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Attacca il Panico - Capitolo 11

Buongiorno gente! =) eccoci con un nuovo capitolo e news.. sono molto contenta delle visusalizzazione che sta avendo questa storia... 650 e non sono molte considerando altre ff..ma per me è un'ottimo traguardo! ;-) Grazie a tutte quelle che leggono e spero che quasta storia vi stia appassionando come ha appassionato me, mentre la scrivevo. Riangrazio tutte quelle che commentano e votano! Buona Lettura! =) xx

.Tortinss.

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Ero andato a casa dopo pranzo e non frequentai la lezione del pomeriggio perché ero troppo stanco.

Quando mi svegliai vidi che erano le sei del pomeriggio. Il mio occhio cadde sul foglio che era sopra al comò vicino alla sveglia. Era il ritratto che mi aveva fatto Harry quella notte, lo presi in mano e lo guardai più attentamente. C’erano un sacco di dettagli, aveva disegnato tutti i miei tatuaggi, tutte le pieghe delle lenzuola e la posizione di ogni singolo ciuffo di capelli. Decisi di mandargli subito un messaggio perché non stavo più nella pelle. Volevo vederlo.

A Harry:

Ciao, che combini? Non vedo l’ora di rivederti, il bacio di oggi a pranzo non l’ho capito e vorrei approfondire!! ;-) xx Lou

Inviai e aspettai la risposta, che non arrivò. Mi stava salendo l’ansia, erano ormai le nove di sera e decisi di chiamare Mer e uscire.

Durante il tragitto per raggiungerla, iniziai a farmi i peggio castelli mentali cercando di capire perché non mi stava rispondendo, l’incontro a pranzo era stato molto tranquillo e lui mi sembrava esattamente come l’avevo lasciato la mattina, sorridente e allegro. Nel frattempo ero arrivato al locale dove si trovava Mer, la vidi e la raggiunsi. Era già brilla, la baciai sulla guancia e le offrii un cicchetto.

“Gli ho mandato un messaggio e non mi ha risposto.” Le dissi un po’ in ansia.

“Dai Lou, magari aveva da fare, non ti fare le paranoie e poi vi conoscete da un giorno…datevi tempo”, mi disse Mer e indubbiamente aveva ragione.

“Dai andiamo a ballare e non ci pensare”, e mi trascinò nella pista da ballo. Non ero un gran ballerino, più che altro facevo lo stupido. Avevo deciso di divertirmi un po’ e non pensare. Mi feci qualche altro cocktail e qualche sigaretta di troppo. Meredith si stava strusciando addosso a uno dei tanti ragazzi palestrati che la circondavano. Le avrei voluto rovinare quel bel visino che si ritrovava. Ma perché si doveva comportare in quel modo? Forse la mancanza della figura paterna la portava a buttarsi addosso a ogni uomo che le si presentava. Si, sicuramente era quello il motivo, ma ciò non la giustificava. Mi girai e guardai tra la folla nella speranza di vedere dei ricci all’orizzonte. Ma niente. L’unica cosa che vidi fu una cresta bionda tinta e un braccio che si muoveva. Era Niall e mi stava venendo incontro.

“ehi Ni, ciao” gli dissi.

“Ciao Lou..”, e mi diede una pacca sulla spalla e vidi che si girò verso Meredith

“Sempre la solita.. vero?”, mi guardò con occhi malinconici ma mi sorrise. Decisi di offrirgli da bere.

“Dai prendiamoci qualcosa da bere e usciamo che ho bisogno di aria e della centesima sigaretta” lui annuì, presi due birre e uscimmo.

“Oggi pomeriggio abbiamo parlato, dopo la lezione, e mi ha detto che è stata solo una cosa da una notte..” mi disse di punto in bianco. Capii che Meredith aveva fatto quello che mi aveva detto. Non sapevo che dire e optai per fare il finto tonto.

“Non so di cosa stai parlando, Niall perdonami..”, lui mi guardò e mi fregò la sigaretta che avevo tra le mani e fece un tiro.

“ Dai, Lou non fare il finto tonto, lo so che ti ha raccontato tutto…state sempre appiccicati”

“Si, ma siamo solo amici, lei non è il mio tipo, quindi non ti sentire minacciato” gli dissi tutto d’un fiato.

“Mer, è il tipo di tutti, Lou!”

 -Adesso che gli dico- pensai, mi ero impantanato.

Io a differenza di Meredith sentivo di potermi fidare di Niall…quindi provai ad affrontare il discorso e vedere come avrebbe reagito. Parlare ad un amico del mio orientamento sessuale non è mai stato semplice per me. Tutti quelli che conoscevo a Doncaster si erano allontanati quando avevo confidato loro di essere gay.  Ecco perché da quando ero arrivato a Londra avevo sempre evitato di parlarne a chi conoscevo per sfuggire ad altre delusioni e l’unica a cui il mio istinto aveva detto bene era stata con Mer. Quindi perché non ritentare? La mia vocina interiore diceva di buttarmi.

“Bè, diciamo che preferisco…”

“..si Lou tranquillo, l’ho capito da un bel po’..”, e mi sorrise. Rimasi impressionato dalla tranquillità con cui mi rispose.

“…e ti senti turbato?”, chiesi incerto. Volevo capire se le sue intenzioni erano quelle di comportarsi esattamente come tutti gli altri.

“Lou non lo dire neanche per scherzo…tu ami esattamente come me, solo che preferisci prenderlo nel culo e a me non interessa!”, e scoppiai a ridere

“Lo sai che ti voglio bene Niall? Posso abbracciarti?”

“Cammina, vieni qua”, mi disse e ci abbracciamo. Avevo quasi le lacrime agli occhi.

“Grazie Niall”, gli dissi e lui mi diede una pacca sulla spalla.

“e adesso vuoi dirmi chi ti ha lasciato quel succhiotto sul collo?”, mi disse, e scoppiai a ridere.

Ma subito mi torno alla mente il messaggio. Presi il mio cellulare e controllai. Niente.

“Lou, ho sbagliato domanda?”, disse preoccupato e mi appoggiò la mano sulla mia spalla stringendola. “No, Niall, non è colpa tua…ho mandato un messaggio al tipo del succhiotto, oggi pomeriggio, ma non mi ha risposto”, dissi sconsolato.

“Da quanto tempo vi frequentate?”, chiese e io scoppiai in una risata, ancora una volta “bè diciamo che non ci siamo mai frequentati, siamo usciti ieri sera e siamo stati insieme tutta la notte…”

“hai capito il nostro Louis, eh?” disse allusivo, dandomi delle gomitate ripetute sul braccio e continuò, “non vorrei smontarti, ma magari è stata…”, e continuò facendo il segno delle virgolette alle parole, “una cosa da una notte”, e annuii con la testa a farmi capire il collegamento con Meredith.

Si, mi aveva smontato, ma stavo troppo ridendo dalle smorfie che faceva con il viso. Mi resi conto che il discorso era iniziato con delle sue preoccupazioni, poi finito con le mie.

“Non mollare con Mer, lei ha bisogno di attenzioni…vedrai che prima o poi lo capirà che potreste avere un futuro insieme”, gli dissi cercando di fargli capire che le sue preoccupazioni mi stavano a cuore, nonostante non avevamo mai avuto un legame stretto.

Ero sicuro che di lì a poco sarebbe diventato il mio migliore amico.

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