Capitolo 29
<<Stai dicendo sul serio??>> esclamò la ragazza incredula
<< Si...>> rispose in un sospiro il ragazzo
<< Ma...e tu gli hai creduto?!? Le hai creduto quando ti ha detto che non avrebbe detto niente?!?>> chiese ancora lei sconcertata
<< Si>> rispose ancora servendosi un altro bicchiere di whisky incendiario, Astoria alzò le mani al cielo guardandolo a bocca aperta, non riuscendo ancora a credere come il ragazzo avesse potuto dire tutto alla moglie di Potter. Anche Theo presente alla conversazione lo guardava allucinato, ma era forse impazzito??
<< Blaise perché lo hai detto alla Weasley?? Ti sei forse bevuto il cervello??>> lo rimproverò anche lui, Blaise sbuffò passandosi una mano sul viso stanco con fare esasperato
<< Sentite so che è stato una mossa azzardata->>
<< Più che azzardata direi!!!>> lo interruppe Astoria contrariata
<< Ma mi ha dato la sua parola che non avrebbe detto niente a nessuno, incluso suo marito>> continuò Blaise, Theo esalò un sospiro derisorio
<< E tu gli credi??>> gli chiese con tono sarcastico
<< Si, io le credo, mi fido di lei>> rispose lasciando i due a dir poco sbalorditi, Blaise sospirò prendendo posto su una delle poltrone del salotto dove stavano discutendo
<< Sentite io...non ho potuto non dirglielo, da quando c'è stato il casino di Draco con la Granger io...non riuscivo neanche a guardarla senza sentirmi colpevole>>
<< Ma non è colpa tua Blaise>> gli volle ricordare Astoria, doveva smetterla di addossarsi colpe non sue, Blaise sbuffò
<< Bhe io la vedo diversamente>> mormorò cupo
<< Blaise...>> fece Astoria
<< Che cosa le hai detto di preciso??>> gli chiese invece Theo curioso, Blaise si appoggiò totalmente contro la spalliera della poltrona poggiando la testa all'indietro, lo sguardo puntato sul soffitto, pensieroso.
<< Tutto quanto>> disse infine
<< Sentivo che era giusto che fosse a conoscenza dell'intero quadro in modo da capire il perché di tutto>> spiegò con tono lento
<< E lei...??>> chiese Theo con sguardo attento, Blaise alzò le spalle
<< Non ha detto niente, era però scioccata, aveva uno strano sguardo mentre le parlavo...credo che non se lo aspettasse quando le ho detto che era una maledizione lanciata dal Signore Oscuro>> si interruppe solo per passarsi una mano sui capelli alzando poi lo sguardo sugli amici
<< Sapeva però che Draco era già malato>> aggiunse ricordandosi di come lo aveva lasciato sorpreso, i due ragazzi sgranarono gli occhi
<< Cosa?!?>> esclamarono entrambi sorpresi
<< Come faceva a saperlo??>> chiese Astoria con tono preoccupato oltre che sorpreso
<< Non lo so, ma ha lasciato di stucco anche me>> rispose Blaise ancora pensieroso
<< E sei certo che non lo abbia detto a qualcuno??>> chiese ancora Theo per niente fiducioso
<< Si te l'ho detto>> gli rispose Blaise un po' seccato della continua insistenza del amico
<< Mi ha dato la sua parola>> aggiunse
<< E questo ti basta??>> chiese Theo allibito
<< Si, mi basta>>
Sospirò.
<< Sentite, so che pensate che abbia commesso un grosso errore a raccontarle tutto ma vi assicuro che potete fidarvi, non lo dirà a nessuno...in più ha anche deciso di aiutarmi>>
I due ragazzi aggrottarono la fronte quasi in contemporaneo, straniti
<< In che senso aiutarti??>> chiese Astoria sospettosa
<< Con la cura per Draco>> rispose lui guardandola dritto negli occhi, la ragazza lo guardò come se fosse pazzo
<< Come?!?>> esclamò invece Theo
<< Si, quando le ho detto che sto lavorando per trovare una cura si è offerta di aiutarmi>>
<< E tu non lo trovi sospetto??>> chiese ancora Theo che di fiducia nei Grifondoro non ne aveva mai avuta, soprattutto nella Weasley, moglie di Potter e migliore amica della Granger.
