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Capitolo 17

《Ve l'ho già detto: Non ho niente a che fare con il rapimento dell'Auror Granger》ripete per l'ennesima volta il prigioniero, un giovane di 32 anni di rango un po basso nelle file degli ex mangiamorte. Harry e Ron si scambiarono un'occhiata per niente convinta continuando a guardarlo con sfida e disprezzo, come d'altronde stava facendo il prigioniero
《Se avete finito con le domande mi piacerebbe tornare in cella, la visita dei dissenatori è molto più piacevole della vostra》aggiunse acido e sarcastico, guardandoli con aria truce
《Spera per te di non avermi raccontato balle, perché se è così la condanna che ti sei beccato sarà una bazzecola in confronto a quello che potrebbe succederti》lo minacciò Harry, il prigioniero ghigno in maniera derisoria e sfrontata, e lo fece anche mentre la guardia lo portava via, Ron sospirò mentre invece Harry si passò le mani tra i capelli.
Erano andati ad Azkaban con l'intento di interrogare tutti i mangiamorte coinvolti nella guerra magica, e soprattutto, che avevano avuto a che fare con loro, ma fin'ora non avevano ricavato niente, era tutta la mattina che non facevano altro che chiamare prigioniero su prigioniero per pretendere spiegazioni sul rapimento di Hermione ma nessuno di loro aveva detto niente di niente.
Sempre le stesse parole.
Non ho niente a che fare.
Alcuni si erano mostrati spavaldi e malignamente sorpresi alla notizia del rapimento tanto che gli avevano pure provocato su chissà quante volte sarà già stata "montata la loro amichetta". Harry non ci aveva visto più, e se non fosse stato per Ron che l'aveva fermato, non tanto per quei vermi schifosi ma perché se no avrebbero avuto di ché aggrapparsi per ridurre la loro pena, gli avrebbe cruciati seduta stante.
Letteralmente.
《Che facciamo adesso?? Continuiamo con l'interrogatorio??》chiese il rosso guardando l'amico, Harry con i pugni chiusi poggiati sul tavolo e il capo basso, l'espressione cupa, scosse la testa
《Torniamo domani, andiamo a casa di Hermione e continuiamo a cercare un maledetto indizio, ci deve essere》sussurrò a denti stretti, Ron annuì prima di alzarsi seguito dal moro, e dopo un'ultima occhiata lasciarono quel posto pieno di odio e rancore.

