Capitolo 3
Hermione non credeva a quello che reggeva tra le mani, era un'altra lettera con poche righe. In più, il piccolo dettaglio in allegato era una foto, una sua foto!!!
Ed era pure recente, molto recente!!!
La foto la ritraeva in un bar a Diagon Alley che mangiava una torta al cioccolato, era di quella volta in cui lei e Ginny erano andate a pranzare fuori, tre giorni fa. Ricordava che quel giorno Ginny era con mille cose sulla testa per via del matrimonio di Luna, così Hermione le aveva proposto di entrate in quel piccolo bar dove vendevano dei buonissimi dolcetti.
Ma perché mai questo tizio le aveva scattato quella foto??
Forse era un semplice fan un po troppo fissato, le era già capitato di incontrare gente che le chiedeva qualche foto con lei essendo l'eroina del Mondo Magico.
Si, poteva essere, ma la lettera??
Perché scriverle quelle cose così.....inquietanti??
Sei bella sei dolce, molto più dolce del dolce che stai assaporando con quelle tue magnifiche labbra.
Vorrei essere quel dolce, per farmi guardare da te come guardi quella torta.
Molto presto però sarai tu a diventare la mia torta, e vedrai che ti assaporerò con lo stesso gusto, se non di più, di quello con cui mangi quel dolce.
No basta, doveva dare un taglio a queste oscenità.
Questo tizio si stava spingendo troppo oltre prendendosi una tale confidenza che lei non le aveva mai dato, andava subito stoppato.
Il problema però era che non aveva idea di chi potesse essere, non aveva niente, né nome né indirizzo.
Sospirò sconfortata, un modo lo avrebbe trovato ma ci avrebbe pensato domattina, ora era troppo stanca per pensare ad un possibile molestatore.
*****
La mattina seguente arrivò fin troppo lentamente per i gusti di Hermione che non aveva chiuso occhio per via di quella lettera. Ogni volta che si imponeva di dormire perché sennò il giorno seguente se ne sarebbe pentita il suo cervello faceva di testa sua, non aveva fatto altro che pensare a chi potesse essere il mittente, e ora seduta alla sua scrivania, con una tazza di caffè forte in mano, cercava in ogni modo di ignorare il mal di testa per il sonno mancato. Sbuffò passandosi una mano sulla faccia, sfregandosi poi gli occhi, doveva concentrarsi sul caso che stava seguendo era meglio. Si alzò in piedi facendo qualche passo attorno alla scrivania mentre si sfregava la fronte nel tentativo di svuotare la mente e fare il punto della situazione nel caso. Si fermò davanti alla finestra iniziando a riflettere.
Allora, la ragazza era incredibilmente intelligente, brava e anche bella, molto socievole ma anche presuntuosa da quello che dicono i compagni. Ma non sono di certo dei motivi per arrivare ad ucciderla....mmmmm....non mi convincono i genitori, sento che ce molto di più di quello che ci hanno detto....dall'autopsia poi sono emerse nuovi risultati ma non capisco come siano potuti essere finiti dei chicchi di riso dentro la pelle, assurdo!!!
Col dito indice sotto al mento e un espressione pensierosa Hermione rifletteva e rifletteva su ogni particolare. Rilasciando un piccolo sospiro abbassò lo sguardo verso la strada, osservando dalla sua postazione nel terzo piano, tutte le persone fare i soliti gesti quotidiani.
Camminare, attraversare la strada, leggere il giornale, parlare al telefono nelle cabine telefoniche, un tizio che guardava nella sua direzione.....un momento??
Cosa??
Un tizio che guardava nella sua direzione??
Hermione si accigliò, affinando poi lo sguardo cercò di capire se quella persona stesse guardando semplicemente l'edificio o nella sua direzione.
Facendo finta di niente fece qualche passo verso sinistra osservando con la coda dell'occhio la persona muovere lievemente la testa.
Si, non si stava sbagliando, la stava effettivamente fissando!!!
Il tipo in questione portava una giacca nera così come i pantaloni, aveva un cappello in testa, anch'esso nero, e degli occhiali da sole, il portamento era maschile il ché confermava la sua ipotesi.
Era un uomo.
Ma perché la stava fissando??