Da sempre vittima di Draco.
<< No>> rispose Blaise risoluto
<< Conosco Ginny da molto, eravamo amici anche ai tempi di Hogwarts, so com'è fatta e so che se si è offerta di aiutarmi è per il bene di un paziente>>
<< Si ma qui non stiamo parlando di un paziente qualsiasi Blaise>> volle ricordargli Theo contrariato
<< Si stratta di Draco, dello stesso Draco che ai tempo di Hogwarts ha perseguito il Golden Trio fin dal primo anno!!! Per non parlare di quello che ha combinato attualmente>> continuò il ragazzo con tono serio, ok sapeva che il biondo amico non era pienamente consapevole di quello che aveva fatto ma non per questo la situazione era meno grave, Blaise lo guardo truce
<< Si, me lo ricordo non c'è bisogno che me lo ripeti, e sono anche consapevole che la condizione di Draco non sarà un buon motivo per avere il suo perdono, ma come ho già detto mi fido di Ginny, è un'ottima infermiera sarà una valida collaboratrice ne sono certo>> affermò in fine, Theo e Astoria si scambiarono uno sguardo dubbioso per niente concorde con l'amico o certi di questa fiducia che invece Blaise riponeva nella moglie di Potter, decisero però, almeno per il momento, di lasciar fare a Blaise in fondo era lui il medico
<<Sappi che la terrò costantemente d'occhio, perché il fatto che tu ti fidi non significa che per me sia lo stesso, e in quanto avvocato di Draco farò qualsiasi cosa pur di difenderlo>> ci tenne a precisare Theo serio, quasi glaciale, guardandolo dritto negli occhi, Blaise annuì, non poteva di certo biasimarlo, era una regola se si voleva sopravvivere nei Serpeverde.
Mai fidarsi di nessuno.
*****
Sbuffò per l'ennesima volta.
Ma come diavolo aveva fatto a sopportare quella materia quando era ancora a scuola?!?
Si passò una mano tra i lunghi capelli rossi prima di ricominciare a sfogliare quel libro di Rune Antiche.
Da quando Blaise le aveva raccontato la storia di Malfoy non aveva fatto altro che sfogliare libri su libri nella biblioteca comunale, sentire quelle parole imprese di dolore le avevano stretto così tanto il cuore- oltre che sconcertata- che aveva finito col proporsi di aiutarlo nella ricerca di una possibile cura per quel biondo che aveva sempre detestato. L'espressione di sorpresa sul viso di Blaise l'avrebbe anche trovata comica se non fosse che lei per prima si era sorpresa per quella decisione tanto avventata, ma non era proprio riuscita a ignorare il suo istinto da medico, aveva fatto un giuramento, dare soccorso a chiunque lo richieda. Le erano anche venute in mente le parole della sua insegnante all'università di medicina.
Non importa chi abbiamo davanti, bisogna sempre prestare soccorso, anche a chi non sa di volerlo.
Sospirò passandosi una mano sul viso, Blaise le aveva spiegato più o meno di cosa si trattasse, che fosse una maledizione creata da Voldemort stesso e che aveva voluto sperimentare su Malfoy come punizione per il fallimento del padre, e dalla quale aveva promesso di liberarlo se fosse riuscito nel suo compito di uccidere Silente, ma ovviamente ciò non avvenne. Le spiegò di come lo avesse tenuto d'occhio quel anno a scuola sotto richiesta di sua madre, di come con Piton avesse cercato un qualche modo di annullare la maledizione e di come e quanto ci avesse provato anche dopo la guerra, studiando minuziosamente gli appunti che Piton gli aveva lasciato senza però avere successo.
