Our Last Words - Missing Moments - Anthony
Il ragazzo di Billy...
1973
Scena 1 :
Billy avvertì la porta sbattere e sorrise prima di tornare ad osservarsi allo specchio.
Non passò molto tempo prima di udire la voce del suo giovane segretario blaterare quasi senza prendere fiato.
Billy lo ignorò continuando la sua lenta meticolosa preparazione e poco dopo, sentendosi ignorato Anthony si affacciò alla porta.
"Eccoti qua, mi pareva ci fosse un eccessivo silenzio... ma poi ho sentito una scia di dopobarba e testosterone... Ed era un po' troppo intensa per lasciarmi pensare che fossi andato via..."
Billy lo ignorò e chiuse con cura l'ultimo bottone della camicia. Osservò il proprio riflesso soddisfatto, quindi, passò allo step successivo, la scelta della cravatta.
Anthony sbuffò "Andiamo muoviti, non vedi che sono identiche?"
"Devi dirmi qualcosa riguardo alla Anvil o volevi solo dar voce alle tue paturnie consuete?"
L'altro incrociò le braccia sul collo contrariato "Ti prego non dirmi che hai fretta, sei neanche a metà del tuo rituale mattutino... Non ti sei ancora acconciato i capelli e solo per quello sappiamo entrambi che ti ci vorrà almeno..." il ragazzo fischiò fingendo di soppesare un numero "... almeno quaranta minuti..."
Billy lo fulminò con lo sguardo ma con un sorriso sghembo disegnato in faccia. "Allora cosa ti... Turba?"
Anthony lasciò correre le dita sul bancone di marmo del lavandino per poi prendere una delle cravatte esposte per poi passarla dietro al collo di Billy.
"Ti hi detto della regola d'oro?"
"Mai dire no se ti si offre una birra?"
Anthony scosse la testa.
"Non addormentarsi prima dell'alba per non sprecare nemmeno un minuto della notte?"
"No! L'altra... dai la regola d'oro!"
Billy sbuffò e gli dette un colpetto alle mani liberando la sua povera cravatta dalle maldestre mani del ragazzo. "Ragazzino, vai al punto... E impara a fare il nodo alla cravatta e..." si interruppe per scansionarlo da capo a piedi. Una logora giacca di jeans, una maglietta dei Metallica stropicciata e dei jeans fintamente usurati con anfibi sporchi di fango. "E impara a vestirti in modo decente... Quante volte devo dirti che l'apparenza è la nostra prima carta di presentazione..."
"Sisi... È importante avere un bel sorriso e tutte le altre cose... Ma per quello ci sei tu... Io ti devo solo dare supporto, sei tu il miglior promoter di te stesso e dell'azienda... Cioè tu sei la compagnia..."
Billy non riuscì a trattenere un moto di soddisfazione ma si riscosse rapido.
Prese la cera per capelli e se la passò tra le mani sospirando. "Allora? Questa regola d'oro? E soprattutto... Dovevi parlarmene URGENTEMENTE questa mattina?"
Anthony si riscosse come se avesse scordato di cosa voleva parlare. "Ah sì! La regola d'oro... Mai defecare dove si mangia!!"
Billy si bloccò voltandosi verso il ragazzo "Questa l'hai rubata a Barney dalla Sit Com HOW I MET YOUR MOTHER..."
"Ma nooo...."
"E comunque che diavolo vorrebbe dire?"
"Questa storia con quel tizio... Quel giustiziere è merda... e ci stai sguazzando dentro..."
Billy si irrigidì ma continuò a passarsi la cera tra i capelli cercando di ignorare la rabbia che sentiva crescere. Digrignò i denti, dilatò le narici e deglutì a fatica, poi un sorriso si delineò sulla sua migliore maschera cordiale. "...Buffo la ricordavo diversa la regola d'oro di Barney... o era quella di Platino..."
