Capitolo 15
Pung!!!
Il pugno che Harry sbattè contro il muro rimbombò per tutta la casa.
《Ne sei assolutamente certo??》ringhiò a denti stretti
《Si, il laboratorio lo ha confermato...si tratta del sangue di Hermione》disse serio Seamus in piedi vicino ad Harry, il moro sospirò abbassando il capo con le mani poggiate al muro. Ginny lì vicino, con un'espressione preoccupata in viso, si avvicinò al marito posandogli una mano sulla spalla
《Continuate con le indagini》mormorò Harry, teso come una corda di violino, Seamus fece un cenno e si allontanò riprendendo a perlustrare la casa di Hermione insieme agli altri agenti della scientifica.
Harry chiuse gli occhi respirando pesantemente, cercando di calmare la sua furia oltre che la preoccupazione, si allontanò dal muro pasandosi una mano sulla faccia con fare ansioso
《Non...emh...non hai visto proprio nessuno di sospetto quando sei arrivata sta mattina??》chiese a Ginny, lei scosse la testa sconsolata
《No, era tutto tranquillo, quando non mi ha risposto dopo che ho suotano pensavo fosse perché stava ancora dormendo》rispose con chiara preoccupazione, oltre che per senso di colpa. Forse avrebbe dovuto aprire allora la porta, chissà forse Hermione era ancora lì...invece se n'era andata, lasciandola sola, e in pericolo.
《Sai se per caso-》
《Harry, Ginny!!! Venite》li interruppe la voce di Ron, i due si diressero verso di lui che insieme agli altri agenti stavano controllando il camino
《Che succede??》chiese Harry
《Il camino, sembra essere stato manomesso》spiegò Ron serio, Ginny lo guardò sorpresa
《Cosa??》disse Harry sconcertato
《Ecco perché!!!》esclamò in contemporanea Ginny, i due ragazzi, e quelli che stavano esaminando il camino, la guardarono confusi
《Avevo provato a segnalare un allarme ma non si è attivato, non riuscivo a capire perché, ed ecco perché ti ho inviato il patronus》spiegò Ginny, Harry guardò il camino con fare pensieroso
《Esaminate il camino, bisogna scoprire come sia stato possibile manometterlo》ordinò Harry
《Ci stiamo lavorando, ma dai primi risultati credo si deva considerare sia stata usata la magia oscura》disse Ron, pronunciando le ultime due parole con chiara tensione. Harry si irrigidì stringendo la mascella, così come anche i pugni, Ginny invece sgranò gli occhi
《Ne sei certo...??》chiese Harry in un mormorio
《Si, i ragazzi stanno già lavorando per capire quale o quali incantesimi siano stati usati》disse Ron cupo
《Bene, tienimi aggiornato》gli disse Harry, Ron fece un cenno rimettendosi al lavoro. Harry fece per andare al Ministero a denunciare la scomparsa dell'amica, era la prassi quando scompariva un Auror, ma soprattutto per metterlo al primo posto tra le indagini da fare.
Non avrebbe lavorato ad altro che non fosse la ricerca della sua migliore amica.
Ginny vedendolo andarsene si morse indecisa il labbro, riflettendo sul da farsi, alla fine però decise.
Glielo avrebbe detto.
Anche se si fosse infuriato...cosa più che sicura.
《Harry aspetta!!!》lo seguì
《Non ora Ginny, vai a casa e assicurati che James sia al sicuro, non voglio lasciare niente al caso》le disse Harry fermandosi vicino alla porta d'ingresso, Ginny lo guardò preoccupata deglutendo nervosamente prima di parlare
《Harry ce una cosa che devi sapere...penso di sapere chi abbia rapito Hermione》
*****
La prima cosa che sentì mentre riprendeva conoscenza fu un dolore lancinante alla fronte, mosse appena la testa continuando a tenere gli occhi chiusi, deglutì sentendo la bocca impastata. Aprì piano gli occhi richiudendoli subito dopo per la luce che le ferì gli occhi, si portò una mano agli occhi massaggiandoli e riaprendoli nuovamente, lentamente, così da abituarli all'illuminazione. Si ritrovò a guardare un baldacchino con tende pregiate di colore verde, in velluto, confusa si alzò a sedere piano, guardandosi intorno con sempre più confusione.
Ma dove diavolo era??
Si chiese guardando la camera in cui si trovava.
