momento si voltassero, alle loro spalle vedrebbero una grande massa di persone che si accalcano intorno a Peter e Kevin, in cerca di spiegazioni.
- Ve la siete persa. Eheh! È bella proprio come allora.
- Dove stiamo andando?
- Qui non arrivano solo i morti veri, chiamiamoli così. - spiega non estrema franchezza - Kevin dice di aver visto anche il Paul McCartney originale, ma non ci giurerei troppo. Comunque sia arrivano morti di ogni tipo, uomini, donne, animali, monumenti distrutti, libri andati perduti e anche personaggi...
Una voce li raggiunse e lei rimase sorpresa dal sentirla lì.
- Leia? Leia, sei tu?
Sì, è la sua giacca nuova, quella che indossa. Il suo sguardo confuso, come quello che aveva in quel parco nazionale tanti anni fa. Ma non è esattamente lui.
- Meglio se vi lascio soli. - conclude Chris, un po imbarazzato - Peter e Kevin saranno nel panico più totale ora. È meglio se Dracula va a fare un paio di vittime! - e ridendo ritorna sui suoi passi.
- Beh, non mi dici nulla? - esclama l'uomo, confuso - Cosa ci fai qui?! E quei vestiti? Sparisco dalla circolazione e a tutti gli stilisti della galassia vengono manie di grandezza!?
È stato traumatico, svegliarsi alla vigilia e sapere che lei aveva rischiato di non esserci più. Si era sparsa la voce che si fosse ripresa, che stava meglio e poi ieri la batosta.
Non ho neanche le parole per descrivere lei e cosa lei era per me. Un po' la odiavo, soprattutto odiavo Leia per come - nel 7 - si comportava con Han, ma in fondo stimavo Carrie da sempre.
Mi è difficile elaborare il fatto che non potrò mai vederla, salutarla o abbracciarla, dirle di persona (in un inglese che le farebbe rizzare i capelli) un enorme grazie, per tutto.
È troppo tardi, ormai.
Rest in the Force, our princess.
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