*****

Una settimana.
Era ormai una settimana che Hermione era stata portata in quella casa, una settimana di silenzio e angoscia.
Angoscia perché da quando aveva scoperto che il suo rapitore era Malfoy non aveva più chiuso occhio.
Soprattutto perché ogni volta risentiva nella sua testa le parole da lui dette pochi giorni fa.
Non riusciva a capire perché avesse scelto proprio lei, ad Hogwarts certo litigavano di continuo, e alcune volte ci era anche scappato qualche schiantesimo, ma non spiegava perché fosse così preso da lei da averle addirittura scattato quelle foto!!!
Non lo aveva più visto da quella volta che l'aveva minacciata e non aveva più dato alcun segnale se fosse o no in quella casa. Non sapeva se viveva da solo, o da qualche altra parte, non sapeva niente.
E questo non sapere la stava facendo impazzire.
Aveva continuato a provare a convincere il piccolo elfo ad aiutarla a scappare ma lui continuava ad ignorarla platealmente, le portava solo il cibo e poi se ne andava.
Aveva anche provato a scassinare la maniglia della porta ma con l'unico risultato di prendere una scossa terribile, che l'aveva scaraventata dall'altra parte della stanza.
Aveva anche provato a rompere nuovamente il vetro della finestra ma sempre niente.
Ormai non sapeva più che inventarsi.
Sbuffando per l'ennesimo ignorare del elfo si appoggiò contro il muro vicino alla finestra scivolando poi fino al pavimento dove si sedette portandosi le ginocchia al petto. Rimase così per non seppe neanche quanto finché nel silenzio di quella casa non sentì qualcosa.
Come un vociferare.
Si alzò di scatto andando verso la porta e poggiando l'orecchio sulla superficie sperando di sentire.
Si.
Era proprio una voce.
E non quella di Malfoy ma una voce femminile!!!
《HEY!!!》prese a dire colpendo la porta con i pugni chiusi
《HEYLA CE QUALCUNO?? SONO QUI DENTRO!!!》continuò ad urlare senza mai smettere di battere i pugni contro la porta
《AIUTO, MALFOY MI TIENE PRIGIONIERA!!!》continuò a dire sperando che quel qualcuno la sentisse.
E fregandosi bellamente di come avrebbe reagito il biondo in questione.
Sentì un pop dietro di sé che la fece voltare trovandosi davanti il piccolo elfo
《Signorina smettere di bussare, padrone dice di smettere altrimenti padrone punirà signorina e Pincky》disse il piccolo elfo terrorizzato
《Mi dispiace Pincky ma io voglio uscire da qui, ma se tu mi aiuti non dovrai più sottostare ai suoi ordini, sarai libero e potrai scegliere qualsiasi cosa tu voglia fare》gli disse provando nuovamente a convincerlo
《No Pincky non vuole essere liberato, Pincky non ha fatto niente di male, se padrone sarà scontento di Pincky allora Pincky si punirà e tornerà a servire il padrone meglio di prima》si agitò il piccolo elfo scuotendo la testa e tirandosi le orecchie
《No Pincky ascolta, non devi per forza servire Malfoy, ed essere libero non è un male al contrario, è un bene, potresti fare quello che vuoi senza dover sottostare ad ordini crudeli》provò a spiegargli Hermione
《Ti consiglio di smettere Granger, Pincky non è interessato alle tue sciocche idee sugli elfi liberi》disse un voce fredda alle sue spalle, Hermione si voltò di scatto guardandolo con astio mentre invece il biondo la guardava con un ghigno canzonario in viso.
《Vattene Pincky》ordinò secco e il piccolo elfo scomparve in un veloce pop.
Prese ad avvicinarsi alla ragazza, Hermione infatti si era alzata e ora lo fronteggiava senza paura
《Bene Granger...e così volevi indurre il mio elfo a tradirmi》disse Draco con tono ironico arrivando a meno di un metro da lei
《Sfortunatamente per te, che ancora non hai capito niente sugli elfi, Pincky desidera solo servirmi e riverirmi per il resto della sua miserabile vita....cosa che poi, dovresti fare anche tu》continuò lui con tono malizioso
