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Una nave in una foresta - Capitolo 21

Ragazze buonasera,
Chiedo umilmente perdono per questo capitolo, ma GIURO che l'ho scritto tipo un mese fa e il fatto che la POV di Zayn arrivi ora, dopo l'abbandono è tutto un crudele caso. Quindi mi scuso per eventuali lacrime che verserete solo leggendo il suo nome!!! Detto questo vi auguro una buona lettura.. Mi piacerebbe avere qualche opinione da qualche lettrice nuova, oltre alle opinioni di AryLouT e lappi88 che ringrazio veramente tanto per il supporto che mi danno in questa storia! Thanks Girls!❤❤️
Quindi commentate, stellinate e fatemi sapere!!! 1000 bacetti!
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ZAYN

Eravamo rimasti sul divano e ci stavamo fumando un po' di quella fantastica erba, che Harry mi aveva portato.

Mi piaceva da morire la ragazza che era seduta al mio fianco, aveva quell'aspetto intrigante e affascinante alla quale non ero riuscito a resistere. Ma c'era qualcosa che non andava nel suo sguardo, qualcosa che non mi convinceva. Durante il rapporto avevo visto il suo viso rigato dalle lacrime. Sapevo perfettamente che quella sofferenza non era dovuta da me, ma volevo capire, anche se era sbagliato invadere la sua privacy ma dovevo aiutare quella ragazza dai capelli color sabbia. Esattamente come avevo fatto con Harry. Lui aveva quello sguardo pieno di sofferenza e aveva bisogno di qualcuno che lo tirasse su, che lo aiutasse a superare le difficoltà e a credere in sè stesso, perché quando l'ho conosciuto non credeva più in lui. Non capiva il grande potenziale che aveva. Il primo periodo, ci incontravamo solo in studio, quando voleva farsi disegnare sulla pelle e vedevo che il suo sguardo era perso e spento, i suoi occhi non erano dello stesso verde che, quel pomeriggio, illuminavano il suo viso mentre mi parlava di Louis. Erano una sfumatura di grigio, come un parco giochi d'inverno, vuoto e con solo la nebbia a riempirlo. Niente urla, nessun bambino che gioca. Si sentiva sbagliato, come se essere gay ci fosse qualcosa di sbagliato, perché parliamoci chiaro, non c'è nulla di sbagliato nell'amare, qualcuno dello stesso sesso. L'amore è amore. Punto. Quando mi mostrava i suoi disegni potevo capire che in lui c'era gioia. Erano vivi, pieni di luce e amore. Ogni sfumatura esprimeva passione e felicità. La stessa felicità che riempiva il suo cuore dal momento in cui aveva incontrato Louis. All'inizio pensai che stesse correndo troppo con quel ragazzo, ma nel momento in cui mi aveva raccontato del loro primo bacio, la sua energia era cambiata e mai l'avevo visto in quel modo. Non potei non esserne felice per il mio migliore amico. Se lo meritava.

Ad oggi farei di tutto per Harry, io l'ho aiutato a credere in lui, a prendere in mano la sua vita e a rischiare ancora. Lui allo stesso tempo mi ha aiutato quando sono arrivato qui a Londra, quando avevo perso tutto, quando non avevo nessuno a parte il mio lavoro e la mia arte.

Ora sentivo che quella ragazza bellissima, aveva bisogno di aiuto, aveva bisogno di qualcuno che l'ascoltasse e capisse le sue difficoltà, i suoi problemi e i suoi tormenti.

Non aveva più parlato, stava fissando il soffitto fumandosi quella canna che avevo preparato.

"Io sono qui, se vuoi.." gli dissi rimanendo vago. Fece un altro tiro e rimase in silenzio fissando la parete bianca.

Prese subito la palla al balzo, come se non aspettasse altro che parlare con qualcuno e le parole gli uscirono come un fiume in piena "Sono un casino, Zayn, la mia vita è un casino, distruggo tutte le persone che mi stanno vicino, quindi anche tu allontanati da me prima che metta in sobbuio anche la tua vita." Mi disse lentamente e un'altra lacrima bagnò le su guance rosee. Mi avvicinai e le asciugai il viso stringendolo tra le mani saldamente.

"Tu non sei un casino, devi credere in te stessa devi lavorare prima su di te e poi riuscirai a non creare casini agli altri" gli dissi fissandola negli occhi e lei fece un' accenno di sorriso.

"Ho provato a scoparmi il mio migliore amico gay.. e ho praticamente maltrattato i sentimenti del suo compagno e inoltre sono andata a letto con un ragazzo che è cotto di me e gli ho detto che è stata una cosa di una notte.." fece un lungo sospiro di sollievo, felice di aver vuotato il sacco ed essersi sfogataco qualcuno. Rimanemmo un po' in silenzio. Dovevo pensare cosa dire, perché l'unica parola che mi girava in testa era CAZZO.

"Bè diciamo che non ti sei risparmiata insomma.." gli dissi e il suo sorriso si allargò appena e ributtò la testa all'indietro continuando a fissare il soffitto.

"Non so che fare.." mi confessò, demoralizzata.

"Io direi che se tieni a tutte queste persone è il caso di parlarci, non credi?" non mi sembrava una cosa difficile da capire

"ma che gli dico? Scusa Niall se ti ho illuso, ma non mi fido più degli uomini escluso Lou? Scusa Louis, i tuoi occhi mi ricordano mio padre e vorrei stare con te e non voglio perdere un'altra persona a cui voglio bene? Scusa Harry se ci ho provato con il tuo ragazzo?" stavo facendo un tiro e mi bloccai immediatamente a quei nomi

"CHE CAZZO HAI DETTO?"

