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Capitolo 14

Toc toc toc

《Hermione??》
Bussò nuovamente alla porta
《Hermione ci sei?? Sono Ginny》
Ancora niente, strano, che stesse ancora dormendo??
Forse, Harry le aveva detto che era uscita tardi dal lavoro.
Sospirò, beh forse era meglio se la lasciava dormire visto che aveva il turno serale, sarebbe passata più tardi in ufficio.
Si incamminò verso il solito vicolo e si smaterializzò al San Mungo, era in anticipo di 20 minuti perciò se la prese con calma.
Fece colazione al bar, prese un cappuccino e un cornetto alla crema, poi si diresse agli ascensori salendo al primo piano e dirigendosi verso gli spogliatoi, si cambiò mettendosi la divisa da infermiera e timbro il suo turno.
La giornata passò abbastanza tranquilla, qualche controllo al pronto soccorso e il solito giro tra le stanze del ospedale.
《Hey Ginny》
《Oh, ciao Carly》rispose la rossa mentre finiva di scrivere sulla cartella dopo il solito controllo al paziente.
《Hai già controlla il quinto piano??》le chiese con aria birichina
《No, non ancora, perché??》disse Ginny lanciandole un'occhiata indifferente continuando a camminare lungo il corridoio, entrò in un'altra camera, salutò la paziente ricoverata per una frattura alla gamba e controllò la sua cartella clinica.
《Perché potrei farlo io, così non ti carichi troppo》disse la ragazza con fare casuale, ferma vicino alla porta.
《Mmh-mmh...tutto apposto signora Jones, ci vediamo domani》salutò la rossa prima di uscire, seguita dalla collega
《Comunque non ti preoccupare, devo andare per forza mi hanno messo a coprire il turno di Luna》rispose poi a Carly, la ragazza fece una piccola smorfia
《Quando torna??》chiese la ragazza
《Penso tra una settimana》rispose Ginny in modo distratto finendo di riempire la cartella dei controlli
《Senti se vuoi però ti do una mano》insistette Carly continuando a seguire la rossa, Ginny le lanciò un'occhiata sospettosa
《Perché ci tieni tanto??》le chiese stranita, la ragazza arrossì
《Emh così, volevo darti una mano...》disse con finto fare casuale, Ginny la guardò con un sopracciglio alzato
《Non è che per caso, questo tuo inspiegabile altruismo, è dovuto ad un certo primario di Neurologia...??》chiese Ginny con una punta di divertimento, vide Carly arrossì ancora di più
《Cos...no!!! No, affatto, volevo solo essere gentile...ma se non vuoi...??》e dopo questa frase si dileguò con chiaro imbarazzo, Ginny la guardò allontanarsi scuotendo la testa con un sorrisetto divertito, quella ragazza era incredibile era capace di scambiare i turni di tutti pur di pasare al quinto piano dove guarda caso c'era il reparto di Neurologia dove lavorava niente poco di meno che Blaise Zabini.
Che per la cronaca poi non la calcolata di striscio...
Le dispiaceva quasi per lei, correre dietro ad un ragazzo che non la considerava neanche.
Scuotendo la testa si diresse verso l'ascensore per continuare con il suo giro dei controlli.

