Ci trovammo sdraiati sulla moquette del mio salone ancora completamente nudi e ancora sudati. Lui era supino con le mani dietro la testa, mentre io ero di fianco intento a tracciare con il dito il contorno dei tatuaggi che ora stavo osservando.

"insomma non ti piace farti tatuare" dissi ironico

"no, non concepisco proprio come le persone decidono di marchiarsi la pelle a vita" disse standomi al gioco.

"hanno un significato?" domandai

"alcuni si, altri no.. bè, vedo con piacere che anche tu sei contrario.." continuò il gioco.

"si assolutamente...Ti immagini ad ottant'anni che schifo avere la pelle flaccida con tutti quei disegni..bleah", ridemmo e ci baciammo, dei baci semplici ma unici. Mi sentivo veramente bene al suo fianco e volevo che quella notte non finisse mai.

"con tutto quel movimento mi è venuto un certo languorino.. ti va di mangiare?" gli dissi

"assolutamente si, ho una fame da lupi"

Ci alzammo dal pavimento e andammo ad aprire il frigorifero.

"allora, qui ci sono delle banane.."

"Ma dai..non si metto in frigorifero, non lo sai?" Disse il saputello

"come no? E dove le metto.."

"Louis non farmi essere volgare.. Ti prego", e ridemmo, ancora. Sto ragazzo mi faceva morire.

"A parte questi tuoi commenti.. c'è del prosciutto, una mozzarella, pollo...ok ho un'idea"

"che vuoi dire?" chiese perplesso

"ho un'idea su cosa fare con questi 3 ingredienti.. Dammi trenta minuti"

Non so come mi sia venuta in mente questa ricetta e diciamo che non ero neanche un gran cuoco, ma improvvisai. Dopo una trentina di minuti sopra i fornelli, con la cucina sottosopra e Harry, in boxer, seduto sopra il tavolino che mangiava banane, sfoderai quel piatto davvero appetitoso: pollo avvolto nel prosciutto ripieno di mozzarella. Una libidine.

Mangiammo direttamente in camera da letto davanti alla tv.

"direi che come chef puoi andare bene" disse Harry, dopo essersi divorato il piatto.

"tutto merito di Masterchef", e gli feci l'occhiolino. Lui si avvicinò e mi diede un bacio. Ogni volta che mi sfiorava sentivo i brividi attraversarmi il corpo e le farfalle nello stomaco. Mi sentivo una dodicenne in calore.

Iniziò ad accarezzarmi il viso poi passo al collo e infine faceva su e giù dal petto fino a sopra l'elastico dei boxer.

"sei davvero stupendo, Louis", arrossii a quel complimento e finimmo per perderci uno negli occhi dell'altro, addormentandoci.

Mi svegliai sentendo un tonfo.

"ahi", disse Harry.

"Ehi tutto ok?" domandai e lo vidi che si stava rimettendo i pantaloni. "sisi tutto ok, ho solo sbattuto il mignolo del piede nel letto ma non preoccuparti torna a dormire...io vado a casa"

"Rimani Harold, ti prego", non volevo che se andasse, mi sentivo troppo bene accanto a lui "qui almeno puoi dormire senza sentire ansimare aldilà del muro", feci riferimento a ciò che mi aveva raccontato del suo coinquilino.

"bhè se mi chiami Harold e mi fai quegli occhioni, come faccio a dire di no?"

"appunto, non me lo dire, torna a letto", si tolse i pantaloni e si rinfilò sotto le coperte. Mi baciò, mi avvolse un braccio intorno alla vita e ci addormentammo.