Il profumo di dolci cornetti gli solleticò il naso ma Freddie desistette, in fondo sapeva riconoscere i segnali.
Alexander doveva essersi alzato da un pezzo, perché lui a differenza di Freddie sembrava fisicamente incapace di riposare. Ogni mattina si alzava, a detta di Freddie, praticamente all'alba.
Alle volte andava a correre e si fermava nel parco.
Freddie si rigirò nelle coperte e si nascose nel cuscino, cercando di scacciare la tentazione, voleva continuare a dormire, ma poi l'odore e la fame lo risvegliarono a forza.
Quando si voltò un sorriso fiorì sul suo volto lasciando apparire le sue fossette a incorniciarlo.
Alexander rise sornione, aveva afferrato la sua maglia, quella della sua squadra di nuoto.
"Sai sei... Terribilmente sexy quando rubi la mia maglia..."
L'altro annuì sfilandosi ogni cosa tranne quella maglia avvicinandosi al letto.
"Vuoi fare colazione?" sussurrò protendendosi verso Freddie, questi lo afferrò trascinandoselo addosso. "Vorrei svegliarmi ogni mattina così... Con il tuo sapore..." sussurrò carezzandogli la schiena.