Sapeva che c'era dell'altro, tipo la famosa promessa di cui parlava il Wizegamont, ma non aveva voluto approfondire, perché già quello che le aveva raccontato era stato di una tale portata di shock da farle girare la testa. E se lei era rimasta sconvolta solo da quel racconto non osava immaginare come sarà stato per Blaise, che aveva vissuto tutto quello in prima persona.
Davvero atroce.
Blaise le aveva anche spiegato, e con un certo timore aveva notato, che nella sua mentalità Draco non aveva voluto fare veramente del male a Hermione, e che infatti non le aveva fatto mancare niente, le analisi poi parlavano chiare. Voleva solo che la riccia rimanesse con lui, e quando lei aveva provato a scappare allora le aveva dato una pozione per calmarla e in contemporanea farla innamorare di lui.
A Ginny non era andato giù questo fatto, e di certo non le importava un fico secco di quanto l'avesse nutrita o "trattata bene" perché il fatto era che mentre Hermione era sotto l'effetto di quella pozione lui si era approfittato di lei. Le aveva lette le analisi, e l'infermiera che aveva esaminato Hermione quando l'avevano trovata le aveva detto che si, non era denutrita né maltrattata, ma che il kit stupro confermava i rapporti sessuali, non forzati certo ma li confermava.
Si era sentita così male e furiosa insieme che aveva quasi dato di stomaco, e l'unica cosa a cui aveva pensato era quella di farla pagare a quel maledetto biondo da strapazzo. Ora però alla luce dei fatti capiva che, e con una certa riluttanza, che anche Malfoy era una vittima, non aveva pienamente il controllo del suo cervello e quello che vedevano adesso era si una di parte lui ma anche una specie di alterego.
Almeno così aveva capito.
Ah, che situazione, la psicologa l'aveva sempre trovata complicata...
Continuò a sfogliare i libri che aveva sul tavolo mentre pensava che almeno per adesso il biondo non sarebbe stato un problema, Blaise le aveva assicurato che l'aveva reso innocuo, non sarebbe più uscito dal Manor, anche perché l'aveva indotto al sonno e a tenerlo d'occhio c'era Astoria che si era presa una aspettativa dal lavoro per aiutarlo.
Aiutarlo però era una parola.
Lei stessa non sapeva dove sbattere la testa, quei libri di Rune Antiche erano davvero difficili!!!
Ma perché proprio in quella lingua avevano dovuto scrivere quel libro antico che sembrava essere l'unico che potesse salvare Malfoy?!?
Fosse tornata indietro nel tempo avrebbe schiantato chi aveva deciso di scrivere quel libro in quella lingua...
<< Ginny??>> sobbalzò chiudendo svelta il libri e voltandosi verso la fonte di quella voce.
Oh, cavolo!!!
<< Hermione!!! Ciao, anche tu qui??>> la salutò nervosamente, non aveva detto a nessuno cosa stava facendo, sapeva che non avrebbero approvato, Harry più di tutti.
E per Hermione poi sarebbe stato indelicato dopo quello che aveva passato.
Ormai erano passate tre settimane da quando era uscita dal ospedale e la riccia sembrava stare meglio rispetto a prima, quindi l'ultima cosa che voleva era turbarla nuovamente e farle rivivere quella terribile esperienza.
Hermione la guardò stranita.
<< Io ci vengo spesso, e lo sai...tu piuttosto cosa fai qui??>> le chiese con fare curioso e indagatore, Ginny non metteva piede in biblioteca così spesso, e quando lo faceva era solo a scopo medico.
