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Capitolo 22

E dopo un'ultima spinta crollò su Hermione con un gemito roco, il viso immerso nel incavo del collo della riccia, il respiro irregolare.
Alzò il viso ammirando quello della sua regina trovandola meravigliosa, con le guance arrossate le labbra rosse e gonfie dai baci gli occhi lucidi dal piacere e alcuni capelli attaccati alla fronte e alle guance per il sudore.
Le lasciò un bacio delicato sulle labbra sentendosi ricambiare languidamente, così come anche le mani piccole di lei accarezzare i suoi capelli biondi spettinati per tutte le volte che ci aveva giocato.
Avevano passato tutta la giornata al letto, sotto le coperte, Draco le aveva dimostrato tutto il suo amore venerandola come non aveva mai fatto in vita sua. Da quella volta in cui Hermione aveva provato a scappare e lui le aveva fatto bere la pozione erano passate due settimane, le più belle della sua vita, lei era così arrendevole così remissiva così vogliosa di lui.
Era stato geniale con quella pozione.
Eh si, era stato lui a crearla, era sempre stato un bravissimo pozionista dopotutto, aveva preso gli ingredienti della Amortenzia, quelli della pozione calmante insieme ad alcune strane piante che i babbani usavano, specialmente i giovani.
Maraguana...no, maruguana...vabbè, in ogni caso era geniale.
Mescolando questi ingredienti, nelle giuste dosi, era riuscito a creare una pozione dal colore viola chiaro che aveva fatto diventare la sua dolce regina calma e desiderosa di lui, ma senza la pressante ossessione che di solito dava l'Amortenzia.
Niente di nocivo, non voleva fare del male alla sua dolce Mezzosangue, e da quella volta che era esplosa in quel modo gliela somministrava regolarmente, non voleva vederla di nuovo in quello stato sconvolto, la voleva felice e serena al suo fianco.
Si separò dalle sue labbra con un schiocco spostandosi da sopra di lei al suo fianco, coprì entrambi e la strinse forte a sé circondandola con le sue braccia e prendendo ad accarezzarla e coccolarla
《Dimmi che mi ami》le chiese spostandole i capelli dal viso delicatamente, Hermione con l'espressione sognante lo guardò con fare innamorato
《Ti amo》sussurrò lei, Draco sorrise abbassandosi a stamparle un altro bacio sulle labbra schiuse.
《Ti amo anch'io》le soffiò sulle labbra, anche Hermione sorrise sognante mentre i suoi occhi brillavano a quelle parole
《Dormi adesso mia adorata》le sussurrò poi Draco stringendola al suo petto, Hermione mugugnò assonnata circondandogli la vita con le sue esili braccia e posandogli un leggero bacio sul petto.
E mentre la riccia cadeva tra le braccia di Morfeo, Draco alzò lo sguardo verso la finestra dove una luna splendeva su nel cielo, unica complice della loro unione, illuminava la stanza.