Ma lo sguardo di Anthony si fece serio "William, sono dannatamente serio... Quello che quello stronzo, il tuo ex superiore... Ti sta trascinando a fondo, lascialo perdere... Lascia che se la sbrighi da solo con quel giustiziere da strapazzo... Punisher... sono solo stronzate, si maschera da buffone in costume ma è solo un massacratore, lascialo perdere, ti farà a pezzi... Se avesse mai davvero tenuto a te non pensi che si sarebbe fatto vivo prima con te?"
Billy lasciò che il suo sorriso sornione nascondesse la sua furia, la maschera però non velava i suoi occhi di tenebra ardenti di furia e quando Anthony li incrociò abbassò lo sguardo indietreggiando di un passo. "... Mi dispiacerebbe perdere la sola famiglia che abbia mai avuto... tutto qua..."
A quelle parole lo sguardo di Billy si addolcì e gli diede un buffetto affettuoso. Da quando aveva accolto quel piccolo randagio nella sua esistenza, nella sua compagnia aveva desiderato dare una famiglia a quel ragazzino spericolato. Sapeva fin troppo bene cosa volesse dire sentire di non appartenere a niente. Non voleva mettere a rischio quello che aveva costruito, semplicemente... Non aveva altra scelta...
Scena 2 :
Anthony balzò in piedi fremendo felice, ma con un sottile senso di terrore. Sapeva di essersi messo nei guai... Billy gli aveva detto mille volte di non fare stupidaggini e finiva costantemente per farle e adesso il suo capo lo fissava rigido oltre le sbarre.
Rimase in silenzio anche quando il poliziotto lo liberò, per tutto il tragitto all'interno della centrale di polizia, fino alla macchina. Billy camminava spedito, senza guardarlo nemmeno.
Anthony sentiva il cuore sprofondare, era finita? Si sarebbe sbarazzato di quella palla al piede che lo bloccava?
Si sedette mesto nel sedile del passeggero, rannicchiato su se stesso sentendo le lacrime bruciargli gli occhi.
Non voleva perderlo, non voleva che lo mandasse via ma sentiva di averla fatta grossa.
Aveva cercato di cancellare i file inerenti a quel maledetto Punitore e non solo aveva fallito, si era fatto stanare come il più sprovveduto dei pivelli.
Billy serrò la mano sul voltante "Dannazione GoGo non è così che lavoriamo! Quante volte devo dirtelo di restartene fuori da questa faccenda? Non..."
Anthony chiuse gli occhi stringendosi le mani con forza. Non temeva la sua furia, malgrado sapesse quanto fosse devastante. Non voleva deluderlo, sapere di aver fallito agli occhi di Billy lo dilaniava. "mi... mi dispiace..." Farfugliò mentre le lacrime scendevano senza controllo.
La mano di Billy si appoggiò alla gamba del ragazzo "Non parliamone più, andiamo a casa ok?"
A quelle parole Anthony sollevò lo sguardo sul suo capo.
Casa...
I grandi occhi scuri di Billy si erano addolciti, la mano calda poggiata sulla sua gamba era salda, sicura così annuì.
Viaggiarono in silenzio, ma Anthony si sentiva gradualmente più calmo avvertendo lo sguardo dell'altro ricercarlo saltuariamente.
Quando arrivarono a destinazione Anthony uscì dall'auto si soffermò su Billy e notò un ciuffo fuori posto, la cravatta leggermente sganciata, la camicia non perfettamente chiusa e per un momento con stizza pensò a Benjamin. Quell'inglesino faceva di tutto per mettere le mani sul suo capo, per distrarlo, usarlo. Ma poi la sua attenzione andò a una goccia di sudore che gli scivolò dalla fronte, girò attorno all'auto e osservò co attenzione il suo capo.
Prima era stato troppo concentrato sulle sue cavolate per notarlo, era maledettamente pallido, sudato... E gli occhi... lo sguardo quasi assente.
Billy si mosse oscillando e rapido Anthony lo afferrò "Diamine Bill sei... Rovente?"
Prendendolo sottobraccio lo portò rapidamente in casa stendendolo sul letto.
Quando si adoperò a rimuovere i vestiti notò che aveva sudato moltissimo.