<< Emh...curiosavo>> disse la rossa alzandosi in piedi per impedire alla riccia di vedere i libri, Hermione la guardò con un sopracciglio alzato
<< Curiosavi??>> le chiese stranita e per niente convinta
<< Si...vedi, c'è un caso al San Mungo e volevo informarmi un po>> le disse Ginny, più sicura, Hermione la guardò sorpresa
<< Oh, e di che caso si tratta?? È grave??>> le chiese curiosa
<< Abbastanza ma è in buone mani>> disse Ginny agitando una mano come a dire che non c'era da preoccuparsi
<< Fammi vedere, magari ti do una mano>> si propose Hermione facendo per superarla, la medicina l'aveva sempre appassionata se non fosse diventata un Auror avrebbe fatto la Medimaga
<< No!!!>> esclamò Ginny parandosi davanti alla riccia la quale la guardò stupita
<< Cioè, non serve, in verità è quasi guarito la mia era solo curiosità>> aggiunse sorridendo nervosamente, Hermione la squadrò con lo sguardo, sospettosa
<< Che ti succede??>> le chiese infatti
<< Niente, è solo che non c'è nessun bisogno che ti scomodi...dai usciamo di qui, non ne posso più di libri>> cercò di cambiare argomento, spingendola verso l'uscita, Hermione si lasciò spingere guardandola stranita.
Una volta per strada Ginny propose di andare a mangiare e poi girare un po per i negozi di Diagon Alley, Hermione accettò lasciando perdere alla fine lo strano comportamento della rossa, almeno per il momento.
*****
<< Quindi ancora niente...>>
<< No...>>
<< Maledizione!!!>>
<< Harry ascolta...credo però che ci sarebbe un modo per tentare di incastrarlo...>> propose Anthony tentennante, Harry lo guardò attento
<< Quale>>
<< Convincere Hermione a denunciarlo e...farla testimoniare >> gli disse l'ex compagno, Harry sospirò combattuto
<< Non credo sarebbe facile, non vuole nemmeno sentire il nome di Malfoy figurati testimoniare>>
<< Ma è l'unico modo!!! Quelli del Wizegamont non ignorerebbero le sue parole> gli disse Anthony insistente, Harry scosse la testa con fare dubbioso
<< Ma tuo padre non ci può aiutare??>> gli chiese lui
<< No, è stato lui stesso a dirmi di lasciar perdere te l'ho detto>> gli ricordò Anthony ancora incredulo al solo ricordo delle parole del padre, Harry sbuffò alzandosi dalla sedia e sbattendo le mani sulla scrivania con rabbia e frustrazione.
Si parò poi davanti alla finestra, cercando di riflettere.
Fin'ora ogni tentativo di incastrare Malfoy era stato inutile, non solo si erano ritrovati con porte sbattute in faccia ma anche con chiari avvertimenti di lasciar perdere. In più il continuo essere scostante di Hermione non aiutava affatto, capiva che non voleva ricordare quello che aveva passato ma non capiva perché non facesse qualcosa per mandare il bastardo in prigione!!!
Aveva semplicemente abbandonato la cosa.
Lui non voleva forzarla, né tanto meno obbligarla, ma non sapeva veramente cos'altro inventarsi, il tempo passava e non voleva rischiare che la gravità di quello che Malfoy aveva fatto venisse dimenticata, o che Zabini ne approfittasse per svignarsela con il biondo fuori dal paese.
<< Proverò a parlarle...>> disse in fine il moro, lo sguardo serio ancora puntato fuori dalla finestra del suo ufficio, Anthony annuì alzandosi in piedi
<< È la cosa migliore...è per il suo stesso bene>> gli disse il ragazzo, anche lui serio.
Dopo un ultimo saluto, dicendo che si sarebbero tenuti informati, Anthony se ne andò e rimasto solo, Harry, con un espressione dura in viso, cercò di prepararsi un discorso da fare a Hermione, non poteva permettere che Malfoy la facesse franca, proprio no.
