Capitolo 3
Beck's pov
E se fosse tutto vero? Se quella fottuta vocina avesse ragione? Se fossi davvero innamorato di Cat? Sarebbe un bel casino.
Un po' perchè lei mi odia, un po' perchè da quel che ho capito è fidanzata e un po' perchè siamo fottutamente cugini.
Eppure sono passati due giorni e non ho fatto altro che pensare a lei; la guardavo dalla finestra della mia camera mentre stava in piscina con Jade e non volevo fare altro che scendere e baciarla. Eppure quando la sera amdiamo a cenare non riesco a dirle una parola carina che sia una.
Sento qualcuno scendere le scale, giro la testa verso il corridoio e vedo Cat e Jade che scendono. Entrambe indossano una maglia corta e dei jeans troppo succinti per i miei gusti: i ragazzi non dovrebbero riuscire a vedere il reggiseno sotto la maglia semitrasparente o il culo stretto nei jeans. Mi sollevo su un gomito e richiamo la loro attenzione con un fischio. Subito si girano verso di me.
Be: Dove andate? A battere sulla statale?
Cat alza gli occhi al cielo, porta le mani sui finchi e si piega leggermente in avanti per rispondermi a tono. Dio mio quanto è eccitante.
Ca: Pensa a te che non te se incula nessuna.
Alzo le spalle e faccio un sorrisetto.
Be: Sarà, ma almeno non mi vesto da troia.
Ja: Parliamo delle tue camice aperte fino quasi all'ombelico? O delle canotte larghe? Chi sarebbe la zoccolina ora?
Be: Va be, fate come volete. Solo ditemi dove andate così se torna tuo padre posso rispondergli.
Loro si scambiano un occhiata per concordare una bugia da dirmi.
Ca: Uh... noi andiamo da una mia amica.
Jade annuisce leggermente. Pensano davvero che me la sia bevuta?
Be: Divertitevi da quasta tua "amica".
Ja: Lo faremo. Andiamo.
Le ragazze si avviciano alla porta, io fingo di stendermi sul divano, ma appena sento la porta che si chiude mi alzo e decido di seguirle. Prendo il cellulare e il portafogli ed esco di casa. Le seguo a debita distanza, loro non si accorgono di me perchè sono intente in una qualche discussione su un cantante, credo.
Dopo una decina di minuti di camminata si fermano su una panchina del parco. Si siedono e, guardandosi attorno, Cat prende il cellulare e chiama qualcuno. Io mi nascondo dietro il muro dei bagni pubblici e attendo sbirciando cosa fanno. Dopo qualche altro minuto d'attesa arrivano quattro ragazzi, penso che avranno almeno tre o quattro anni più di me. Uno si avvicina a Cat, le prende i fianchi da dietro e le bacia il collo e le labbra. Mi mordo il labbro inferiore, costringendomi a restare calmo e non scattagli una foto da mandare a suo padre. Si perchè immagino che il signor Bennett non sospetti neanche che sua figlia esca con questo belloccio. Il gruppetto si allontana; penso sia meglio tornare a casa, anche perchè non voglio essere scoperto e poi gli adulti staranno tornando.
Tornando a casa passo davanti ad un negozio di cellulari e come al solito mi fermo a dare un occhiata. Guardo i dispositivi, ma poi la mia attenzione viene richiamata da un cartello affisso al banco: SIM CARD € 5. Più guardo quel cartello e più mi vien voglia di giocarle uno scherzo. Alla fine mi decido ed spingo la porta entrando in negozio. Subito il commerciante, un cinese sulla trentina, mi accoglie con un sorriso.
X: Ciao Belo, come poso aiutalti?
Be: Si, io volevo una sim card nuova con una ricarica da 5 euro.
Il tipo annuisce, apre un cassetto ed ne estrae la piccola tesserina; la esamina e poi la poggia sul piattino del bancone.
X: Sono 10 euli.
Prendo il portafogli e do 10 euro al tipo infilando poi la schedina in una taschina. Saluto il cinese con un cenno dalla mano ed esco dal negozio diretto a casa.
Appena arrivo salgo in camera mia, frugo nello scatolone delle poche cose salvate dall'incendio e trovo il mio vecchio cellulare, inserisco la Sim. Premo il tasto d'accensione e aspetto qualche minuto che si riavvii. Finalmente lo schermo si illumina e posso iniziare con il mio scherzo... prima però ho bisogno del suo numero; vado in stanza sua e frugo un po' a caso fino a trovare uno stipido diario segreto, ha il lucchetto ma non mi sarà difficile romperlo con un martello o aprirlo con una graffetta. Cerco ancora e trovo un vecchio quaderno con scritto il suo numero in prima pagina. Afferro una penna e me lo scrivo sul palmo della mano. Rimetto velocemente le cose al loro posto e torno in camera da me. Il diario lo nascondo in un armadio sulla mensola superiore, mentre digito sul cellulare il numero e lo salvo "Fuck you". Mi stendo sul letto ed invio il primo messaggio:
a Fuck you:
Hey, ciao :)
Aspetto una sua risposta, immagino che ora sia abbastanza occupata con quell'idiota del suo ragazzo.
Spazio me:
Opsss... sono riuscita ad aggiornare anche se non è un gran che come capitolo. Ma sorry la scuola mi occupa un casino di tempo.
Spero di aggiornare presto :)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro