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Capitolo 12

1973


Val sollevò lo sguardo su di lui incredulo "Benjamin che hai fatto? Avrebbe potuto ucciderti! Era armato!"
Benjamin lasciò cadere la spranga di metallo e osservò l'uomo che aveva colpito con tutte le sue forze a terra. Si sarebbe ripreso presto per cui si chinò su Billy ignorando l'amico.
Sapeva che era necessario svegliarlo rapidamente se speravano di poter fuggire più veloci del vento.
Billy gli aveva raccontato di quella giostra, di dove il suo rapporto con Frank si era spezzato per questo non aveva tardato a comprendere che la si sarebbe svolto l'ultimo scontro e aveva chiesto a Val di portarlo là.
Era corso da lui ma non era arrivato a tempo per fermarlo aveva potuto solo cercare di rattoppare ciò che quel maledetto Punisher aveva distrutto.
Billy giaceva inerme appoggiato allo specchio in frantumi, il suo volto fatto di sangue e frammenti di vetro.
Lo scosse ma da Billy emersero solo gemiti e rantoli a malapena percepibili.
Benjamin imprecò nel panico "Ricorda... Certo! È risaputo che spaccare la testa a qualcuno lo aiuti a tenere a mente qualcosa... Pazzo..." annaspò scoccando al giustiziere un ultimo sguardo di pura rabbia.

"Benjamin!" Val cercò invano di attirare l'attenzione dell'amico, ma lui non aveva occhi che per Billy e si sentì in colpa affrettandosi al fianco dell'amico. Non importava se avesse o no in simpatia quell'uomo, era agonizzante e lui era un medico."Già... immagino che nell'esercito usare i volti degli amici come stracci per lame taglienti sia prassi normale..." borbottò Val tra i denti. Quel volto era un disastro, le schegge erano penetrate in profondità, urgeva correre ai ripari. Una ferita penetrante all'addome e lo sciocco aveva anche rimosso la lama permettendo al sangue di defluire via da lui, assieme alla vita.
Dovevano portarlo via in ogni modo dove andare era sicuro, il suo mentore aveva una prestigiosa clinica privata, non gli avrebbe negato una sala e del personale discreto. Sapeva anche quale neurochirurgo chiamare, dovevano solo farlo alzare, impresa non facile.
Benjamin era così pallido, come se il sangue defluisse da lui come dal corpo del suo amato.
Val non aveva mai visto tanta disperazione in tanti anni di lavoro come medico.
"Ti prego svegliati!" farfugliò Benjamin cercando di scuoterlo. "Bill ti scongiuro..."
Ma non gli giungeva alcuna risposta così lo afferrò per un braccio e lo trasse a sé.
"Bill... ti prego resta con me..."
Val si apprestò ad aiutarlo. "Non temere, ci prenderemo cura di lui..."

Lo trascinarono di peso e Benjamin non badò ai frammenti che gli incidevano la pelle, mentre Val preparava l'auto Benjamin lo strinse felice di percepire il suo flebile respiro sulla pelle. Si sistemò sul sedile passeggero senza lasciare la presa, per un attimo gli occhi di Billy si aprirono e le lunghe ciglia impiastricciate dal sangue si mossero. "Ben..." le sue labbra si mossero delineando un sofferto sorriso. "Non pensavo di poter meritare un ultimo dono... Sono felice di poter morire con il tuo calore... Sei..." Le parole si spensero in un singhiozzo.
"Val ti prego fa presto..." singhiozzò Benjamin mentre l'amico al volante muoveva rapido l'auto allontanandosi da quel luogo funesto.
Benjamin sentiva le lacrime bruciare, cariche di dolore, cullandolo lo guardò pieno di ansia, respirava a malapena, il suo volto una maschera di carne e sangue. "Bill... Mi dispiace tanto..." singhiozzò Benjamin. Ripensava al loro ultimo confronto si sentiva orribile. Che le sue parole lo avessero condotto in quel posto? O forse era tutto già scritto e non avrebbe potuto comunque far niente? Scosse la testa, quei pensieri erano inutili e dannosi. In quel momento stava facendo qualcosa, poteva! Non lo avrebbe lasciato da solo a qualsiasi costo.
"Ben..." La voce di Billy era ridotta a un sussurro gorgogliante ma bastò a rinnovare la speranza di Benjamin. "Bill... resta sveglio, Val saprà cosa fare..."
"Ben... Va via... Lui... Ti prego lasciami... Se ti ha visto ti ucciderà... Ti prego salvati..."
Billy farfugliava a occhi chiusi e ogni parola pareva un'indicibile sofferenza.
Le sirene in lontananza raggiungevano il parco e Benjamin si aggrappò alla speranza.
"Ce lo lasceremo alle spalle Bill, penso io a te!"




Benjamin si svegliò di soprassalto e Val gli si avvicinò con sguardo preoccupato. "Sdraiati, riposa, nessuno verrà a cercarti qua te lo assicuro. Lo abbiamo registrato con il nome di mio cugino, nessuno sa che lo abbiamo ricoverato nel nostro reparto tranquillo..."
Lo sguardo di Benjamin corse subito al corpo di Billy, avvolto nelle bende e immerso nel sonno indotto dai sedativi dopo il lunghissimo, quasi interminabile intervento. Benjamin osservò il suo respiro regolare, le macchie di sangue e disinfettante impregnavano le bende.
Era rimasto in piedi tutto il tempo, percependo a malapena il battito del suo cuore con la certezza che la sua vita fosse stata legata a quella dell'altro.
"Non posso... Ho il terrore che se mi allontano, se lo perdo di vista anche solo un momento quell'uomo lo troverà e terminerà ciò che ha iniziato... Non posso lasciarlo, non di nuovo..."
Val annuì, consapevole che niente lo avrebbe allontanato da quella stanza.
"Benji credimi quando ti dico che Bill è troppo caparbio per morire..."
A quelle parole a Benjamin scappò un mezzo sorriso, allungò la mano e afferrò quella di Billy, lasciando fluire ogni emozione. "L'ho lasciato da solo con il suo passato... Anche se avevo capito... Sapevo cosa questo potesse comportare... Non mi importa di cosa ha fatto, di quello che dicono di lui... Vorrei portarlo via da tutto...Vorrei..." l'emozione lo travolse bloccandogli le parole in gola. Si portò la mano alle labbra. "Vorrei solo che vivesse... Che avesse una reale possibilità di essere felice lontano da tutto questo..."

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