*****

Le giornate passarono e diventarono settimane, la bella stagione stava raggiungendo la fine e l'inverno si vedeva quasi dietro l'angolo.
Essendo una grande amante del autunno Astoria prese a passeggiare per i grandi giardini del Manor, adorava vedere i fiori colorati o il colore delle foglie degli alberi cambiare, sentire il vento che leggero soffiava accarezzandole il viso e i capelli.
Era piacevole.
Passò accanto al roseto di Narcissa, che in vita non aveva mai mancato di curare, e che adesso veniva curato da quel vecchio elfo. Lo ammirò per un momento sentendo in cuor suo la mancanza di quella donna, era davvero una santa, con un figlio nevrotico ed un marito fissato con il potere ancora non si spiegava come avesse fatto a sopportarli.
Sorrise, beh, alla fine era facile la risposta.
Li amava, Narcissa Malfoy era sempre stata una donna dedita alla famiglia, si prendeva cura di loro, come nessuna donna purosangue aveva mai fatto.
Neanche sua madre.
Quel pensiero finì per rattristarla, così scosse la testa e riprese il suo percorso.
Arrivò fino a l'ala ovest della casa, era così grande che avvolte si divertiva a pensare che avrebbe finito col perdersi dentro come fosse un labirinto, chissà perché le persone ricche avevano bisogno di una casa colossale??
A lei sarebbe bastata anche una villetta, non certo piccola ma di dimensioni meno appariscenti.
Fece una piccola smorfia pensierosa al pensiero appunto di prenderne una, forse poteva farlo...
Scosse la testa, no, non poteva.
Quella grande casa poteva essere enorme e poco accogliente ma dentro ci vivevano le persone a lei più care, e che avevano bisogno di lei.
Il pensiero dei suoi due più cari amici le strinse il cuore, soprattutto pensando ad uno di loro in particolare.
Quello che gli era successo era...non sapeva neanche trovare le parole per dirlo, quando lo aveva saputo si era sentita così male che dopo che lo aveva visto aveva pianto per ore intere nella sua camera, in solitudine. Non era giusto, non era stato per niente giusto.
Come aveva potuto quel mostro fargli una cosa del genere??
Come aveva potuto quel essere, che un tempo era stato una persona, ridurre un ragazzo in quello stato?!?
Astoria ancora se lo chiedeva, non riusciva proprio a capacitarsi, perché quel odio??
Da dove nasceva, cosa lo aveva provocato??
Mah...
Facendo un respiro rumoroso si passò la mano sui capelli spostando alcune ciocche via dal viso, stava per riprendere a camminare quando sentì un rumore alle sue spalle, voltandosi vide una delle porte a due ante che davano sul retro della casa aprirsi ed uscire una persona.
《Draco!!!》lo chiamò sorpresa, il biondo sobbalzò voltando il capo verso di lei, con espressione stupita
《Astoria, che fai qui??》le chiese chiudendo la porta velocemente
《Stavo facendo una passeggiata, tu invece?? Come mai da queste parti??》gli chiese con curiosità, non facendo caso al suo gesto, Draco alzò le spalle con fare indifferente
《Volevo controllare che fosse tutto apposto, sai visto che in questa ala non ci viene mai nessuno volevo assicurarmi che non affogasse nella polvere》disse con tono normale, Astoria lo guardò stranita e divertita allo stesso tempo
《Sai che gli elfi puliscono l'intera casa anche quando non è abitata??》gli chiese retorica
《Io non mi fido di quei mostriciattoli, volevo controllare con i miei occhi》ribatté Draco alzando il mento in un modo che Astoria trovò adorabile, sembrava un bambino che voleva far valere le sue ragioni.
Gli sorrise con dolcezza.
《E l'hanno fatto??》gli chiese la ragazza sempre con un sorriso
《Si, per oggi si sono salvati dalla punizione》rispose Draco sventolando la mano con sufficienza, Astoria ridacchiò scuotendo la testa.
《Bene, visto che non gli vuoi punire che ne dici se ci facciamo preparare qualcosa da mangiare?? Ho un certo languorino...》gli disse Astoria guardandolo tranquilla, Draco ghignò
《Certo, sento anch'io un po di fame》le rispose Draco quasi ironico
《Bene, andiamo》e dopo queste parole Astoria si voltò iniziando ad incamminarsi, certa che lui la stesse seguendo, Draco alle sue spalle tirò fuori di nascosto la bacchetta e la puntò contro la porta sigillandola.
La nascose subito dopo lanciando poi uno sguardo alla finestra al secondo piano, dove in una camera più in là aveva lasciato la sua adorata Grifondoro a riposare serenamente.

