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6. Helena

La voce nell'altoparlante chiamò il suo volo; Zlatan raccolse le sue cose dal sedile accanto a quello sul quale era seduto e s'incamminò.

Si era rifiutato di pensare a quello che aveva visto nell'ufficio di Sveva perché non sarebbe dovuto andare troppo oltre con i pensieri. Aveva trascorso un'intera nottata a fantasticare su di lei e la mattina era stato tentato di baciarla... ma cosa diavolo gli era saltato in mente?

Sveva non era proprio la donna adatta a lui. A parte questa strana attrazione fisica che provava per lei, i due erano incompatibili. Lei troppo raffinata, controllata; lui troppo impulsivo.
Dava l'impressione di essere una donna fredda, anche se tra le braccia di quell'altro uomo era stata così passionale...
Cazzo, lo intrigava parecchio.
Fece una considerazione quel giorno: se pensava già ad un'altra donna il giorno dopo aver lasciato Megan, allora non provava proprio più nulla per lei, anche se continuava a sentire la sua mancanza.
E poi c'era anche da considerare il fatto che probabilmente Sveva non ricambiava l'attrazione nei suoi confronti, anche se l'aveva beccata un paio di volte a fissarlo. Non era riuscito a leggere quello sguardo, però.
Chi era il tizio che la stava baciando? Sicuramente il suo ragazzo, a giudicare dall'ardore con cui la baciava ed era anche un gran bel ragazzo. Ignazio gli aveva detto che la sorella si era lasciata da poco, ma probabilmente avevano fatto pace. Bè meglio così. Almeno aveva una scusa buona per evitare di infilarsi in qualche casino. Tipo infatuarsi di una persona che non avrebbe ricambiato.
Gli era già successo e non era stata una bella esperienza. Almeno non all'inizio. Col tempo però quella ragazza era diventata la sua migliore amica e adesso era convinto che quello che avevano, quel rapporto stupendo, quell'affetto sincero, non sarebbe stato lo stesso se fossero stati una coppia.
Helena era tutto per lui: una mamma, una sorella, un'amica. E poi aveva quei due piccoli angioletti... li adorava come se fossero figli suoi. Maxi e Vincent allo stesso modo impazzivano per lui.
Helena era una giornalista sportiva e i due si erano conosciuti quando lui era andato a giocare in Olanda, all'Ajax. Lei lavorava per una tv svedese ed era stata mandata a seguire tutte le partite di Zlatan.
La prima volta che l'aveva vista era rimasto semplicemente affascinato da quella donna dagli occhi blu. Aveva saputo che viveva in Svezia, in una cittadina vicino Malmo e che era sposata con il direttore di una banca. Domenica dopo domenica, l'interesse per quella donna era cresciuto ed era arrivato al punto che, subito dopo le partite, il suo unico pensiero era quello di andare a farsi intervistare da lei.
L'aveva invitata a cena, a pranzo, a colazione ma lei aveva sempre rifiutato. Capitava però che i due rimanessero a parlare da soli, lontano dalle telecamere e dai microfoni anche dopo le interviste. Presto si instaurò un rapporto bellissimo.
Zlatan continuava a desiderarla, ma la rispettava. Lei era innamoratissima del marito anche se il lavoro la teneva spesso lontana da lui. Aveva preso una bella cotta per Helena e anche se viveva quella situazione come una sfida, sapeva di non avere speranze e ci stava male. Lei era una donna forte, rispettata e ammirata da tutti, ma anche sensibile e buona. Zlatan imparò molto da lei.
La loro amicizia crebbe di giorno in giorno e all'improvviso Zlatan si ritrovò ad amarla come una sorella e non più come una possibile compagna. Poi arrivarono i due piccoli e, purtroppo per lei, anche il divorzio dal marito. Non ne parlava quasi mai, per lei era stato terribile. La causa della loro separazione era stato proprio il lavoro di Helena. Più volte il marito le aveva chiesto di lasciare il lavoro, con il suo stipendio potevano permettersi una vita agiata anche senza che lei lavorasse, ma Helena ci teneva troppo al suo lavoro e alla sua indipendenza economica. Dopo la nascita di Maximilian si era presa quasi un anno di riposo e quando aveva ripreso a lavorare il loro rapporto era entrato in crisi. Il marito non sopportava di averla troppo distante, ma tutto era degenerato con la nascita di Vincent. Helena ormai non seguiva più Zlatan e lavorava stabilmente in Svezia, il marito però continuava a chiederle di smettere di lavorare e di dedicarsi ai bambini.
Lei amava i suoi figli più di qualsiasi altra cosa, voleva mantenere unita la sua famiglia e stava anche pensando di lasciare il lavoro di giornalista ma una sera, dopo una furiosa litigata, il marito le confessò di averla tradita durante i periodi in cui lei era fuori. Più di una volta.
Non volle più vederlo. La notte stessa partì per l'Italia con i figli e si trasferì da Zlatan.
Erano proprio come una vera famiglia: la sera lui tornava a casa dopo gli allenamenti e trovava due angioletti biondi che gli correvano incontro e Helena che preparava la cena. Purtroppo però era durato tutto troppo poco e lei era ritornata in Svezia a lavorare.
Si sentivano tutti i giorni e si vedevano spesso, Zlatan riempiva i piccoli di regali e Helena lo rimproverava sempre, gli diceva:
‹‹Zlatan tu li stai abituando male! Come farò poi io quando tu avrai dei figli tuoi? Lo sai che non potranno avere da me tutto quello che gli dai tu››
E lui rispondeva sempre: ‹‹Loro saranno per i miei figli come fratelli e continuerò a viziarli lo stesso, tranquilla!››
Quei pensieri gli misero nostalgia. Chiuse gli occhi e cercò di dormire. Ancora poche ore e sarebbe stato da loro.

Arrivò a casa di Helena che era ormai sera. Lei non si aspettava di vederlo e quando se lo trovò davanti gli saltò in braccio.
‹‹Zlatan! Non mi avevi detto che saresti venuto domani?››
‹‹Sì, domani sarei passato da voi, ma mi mancavano i piccoli e così sono passato ora.››
‹‹Oh, ma adesso stanno dormendo...›› ‹‹Bè, immaginavo.››
Helena spostò lo sguardo sulle buste che aveva Zlatan in mano. ‹‹Cos'hai lì?››
‹‹Un regalo per loro.››
‹‹Un altro? Fa vedere...››
‹‹No!›› Zlatan ritrasse la mano dietro la schiena, divertito ‹‹Voglio che siano loro ad aprirlo.››
‹‹Dimmi almeno che cos'è.››
‹‹Lo scoprirai domani›› le sorrise e andò in camera dei bambini.
Cercando di fare il meno rumore possibile, poggiò i regali sulla scrivania e si avvicinò ai lettini per rimboccargli le coperte. Li accarezzò piano e sorrise nel vederli così sereni.
Uscì piano e raggiunse Helena in salotto. Chiacchierarono un bel po' di Megan e del suo probabile trasferimento a Parigi.
Rimase a dormire da loro. Per nulla al mondo si sarebbe perso la faccia di Maxi e Vincent nel momento in cui avrebbero aperto i regali.

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