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Capitolo 6

《Questo come vi sembra??》
《Mmmm....non male, questo invece?? Non ti piace??》
《Un po troppo banale, tu che ne pensi Hermione??》
La riccia in questione alzò lo sguardo al sentirsi nominare, guardando Ginny e Luna con un paio di vestiti da damigella in mano
《Emh...》fece la riccia non avendo sentito la domanda, le due ragazze sbuffarono
《Insomma Hermione, lo scopo di questa uscita era quello di farti distrarre e non pensare al lavoro, oltre a quello di scegliere l'abito da sposa per una delle tue più care amiche》la rimproverò Ginny con sguardo severo, Hermione arrossì sentendosi in colpa
《Hai ragione, scusatemi ragazze》si scusò la riccia
《Ce qualcosa che ti turba per caso Hermione??》le chiese invece Luna inclinando leggermente il capo e guardandola con sguardo preoccupato
《No, niente, tranquilla, era per il lavoro....in ogni caso credo che entrambi i vestiti siano belli》disse Hermione cercando poi di cambiare argomento, Ginny le lanciò un'occhiataccia riconoscendo benissimo il suo tentativo di cambiare argomento ma non disse niente, Luna invece tornò a guardare entrambi i vestiti con una piccola smorfia pensierosa.
《Non mi convincono, vediamo da questa parte》disse poi dirigendosi verso un altro settore, Ginny intanto ne approfittò per fare una ramanzina alla riccia ma questa la anticipò non volendo essere sgridata
《Lo so, ho capito, mi sono solo distratta un attimo non succederà più》disse Hermione alzandosi in piedi dalla poltrona dove era seduta e posando la coppa di champagne sul tavolino lì vicino, Ginny sbuffò scocciata ma decise di lasciar perdere per il momento, doveva pensare a trovare gli abiti giusti prima che Luna se ne uscisse con qualcosa di verde e giallo insieme, ne sarebbe capace.
《Dai andiamo, aiutami a trovare gli abiti delle damigelle...》le disse Ginny raggiungendo Luna, Hermione la seguì iniziando poi a cercare un qualche abito carino e cercando di svuotare la mente. Era tutta la mattinata che non aveva fatto altro che pensare a quelle lettere e a guardare fuori dal vetro del negozio di Madama McClan, quasi aspettandosi di trovare quello strano tizio a spiarla.
Erano giorni ormai che ovunque andasse si sentisse seguire o spiare, aveva continuamente la sensazione di avere uno sguardo fisso dietro la nuca ma quando si voltava non trovava mai nessuno. Per non parlare di quelle lettere, una più inquietante dell'altra.
Aveva pensato di parlarne con Ginny, di raccontarle tutto e farsi consigliare, ma la vedeva così presa con i preparativi che non volle darle un altro motivo per cui doversi preoccupare.
Inoltre, se l'era sempre cavata da sola poteva benissimo farlo anche adesso...
Mentre faceva scorrere i vestiti appesi uno dietro l'altro si mise a riflettere.
Allora, questa persona a giudicare dalle lettere dice di conoscermi anche se non da quando...l'ultima lettera però aveva anche una mia foto al comando e lì ci possono stare solo gli Auror...beh apparte il personale di pulizia...mmmmmh cavolo!!!
Dalle analisi della grafia non ci ho ricavato niente apparte un vecchio curioso che per fortuna ha lasciato perdere.
Forse dovrei provare a controllare se ci sono delle impronte...si, caso mai più tardi quando il laboratorio sarà chiuso proverò ad entrare e-
《Hermione!!!》la voce contrariata di Ginny la riscosse subito dai suoi pensieri, voltando il capo notò immediatamente il suo sguardo arrabbiato.
Oh- oh
Pensò, sentendosi come una bambina con le mani nella marmellata.
《Ma insomma!!! È da più di mezz'ora che ti chiamo!!!》la rimproverò avvicinandosi alla riccia
《E poi si può sapere che diavolo stai facendo!?!》aggiunse furiosa indicandole lo scaffale ormai vuoto
《Emh...ecco...io...》balbettò Hermione imbarazzata, presa com'era dai suoi pensieri non si era neanche accorta di aver finito di scorre tutti i vestiti, Ginny con le braccia incrociate sospirò con irritazione
《Ascolta Hermione, so che ti costa molto questa uscita e che preferiresti stare al lavoro ma potresti almeno fingere di interessarti almeno un po?? Non mi sembra di chiederti molto...》le disse la rossa con tono severo, Hermione annuì mordendosi il labbro inferiore come quando era nervosa o in difetto.
《Bene, abbiamo trovato un paio di vestiti da damigella e dobbiamo provarli, poi Luna vuole che andiamo a pranzo insieme subito dopo aver finito qui, ha anche trovato l'abito da sposa e vuole che lo vediamo》la informò la rossa, Hermione ancora una volta si limitò ad annuire, Ginny la squadrò con sguardo indagatore esalando infine un lungo sospiro
《Ascolta...c'è forse qualcosa che ti preoccupa?? Perché non si tratta solo del lavoro vero??》le chiese poi con tono più addolcito, Hermione la guardò non sapendo cosa rispondere.
Forse...forse poteva raccontarle delle lettere e di quello strano tizio.
Forse...
《Ragazze, eccovi!!!》la voce di Luna la interruppe proprio mentre stava per aprire bocca
《Credevo vi foste perse...dai andiamo a provare i vestiti》disse prima di voltarsi ed incamminarsi verso i camerini, Hermione e Ginny si lanciarono un ultimo sguardo prima di seguirla.
Ma Hermione sapeva perfettamente cosa significava quello sguardo.
Dopo mi dici tutto.