*****

《Al matrimonio non ti ho visto molto, sei andato via prima??》chiese Ginny al ragazzo, portandosi una patatina alla bocca
《No ero lì, ma con quelle maschere dubito che tu mi abbia riconosciuto》rispose Blaise portandosi anche lui una patatina alle labbra, Ginny ridacchiò
《Ma come mai quell'idea??》chiese poi il ragazzo, la fronte aggrottata
《Luna è sempre stata un tipo particolare, voleva rendere la cerimonia divertente》gli rispose Ginny afferrando la hamburger e dandole un morso.
Erano entrambi in pausa pranzo, seduti al fast food vicino al ospedale, si erano incontrati nel reparto durante il suo giro dei controlli, avevano scambiato quattro chiacchiere, e giunta l'ora di pranzo il ragazzo si era autoinvitato a pranzare con lei. Andavano d'accordo e Blaise preferiva di gran lunga la presenza della rossa a quella della bionda Lovegood....o quella di Carly.
《Beh mi sono divertito, non lo nego...》commentò Blaise bevendo dalla cannuccia del suo bicchiere
《E tu?? Che mi dici, quando pensi di sistemarti??》gli chiese Ginny finendo di masticare, Blaise alzò le spalle
《Mah, non lo so, non ho interesse al momento...》rispose Blaise
《Ma come?? Non dirmi che nella sfilza di ragazze che ti girano intorno non hai trovato nessuna che ti fa battere il cuore??》gli chiese la rossa con tono giocoso, Blaise sorrise, soprattutto perché un determinato volto gli venne in mente in quel momento, un volto appartenete ad una persona che ora come ora si trovava in Francia per delle commissioni di famiglia.
《No, non c'è...》rispose comunque, Ginny però, che aveva notato lo strano sorriso che gli era sorto, lo guardò con sguardo di una che la sapeva lunga
《Che c'è??》chiese il ragazzo con la fronte leggermente agrottata
《Niente...》disse lei con un sorrisetto malizioso.
Finirono di mangiare per poi tornare in ospedale, si salutarono tornando poi ciascuno al proprio lavoro.
Dopo varie ore Ginny finì il suo turno, timbrò il cartellino di fine turno e si cambiò
《Ginny, già vai via??》le disse una sua collega alla reception
《Eh si...》disse la rossa spostandosi i lunghi capelli all'indietro
《Beata te, io devo restare qui fino a sera...》sbuffò la collega, Ginny le sorrise
《Ce però che domani è il tuo giorno libero》le ricordò la rossa
《Beh su questo hai ragione》ridacchiò la collega
《Adesso ti saluto, devo scappare》disse la rossa
《Va bene, ciao》