《Perché?? Perché sono una Mezzosangue?? Apri gli occhi Malfoy non siamo più nell'era antica, quelle assurde idee sono morte insieme al tuo adorato signore》gli rispose Hermione con tono fermo e un po acido, guardandolo con sguardo di sfida, Draco sorrise beffardo
《Oh povera Mezzosangue, a me non interessano un bel niente di quelle idee...a me interessi soltanto tu》disse con grande sorpresa di Hermione, che lo guardò spiazzata. Draco alzò la mano e le accarezzò la guancia delicatamente, guardandola con sguardo intenso
《Come ti ho già detto l'altra volta, io ti voglio con me per sempre, è il mio turno e un mio diritto》disse con tono leggero ma un po accentuato alle ultime parole
《Diritto?? Non hai nessun diritto su di me!!!》gli disse Hermione con rabbia, spostandogli la mano dal suo viso con un gesto secco
《Ma davvero??》le disse invece Draco afferrandola rude per il mento e avvicinandola a sé
《Tu ora sei mia, ed è meglio che te lo metta bene in testa...perché sarà molto meglio per te, e molto più piacevole per me》le mormorò a fior di labbra, con tono allusivo.
Hermione sgranò gli occhi capendo perfettamente di cosa parlasse, provò a liberarsi dalla sua presa ottenendo però una presa più ferrea che le fece male, ed una stretta al fianco con l'altra mano libera del biondo.
《Tranquilla mia regina, ti darò il tempo di abituarti all'idea, perché sono sicuro che ti piacerà molto, così come ti è piaciuto quella notte》le soffiò sulle labbra prima di avventarsi su di esse, Hermione sgranò gli occhi scioccata posando le mani sul petto di lui coperto da una camicia nera e provando a spingerlo via da sé, ma il biondo non glielo permise. Con prepotenza la spinse all'indietro, sempre con le proprie labbra sulle sue, fino al letto dove poi la fece cadere con lui sopra di lei continuando a baciarla con forza e voracità. Hermione si agitò ulteriormente, spaventata dal fatto di averlo sopra di sé e di non riuscire a spingerlo via, soprattutto perché lui le aveva afferrato i polsi e gli aveva inchiodati sul materasso ai lati della sua testa, con le lacrime agli occhi e provando ancora a dimenarsi sentì le labbra del biondo percorrerle il collo e morderle la spalla, lo sentì poi respirare affondo la sua fragranza con il viso immerso nel incavo del suo collo.
《Oh mia dolce strega dagli occhi dorati, non sai quanto io abbia atteso questo momento, il momento in cui ti ho tutta per me, senza più doverti condividere con quei fessi di Potter e Weasley...》mormorò con ancora il viso nel incavo del suo collo, pronunciando con rabbia i nomi dei suoi amici.
Hermione rimase ferma, tesa come una corda di violino
《E sai cosa più mi freme?? La voglia che ho di farti mia qui, e ora》e a queste parole Hermione tremò
《Ma sta tranquilla, aspetterò che tu sia pronta, ti voglio remissiva e vogliosa come quella volta》le disse ancora lasciandole un bacio lascivo sul collo che disgustò Hermione, Draco alzò il viso guardandola con sguardo intenso e penetrante, facendole anche un sorrisetto malizioso e malefico prima di scendere a baciarla nuovamente, ma sta volta con più calma, giusto un tenero bacio a stampo.
《Buon riposo mia dolce Grifondoro》le sussurrò prima di alzarsi da lei e dirigersi verso l'uscita, le lanciò un ultimo sguardo e poi chiuse la porta. Hermione, ancora pietrificata sul letto, non appena sentì la porta chiudersi, si sfregò le mani sulla bocca con rabbia, per pulirsi dal bacio di lui, sentiva ancora il suo corpo tremare e il disgusto per il chiaro riferimento a quella notte al matrimonio di Luna, ma quello che più la sconvolgeva era la chiara pretesa che aveva detto.
La voleva.
La voleva nuovamente.
E il solo pensiero di lui nuovamente su di lei, dentro di lei, la fece tremare dal disgusto, dalla rabbia e dalla paura. E fu con le lacrime agli occhi e il cuore tremante di paura, sdraiata in posizione fetale, che pregò.

