1983

Benjamin si rigirò nel letto e con la mano carezzò il tiepido cuscino vuoto al suo fianco.
Sbuffò con il sonno che faticava a staccarsi dalle sue palpebre.
Era stato un bellissimo sogno, la famiglia dei suoi sogni.
Il suo piccolo Aleksander suonava al pianoforte mentre sedeva accanto al suo Billy, mano nella mano alla luce del sole, liberi di amarsi senza alcun sotterfugio.

Lo aveva sognato spesso anche in passato, in ogni momento di amore rubato tra le ombre.
Come Billy si consentiva di essere davvero fragile solamente con lui.
Nessuno lo vedeva davvero, si accontentavano delle sue maschere.

Benjamin si sollevò, era turbato, voleva stringerlo e trovare la quiete sulle sue labbra.

Si vestì lentamente, assonnato come un cucciolo, non era mai stato un tipo mattiniero a differenza del suo Billy.
Sorseggiò un po' di caffè, quello che Billy aveva lasciato nella sua tazza in cucina.

Sapeva dove lo avrebbe trovato, appollaiato sul tronco spezzato sulla spiaggia, mentre Dark gli corre felice attorno.
Benjamin si prese un po' di tempo per osservare l'amato, stretto nella sua felpa, nascosto nel suo cappuccio. Sai che sta fissando il vuoto, e dalla sua schiena incurvata intuisci che ci sia qualcosa che lo preoccupa e che gli grava sulle spalle così con passo strascicato, sollevando una marea di sabbia gli sedette accanto e si gli appoggiò con un sospiro.

Billy non si mosse, anzi le sue dita ricercarono la mano di Benjamin.
"Non so se sarò all'altezza Benjamin..."

Benjamin gli strinse la mano e accolse le sue parole.
Comprendeva la sua ansia, accettare di diventare tutore della figlia del suo commilitone non era una scelta facile, accettare di accogliere una giovane vita eppure sapeva che lo avrebbe fatto, non si sarebbe perdonato di lasciarla da sola, un orfano non ne abbandona un altro.
Ma non disse nulla e accolse le sue ansie e quel fiume di parole.
Poi Billy abbassò lo sguardo e rise, Benjamin sbattè le palpebre e seguì lo sguardo dell'altro comprendendo. Rise assieme all'amato che si sollevò verso di lui per baciarlo.
"Mi dolce ghiro... Non dovresti uscire così presto perché finisci per passeggiare in ciabatte..." sussurrò Billy carezzandogli la nuca.