Era una stanza da letto grande con una scrivania, una libreria a muro e un grande armadio vicino ad una grande finestra ad arco, dalla quale pendevano due tende, sempre verdi, ai lati. Le pareti erano ricoperte da una carta da parati crema con dei disegni floreali di rametti dalle quali fiorivano delle margherite, c'erano anche due porte di legno di mogano dipinte di colore crema, una delle quali conduceva al bagno.
Una cosa però attirò la sua attenzione, anzi, un centinaio di cose.
Stranita, pensando che forse fosse lo strano risveglio a confonderla, Hermione si scostò il piumone di dosso alzandosi in piedi dirigendosi poi lentamente verso il muro che le stava proprio di fronte, e quando fu a quasi un metro di distanza, si portò una mano alla bocca per lo sconcerto.
Ma che...cosa...?? Pensò allibita mentre guardava non una ma ben più di una foto attaccata al muro.
Sue foto!!!
Fece passare lo sguardo su tutto il muro lentamente, osservando se stessa in diversi posti.
Per strada mentre andava al lavoro, al supermercato mentre afferrava una scatola di cereali dallo scaffale, al bar mentre si prendeva una tazza di the, al parco, e addirittura, a casa sua!!!
Non dentro ma scattate da fuori.
C'erano anche ritagli di giornali, sempre solo la sua immagine che le sorrideva quasi timida, altre dove era stata chiaramente tagliata l'immagine di Harry e Ron, e tante altre ancora. Quello che la sconvolse più di tutto furono le foto che vide di sé stessa da ragazza, a Hogwarts!!!
Sue foto mentre studiava in biblioteca, al Lago Nero, mentre era in Sala Grande, in piedi fuori dalla classe mentre leggeva gli appunti o seduta sul cornicione della finestra, altre invece mentre era in giro per Hogsmeade con Ginny o ai Tre Manici di Scopa.
E tutte quante erano state chiaramente scattate al sesto anno.
Lo capì dal distintivo da Prefetto che vide in più di una foto.
Ma che diavolo significa?!?...pensò sconvolta sentendo il battito del cuore accelerare per lo shock.
Perché c'erano quelle foto, sue foto, attaccate su quel muro??
Chi le aveva messe??
E perché lei si trovava in quella stanza??
Si chiese sentendo il panico invaderla, l'ultimo ricordo che aveva era lei che nella cucina di casa sua si preparava un the per la notte, come diavolo ci era finita in quella camera allora??
Poi, come un fulmine a ciel sereno, i ricordi le attraversarono la mente.
Lei che chiama Grattastinchi per la sua pappa.
Lei che sobbalza per via di un tuono perdendo la bacchetta.
La bacchetta che le viene strappata nel procinto di alzarsi.
Una risata malefica che la paralizza.
Lei che lo riconosce come il suo molestatore.
Le parole di lui che la lasciano gelata sul posto.
La lotta nel salotto.
Le mani di lui che quasi la strangolano.
Lei che con un colpo riesce a liberarsi.
Lei che cerca di scappare dalla porta d'ingresso.
Lei che si sente sbattere la testa sul legno massiccio della porta.
Infine, il buio.
Quindi...voleva forse dire che...
Deglutì quasi con fatica prima di fiondarsi su una delle porte, scoprendo però che si trattava del bagno, non si fermò a guardarlo che si fiondò subito dopo verso l'altra porta provando ad aprirla.
Era chiusa.
E per giunta con la magia!!!
《No!!!》mormorò agitata continuando a tirare nel tentativo di far girare la maniglia, ma niente.
Sempre più ansiosa si fiondò verso la finestra per vedere dove fosse finita trovandosi davanti un immenso giardino ben curato, che non le disse niente, ma che il suo cervello registrò come stranamente familiare.
Provò ad aprire la finestra ma non riuscì a trovare la maniglia, c'era solo il vetro con i listelli divisori.
Forse poteva provare a romperla...pensò prendendo uno dei cassetti da uno dei comodini ai lati del letto, lo prese stretto con entrambe le mani, e voltando il volto dall'altra parte per proteggersi, colpì forte contro il vetro della finestra.
Con sua grande sorpresa e shock non succese niente.
Provò nuovamente ma ancora niente, sembrava di star sbattendo il cassetto contro un vetro di gomma!!!
《Maledizione》imprecò sempre più angosciata, lanciando il cassetto sul letto e prendendo a sbattere forte i pugni sul vetro.
Si, era stato incantato.
Non si era sbagliata.
《Oh no...》sospirò sconsolata, sfregandosi le mani sul viso, e ora??