Harry...Harry ti prego vieni a salvarmi.

*****

《Ciao Ginny》
《Oh, Blaise, ciao》
《Scusa, ti ho spaventata??》chiese il ragazzo un po divertito di averla vista sobbalzare
《Ero sovrappensiero...》disse Ginny con tono distratto, scuotendo la mano con indifferenza per aria, Blaise la guardò apprensivo
《Ah...ho saputo della Granger, mi dispiace》disse il ragazzo con tono cauto, Ginny le sorrise grata.
Era al San Mungo e le era toccato il turno serale, tutto il contrario di Blaise che invece aveva appena finito il suo ed era in procinto di tornare a casa.
《Hai scoperto qualche novità??》le chiese poi il ragazzo, Ginny scosse la testa, con aria afflitta e preoccupata
《No, e ogni giorno che passa non faccio altro che sentirmi sempre più colpevole》mormorò la rossa, Blaise aggrottò le sopracciglia confuso
《Colpevole??》chiese infatti
《Si, colpevole...io ero lì, ero andata a trovarla prima del turno e dato che non mi ha risposto me ne sono andata, quando invece avrei dovuto entrare lo stesso e controllare che stesse bene》disse Ginny con aria sconsolata
《Se solo penso che forse era ancora lì quando ero andata da lei mi sento sempre più male》aggiunse nascondendo il viso tra le mani, afflitta. Blaise la guardò dispiaciuto capendo benissimo il suo senso di colpa, anche lui lo aveva provato, e lo provava ancora quando pensava ad uno specifico momento del passato che avrebbe tanto voluto evitare che accadesse.
Ma che non aveva potuto.
Le strinse la mano con solidarietà, Ginny lo guardò sorpresa e sempre triste
《Capisco quello che provi, e credimi quando ti dico che è meglio concentrare la tua attenzione al presente e a quello che puoi fare per aiutarla adesso...sei una ragazza sveglia e determinata, e riuscirai a trovare la tua amica, vedrai》le disse Blaise con tono incoraggiante, Ginny lo guardò colpita, ma anche grata per le parole dette. Era vero, ora come ora era meglio concentrarsi per riuscire a trovare la sua migliore amica, colpevolizzarsi per quello che forse poteva evitare non aveva più senso.
《Grazie Blaise...》gli disse alla fine Ginny, con un sorriso debole, Blaise annuì
《Non c'è di ché》disse lui.
Dopo aver salutato la rossa Blaise si diresse verso l'uscita dove poi si smaterializzò comparendo sempre davanti il solito cancello. Si annunciò vedendo poi il cancello aprirsi per lui e si incamminò lungo il vialetto, aprì la porta d'ingresso scontrandosi con il solito buio illuminato fioccamente dalle candele delle torce.
《Ciao Blaise》lo salutò Astoria non appena lo vide entrare nel salotto
《Ciao...come mai questo silenzio??》chiese accennando all'assenza di melodia del piano forte che solitamente sentiva quando arrivava
《È nel salotto di sua madre, sta chiacchierando con lei》gli rispose Astoria posando il libro che stava leggendo
《Ok...》disse Blaise annuendo prima di dirigersi verso il salotto in questione seguito dalla ragazza, arrivato fuori dalla porta si fermò per sentire non tanto la conversazione in sé ma la voce del suo migliore amico, nonché fratello acquisito, che parlava animatamente.
Era di buon umore.
Cosa assai molto strana...
Bussò un paio di colpi e dopo aver sentito un avanti entrò nella stanza.
《Salve Blaise, è sempre un piacere vederti》
《È sempre un piacere anche per me Narcissa...Draco》disse poi facendo un cenno al ragazzo seduto di fronte al ritratto di sua madre, lo vide sogghignare, proprio come quando erano a scuola.
Prima che succedesse...
Scosse impercettibilmente la testa avvicinandosi alla scrivania vicino alla libreria e posando la sua valigetta medica iniziando a tirare fuori alcune fialette di pozioni.
《Astoria cara, non restare lì fuori entra pure》sentì dire a Narcissa, voltando la testa vide leggermente accigliato Astoria tentennare sulla soglia.
《Tutto ok??》le chiese stranito
《Certo》rispose la ragazza con un sorriso entrando nella stanza
《Draco mi stava raccontando della passeggiata che aveva fatto, non è vero caro??》raccontò Narcissa ai due ragazzi
《Si madre》rispose Draco con un sorrisetto beffardo
《Ah si??》chiese Astoria curiosa mentre Blaise ascoltava in silenzio, continuando a mescolare dose per dose le fialette che aveva tirato fuori dalla sua valigetta.
Li sentì parlare di come Draco avesse passeggiato nei giardini del Manor, di come avesse accarezzato i cavalli nella stalliera e di come si fosse arrampicato sugli alberi di mele per prenderne alcune.
《Hahahaha lo facevi sempre da bambino tesoro》sentì dire a Narcissa mentre si voltava con un lungo bicchiere in mano. Vederli ridere, ma soprattutto vederlo ridere, gli riempì il cuore di una tristezza e una malinconia pesante.
Cercò comunque di non darlo a vedere prima di avvicinarsi al biondo
《Tieni Draco》disse solo, il biondo fece una smorfia disgustata
《Ma che roba è??》chiese disgustato e diffidente
《Lo sai, le pozioni...》disse Blaise con un groppo in gola, Draco lo guardò quasi come ad accusarlo
《Io non capisco perché devo continuare a bere quello schifo》ribattè imbronciato
《Draco, l'ho abbiamo già detto, è per il tuo bene》gli spiegò Narcissa con tono dolce e materno, il biondo sbuffò
《Avanti tesoro, fai il bravo e bevi, fallo per la mamma...》aggiunse la donna con fare incoraggiante, come si fa con un bambino capriccioso, il biondo sospirò seccato
《Va bene...》disse col tono di un bambino arreso.
E mentre Draco beveva quel intruglio i tre si lanciarono uno sguardo cupo, accomunati tutti dallo stesso dolore.

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