*****
Due giorni dopo
Toc toc toc
<< Avanti>> disse senza alzare lo sguardo dai documenti che stava esaminando
<< Ciao Hermione>>
<< Harry, ciao>> rispose Hermione alzando lo sguardo e sorridendo all'amico appena entrato nel suo ufficio
<< Possiamo parlare??>> le chiese il ragazzo serio, Hermione aggrottò le sopracciglia
<< Certo, vieni pure>> rispose posando la matita sui documenti, stranita nel vederlo così serio, Harry si avvicinò alla scrivania della riccia, prese posto e poi la guardò dritto negli occhi
<< Va tutto bene??>> chiese la riccia mettendosi più dritta nella sua sedia girevole
<< Hermione vorrei parlarti di Malfoy>> iniziò il ragazzo vedendo chiaramente l'espressione dell'amica indurirsi e la postura diventare più rigida.
<< So cosa vuoi dire ma devi sapere che->>
<< Harry>>
<<...rischia di passarla liscia se non facciamo qualcosa>>
<< Harry>>
<< Hermione io voglio che tu abbia giustizia, deve pagare per quello che ti ha fatto>>
<< HARRY!!!>> esplose la riccia facendo zittire di colpo l'amico
<< Ti ho già detto che non ne voglio parlare, perché insisti con questa storia?!?>> chiese lei con tono freddo
<< Perché non può passarla liscia!!! Hermione io davvero non ti capisco??>> sbottò Harry guardandola sconcertato
<< Cosa non capisci?? Il mio bisogno di voltare pagina forse?!?>> ribatté Hermione sempre con tono freddo, l'espressione dura
<< No tu non stai voltando pagina, ti stai solo comportando come se non fosse mai successo niente!!!>>
<< E allora??>>
<< Allora non è così che agisci solitamente!!!>>
<< O forse l'ho già superato e non ne voglio più parlare, non ci hai mai pensato??>> disse lei a denti stretti
<< No invece!!! Stai solo evitando il problema e non è da te!!! Tu affronti tutto, a testa alta, per quanto possa essere difficile la situazione non ti sei mai tirata indietro in questo modo!!!>> le disse Harry con tono di rimprovero
<< Non insistere Harry>> disse Hermione alzandosi dalla sedia e dando le spalle al ragazzo, si passò le mani sul viso, cercando di calmarsi. Si sentiva attraversare da un brivido gelido al solo pensiero di ricordare quello che le era successo in quei mesi di reclusione. Il suo cervello cercava di difendersi in ogni modo possibile ed era stato anche facile dato che non ricordava molto, giusto alcune scene che le si presentavano davanti agli occhi, ma che lei puntualmente scacciava via chiudendo poi la sua mente.
<< Devi affrontarlo Hermione!!! Devi parlare di quello che hai subito, solo così potremmo rinchiuderlo in prigione per il resto dei suoi giorni!!!>> disse ancora Harry con tono deciso e perentorio, alzandosi in piedi anche lui, Hermione, ancora di spalle scosse la testa non volendo ascoltarlo e deglutendo forte.
<< Basta Harry, vattene via>> gli disse lei, la voce un po' tremante
<< Hermione>>
<< Lasciami sola!!!>> urlò stringendo forte i pugni, Harry però non si lasciò intimidire dal tono gelido, si avvicinò alla ragazza e la voltò verso di lui
<< Hermione basta scappare, non sei tu a doverti sentire in colpa>>
<< Non mi sento affatto in colpa!!!>> esclamò lei strattonandosi dalla sua presa
<< E allora perché non vuoi testimoniare?!?>> le chiese Harry con fare incalzante
<< Perché no chiaro!?!>> urlò Hermione l'espressione piena di rabbia, Harry la guardò stupito
<< Hermione->>
<< Basta Harry, ti ho detto di lasciarmi in pace!!!>> esclamò ancora la riccia, Harry fece per ribattere ma qualcuno bussò alla porta aprendola subito dopo
<< Eravate voi allora>> disse Ron perplesso e confuso, in piedi sotto la soglia con la mano sulla maniglia
<< Va tutto bene?? Vi si sente dai laboratori e si che sono nel seminterrato e voi al terzo piano...>> continuò entrando nel ufficio e guardandoli curioso
<< Abbiamo finito>> affermò Hermione aggirando la scrivania e dirigendosi verso la porta
<< Hermione!!!>> la chiamò Harry vedendola però afferrare il cappotto e borsa in malo modo e poi andarsene dopo aver scansato Ron da una parte, il rosso la guardò basito guardando poi Harry sospirare forte e passarsi una mano tra i capelli
<< Ma che è successo??>> chiese il rosso amico ancora stranito e allibito, Harry però non rispose si limitò ad uscire a sua volta dal ufficio della riccia e rinchiudersi nel suo sbattendo la porta con forza.
