Plans
Petra corse più veloce che poteva lungo i corridori, pronta per la ramanzina che si sarebbe sicuramente beccata, seguita a ruota da Auruo, che trotterellava dietro di lei ansimando.
"P-Petra, possiamo rallentare un po', per favore?", sbuffò il ragazzo, non capace di tenere il passo della fidanzata, che gridò a sua volta. "Non possiamo! Sono in tremendo ritardo, mi toccherà subire una bella strigliata", si lamentò, non dandogli retta.
"In realtà, sono anche io in ritardo", mormorò Auruo, aggrottando la fronte in disappunto, facendo sentire in colpa Petra. Del resto, era colpa sua: se non si fosse addormentata, non tutto ciò non sarebbe successo, ma non era solo questo il motivo per il quale faticava a guardarlo negli occhi.
Da settimane Petra tentava di mettere fine alla loro relazione, ma non trovava il coraggio. Anche se non provava più niente oltre all'affetto, gli voleva troppo bene per ferirlo, e si vergognava a confessare il tradimento, e ciò la faceva sentire una sporca codarda che non sapeva affrontare i propri sbagli.
Sapeva che se avesse lasciato Auruo non avrebbe risolto niente e che comunque non sarebbe tornata da Levi, nonostante lo amasse, ma aveva bisogno di tempo da sola, e non poteva prendere in giro una persona a lei così cara intrappolandola in una relazione fatta di bugie.
Sospirando, la ragazza si chiese quando avrebbe avuto il fegato di affrontare la situazione, mentre finalmente raggiungevano i loro compagni, già in fila e con le loro attrezzature pronte.
La soldatessa corse al cospetto di Levi, scusandosi per il ritardo. "Capitano! Mi dispiace tanto per l'accaduto, prometto che ciò non accadrà di nuovo", borbottò, chinando la testa.
"Tsk, andate a prepararvi. Stiamo per iniziare", rispose freddamente l'uomo, scrutandola. "Sembra che anche Moblit se la sia presa con comodo?", osservò infine, incrociando le braccia, giusto un momento prima che il ragazzo messo in questione sbucasse fuori.
"Sono qui! Mi perdoni!", bofonchiò, mettendosi in riga, dando finalmente inizio all'allenamento.
Durante tutto l'allenamento, Levi notò che Petra non stava facendo del suo meglio come al suo solito. Era traballante e senza forze, come se non avesse riposato a sufficienza, e più di una volta aveva rischiato di sbattere contro le figure di legno.
Sicuramente non era nelle condizioni fisiche di sottoporsi a tale sforzo per troppo tempo.
Appena si furono un po' distanziati dal gruppo, l'uomo prese la ragazza per il braccio, nascondendosi con lei dietro al tronco dell'albero sul quale erano arrampicati. "Petra, va tutto bene?" le chiese a bruciapelo, in un tono che pretendeva risposte.
"Oh, sto bene, veramente", farfugliò la giovane, spostandosi un ciuffo di capelli mentre cercava di evitare in tutti i modi il contatto visivo, ma quella risposta non soddisfò il Capitano. "Se non ti senti bene, dovresti ritornare in camera tua e riposarti. Non sei nelle condizioni di continuare", insistette con forza, con una lieve inflessione di preoccupazione nella voce che fece battere il cuore della soldatessa all'impazzata.
Forse Levi teneva veramente a lei.
Petra sentiva il petto quasi esplodere dalla voglia di gridare. Le mancava così tanto.
Tutto ciò che voleva fare in quel secondo era tuffarsi nelle sue forti braccia e non lasciarlo mai. Se solo avesse potuto, l'avrebbe fatto senza nemmeno pensarci un secondo in più, ma doveva trattenere i suoi sentimenti.
"Mi manchi", si lasciò sfuggire prima di potersene pentire, con un sussurro talmente flebile che Levi riuscì a malapena a sentirlo.
"Pensavi che evitandomi come la peste avresti risolto qualcosa, ragazzina?", sibilò con tono di rimprovero, allungando la mano verso quella di Petra intrecciando le loro dita, prendendola di sorpresa.
Levi, dal canto suo, si sentiva a disagio. Una cosa del genere non era nella sua natura, ma era stato un gesto spontaneo che non era stato capace di controllare.
"Dobbiamo parlare di questa faccenda, mocciosa, ma in un posto più tranquillo", le sussurrò in un orecchio per evitare di essere sentito da orecchie indiscrete. "Incontriamoci stasera, quando il sole sarà già tramontato".
Petra fissò intensamente l'uomo negli occhi, in preda a quell'ansia che l'aveva posseduto prima del loro appuntamento di mesi prima, ma questa volta presentarsi sarebbe stato obbligatorio. La discussione non poteva essere rimandata, a qualsiasi costo.
"Ci sarò, te lo prometto", sussurrò, avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, ma non lo baciò, come Levi si aspettava, bensì volò via verso l'albero accanto con la grazia di una farfalla, lasciando l'uomo senza fiato.
'Che ragazza impertinente!', pensò tra sé il Capitano, mentre un sorrisetto malizioso increspava sul suo viso.
Spazio della traduttrice
Eccomi tornata! Questa volta, doppio capitolo!
Dato che erano cortissimi, ho deciso di pubblicarli insieme, a poca distanza l'uno dall'altro, e spero veramente che vi piaccia. Dico fin da subito che non dovete assolutamente perdervi il prossimo capitolo, in quanto verrà fatta una rivelazione moooolto interessante ;)
Inoltre, vorrei ringraziarvi per le +1.1K visualizzazione e anche per i +100 voti! Non me li aspettavo, grazie veramente di cuore <3
Alla prossima!!
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