*****

Sbuffò per l'ennesima volta quando sentì un bussare alla porta.
《Avanti》disse scocciato continuando a rileggere i vari documenti che aveva sulla scrivania con la massima attenzione
《Ciao Harry》disse Ron entrando quasi timidamente nel ufficio del ragazzo
《Che succede??》chiese secco senza alzare lo sguardo sul rosso, Ron deglutì titubante non sapendo come dire le parole che stava per dire, alla fine però si buttò
《Ecco...c'è qui fuori il Comandante del Dipartimento degli Auror insieme al Ministro Shacklebolt, vorrebbero parlarti》lo informò, Harry alzò lo sguardo su Ron guardandolo come a esaminare le sue parole
《Sono occupato》disse alla fine riprendendo a controllare i vari fogli sparsi sulla sua scrivania, Ron lo guardò costernato
《Emh, non è una richiesta Harry》disse con tono tremolante, Harry alzò lo sguardo truce sul rosso, Ron deglutì. Da quando Hermione era scomparsa, quasi tre mesi fa, Harry era diventato intrattabile, era costantemente nervoso, non dormiva, passava le giornate, e avvolte anche la notte, in ufficio a fare continue ricerche, passando in rassegna tutti i possibili sospettati che potessero avere a che fare qualche cosa con Hermione.
Aveva costretto la Squadra Speciale a concentrarsi solo su questo caso, di dargli la massima priorità.
Ginny era terribilmente preoccupata per lui, così come anche gli altri, Ron stesso non sapeva più come aiutarlo, anche per lui era una situazione difficile, Hermione era molto importante anche per lui. Capiva però che agire come stava facendo Harry non era salutare, Hermione stessa non avrebbe approvato, solo che non appena provava a farlo ragionare Harry sbroccava neanche una banshee.
Avevano ricevuto parecchi richiami dal Comandante del Dipartimento per i contiuni casi che avevano accantonato ma Harry gli aveva ignorati spudoratamente, e il fatto che ora proprio il grande Capo fosse fuori dalla sua porta, per di più insieme al Ministro, non era decisamente un buon segno.
Harry si alzò in piedi guardandolo con gli occhi rossi e cerchiati di occhiaie per la troppa stanchezza, l'espressione dura la mascella irrigidita.
《Bene, fagli entrare》disse a denti stretti, Ron lo guardò preoccupato
《Harry...》
《Fagli entrare》lo interruppe Harry con l'espressione dura, Ron sospirò facendo un cenno affermativo dopodiché si voltò ed uscì. L'istante dopo il Capo del Dipartimento Auror, Jason Mills entrò, seguito dal Ministro ed ex compagno di battaglia Kingsley Shacklebolt.
《Potter》lo salutò il Comandante del Dipartimento, un uomo dall'aria severa e burbera, capelli marroni e occhi castani, alto un metro e ottanta dalla corporatura massiccia e dal portamento militaresco. Dietro di lui Kingsley Shacklebolt le fece un lieve cenno, l'espressione impassibile
《Capo, Ministro...a cosa devo questa visita》disse Harry serio dopo un cenno di saluto
《Si accomodi Potter》gli disse il Comandante prendendo lui stesso posto sul divano nero vicino alla scrivania, anche Kingsley lo imitò e così fece anche Harry
《Potter, mi è giunta voce che lei e la sua squadra avete rifiutato parecchi casi in questi ultimi mesi...allora, è la verità??》chiese il Comandante con tono freddo e retorico
《Si signore》rispose Harry impassibile
《Ah, e si può sapere il motivo di tale azione??》chiese il Comandante sempre con freddezza, Harry sostenne il suo sguardo con sfida
《Perché ci stiamo concentrando sulla scomparsa dell'Auror Granger, rapita da ormai tre mesi》gli rispose sfrontato, il Comandante lo guardò freddo, quasi irritato dalle sue parole.
Kingsley decise di intervenire.
《Harry, capiamo che il rapimento di Hermione ti abbia molto sconvolto, ma impedire alla tua squadra di occuparsi di altri casi non è quello che neanche lei vorrebbe》gli disse Kingsley con tono più pacato, Harry spostò lo sguardo su di lui quasi fulminandolo con lo sguardo.
《Dovete riprendere in mano altri casi e concentrarvi su quelli, il caso dell'Auror Granger passerà in mano ai Servizi Segreti Magici》decretò il Comandante, Harry lo guardò allucinato
《Non può farlo!?!》ribattè furente
《Harry, è la cosa migliore》gli disse Kingsley con tono calmo
《Migliore per chi?!? Per l'immagine del Dipartimento!?!》esclamò il moro con rabbia
《È chiaro che tu sia molto coinvolto emotivamente e questo non ti sta facendo ragionare con lucidità, la squadra dei Servizi Segreti si occuperà meglio della situazione, e se vorrai ti terranno informato sugli sviluppi》gli spiegò Kingsley impassibile, Harry lo guardò ringhioso
《No, io mi rifiuto-》
《Proprio adesso stanno requisendo tutte le prove e le piste che avete trovato fin'ora così da mettersi al lavoro il prima possibile》lo interruppe il Comandante impassibile, Harry sgranò gli occhi alzandosi in piedi di colpo
《Questo è un abuso!!!》contestò allibito, non potevano farlo, non dopo tutto la fatica che avevano fatto.
Lui stesso non si riposava da settimane e adesso quegli arroganti dei Servizi Segreti venivano e gli portavano via il caso.
Il Comandante e Kingsley si alzarono in piedi.
《Potter, lei è un grande Auror, stimato da tutti in questo Dipartimento, e così anche la sua squadra, e mi duole molto vedere lo stato in cui si è ridotto continuando ad indagare su questo caso》gli disse inaspettatamente il Comandante, con tono meno freddo del solito, ad Harry però non importava un bel niente di quelle parole, l'unica cosa che voleva era occuparsi lui stesso del caso di Hermione e basta.
《Ragion per cui spero capisca la mia decisione》finì il Comandante, Harry fece per ribattere in un modo che sicuramente gli sarebbe costato una sospensione ma Kingsley lo interruppe, forse prevedendo le sue parole
《È per il tuo bene Harry, prenditi una pausa, va a casa e sta un po con la tua famiglia, anche loro hanno bisogno di te...la squadra di Goldstein si occuperà del caso immediatamente, penso tu lo conosca》gli disse Kingsley, Harry ancora sconcertato e allibito lo guardò con astio
《L'Agente Goldstein è uno dei migliori, saprà fare bene il suo lavoro ne stia certo...ora Potter gli do tre giorni di permesso affinché lei si rimetta e possa mandare avanti la Squadra Speciale con la stessa efficienza di sempre, ci sono molti altri casi di cui occuparsi, casi che hanno la stessa importanza per delle persone, così come il caso dell'Auror Granger ne ha per lei》disse infine il Comandante, congedandosi subito dopo e raggiungendo i Servizi Segreti di fuori, Kingsley rimasto nel ufficio si avvicinò ad Harry, ancora in piedi di fronte alla sua scrivania con il capo abbassato e l'aria sconfitta, le mise una mano sulla spalla con fare confortevole.
《Va a casa e sta con Ginny, credimi Harry non sei l'unico a rivolere Hermione di nuovo nelle nostre vite》gli disse Kingsley, e dopo un'ultima stretta si congedò anche lui, lasciando Harry a riflettere sulle parole appena sentite.

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