-ti prego fa che ho capito male, fa che quel Harry non è il mio Harry e che quel Lou non è il suo Louis...- stava dicendo a ripetizione la mia testa mentre aspettavo la sua risposta

"Che fai, prima mi vuoi far sfogare e poi fai il geloso?" disse lei per difendersi

"No, non me ne frega un cazzo chi ti scopi, ma dimmi che ho capito male o dimmi che l' Harry che tu dici non è Harry Styles..." dissi sperando con tutto me stesso che non fosse così

"Si, perché lo conosci?" mi alzai di scatto e iniziai a fare avanti e indietro per la stanza preoccupato, inalando velocemente il fumo di quel tabacco misto erba. Cazzo. La sera prima il riccio era in ansia e io avevo fatto di tutto per tranquillizzarlo ed erano un paio d'ore che era scomparso. Avevo provato a chiamarlo ma mi ricordai che non aveva il cellulare.

In quel momento la biondina di fronte a me aveva detto che il mio migliore amico, stava rivivendo ancora una volta la situazione che temeva di più.

"Louis ti ha rifiutato? Vi ha visto in flagrante? Cosa gli hai detto?" la stavo bombardando di domande e allora lei si alzò avvicinandosi, era solo in slip e aveva quella camminata e quel fisico così longilineo e così dannatamente perfetto che per un attimo mi fece tranquillizzare. Mi prese il viso tra le mani "Ehi ti vuoi calmare? Louis mi ha rifiutato, non ci ha visto in flagrante, ma mi ha visto con in dosso solo la maglia di Lou, Harry è scappato ma Lou gli è corso dietro." E mi diede un bacio. "No, Mer non mi calmo Harry era terrorizzato dalla possibilità che tra te e lui ci fosse qualcosa e gli hai fatto rivivere quello che lui temeva di più... cazzo sei un'idiota" sputai forse esagerando, lei non poteva sapere.

"Ma vaffanculo tu e il tuo finto buonismo" mi urlò dandomi una leggere spinta allontanandomi da lei. Si fiondó verso il divano, si infiló velocemente maglia e leggings, prese le scarpe e la borsa e se ne andò dal mio appartamento, sbattendo la porta.

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Avevo dormito poco quella notte. Erano le 16 del pomeriggio e di Harry ancora nessuna traccia. Una parte della mia testa pensava che fosse stato investito da un treno, in preda a un attacco d'ira e di disperazione. Ma la mia parte positiva, invece stava pensando che fosse tutto ok e che era semplicemente rimasto a casa di Louis. Mi rilassai un po' quando arrivai a lavoro. Avevo un paio appuntamenti per fare dei Microdermal e uno per un tatuaggio. Erano le 18 circa, il lavoro per l'ultima cliente era stato decisamente noioso. Avevo tatuato l'iniziale corsiva del suo nome sul collo. Odiavo questo genere di lavori e questo modo insensato di farsi i tatuaggi. Hai bisogno di marchiarti la pelle, con l'iniziale del tuo nome? Non sai come ti chiami? Ma anche questo faceva parte del mestiere.

Stavo risistemando il mio studio, quando lo scaccia spiriti in bambù, posizionato sopra la porta d'entrata del negozio, inizio a suonare ciò indicava che qualcuno era entrato. Andai verso l'ingresso.

"Si, lo so sei stato preoccupato tutta la notte e tutto il giorno, ma per farmi perdonare ti ho portato un regalino" disse quel ragazzo riccio, sorridendo come non lo avevo mai visto e sventolandomi in faccia quella bustina d'erba appena acquistata.

Gli sferrai un pugno nel braccio "SEI IDIOTA? CAZZO, SEI SCOMPARSO E ERI UBRIACO, POI SI E' PRESENTATA MEREDITH A CASA MIA E MI HA RACCONTATO COSA ERA SUCCESSO, ti avevo già immaginato spiaccicato al suolo investito da un tir.." gli dissi strappandogli dalle mani quella bustina che continuava a penzolare dalle sue mani. "Ah, quando avevi intenzione di dirmi che frequentavi qualcuno eh? Comunque, non devo raccontarti nulla ti avrà detto lei.." disse dispiaciuto. Piegò il capo in avanti, portandosi una mano a grattarsi la nuca. Ero confuso, "Parlavo a Louis di te, Meredith gli aveva raccontato che si frequentava con te e così abbiamo collegato.." Rispose così a tutti i miei dubbi. "Insomma sto Louis tra un pó sa anche quante volte vado in bagno.." dissi e Harry scoppió a ridere.

"Dai, coglione, mi devi raccontare tutto", volevo sentire tutto dalla sua bocca, soprattutto perché lo vedevo finalmente felice e i suoi occhi era vivi e pieni di speranza. "Un'ultima cosa, non avevi detto che volevi presentarmi Nick perché non volevi fare più da tramite?" gli chiesi.

"Si, infatti, questa è stata l'ultima volta che ti faccio da mulo! Ma dovevo farmi perdonare e con te non posso pagare in natura" disse scherzando e facendo l'occhiolino, non potei evitare di ridere a quel ragazzo che spruzzava allegria da tutti i pori.

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