Che voleva da lei??
Di colpo lui le fece un saluto con la mano, ghignando apertamente prima di smaterializzarsi e lasciare Hermione di stucco.
Che fosse....??
No, non poteva.....oppure si??
Di colpo una piccola tortorella fatta di carta bianca entro nel suo ufficio attirando la sua attenzione e posandosi sulle sue mani, Hermione la dispiegò rapidamente con una strana sensazione nel petto.
Non appena l'aprì i suoi sospetti furono confermati.
Era una lettera, con la stessa grafìa delle altre due.
Hermione gemete sconcertata per il suo contenuto, questa volta molto più diretto.
Sei bellissima con il completo da ufficio, quella gonna grigia ti sta d'incanto e quella camicetta bianca te la strapperei volentieri.
Ricordati che ti tengo d'occhio, lo faccio da sempre....
*****
《Heyla...》fece una testa rossa affacciandosi dalla porta
《Ginny, ciao》disse Hermione con un sorriso, Ginny si avvicinò e prese posto sulla sedia davanti alla scrivania della riccia
《Ciao riccia, vorrei poterti dire che sono sorpresa di trovarti ancora qui ma sarebbe una balla bella e buona》commentò Ginny divertita, Hermione alzò gli occhi al cielo
《Allora, sono venuta in primo luogo per avvertiti che sabato Luna vuole andare a cercare l'abito da sposa, e ci vuole con sé》
《Ma Ginny sabato devo lavorare-》
《Ho già parlato con Harry e ti ha dato un giorno libero》la interruppe Ginny alzando un mano per fermare la sua protesta
《Un giorno libero?? Non posso devo occuparmi del caso》protestò Hermione
《Dai Hermione, non succederà niente se per un giorno manchi al lavoro》cercò di convincerla Ginny
《Ma-》
《In più Harry mi ha detto che è da troppo tempo che non prendi un po di tempo per te, è preoccupato, non vorrebbe di certo che tu avessi un mancamento per la stanchezza》aggiunse la rossa facendo leva sul suo rapporto con Harry sapendo bene che l'ultima cosa che la riccia avrebbe voluto fare era preoccuparlo.
Ed infatti...
《Va bene》sospirò Hermione arresa
《Ma mi terrò comunque in contatto con l'ufficio》aggiunse avvertendola, Ginny sorrise a trentadue denti, se in passato il legame che aveva con Harry l'aveva infastidita ora non poteva negare che più volte le aveva fatto comodo per far capitolare la riccia.
《Bene, ora che ne dici di andare a bere qualcosa?? È da un po che non passiamo la serata insieme...》le propose Ginny, Hermione sorrise e lanciando un'occhiata ai documenti che aveva sulla scrivania sospirò pensierosa.
In effetti un drink le andrebbe proprio...
《Ok, fammi mettere a posto questi e andiamo》rispose
《Bene, intanto vado un attimo in bagno, ci vediamo nell'atrio》disse Ginny alzandosi, Hermione annuì iniziando a mettere in ordine mentre la rossa usciva dal ufficio.
Mentre infilava le cartelle dei documenti nel archivio vicino alla finestra si sentì trapassare da uno strano brivido che la fece voltare verso l'esterno.
Era buio ormai, erano le 21.00 di sera dopo tutto.
Non c'era il via vai di persone che c'era la mattina ma un discretto numero si, che camminavano alla luce dei lampioni.
Niente di strano, e stava proprio per alzare le spalle e voltarsi quando qualcosa attirò la sua attenzione....o meglio qualcuno.
Proprio sotto il lampione di fronte al suo palazzo, l'unico che guarda caso non era funzionante, c'era una figura.
Vestita tutto di nero con un paio di pantaloni ed una felpa col cappuccio tirato sulla testa a nascondere la sua identità, che fissava proprio nella sua direzione.
Hermione aggrottò le sopracciglia stranita e inquieta riconoscendolo come l'uomo che l'aveva fissata anche l'altro giorno.
Ma chi era??
Perché la guardava in continuazione??
Che voleva da lei??
D'un tratto lo vide farle il solito saluto con la mano per poi scomparire, e non appena se fu andato la luce del lampione si accese mostrandole il marciapiede vuoto.