<< Ma che prende a tutti oggi??>> esclamò Ron alzando le mani al cielo, ancora confuso mentre gli altri impiegati si scambiavano sguardi interrogativi tra loro lanciando occhiate stranite verso l'ufficio del loro Capo.
*****
Hermione sbatté la porta di casa sua con forza facendo sobbalzare Grattastinchi che si era appena appisolato sul divano. La riccia si appoggiò sulla porta di casa facendo un paio di respiri profondi, Harry era proprio un idiota, perché si immischiava in cose che non lo riguardavano??
Perché non la lasciava semplicemente in pace??
Non vedeva che per lei era già dura così??
Perché insistere allora?!?
Sospirò con fastidio chiudendo gli occhi e mettendo nel mentre la mano nella tasca dei pantaloni e facendo poi un Homenum Revelio, un incantesimo che ormai faceva sempre, ad ogni rientro a casa. Dopo essersi assicurata che in casa non ci fosse nessuno, a parte lei e il suo gatto, si passò entrambe le mani sul viso continuando a fare respiri profondi con l'intento di calmarsi.
Maledizione!!!...pensò irritata e irrequieta insieme, non voleva pensare a quel periodo, non voleva pensare a niente in verità, voleva solo stare tranquilla e continuare a vivere la sua vita come aveva sempre fatto, che c'era di male in questo??
Sbuffò forte alzando lo sguardo verso il soffitto, non sapeva cosa fare adesso che era a casa, in ufficio nel impeto della rabbia aveva solo pensato di tornare a casa e basta ma adesso che era lì non sapeva come agire.
<< Mio Dio è davvero ridicolo...>> sospirò chiudendo gli occhi, sentiva ancora quel brivido gelido lungo la schiena dovuto al ricordo di quella sera, apri gli occhi con la speranza che quella sensazione sparisse ma non successe, anzi le tornarono in mente le immagini di quella sera, la sera in cui era stata portata via contro la sua volontà, strappata alla quotidianità della sua vita, quella stessa vita che adesso cercava disperatamente di riprendere.
Espirò forte lasciando andare il fiato piano, cercando di calmare il suo cuore che aveva preso a battere impazzito, e quasi titubante fece un paio di passi quasi temesse che da un momento all'altro qualcuno sarebbe uscito e l'avrebbe aggredita come quella volta. Arrivò all'entrata del suo salotto guardandolo quasi con paura, apparte Grattastinchi sdraiato sul divano tutto sembrava in ordine, eppure le immagini di lei che l'ottava per sfuggire al suo molestatore le tornarono in mente facendola tremare involontariamente.
Strinse forte gli occhi e i pugni lungo il corpo, deglutendo quasi con fatica.
Accidenti a Harry e alla sua insistenza, accidenti a lei e alla sua rabbia che l'avevano spinta ad andarsene per tornare a casa sua dove ormai non riusciva più a guardare nemmeno un quadro senza sentirsi strana, inquieta.
