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Kerem
Istanbul respira nel buio della notte, una creatura viva che cela i suoi segreti tra i vicoli e le luci sfavillanti.
Dal mio appartamento, che domina la città, osservo il Bosforo serpeggiare come una vena di luce liquida tra due mondi.
Non ho mai avuto legami profondi con questa città, anche se la conosco intimamente.
Mi muovo tra le sue strade come un’ombra, sfuggente e inafferrabile.
Eppure, stasera qualcosa di diverso si sta preparando.
Le informazioni che ho ricevuto su Zeynep e le sue amiche sono precise.
Quattro donne brillanti, unite da una passione comune e da un’ambizione feroce.
Ma quello che non sanno è che i loro destini sono già incatenati a un gioco molto più grande.
Un gioco in cui io sono solo un pezzo, ma un pezzo fondamentale.
Conosco ogni dettaglio delle loro vite.
I loro fratelli, protettivi fino all'eccesso.
La loro libertà apparente.
E, soprattutto, conosco i loro sogni.
Sogni di successo, di indipendenza, di fama nel mondo della moda.
Sogni che possono essere facilmente manipolati se si conoscono le corde giuste da tirare.
È qui che entro in scena.
Sono consapevole del fascino che esercito.
Fa parte del mio lavoro.
È una maschera che indosso con abilità, un'arma che utilizzo senza esitazione.
Ogni sguardo, ogni parola calibrata per ottenere la reazione desiderata.
Con Zeynep sarà diverso, però.
Non posso permettermi di fallire, non con lei.
La serata comincia presto, ma io attendo paziente.
Il club dove le incontrerò è come tutti gli altri, rumoroso, pieno di luci e musica assordante, ma per me è solo un palcoscenico.
Entro nell'ombra, dove posso osservare senza essere visto.
La folla si muove come un unico organismo, ma i miei occhi sono fissi su di lei.
Zeynep.
È facile riconoscerla.
Alta, fiera, con un’aria di sicurezza che però tradisce un'inquietudine sottile, nascosta sotto la superficie.
C’è qualcosa in lei che la distingue dalle altre, un mistero che non riesco ancora a decifrare del tutto.
Ma sono certo che lo scoprirò presto.
Mi avvicino quando è sola, al bar.
Il rumore del locale sembra affievolirsi attorno a noi mentre mi faccio avanti.
La sua attenzione è immediata, come se avesse percepito la mia presenza prima ancora che parlassi.
Non è un caso.
"Sei Zeynep, vero?" Domando, sapendo già la risposta.
Le parole scivolano fuori con la sicurezza di chi non ha bisogno di chiedere.
Lei si gira lentamente verso di me, gli occhi grandi che mi scrutano con una leggera confusione.
Per un istante, vedo nei suoi occhi il riflesso della città, una luce che vacilla, prima di spegnersi in una diffidenza misurata.
Perfetto.
"Sì... e tu chi sei?" La sua voce è ferma, ma riesco a percepire la tensione sottile che si insinua nelle sue parole.
È una domanda formale, ma c'è qualcosa di più.
"Kerem."
Lo dico piano, lasciando che il mio nome si insinui tra di noi come un filo invisibile.
"Ho sentito parlare di te e delle tue amiche.
Sembra che abbiate grandi ambizioni."
Non c’è bisogno di elaborare oltre.
Le mie parole pesano, costruiscono una tensione che lei non può ignorare.
So cosa sto facendo, è un gioco di cui conosco le regole, ma anche Zeynep sembra capire che non è solo una conversazione casuale.
Mi osserva con attenzione, cercando di decifrare le mie intenzioni.
"Abbiamo tutti dei sogni" risponde con un sorriso che non arriva agli occhi.
Sta giocando anche lei, ma il suo è un gioco diverso, fatto di protezione, di prudenza.
La serata si sviluppa in una danza di parole, di sguardi, di pause misurate.
Ogni cosa è esattamente come avevo previsto, ma c’è un dettaglio che mi sfugge.
Qualcosa nei suoi occhi che non riesco a leggere completamente.
È come se mi sfidasse, come se sapesse che dietro la mia facciata c’è di più.
Forse lo intuisce, forse lo sente.
Non importa.
Alla fine, cederà, perché questo è il mio gioco.
Quando la vedo allontanarsi con le sue amiche, il mio sguardo resta su di lei.
Ho piantato il seme del dubbio, dell’attrazione, dell’inquietudine.
Zeynep è più forte di quanto mi aspettassi, ma questo rende solo la sfida più interessante.
So che torneremo a incontrarci.
E quando lo faremo, niente sarà più come prima.
Vorrei ringraziare CristinaGelsomini per l'aiuto e hailey_d_author per la copertina.
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