La sua mano si appoggiò ai fianchi dell'altro arrossendo appena, aveva solo i boxer addosso quindi gli era impossibile non notare l'evidente e gonfiore.
"Ben io... Resta con me... Ho bisogno che tu... Adesso... Lasica che io..." farfuglio Billy afferrando i polsi di Benjamin accompagnandone i movimenti.
Anthony si riscosse cercando di allontanarsi ma finì per crollare addosso all'altro.
"...Scopami..." gli sussurrò a un orecchio un rovente Billy.
"Non sono lui Bill..." cercò di dirgli Anthony cercando di districarsi da quella stretta.
Billy si muoveva fremente, disperato.
Anthony si trovò sopraffatto ma non perse il controllo lo strinse "Dopo Bill... Ora riposa..."
Quando Anthony si risvegliò Billy dormiva stretto a lui.
Si liberò a malincuore e constatò felice che la febbre fosse scesa nella notte.
Ripensò al suo corpo caldo eccitato, ai sospiri nella disperata ricerca di quel maledetto inglesino e così si alzò in silenzio.
Scese ai pieni bassi, dove vi era la sede della Anvil e alcuni cadetti già si stavano addestrando.
Anthony scosse la testa andando a prendersi del caffè nella zona relax. Militari, perché si ostinavano ad alzarsi presto anche quando non ce n'era motivo.
Un tipo corpulento vedendolo scendere dagli appartamenti del loro boss ridacchiò e Anthony notò di avere tracce evidenti sui vestiti che avrebbe preferito non mostrare così cercò di ricomporsi. Era inutile il danno era fatto.
L'uomo si avvicinò ridacchiando "bella scopata?"
Il ragazzo non poté impedirsi di avvampare e di esclamare "Ma no, ma che diavolo... Era solo... Ha la febbre non so se... Insomma, oggi lasciatelo stare..."
L'uomo ridacchiò "Se era bloccato a letto con la febbre avresti dovuto approfittarne... Potevi fargli quello che volevi, magari non lo avrebbe nemmeno ricordato..."
"Sei una testa di cazzo" esplose Anthony alzandosi di scatto. "Non avvicinarti al Signor Russo oggi, non ha bisogno di attenzioni non richieste..."
"Poteva essere una bella scopata piccolo ricordalo..." gli gridò dietro l'altro.
Anthony continuò ad imprecare finché non notò che Billy lo osservava dalle scale, si era messo su una tuta e se ne stava in disparte ad osservare i suoi uomini che iniziavano ad allenarsi.
Anthony deglutì e gli si avvicinò pregando che non li avesse sentiti, che non notasse il suo caos.
"Stai meglio?" sussurrò fermandosi davanti al suo capo con sguardo basso.
Sentiva ancora la sua eccitazione premergli contro, la sua voce ansimante supplicarlo di scoparlo e avrebbe voluto sprofondare, perché sì... trattenersi era stato dannatamente difficile.
Era così bello eppure troppo fragile per potersi muovere senza temere di potergli fare del male.
"Tu invece stai da schifo ragazzino..."
Quelle parole familiari lo riportarono alla realtà, sorrise imbarazzato. Era quello per lui, un marmocchio pestifero, nulla più. Quella notte era quel maledetto inglesino che voleva... Anche quando si intratteneva con quella tipa, quell'agente o qualsivoglia diletto da camera... Era sempre quel Benjamin nei suoi pensieri.
"Grazie piccolo..."
Billy gli prese la tazza di caffè e la sorseggiò. Anthony ridacchiò, non era del caffè che lo ringraziava e cercò di non pensare che quelle labbra che tanto bramava si stessero poggiando la dove poco prima aveva posato le sue... Billy gli rubava spesso il caffè del mattino, il cibo a pranzo. Era il suo modo semplice di farlo sentire parte della sua vita e Anthony per il momento se lo sarebbe dovuto far bastare.
Eppure quel grazie indicava altro.
Grazie di essermi accanto, anche se in modo impacciato e stupido...
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