Rilasciò il fiato che non si era accorta di aver trattenuto ed aprì piano gli occhi mentre una lacrima le sfuggiva dall'occhio sinistro, ma quando aprì gli occhi si sentì morire. La luce del sole che prima illiminava il suo salotto aveva dato posto all'oscurità della notte, la tranquilla giornata primaverile aveva dato il posto alla fredda giornata di autunno in cui la tempesta imperversava. Agitata e con gli occhi lucidi si guardò intorno come a cercare una qualche spiegazione ma sentiva solo la pioggia e vedeva la luce dei lampi che illuminavano di tanto in tanto il salotto. Ad un tratto si vide mentre con tutta calma e fiducia si dirigeva in cucina per prepararsi una tazza di tè, e poi mettersi a cercare Grattastinchi, d'istinto si voltò alla sua sinistra, dove lo aveva sentito ridere, e quando lo risentì si sentì tremare tutta. Iniziò a respirare pesantemente mentre ricordava le parole che le aveva detto e poi si vedeva lottare con tutte le sue forze, sconvolta da quelli immagini, e con le lacrime che ormai le bagnavano il volto, si diresse di corsa verso la porta d'uscita dove si vide cercare di scappare per poi essere sbattuta contro la porta di testa. A quel punto si afferrò la testa accovacciandosi a terra e tenendo gli occhi stretti in una morsa, piangendo disperatamente e scuotendo la testa nel disperato tentativo di tornare alla realtà.
Fu così che Ginny la trovò.
<<Oh mio dio Hermione!!!>> esclamò dopo essere entrata, accorrendo subito verso di lei.
<< Hermione che ti prende?? Hermione!!!>> la chiamava la rossa preoccupata, scuotendole la spalla
<< Fallo smettere>> biascicò Hermione tra le lacrime
<< Come?? Che cosa ti succede, ti prego dimmelo?!?>> le chiese Ginny confusa e preoccupata a vederla in quello stato
<< Hermione>>> la richiamò nuovamente, e come se solo adesso la sentisse, la riccia aprì piano gli occhi guardandola con sguardo spaesato e offuscato dalle lacrime
<<G-Ginny??>> chiese non sicura se lei fosse lì o meno
<< Si tesoro, sono io>> le rispose lei sollevata che avesse aperto gli occhi, la vide guardarsi intorno con confusione e incredulità, il sole illuminava nuovamente il suo salotto, salotto che era in perfetto ordine con Grattastinchi che seduto sul bracciolo del divano la guardava con curiosità. Voltò lo sguardo ritrovandosi davanti lo sguardo preoccupato di Ginny
<< Che è successo??>> chiese confusa deglutendo forte, Ginny la guardò stranita
<< Sono arrivata e ti ho trovata così>> le disse
<< Come ti senti?? Stai bene??>> le chiese ancora facendola alzare in piedi, Hermione si guardò nuovamente intorno non sapendo cosa rispondere, aveva forse avuto una crisi??
Non le era mai capitato.
Nemmeno una volta da quando era uscita dall'ospedale.
<< Hermione>> si sentì chiamare ancora, voltandosi vide Ginny guardarla preoccupata
<<Io...>> fece solo la riccia non sapendo come continuare, si sentiva ancora tremare il corpo cosa di cui la rossa se ne accorse.
<< Vieni, è meglio se ti siedi>> le disse portandola verso il divano, la fece sedere per poi correre in cucina e prenderle un bicchiere d'acqua. Tornata in salotto glielo porse ma notando che le mani dell'amica tremavano ancora glielo avvicinò alle labbra
<< Bevi tesoro, ti sentirai meglio...>> le disse, Hermione lo bevette tutto d'un fiato sentendosi in effetti molto più calma di prima. Ginny le passò una mano sul viso per controllarla e le spostò poi i capelli dalla fronte sudata
<< Ti senti meglio adesso??>> le chiese prendendo posto accanto a lei, Hermione annuì ancora un po' scombussolata ma di certo più calma di prima.
" Meaw" sentì vedendo Grattastinchi scavalcare Ginny e avvicinarsi a lei, la guardò posandole una zampa sulla coscia, come se volesse assicurarsi anche lui che stesse bene. Le sorrise ancora scossa accarezzandole ta testa
<< Vedi?? Hai fatto preoccupare anche Grattastinchi??>> le disse Ginny scherzosamente sperando di farla tranquillizzare, Hermione sospirò prendendo in braccio il suo gatto e iniziando ad accarezzarlo, un gesto che le aveva sempre indotto calma.