Rilasciò un sospiro inquieto voltando le spalle alla finestra con ancora la fronte agrottata, sentiva il suo cuore battere forte e una brutta sensazione percorrerle il corpo.
Non le piaceva affatto questa sensazione, non le piaceva per niente.
Ad ogni modo cercò di scacciare dalla mente qualsiasi pensiero negativo, ora quello che avrebbe fatto era andare con Ginny a bere un drink e rilassarsi, forse il troppo lavoro la stava facendo immaginare chissà quali cose.
Sperava solo di non sbagliarsi.
*****
Più tardi a casa, dopo essersi salutata con Ginny, la nostra riccia era seduta al tavolo della sua cucina con una tazza di the in mano a pensare, il the l'aveva sempre aiutata a tranquillizzarsi così da poter riflettere a mente più lucida. Mentre ne prendeva un sorso sentì d'improvviso il rumore di qualcosa che si rompeva, sobbalzò mettendosi subito in piedi avvicinandosi piano alla porta della cucina che portava al salotto.
《Chi ce??》chiese cercando di assumere un tono sicuro, nessuno rispose così, afferrando il cucchiaione di legno che aveva in cucina visto che la bacchetta l'aveva lasciata in camera quando si era cambiata, avanzò sull'attenti verso il salotto. Sbirciò attenta a non farsi vedere ma trovò solo il salotto vuoto, non c'era nessuno, sempre attenta continuò a camminare guardandosi intorno quando sentì un rumore dietro al divano. Stringendo di più il cucchiaione si preparò a colpire chiunque avesse osato entrare in casa sua senza invito, ma non appena scattò dietro al divano trovò solo un vaso rotto con i fiori sparsi sul pavimento e Grattastinchi che si leccava il pelo bagnato. Rilasciò un lungo respiro di sollievo che non si era accorta di aver trattenuto fino a quel momento
《Insomma cos'hai combinato??》disse poi Hermione rimproverando il gatto
"Meaw" fece questo come a protestare scuotendo poi il pelo bagnato per farle vedere che era lui la vittima. Sospirando divertita posò il cucchiaione sul comodino dove prima vi era stato il vaso e poi prese il gatto in braccio dandogli un piccolo bacio sulla testa. Si diresse poi al piano di sopra per recuperare la sua bacchetta così da asciugare il gatto e riparare il disastro che aveva combinato.
Posò il gatto sulla scrivania di fronte alla finestra in camera sua e poi prese la bacchetta dal comodino, si avvicinò nuovamente a Grattastinchi e con un colpo di bacchetta lo asciugò facendogli poi una carezza lungo la spina dorsale poi, con un sorriso sulle labbra, scese di sotto per riparare il vaso ma non appena scese l'ultimo gradino delle scale vide una busta di carta ai piedi della porta. Il sorriso le morì sulle labbra, e deglutendo piano, si avvicinò con cautela alla lettera. La prese piano quasi avesse paura che esplodesse e la aprì altrettanto lentamente, non appena vide il contenuto la fece cadere di colpo come scottata correndo poi verso la finestra, spostò una tenda trovando dall'altra parte della strada lo stesso uomo che aveva visto la scorsa mattina e oggi prima di uscire dal Ministero con Ginny. Questo fece il solito ghigno diabolico, salutandola con un gesto della mano e scomparendo al passaggio di un autobus. Hermione rimase pietrificata, con occhi e bocca spalancate osservava il marciapiede dove prima vi era stato quel uomo.
Ma che voleva da lei??
Perché le stava facendo questo??
E soprattutto come faceva a sapere dove abitava??
No basta, era ora di mettere un freno a quella storia, e per cominciare doveva mettere delle maggiori protezioni alla casa, poi si sarebbe messa a cercare un qualche modo per scoprire chi fosse, magari poteva far analizzare la grafìa, si, poteva essere un iniziò. Corse verso le scale salendole rapidamente, lasciando la busta di carta con il resto sul pavimento.
Una foto di lei che accarezza Grattastinchi davanti alla finestra di camera sua dopo averlo asciugato con la bacchetta.
Accanto un piccolo bigliettino con una sola frase.
Ti tengo d'occhio.....
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