Un rumore la fece sobbalzare, voltandosi vide un piccolo elfo con un vassoio volante accanto.
《Hey》disse avvicinandosi velocemente a lui, il piccolo elfo la guardò spaventato
《No tranquillo, non voglio farti del male》lo rassicurò inginocchiandosi di fronte a lui
《Aiutami ad uscire per favore, devi farmi uscire》gli disse con chiaro nervosismo vedendo però il piccolo elfo scuotere la testa, terrorizzato
《Ti prego, io sono stata rapita non dovrei essere qui, aiutami a scappare per favore》lo pregò con tono quasi disperato
《Mi dispiace signorina, padrone ha detto a Pincky di portare colazione a signorina e poi andare via》disse il piccolo elfo schioccando le dita e facendo fluttuare il vassoio sulla scrivania
《No no aspetta!!! Ti prego non andare!!!》supplicò Hermione vedendo però il piccolo elfo scomparire con un pop.
《Oh no...!!!》sospirò crollando a terra sentendo le lacrime inumidirle gli occhi, no, non poteva essere, questo non stava succedendo, non a lei.
Fece un forte respiro tremante passandosi la mano sul viso quando sentì le lacrime scenderle lungo le guance.
Doveva calmarsi, doveva restare lucida e trovare un modo per scappare da lì.
Il prima possibile.
*****
《Maledizione Ginny!!! Come hai potuto non dirmi niente!!!》
《Ti ho già detto perché, non farmelo ripetere!!!》
《Tu chiaramente non ti rendi conto di quanto sia grave la situazione!?!》
《Me ne rendo conto invece!!! Solo che avevo fatto una promessa!!!》
《Al diavolo le promesse!!! Dovevi dirmelo e basta!!!》
Era da quasi un'ora che non si sentivano altro che le loro urla.
Non appena Ginny aveva raccontato ad Harry del molestatore e di tutto il resto erano subito corsi al Ministero, Harry come Capo della Squadra Speciale aveva dato un allarme della massima priorità per il rapimento dell'Auror Hermione Granger da parte di un pericoloso soggetto ancora ignoto.
Poi aveva trascinato Ginny nel suo ufficio e aveva preteso di sapere tutto.
La rossa, inizialmente in colpa, aveva iniziato a parlare in maniera timida ma poi Harry aveva iniziato ad urlare dandole del irresponsabile, al ché Ginny si era arrabbiata ed aveva preso ad urlare anche lei.
Ora, in piedi uno di fronte all'altro, si fronteggiavano con sfida e furia
《Un molestatore...ti rendi conto?? Un molestatore!!!》esclamò Harry passandosi le mani tra i capelli prendendo a camminare avanti e indietro per la stanza
《Non riesco ancora a credere che non abbia voluto dirmi niente...》aggiunse il ragazzo con tono amaro scuotendo la testa.
Ginny a vederlo così si sentì dispiaciuta per lui, gli si parò davanti fermando il suo andare e venire.
《Harry ascolta, il motivo per il quale Hermione non ha voluto dirti niente era perché non voleva che ti preoccupassi -alzò la mano per zittirlo quando lo vide che stava per ribattere- lo sai com'è fatta lei, ha sempre voluto cavarsela da sola, in ogni cosa》
《Questo però era diverso》ribattè il ragazzo
《Lo so, e gliel'ho anche detto, ma lei credeva di avere la situazione sotto controllo e invece gli è esplosa tra le mani...ora però arrabbiarsi non cambierà la situazione, dobbiamo solo cercare di scoprire chi fosse così ossessionato da Hermione tanto da volerla rapire》disse infine Ginny, Harry sospirò sfregandosi gli occhi con il pollice e l'indice, poi annuì
《Hai ragione...scusami se ho alzato la voce》si scusò poi il ragazzo, Ginny gli sorrise
《Scusa anche tu》
Harry le accarezzò entrambe le guance prima di lasciare un bacio sulle labbra, abbracciandola subito dopo.
《Sono molto preoccupato》mormorò impensierito
《Lo sono anch'io》disse anche Ginny, rimasero un momento abbracciati, cullati dal ritmo del battito del loro cuore.
Era un gesto che facevano sempre, gli aiutava a calmarsi, soprattutto quando uno dei due era agitato.
In questo caso entrambi.
Si separarono dopo un po, entrambi più calmi, e soprattutto, più determinati.
Era il caso di tornare a casa di Hermione ed esaminare quelle lettere, afferrando la mano di sua moglie Harry affermò.
《Scopriamo chi è questo bastardo》
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