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Tutti i miei sbagli - Capitolo 20

POV MEREDITH

Ero a Londra da ormai 2 anni. Non vedevo più mia madre da 2 anni. Non la sentivo più da 2 anni. Mi ero resa conto che se avrei continuato a stare con lei, avrei finito per diventare la sua badante e mi immaginavo tra 10 anni con in mano un pugno di mosche. L' alzheimer era ormai avanzato e a stento mi riconosceva. Sapevo che non era dovuto da lei ma dalla malattia, ma non riconosceva più sua figlia. Non riconosceva quella figlia che a 16 anni si era ritrovata a tenere la contabilità di casa, a cucinare e a badare a una madre che si stava ammalando e che stava soffrendo. Quella figlia che quando apriva il frigorifero, al suo interno trovava il ferro d'astiro. Quella figlia che veniva svegliata nel cuore della notte dalla mamma che era convinata che fosse ora di andare a scuola.
Quella figlia, che le aveva asciugato le lacrime quando il marito aveva fatto le valige e se ne era andato senza dare spiegazioni, neanche un biglietto appeso al frigorifero da una di quelle tante calamite comprate nelle varie località turistiche dove erano stati. Non ero mai riuscita a dire a mia madre che io sapevo il vero motivo di quell'abbandono. Non ero mai riuscita a dirgli che l'avevo visto in cantina mentre era impegnato a mettere la sua lingua dentro la gola di quella che era la mia migliore amica.
Amo mia madre, ma quella che avevo salutato 2 anni prima, lasciandola alla casa di cura non era più la madre che mi aveva cresciuta. Ringraziai il fatto che i nonni era benestanti e avevano lasciato alla mamma una cospicua eredità, in modo farmi permettere quella casa di cura per lei e di farmi frequentare l'universita, pagarmi l'affitto e permettendomi una vita discreta.

Quando arrivai a Londra, iniziai col frequentare le persone sbagliate che mi avrebbero portato ben presto sulla cattiva strada, se non avessi incontrato Louis.
L'avevo visto aggirarsi spaesato all'interno dell'accademia. Lo notai subito non solo per il suo aspetto, con quei jeans con il risvoltino e quelle vans nere. Aveva quei 2 occhi blu come il mare, che mi ricordavano lo sguardo dolce e apprensivo di quel padre, che giocava sempre con sua figlia, quello che gli medicava le ferite quando era caduta dalla bicicletta quella volta che stava imparando ad andare senza le rotelle, quel padre che le rimboccava le coperte la sera prima di andare a dormire. Cercai di farmi notare col mio solito charm, nello stesso modo in cui tutti cadevano ai miei piedi, ma lui non mi guardava con quello sguardo arrapato, da uomo che ti sta togliendo i vestiti di dosso. C'era qualcosa di speciale in quel ragazzo di qualche centimetro più basso di me.
Mi guardava dritto negli occhi, era gentile e si prendeva cura di me. Mi ricordava gli orari delle lezioni, mi faceva mangiare quand'ero giù e mi rimproverava quando facevo troppo la sgualdrina. Proprio come aveva fatto quella mattina quando gli avevo raccontato di Niall e di Zayn. Ero stata una vera cretina. La dovevo smettere di trombarmi chiunque respirasse.

Volevo solo lui. Volevo sentire Louis dentro di me. Volevo che fosse mio e io sua. Sapevo che non lo avrei ottenuto, non gli piacevano le donne e me lo aveva ribadito più volte, soprattutto non avrebbe ceduto dopo che aveva incontrato quel fantastico ragazzo di nome Harry Styles, che ero ancora convinta di aver visto da qualche parte. Un tipo cosi non te lo dimentichi. Dopo che Louis, mi aveva rifiutato, avevo sofferto, ma non troppo perché ero preparata a quella reazione, ma quando avevo visto che si baciava con quel ragazzo, mi era sembrato di rivivere quel momento in cui ero entrata in cantina e avevo visto mio padre con la lingua dentro la bocca di quella ragazza che non era mia madre. Non volevo essere abbandonata, ANCORA UNA VOLTA da una persona che era la mia vita, il mio appoggio e la mia salvezza. Perchè Louis era questo per me.

"Ciao Moro, ti dispiace se passo?" dissi
"Sono qui a casa che ti aspetto, miss"
Appena mi aprì la porta non persi tempo. Mi avvinghiai al suo collo e iniziai a baciarlo.
"woow, sei tutta un fuoco stasera" mi disse
"Scopami e basta" Non se lo fece ripetere. Mi butto sul divano in pelle nera, mi tolse leggins e brasiliana, iniziando a leccare il mio punto debole. Gli afferrai i capelli tirandoli per sfogare quella sensazione di piacere che mi stava attraversando il corpo. Gli feci tirare su la faccia guardandolo negli occhi "togliti quei cazzo di pantaloni e fammi tua, nel modo più violento che conosci" non volevo godere. Volevo soffrire per quello che avevo fatto, ero una stronza che non si meritava amore, si meritava solo dolore. Durante il coito delle lacrime rigarono il mio viso e sentivo che tutto quello era solo ciò che meritavo.

Buonasera ragazze! Scusate il ritardo, ma ero in crisi con i capitoli successivi, e non volevo aggiornare finché non avessi avuto un' idea precisa della storia! Come sapete l'ispirazione di questa storia mi è venuta dall'incontro iniziale, veramente accaduto (solo il primo capitolo), quindi non avevo un'idea precisa ma solo una serie di idee che sono diventate interi capitoli durante la digitazione!!!
Comunque tranquille ho pianificato quasi tutto! XD
Ok scusate tutto queste spiegazioni che alla fine dei conti non vi interessano!
Ho fatto il punto di vista di Mer, perché la volevo fare un pó troia ma con un passato e non una vera e propria stronza! Fatemi sapere cosa ne pensate.. Un bacione e grazie atutte quelle che stellinano e commentano, ma anche a quelle che visualizzano perché questa storia ha raggiunto le 4k di visualizzazioni e proprio non me lo sarei mai aspettato! GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Baciottiiii. _Tortss_

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