*****

Eccola lì la sua principessa, era davvero bella, sembrava agitata, forse lo stava pensando??
Gli venne da ridere quando la vide guardare fuori, attraverso la vetrina, per l'ennesima volta.
Oh povera la sua bella Grifona...
Era certo che si aspettasse di vederlo non immaginando minimamente di quanto invece le fosse vicino.
Proprio adesso la rossa piattola l'aveva rimproverata perché non aveva prestato attenzione ai vestiti da damigella per il matrimonio della Lovegood.
Incredibile ancora non riusciva a credere che quella svampita si stesse per sposare.
Bah, contento chi se la sposa...
Oh, la sua dolce Grifondoro si stava muovendo, e non sarebbe stato carino lasciarla andare da sola.
La seguì, e la vide guardare senza troppa attenzione dei vestiti.
Si guardò intorno notando che in quel settore c'erano solo loro due. Si avvicinò di qualche passo, se allungava il braccio avrebbe potuto anche toccarla, sarebbe stato così facile prenderla....ma non era ancora il momento, la stanza che avrebbe ospitato la sua regina non era ancora pronta.
In più gli piaceva da morire sorvegliarla da lontano.
O come in questo caso....da vicino.

*****

Quella sera, dopo essersi fatta una bella doccia rilassante, Hermione si lasciò cadere sul divano con una tazza di the in mano.
Ripensò alla giornata trascorsa e dovette ammettere che, rimproveri di Ginny apparte, era stata una bella giornata.
Alla fine non era riuscita a parlare con Ginny, i preparativi del matrimonio di Luna si stavano rivelando più impegnativi di quanto l'amica pensasse. Erano andate in giro per negozi e pasticcerie varie assaggiando assaggi di torte o di vini vari cercando di trovare il gusto perfetto.
Mai si sarebbe immaginata che Luna fosse così pignola, ad ogni assaggio mancava sempre un non so che di qualcosa che per poco Ginny non l'aveva strangolata.
Era stato quasi divertente vedere Ginny sotto l'orlo di una crisi di nervi se non altro l'aveva aiutata a non pensare alla storia del possibile molestatore.
E a proposito di questo, alla fine non era riuscita ad andare ai laboratori, tutto quel camminare, provare e assaggiare l'aveva sfinita, tanto da non accorgersi minimamente dell'ora tarda.
Ora, dopo quel bel bagno caldo e aver dato da mangiare a Grattastinchi che ora come ora si trovava accucciato sul divano accanto a lei, posò la tazza di the ormai vuota sul tavolino, prendendo qualcos'altro in mano.
Un'altra lettera.
L'aveva trovata non appena era entrata in casa ma aveva preferito ignorarla, ora però sembrava chiedere la sua totale attenzione.
Fu con un lungo brivido di inquietudine e dopo aver preso un grosso respiro che la aprì, e ciò che lesse la sconvolse ulteriormente.

Sei meravigliosa, qualsiasi straccio addosso a te ti starebbe un incanto.
Vederti così vestita, averti così vicino, respirare la tua stessa aria ha fatto riempire il mio corpo di fremiti.
Fremo al pensiero di quando ti avrò, di quando sarai mia.
E non aspetto altro che quel momento, il momento in cui potrò averti solo per me, con me, vicino a me.
E lo sarà per sempre...

Con mano tremante e il respiro accelerato frugò dentro la busta da lettera trovando una foto, una foto che la ritraeva esattamente nei camerini mentre si cambiava.
Più di un brivido le percorse il corpo mentre si portava una mano alla bocca, la sua espressione agghiacciata, e mentre si rendeva conto di quanto quel pazzo le fosse stato inquietantemente vicino.

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