*****

Toc toc toc

《Si può...??》chiese la rossa dopo aver bussato alla porta del ufficio della sua migliore amica, ma quando provò ad aprire la porta e la trovò chiusa a chiave aggrottò le sopracciglia, stranita
《Hermione??》chiese nuovamente bussando.
Ancora niente.
Ma che strano...che abbia fatto tardi??
Si chiese stranita.
Una cosa impossibile, era sempre la prima ad arrivare.
Mah...
Decise di dirigersi verso l'ufficio di suo marito intanto che la riccia fosse arrivata, e infatti lo trovò intento a cercare qualcosa nel suo archivio
《Ciao tesoro》lo salutò
《Ciao Ginny, hai già finito vedo》le disse lui con un sorriso dolce
《Eh si, ero passata a salutare Hermione, ma non è ancora arrivata》disse la rossa con un'alzata di spalle, prendendo posto sulla sedia davanti la scrivania del marito, Harry la guardò sorpreso
《Sul serio??》chiese infatti
《Ah-ha...》fece la rossa
《Strano》
《Avrà solo fatto tardi, sono sicura che starà correndo come una pazza per arrivare...》disse Ginny con un sorrisetto divertito, anche Harry sorrise mentre prendeva posto alla sua scrivania iniziando a controllare i vari fascicoli.
Mezz'ora dopo della riccia ancora nessuna traccia, e fu proprio Ron, che in quel momento entrò salutando poi la sorella, a farlo notare.
Harry e Ginny si guardarono straniti. 《Sei sicuro?? Non è che è andata in laboratorio??》chiese Harry perplesso, Ron però scosse la testa
《No, vengo appunto da lì e non l'ho vista》rispose lui confuso, che strano, non era da lei fare un ritardo del genere.
《Se volete vado a controllare a casa sua, forse si è sentita male》ipotizzò Ginny, Harry la guardò poco convinto
《Certo vai, anche se mi sembra strano lo stesso...se si fosse sentita male ci avrebbe avvertito via camino, sono collegati apposta per situazione come queste, oltre che per le emergenze...》commentò Harry pensieroso e stranito
《Adesso non esagerare...》lo riprese Ginny bonariamente
《Vedrai che non sara niente di grave, ora controllo e vi faccio sapere》aggiunse avvicinandosi al moro e lasciandogli un bacio a fior di labbra, salutò poi suo fratello ed uscì dal ufficio passando nuovamente per quello della riccia e bussando per precausione. Quando ancora non ricevette risposta, e non riuscì ad entrare, si avviò verso gli ascensori. Una volta nel atrio si diresse verso l'esterno smaterializzandosi poi nel vicolo vicino alla casa della riccia.
A passo sostenuto si direse verso la casa prendendo nuovamente a bussare alla porta
《Hermione??...Hermione ci sei??》chiese continuando a bussare
《Hermione apri, sono Ginny》disse ancora senza però ottenere risposta. Stufa di continuare a bussare, e ormai con le nocche doloranti, si guardò bene intorno assicurandosi di non essere vista
《Alohomora》pronunciò, sentendo la serratura scattare.
Non appena aprì la porta capì subito che qualcosa non andava, c'era un quadro caduto sul pavimento e il vetro era rotto.
Lasciò la porta socchiusa e bacchetta alla mano percorse il piccolo ingresso ed entrò nel salotto, e quello che vide le fece sgranare gli occhi per lo shock.
Era tutto in disordine, sembrava che ci fosse passato un tornado, i libri erano a terra, come anche le due lampade ai lati del divano, i ritratti delle foto rotti e i coccio di un vaso rotto dietro al divano. La scrivania era smossa e tutte le sue cose disordinate o a terra, infine il tappeto sotto al tavolino di fronte al divano, il quale anche era storto, era spiegazzato.
Tutto nella stanza mostrava che era successo qualcosa.
Come una specie di....colluttazione.
《Oh no...HERMIONE?!?》la chiamò correndo al piano di sopra ma senza trovarla, la cercò anche in bagno ma niente, nella camera degli ospiti sempre niente, corse poi in cucina ma ancora niente. C'era solo una tazza di the intatta sul tavolo.
《Mio dio...》soffiò allarmata Ginny, andò nuovamente nel salotto e provò a contattare Harry dal camino....ma questo non funzionò.
《Ma che diavolo...??》mormorò scioccata lanciando nuovamente la polvere volante ma sempre senza successo, non si attivava, era come se stesse lanciando della semplice terra!!!
Santo cielo...pensò sentendo il panico salire.
Calma, si disse, doveva riprendere la calma.
Fece un respiro profondo concentrandosi e muovendo poi la bacchetta
Expecto Patronum》pronunciò vedendo il suo cavallo fare la sua comparsa
《Harry corri, credo sia successo qualcosa a Hermione》e dopo questa frase mandò il suo patronus a recapitare il messaggio.
Intanto lei si guardò intorno cercando di capire cosa diavolo fosse successo in quella casa, quando però sentì un rumore ovattato, come un grattare sul legno.
Tesa come una corda di violino e bacchetta ben stretta alla mano si direse verso la fonte di quel rumore, veniva dal ripostiglio, di fronte all'ingresso.
Non appena si avvicinò, fece un profondo respiro, ed aprì di colpo la porta puntando in contemporanea la bacchetta contro chiunque fosse lì dentro
"Meaw" fece però Grattastinchi lasciando Ginny sconcertata
《Grattastinchi!!!》esclamò infatti, vedendo poi il gatto uscire dal ripostiglio e dirigersi verso la cucina. Esalò un respiro, confusa e sconcertata, voltandosi a guardare l'ingresso e restando di stucco, con gli occhi sgranati e il respiro bloccato per ciò che vide sulla porta d'ingresso.
Si avvicinò lentamente, e in maniera titubante avvicinò le dita alla superficie.
Si, era proprio quello che sembrava.
C'erano delle macchie di sangue sulla porta.

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