<< Come mai sei venuta??>> chiese poi a Ginny sorpresa di vederla lì
<< Ron mi ha chiamato, mi detto della litigata con Harry e voleva che mi assicurassi che ti stessi bene>> le rispose lei accarezzando anche lei il gatto
<<Ah...>> fece Hermione abbassando lo sguardo sul gatto
<< Cose è successo comunque?? Capita di rado che tu ed Harry litighiate>> chiese Ginny, la vide irrigidirsi di colpo
<< Hermione puoi parlarne come, anche se si tratta di mio marito se ti ha fatto qualcosa puoi tranquillamente dirmelo che lo schianto senza pensarci un secondo>> le disse Ginny sperando di alleggerire la tensione, anche se non stava del tutto scherzando.
Hermione esalò un verso di risata stringendo però a sé Grattastinchi, dopo un momento di silenzio alla fine parlò
<< Ecco...tu sai che Harry non ha mai smesso di occuparsi di - deglutì forte-...del mio caso>> iniziò parlando piano, Ginny annuì
<< Io però dopo la decisione del Wizegamont non ne ho più voluto sapere, e quindi visto che lui voleva continuare ad indagare io gli avevo detto che non volevo essere coinvolta>> continuò a spiegare, Ginny la ascoltò in silenzio iniziando però a sospettare il motivo del loro litigio.
<< Lui però...oggi ha passato ogni limite...>> mormorò quasi con rabbia, si prese un momento per fare un paio di respiri in modo da mantenersi calma, in tutto Ginny rimase in silenzio.
<< Ha iniziato col dirmi che se volevamo incastrare...beh...lui...l'unico modo era che io testimoniassi e quando le ho detto che non ne volevo sapere ha iniziato a insistere, allora mi sono arrabbiata e gli ho detto di non insistere ma lui non ha mollato...poi Ron è entrato nell'ufficio dato che stavamo gridando e io ne ho approfittato per andarme>> finì tirando appena appena alcuni peli di Grattastinchi, un gesto che faceva quando era nervosa e irrequieta. Ginny sospirò prendendo mentalmente nota di schiantare Harry non appena lo avesse visto, perché forzare la mano se vedeva che Hermione chiaramente non era pronta a parlarne, non riusciva neache a dire il nome di Malfoy figurarsi ricordare quello che le aveva fatto??
Al pensarlo però un altro sentimento iniziò farsi spazio in lei, in terribile senso di colpa per quello che stava facendo.
Ora sapeva che se lei lo avesse scoperto probabilmente non glielo avrebbe mai perdonato.
<< Perché insistere insomma?!?>> disse Hermione facendola uscire dai suoi pensieri colpevoli
<< Forse pensava di fare quello che era meglio per te...>> mormorò Ginny con tono assente
<< Si beh, quello che è meglio per me e lasciarmi fuori da tutto questo, io nemmeno mi ricordo niente e preferisco che rimanga così>> affermò la riccia facendo alzare di scatto lo sguardo di Ginny
<< Non ricordi??>> le chiese sorpresa, Hermione sospirò e scosse la testa
<< No...credo sia...a causa del miscuglio di pozioni che mi...ha somministrato, o forse per autodifesa non lo, così almeno mi hanno detto all'ospedale>> spiegò lei, Ginny annuì capendo
<< Il punto è che a me sta benissimo così, non riesco né tantomeno voglio ricordare, quindi Harry deve smetterla perché sennò credo che la prossima volta non mi limiterò ad urlargli contro>> disse infine, con tono deciso e duro.
Ginny non disse niente presa da questa informazione, ma anche del senso di colpa che l'aveva invasa di nuovo, sperava solo che se mai Hermione dovesse scoprire la verità su Malfoy e sul suo ruolo in quella faccenda la ascoltasse, ma soprattutto la perdonasse.
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